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Gossip

Michelle Hunziker: quanta vita (anche difficile) dietro il suo celebre sorriso

Non solo showgirl, ma anche moglie, madre, e una donna che ha superato momenti di buio, tra setta, relazioni complicate e la forza di ricominciare. Oggi Michelle, con una carriera invidiabile, sogna di nuovo l’amore e la serenità, mentre si gode il ruolo di nonna del piccolo Cesare, figlio di Aurora.

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    Non fatevi ingannare dalla sua solarità: Michelle Hunziker ha vissuto sulla sua pelle momenti molto bui. Momenti da cui, però, ha trovato la forza di uscire, diventando un esempio di resilienza e coraggio. Oggi sogna ancora l’amore e si gode la vita, con una carriera strepitosa alle spalle, pronta a vivere nuove emozioni.

    Leggere il profilo Wikipedia di Michelle Hunziker (47 anni) potrebbe far sorgere un piccolo complesso di inferiorità anche nella persona più sicura di sé al mondo. Nata in Svizzera, in un paesino di poche anime, fin da bambina desiderava il successo. E ha finito per diventare una delle showgirl più note e pagate d’Italia. Anche il suo sogno di sposare una pop star si è realizzato: ha portato all’altare Eros Ramazzotti, un cantante famoso a livello internazionale e di cui aveva persino il poster in camera. E tutto questo senza alcun “santo in paradiso” o conoscenze importanti. Lei arrivava davvero da un altro mondo, ma ce l’ha fatta.

    L’infanzia tra montagne e sogni grandi

    Michelle è cresciuta a Sorengo, un pittoresco paesino vicino a Lugano. “Il mio era un mondo piccolo quanto un giocattolo,” racconta. Per 12 anni ha subito il trauma di un padre che le imponeva i capelli corti, mentre le altre bambine giocavano con le Barbie. Lei, invece, sbucciava le ginocchia sui roller, una vera maschiaccia. Ma i sogni di Michelle erano grandi. Da quella finestra che affacciava su un prato popolato da mucche, sognava qualcosa di più.

    Invece di fantasticare su una carriera televisiva, la giovane Michelle sognava di diventare interprete. Cresciuta tra lingue diverse – tedesco, olandese, italiano – voleva fare qualcosa di utile. Tuttavia, il destino aveva in serbo per lei qualcosa di molto diverso. Nel 1993, all’età di 17 anni, decise di partire per Milano con 400 mila lire in tasca e un sogno: diventare una modella.

    Dalla pubblicità agli schermi di tutta Italia

    Non ci mise molto a farsi notare: quel corpo perfetto e quel sorriso smagliante le valsero la sua prima pubblicità per gli slip Roberta. Quello fu solo l’inizio di una carriera che non si sarebbe più fermata. Dopo alcuni programmi tv come “Buona Domenica” e “I Cervelloni”, la vera svolta arrivò con “Paperissima Sprint”. Da lì in poi, la sua presenza sugli schermi italiani divenne una costante, fino a diventare una primadonna indiscussa con “Striscia la Notizia” e il “Festival di Sanremo”.

    L’amore da fiaba con Eros Ramazzotti

    Ma la sua vera favola inizia quando conosce Eros Ramazzotti, il cantante che adorava da ragazzina. Si innamorano perdutamente e tutto sembra perfetto: viaggi, concerti, un matrimonio da sogno in un castello, e la nascita della loro figlia Aurora. Sembrava una storia uscita da un libro di fiabe. Ma anche nelle fiabe, non tutto è sempre perfetto.

    La loro relazione inizia a sgretolarsi, e nel 2002 arriva la separazione. Dopo anni difficili, Michelle ammette che, pur avendo amato tantissimo Eros, sentiva il bisogno di seguire il proprio istinto e la sua voglia di crescere, anche a costo di lasciare quella che sembrava la vita perfetta.

    L’oscuro capitolo della setta

    Dopo la fine del suo matrimonio con Ramazzotti, Michelle visse uno dei periodi più difficili della sua vita: cadde sotto l’influenza di una setta, i Guerrieri della Luce. Manipolata per anni, si allontanò dalla madre e dagli amici più cari, convinta che quella fosse la strada giusta. Fortunatamente, riuscì a liberarsi da quella prigionia mentale e a ritrovare se stessa, riallacciando i rapporti con la madre e tornando a vivere la sua vita in piena libertà.

    L’amore con Tomaso Trussardi e l’inizio di una nuova vita

    Anche in amore, dopo qualche fallimento, Michelle ritrova la felicità con Tomaso Trussardi, erede dell’omonima maison di moda. I due si sposano nel 2014 e hanno due figlie: Sole e Celeste. Sembrava l’inizio di un nuovo capitolo sereno e stabile, ma la vita le riservava ancora delle sorprese. Nel 2021, dopo anni di amore e condivisione, anche la storia con Tomaso finisce. Michelle, però, non perde il sorriso e decide di affrontare tutto con la maturità di chi sa che ogni relazione, anche quando finisce, lascia qualcosa di prezioso.

    E oggi? Sogna l’amore e si gode la vita da nonna

    Oggi Michelle si gode il nuovo ruolo di nonna del piccolo Cesare, figlio di Aurora, e non ha perso la voglia di sognare l’amore. Nonostante le delusioni del passato, ha dichiarato di voler vivere ancora avventure e di cercare un uomo con cui condividere i momenti più spensierati della vita.

    “Mi piace buttarmi,” ha confessato, “anche se la caduta è terrificante, poi ti rialzi. Gli investimenti più importanti nella vita sono quelli del cuore, perché ti fanno sentire vivo”.

    E forse è proprio questa filosofia che ha reso Michelle Hunziker l’icona che è oggi: una donna capace di affrontare la vita con il sorriso, senza paura di cadere, perché sa che ogni caduta è solo una nuova opportunità per rialzarsi più forte di prima.

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      Gossip

      Chiara Ferragni, amore low-profile con Giovanni Tronchetti Provera: niente social, niente ristoranti glamour

      Ferragni e Tronchetti Provera non si mostrano insieme da settimane, alimentando speculazioni. Ma la realtà, raccontano gli avvistamenti, è opposta: famiglia allargata, passeggiate in centro, bambini e pranzi in locali semplici. La strategia? Zero ostentazione e massima protezione della nuova serenità.

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        Scomparsi dai social, ma tutt’altro che lontani. Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera scelgono il silenzio e l’understatement come stile di coppia, ribaltando il copione dorato dell’amore da copertina. Nulla di orchestrato, nessuna posa. Solo normalità — parola che per due figure così abituate ai riflettori ha il sapore di una conquista.

        In una recente intervista in Spagna, l’imprenditrice digitale non ha esitato: è felice, innamorata e «spera che duri per sempre». Nessun proclama hollywoodiano, nessuna dichiarazione social. Una frase asciutta, quasi timida, arrivata mentre Milano sussurrava che quel legame, lontano dagli smartphone, stesse invece vacillando. E invece no: procede, e senza clamore.

        Lo confermano gli avvistamenti in centro città: niente locali di scena, niente cene stellate né auto nere all’uscita. Chiara e Giovanni scelgono bistrot semplici, prezzi popolari, piatti condivisi tra risate e richieste di bambini curiosi. Con loro Vittoria e Leone, e i figli di lui: una famiglia allargata che prova a respirare normalità. Tra un toast, un succo e un cappottino da abbottonare al volo.

        È un cambio di tono radicale, soprattutto per lei, regina del racconto digitale. Da mesi la narrazione personale è rallentata, filtrata, controllata. Niente foto di coppia, niente cuori o dediche. Solo qualche scatto in cui il dettaglio – un cappotto, una passeggiata, uno sguardo – suggerisce più di quanto mostri. Perché l’intimità, dopo tanto clamore, è diventata bene prezioso.

        La scelta del basso profilo è forse il segno più evidente di questo nuovo capitolo: non un amore urlato, ma custodito. A rimorchio, inevitabilmente, arrivano i pettegolezzi, alimentati proprio dall’assenza. Ma quando la porta si chiude e resta solo la vita vera, i social contano meno del sorriso di un bambino che chiede un’altra patatina.

        In un tempo in cui tutto deve essere mostrato per esistere, loro scelgono l’opposto. E nella semplicità — un tavolo vicino alla finestra, un piatto condiviso, una famiglia che prova a ricomporsi — trovano forse la forma più autentica di lusso. Tutto il resto può aspettare.

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          Reali

          Harry ironizza sui social: «I miei figli online a 35 anni. Le piattaforme trascinano i giovani in luoghi oscuri»

          Il duca di Sussex scherza sull’età giusta per concedere i social ai figli Archie e Lilibet, ma il messaggio è chiaro: «Meglio aspettare, è un tema che dovrebbe allarmare tutti». Nessun passo verso la cittadinanza Usa, e un auto-test sull’accento americano conclude l’intervista.

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            «I miei figli sui social a 35 anni». Harry lo dice ridendo, ma la risata non smorza la sostanza. Nel corso del podcast Hasan Minhaj Doesn’t Know, il duca di Sussex gioca con l’ironia e insieme mette le mani avanti: l’accesso di bambini e adolescenti alle piattaforme è, per lui e Meghan Markle, un terreno delicato. «I social stanno trascinando i giovani in luoghi molto oscuri», afferma. Dietro la battuta, l’eco di una preoccupazione genitoriale concreta. «Considerato ciò che sappiamo oggi, saremo molto più cauti nel permettere ai nostri figli di accedervi»

            La soglia “ragionevole”: quando sei davvero te stesso
            Harry non si limita all’ironia e una soglia la indica davvero: «Una buona età per entrare sui social è 21 anni, quando il cervello è formato e inizi a sapere chi sei». Non un divieto, ma una postura prudente, che però porta con sé un dilemma moderno: protezione o isolamento? «C’è il rischio che siano gli unici tra i loro amici a non esserci», ammette. Una riflessione che intercetta uno dei nervi scoperti della genitorialità contemporanea: trovare equilibrio tra autonomia digitale e tempo reale, tra libertà e salvaguardia.

            Nuova vita, vecchia identità
            Seduto davanti al comico americano, Harry alterna leggerezza e pensieri seri. Alla domanda su cosa sappiano Archie e Lilibet del suo lavoro, risponde con semplicità: «Sanno che aiuto gli altri». Lineare, quasi didascalico, lontano dalla retorica reale e più vicino alla quotidianità californiana che lui e Meghan raccontano come scelta di libertà e cura del proprio spazio personale.

            Sulla cittadinanza statunitense, però, frena: «Al momento non è nei piani». Nessuna fretta di mettere nero su bianco la trasformazione definitiva da principe britannico a cittadino americano. C’è un’identità che resta sospesa tra due mondi, un equilibrio ancora in costruzione.

            Un “yee-haw” per chiudere
            Non manca il gioco finale. Minhaj chiede a Harry di sottoporsi a un rapido test sull’accento americano. «Proviamo il tuo yee-haw», lo incalza. Il duca sorride, accetta, prova. Un gesto minimo che però racconta bene l’atmosfera: un principe che ha scelto di ridere, di esporsi con leggerezza, di smarcarsi dalla formalità.

            Tra una battuta e un monito, resta una linea chiara: crescere due figli in un mondo iperconnesso richiede scelte consapevoli. E forse anche un pizzico di ironia per non farsi travolgere.

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              Personaggi

              James Dean mito infranto? La verità dietro lo scandalo del ricatto dell’icona di una generazione ribelle

              Un nuovo libro rivela che la leggenda del cinema pagò 800 dollari a Rogers Brackett pochi giorni prima dell’uscita del film East of Eden. Un accordo rimasto segreto per 70 anni.

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                Partiamo scrivendo a chiare lettere che non ci sarà mai alcun possibile scandalo o insinuazione che potrà scalfire la figura di James Dean. Almeno per una certa generazione. Con il suo fascino ribelle e la tragica fine, la sua figura, immagine, mito da sempre affascina il pubblico e ne siamo certi continuerà a farlo generazione dopo generazione. Ma dietro al mito hollywoodiano si nasconde un lato più complesso e tormentato, svelato in parte da un nuovo libro di Jason Colavito, “Jimmy: The Secret Life of James Dean“.

                Il ricatto e il segreto, allora, inconfessabile

                Secondo il libro, Dean fu vittima di un ricatto da parte del suo ex amante, Rogers Brackett. Nel 1954, poco prima della prima di “East of Eden“, l’attore fu costretto a pagare una somma ingente per evitare che la loro relazione omosessuale venisse resa pubblica. Un segreto che, in un’America degli anni ’50 fortemente omofoba, avrebbe potuto distruggere la sua carriera. La rivelazione ha scosso il mondo del cinema e ha riacceso il dibattito sulla sessualità di Dean. Per anni, infatti, si sono susseguite voci e indiscrezioni sulla sua vita privata, ma questa è la prima volta che emergono prove così concrete di una relazione omosessuale e di un ricatto.

                James Dean e le conseguenze del suo segreto

                Secondo Colavito la paura di essere scoperto come gay spinse Dean a vivere una doppia vita, nascondendo la sua vera natura e subendo le pressioni di una società che non accettava la diversità sessuale. Questa situazione lo portò a vivere un profondo tormento interiore, che si riflette anche nelle sue interpretazioni cinematografiche. La rivelazione del ricatto getta una nuova luce sulla figura di Dean, svelando un uomo fragile e tormentato, lontano dall’immagine del ribelle invincibile. Ma al tempo stesso, sottolinea l’ipocrisia di un’epoca che celebrava la libertà e l’individualità, ma condannava chi si allontanava dai canoni della normalità.

                Un biopic per raccontare una storia nascosta

                La storia di Dean e Brackett ha ispirato anche la realizzazione di un nuovo biopic, che si concentrerà proprio sulla loro relazione. Il film, basato sul libro di memorie di William BastSurviving James Dean“, promette di svelare nuovi dettagli sulla vita privata dell’attore e di offrire uno sguardo più intimo e autentico sulla sua personalità. La notizia del ricatto ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico. Da un lato, c’è chi è rimasto scioccato e deluso dalla scoperta della vera natura di Dean. Dall’altro, c’è chi ha espresso solidarietà verso l’attore, vittima di un’epoca che non lo ha compreso. E che ancora stenta a farlo.

                Quanto l’omofobia ha influenzato la vita e le scelte di James Dean

                L’omofobia dilagante negli anni ’50 ha gettato una lunga ombra sulla vita di James Dean, plasmando le sue scelte e le sue azioni in modo profondo. La rivelazione del ricatto subìto dall’attore ha aperto una finestra su un mondo di segreti e paure che lo hanno accompagnato per tutta la sua breve esistenza. Nella società americana degli anni ’50 l’omosessualità era considerata una malattia mentale e un crimine in molti Stati. Chi veniva scoperto a praticare atti omosessuali rischiava il carcere, la perdita del lavoro e l’emarginazione sociale. In questo contesto, Dean si trovava in una situazione estremamente difficile che ha condizionato notevolmente le sue scelte professionali. Essere un attore gay significava rischiare di vedere distrutta la sua carriera e di essere ostracizzato dal pubblico.

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