Connect with us

Gossip

Marcuzzi rompe il silenzio a “Domenica In”: “Non ero drogata a Sanremo. Sono solo troppo scanzonata, ma certe accuse fanno male”

A “Domenica In” la conduttrice replica alle accuse dopo il Festival di Sanremo e svela il dolore per le offese ricevute sul web: “Non ho mai fumato o fatto uso di droghe. Le critiche ci stanno, ma certe parole feriscono”.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Alessia Marcuzzi si toglie i sassolini dalle scarpe e lo fa in diretta tv, seduta nel salotto più rassicurante della televisione italiana, quello di Mara Venier. A “Domenica In” la conduttrice romana ha deciso di rispondere, con un sorriso tirato e un velo di amarezza, alla bufera mediatica che l’ha travolta dopo la sua discussa partecipazione come co-conduttrice alla finale del Festival di Sanremo. La Marcuzzi non ci sta a passare per quella che non è, e rilancia: “A Sanremo ero semplicemente me stessa: felice, scanzonata, forse un po’ troppo… Ma è il mio modo di essere”.

    Il tono è quello di chi sa bene come funziona il circo mediatico, ma stavolta la polemica ha superato la soglia della sopportazione: “Le critiche le accetto tutte, fanno parte del gioco – ha spiegato – ma ci sono rimasta male per la shitstorm che mi è piombata addosso per il mio atteggiamento troppo leggero. Mi hanno riferito che sul web hanno scritto che sembravo drogata. Ma non è vero, è una cosa che non mi appartiene”.

    Nessun dubbio su quanto sia rimasta ferita dalla deriva di certi commenti: “Non ho mai fumato in vita mia, non mi sono mai drogata. È l’unica cosa che mi ha fatto davvero male, perché mia figlia ha 13 anni e legge quello che scrivono”. E forse qui l’Alessia più spontanea lascia spazio alla madre, alla donna che si preoccupa non tanto per sé quanto per gli occhi con cui la osservano a casa.

    Con l’aria di chi mastica amaro ma sa anche tenere il punto, la Marcuzzi ha però ribadito la sua filosofia di sempre: “Io sono questa, lo sono sempre stata”. E chi la segue dagli esordi lo sa: energia, leggerezza e quel tocco un po’ irriverente che fa parte del suo dna televisivo.

    Nell’intervista con la Venier, Alessia ha anche aperto uno squarcio più intimo su sé stessa e sul proprio percorso. Alla vigilia del ritorno in Rai su Rai2 con il nuovo show “Obbligo o Verità”, la conduttrice ha raccontato il perché di una pausa lunga e riflessiva: “Ho iniziato a lavorare a 17 anni, e verso i 49-50 ho sentito il bisogno di fermarmi. Venivo da tanti anni di reality e non sapevo più se sarei riuscita a farli ancora. Le mie attività imprenditoriali andavano bene, riuscivano a sostenermi e ho capito che potevo prendermi una pausa”.

    Una pausa necessaria, ma anche un momento di ricerca e di scelte. Oggi Alessia Marcuzzi è pronta a tornare con lo stesso spirito di sempre, ma con la consapevolezza di chi ha imparato a dosare meglio il sorriso e la leggerezza. Anche se, come ha ribadito, quel modo di fare un po’ sopra le righe fa parte di lei. E forse è proprio questo il punto: chi l’ha seguita sul palco dell’Ariston non ha visto una Marcuzzi inedita o fuori controllo, ma la Marcuzzi di sempre. Solo che questa volta, sotto i riflettori di Sanremo, anche l’ironia può diventare un boomerang.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Gossip

      Lory Del Santo e la filosofia da sponda del fiume: tra introspezione social e metafore esistenziali, il nuovo pensiero profondo

      «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Con queste parole Lory Del Santo si lancia in una riflessione spiritual-motivazionale che accende curiosità, ironia e qualche meme. La diva sceglie il pensiero filosofico, il pubblico sceglie l’interpretazione.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Nella selva di contenuti social quotidiani, Lory Del Santo ha optato per una deviazione esistenziale. «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Non è una citazione orientale, non è un verso ritrovato: è la sua personale meditazione, condivisa con il tono di chi si affaccia sul mistero dell’esistenza. E nel meraviglioso mondo dei social, il risultato è stato immediato: applausi, perplessità e qualche sorriso trattenuto. Perché in fondo, Lory resta un personaggio capace di sorprenderti quando pensi di aver capito la sua traiettoria.

        Tra zen pop e auto-psicologia
        C’è chi l’ha letta come una chiamata all’azione (“alza-ti-e-vai”), chi come un invito alla contemplazione (“la vita scorre, sii acqua, amico mio”), e chi ha apprezzato lo stile “zen pop” di chi guarda l’orizzonte e parla di fiumi interiori. Del Santo, in questa versione guru post-televisiva, sceglie l’immagine della sponda: né qui né là, sospesa tra passività e coraggio. Un piccolo monologo esistenziale che, volendo, ha pure un suo fascino cinematografico. In alternativa, si può anche leggerlo così: è il ritorno della filosofia casalinga che tutti, almeno una volta, abbiamo pronunciato davanti a un caffè e a un lunedì stanco.

        Il pubblico? Tra cuori e ironia
        Il bello di Lory è che prende la scena senza paura di prendersi sul serio. Il pubblico, come sempre, risponde a modo suo: c’è chi applaude la profondità, chi ne apprezza l’ingenuità poetica e chi esporta la frase in modalità meme motivazionale. Ma è questo il gioco: Lory Del Santo attraversa epoche televisive, stili e piattaforme con un tratto comune — essere sé stessa, al di là di registri e contesti. Un po’ diva, un po’ narratrice interiore, un po’ personaggio consapevole del proprio mito.

        Sul fiume, per ora, resta seduta. Ma intanto ha già fatto muovere le acque della conversazione. E forse, per lei, era quello il punto.

          Continua a leggere

          Reali

          Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore

          Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.

            Numeri, ricordi e messaggi velati
            Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.

            Tra business e realtà (post-royal)
            Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.

            Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.

              Continua a leggere

              Gossip

              Katy Perry e Justin Trudeau, coppia (quasi) ufficiale: tra luci rosse e champagne al Crazy Horse

              Katy Perry ha scelto il Crazy Horse di Parigi per festeggiare i 41 anni. Accanto a lei, Justin Trudeau, elegante e rilassato, con cui sembra ormai formare una coppia vera. Un’uscita pubblica che conferma un legame già chiacchierato, vissuto lontano dai flash ma non più negato.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

              Katy Perry e Justin Trudeau

                Quando si dice “fare outing di coppia” nel modo più spettacolare possibile. Katy Perry e Justin Trudeau hanno scelto il Crazy Horse, il più celebre locale di strip-tease parigino, per celebrare i 41 anni della popstar. Tavolo discreto, brindisi riservato e un’atmosfera volutamente ironica: la cantante, in un abito rosso lungo e castigato (per i suoi standard), e l’ex premier canadese, in completo scuro impeccabile, si sono goduti lo spettacolo tra sguardi complici e sorrisi trattenuti. Pochi avventori li hanno riconosciuti, ma la notizia si è diffusa in un lampo: a Parigi, nulla resta segreto troppo a lungo.

                Dalla politica al pop, un legame inatteso
                La voce di un legame tra i due circolava da mesi, ma nessuno aveva ancora assistito a una loro uscita pubblica. Eppure, visti insieme, sembrano perfettamente a loro agio. Lei, reduce dal successo di Play, il residency show di Las Vegas; lui, da poco fuori dalla politica attiva dopo anni alla guida del Canada. Il contesto scelto – un locale che ha fatto della sensualità un’arte e della discrezione un marchio – non è casuale: il Crazy Horse è simbolo di libertà e gioco, di ironia e di eleganza parigina. Un luogo dove perfino un ex capo di governo può concedersi un sorriso fuori protocollo.

                Dalla scena alla coppia, con leggerezza
                Secondo chi era presente, i due si sono comportati come una coppia affiatata ma senza ostentazioni. Nessun bacio rubato, nessuna posa costruita: solo due persone che condividono una serata speciale. Un modo raffinato per dire “sì, ci siamo”, lontano dai set fotografici e dai red carpet. E chissà che Parigi, città dell’amore e delle trasgressioni eleganti, non diventi il punto di partenza di una nuova storia che unisce la pop culture e la diplomazia dismessa.

                Dopo la serata, le luci del Crazy Horse si sono spente, ma la curiosità resta accesa. E se qualcuno ironizza sul contrasto tra popstar e politico, altri già scommettono che questa coppia così improbabile possa diventare la più chiacchierata — e irresistibile — dell’anno.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù