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Gossip

Nuovo amore per Johnny Depp: avvistato con un’estetista russa (che ha studiato da spia)

Johnny Depp, icona di Hollywood, sembra aver trovato un nuovo amore nella modella e estetista Julia Vlasova, di soli 28 anni. Una nuova love story destinata a far scalpore nel mondo dello spettacolo internazionale!

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    Johnny Depp sembra aver trovato un nuovo amore nella giovane estetista e modella Julia Vlasova, di soli 28 anni. A distanza di due anni dalla vittoria nel processo per diffamazione contro l’ex moglie Amber Heard, il cuore del celebre attore di 61 anni sembra nuovamente battere per una bionda affascinante. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, fonti vicine a Depp hanno confermato che la relazione con Julia sarebbe “occasionale”, con incontri sporadici che si susseguono da alcuni anni, senza alcun impegno serio da parte di entrambi.

    La storia tra Depp e Julia avrebbe avuto inizio nell’agosto del 2021 al 55esimo Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary a Praga, dove la Vlasova risiede e gestisce uno studio di trucco e acconciatura. Già nel luglio dell’anno successivo, i due sembravano essere diventati molto intimi, come dimostrano alcuni scatti sui social che li ritraggono insieme al concerto dell’amico musicista di Depp, Jeff Beck, sempre a Praga. In una foto particolarmente tenera, l’attore scambia persino un bacio sulla guancia con Julia.

    Su un profilo social ora cancellato, Julia avrebbe confermato la loro relazione rispondendo ai follower che le chiedevano del suo “attore preferito”, indicando Depp come un uomo “incredibilmente talentuoso e stimolante”.

    Recentemente, i due sono stati avvistati insieme a Londra, fotografati mentre camminavano vicino all’eliporto della città. Le immagini esclusive pubblicate dal Daily mostrano Depp con la sua chitarra accanto alla sua nuova compagna bionda, entrambi sorridenti e visibilmente in sintonia.

    Ma chi è Julia Vlasova al di là della sua relazione con Depp? Originaria di Sortirovka, un sobborgo di Ekaterinburg in Russia, Julia ha studiato presso l’accademia di Mosca per diplomatici e spie, MGIMO, un istituto prestigioso frequentato da futuri diplomatici, membri dei servizi segreti e dirigenti aziendali russi. Ma questo non sembra preoccupare Depp. Successivamente Julia ha proseguito i suoi studi all’Università della Boemia Occidentale a Plzeň.

    Nonostante la differenza d’età di 33 anni tra Depp e Julia, la coppia sembra trovare un terreno comune, con la modella russa che ha avuto un percorso professionale variegato prima di aprire il proprio salone di bellezza e intraprendere la carriera di modella e influencer. Nel 2021, Julia è stata anche finalista al concorso internazionale di bellezza Miss Office a Mosca, evidenziando la sua bellezza e il suo fascino.

    Le origini di Julia sono umili, con la sua famiglia che risiede nella città mineraria di Polevskoy, dove lei e sua madre Galina vivono in un appartamento in un blocco di epoca sovietica. La madre di Julia, contattata da media russi, ha preferito non commentare direttamente la relazione della figlia con Depp, dichiarando che tutte le domande dovrebbero essere rivolte a Julia stessa.

    In conclusione, l’affascinante connubio tra Johnny Depp e Julia Vlasova sembra essere destinato a far parlare di sé ancora a lungo, non solo per la loro differenza di età, ma anche per il loro stile di vita e le loro carriere affascinanti nel mondo dello spettacolo e della moda internazionale.

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      Personaggi

      Sanremo 2026, l’ipotesi che fa discutere: Laura Pausini al fianco di Carlo Conti per cinque serate, tra tour mondiale e festival

      Non più solo superospite: la “pazza idea” di Conti sarebbe coinvolgere Pausini per tutta la kermesse. Tra calendario, strategia Rai e aspettative del pubblico, la trattativa entra nelle ipotesi più suggestive dell’edizione 2026.

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        Il nome circola da settimane nei corridoi della Rai e trova eco tra gli addetti ai lavori: Carlo Conti starebbe pensando a Laura Pausini per Sanremo 2026 non come semplice superospite, ma con un ruolo più strutturato sul palco dell’Ariston. La cantante, legatissima al Festival fin dagli esordi, sarebbe così protagonista per tutte e cinque le serate, o comunque con una presenza significativa e continuativa. Un progetto ambizioso che, se confermato, riporterebbe sul palco uno dei volti italiani più riconoscibili nel mondo.

        Il nodo calendario e il tour mondiale

        La curiosità nasce anche da una coincidenza temporale: il tour mondiale di Pausini partirà da Pamplona il 27 marzo 2026. Sanremo, com’è tradizione, si terrà a inizio febbraio. Gli impegni non sarebbero quindi incompatibili, ma richiederebbero una pianificazione meticolosa tra prove, promozione e organizzazione logistica del tour. Pausini sarebbe “tentata”, secondo chi la conosce, ma la decisione dovrà tenere conto dei ritmi e dell’impianto scenico di un ritorno live tanto atteso dal suo pubblico internazionale.

        Un legame che parte da lontano

        Per Pausini Sanremo non è un palco qualunque: da qui nel 1993 iniziò la sua carriera con La solitudine, fino alle successive partecipazioni e ai ritorni da superospite, spesso accolti come eventi mediatici. La sua presenza accanto a Conti darebbe al Festival un respiro internazionale, in linea con la strategia Rai di proiettare la kermesse oltre i confini italiani, senza rinunciare alla tradizione. L’operazione, però, richiede equilibrio: la cantante non dovrebbe oscurare i concorrenti e nello stesso tempo portare quel “fattore evento” di cui Sanremo vive.

        Un sì che cambierebbe l’edizione

        Se la trattativa dovesse andare in porto, Sanremo 2026 si aprirebbe con una formula dal grande potenziale. Per ora resta un’ipotesi autorevole, una tentazione che stuzzica la fantasia di pubblico e addetti ai lavori. Deciderà la musica, ma anche la strategia. E la voglia di aggiungere un nuovo capitolo alla storia di un legame mai interrotto tra Laura Pausini e l’Ariston.

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          Gossip

          Il “Prati-gate” torna in tv: Eliana Michelazzo assolta e ospite a Verissimo dopo sei anni dal caso Mark Caltagirone

          Dopo l’assoluzione da ogni responsabilità sul “bambino-Sebastian”, Michelazzo si prepara a raccontare la sua verità da Silvia Toffanin. Dal boom mediatico del 2019 al silenzio, fino al nuovo capitolo in tv.

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            Il “Prati-gate” sembrava archiviato, ma la cronaca lo riporta di nuovo al centro della scena. Eliana Michelazzo, ex agente di Pamela Prati, sarà ospite a Verissimo di Silvia Toffanin, pochi giorni dopo l’assoluzione nel procedimento penale che la vedeva imputata. La vicenda risale al 2019, quando l’annuncio delle nozze tra la showgirl e il misterioso Mark Caltagirone accese l’attenzione mediatica, trasformandosi presto in un cortocircuito televisivo e social senza precedenti.

            L’assoluzione e il sollievo

            Il tribunale di Roma ha stabilito che Michelazzo non ebbe alcun ruolo nel coinvolgimento del minore indicato come Sebastian, presunto figlio dell’inesistente Mark. «Le persone si sono allontanate, le aziende mi hanno voltato le spalle. Oggi questa sentenza chiarisce che non ero coinvolta. Sono stata presa in giro io per prima», ha dichiarato. L’ex manager, rappresentata dall’avvocato Raffaele Rivetti, ha raccontato le conseguenze psicologiche e professionali di quella stagione: «Questa storia mi ha devastata, ma adesso posso guardare avanti».

            Dal boom alla caduta

            All’epoca dei fatti, la narrazione ruotava tra talk show e social network, con la Michelazzo e Pamela Perricciolo a sostegno della versione di Prati. Poi il crollo pubblico: ammissioni, accuse incrociate, un presunto matrimonio mai esistito e un bambino inconsapevole coinvolto per quello che credeva fosse un provino televisivo. Una trama che mescolava illusioni, pressioni mediatiche e una macchina dello spettacolo che alimentava, puntata dopo puntata, il mito dell’enigma Caltagirone.

            Il ritorno davanti alle telecamere

            Con la sentenza arrivata sei anni dopo, Michelazzo prova a voltare pagina. Il ritorno in tv da Silvia Toffanin avrà il sapore di un confronto pubblico con una storia che ha consumato reputazioni e carriere. Il “Prati-gate”, divenuto simbolo dell’eccesso mediatico e dell’ambiguità tra realtà e fiction, aggiunge così un nuovo capitolo: non più accuse e sospetti, ma la voce di chi rivendica di essere stata ingannata e travolta.

            Sanata la posizione giudiziaria, resta la memoria collettiva di un caso che continua a raccontare molto più della spettacolarizzazione del privato: un cortocircuito culturale che l’Italia non ha dimenticato.

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              Personaggi

              La nuova perla di Kim. Kardashian contro ChatGPT: “Mi ha fatto fallire gli esami di legge”

              Durante un’intervista a Vanity Fair, Kim Kardashian ha rivelato di utilizzare ChatGPT per studiare giurisprudenza. L’attrice e imprenditrice ha scherzato — ma non troppo — sul rapporto “tossico” con l’AI: «Mi dà risposte sbagliate, poi prova a consolarmi come un terapeuta».

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              Kim Kardashian

                Un’amicizia (digitale) complicata

                Kim Kardashian, 44 anni, non è nuova a sorprendere il pubblico con le sue dichiarazioni. Ma stavolta l’oggetto del suo sfogo non è un ex marito o una collega, bensì un’intelligenza artificiale. In un’intervista a Vanity Fair, la star dei reality e protagonista della nuova serie FX All’s Fair di Ryan Murphy ha raccontato di essere una “utente assidua” di ChatGPT — tanto da consultarlo regolarmente durante la preparazione dei suoi esami di legge.

                «Lo uso per chiedere consigli legali — ha spiegato Kardashian —. Quando non conosco una risposta, faccio una foto alla domanda e la inserisco lì». Tuttavia, i risultati non sarebbero stati all’altezza delle aspettative: «Sbaglia sempre. Mi ha fatto fallire un sacco di test. Poi mi arrabbio e gli urlo contro che è colpa sua se ho sbagliato. E mi risponde pure!».

                “Una relazione tossica con l’intelligenza artificiale”

                Con il suo solito tono ironico, Kim ha definito il suo rapporto con il chatbot come «una relazione tossica». «Mi affido a lui per aiutarmi — ha detto — e invece finisce per darmi lezioni di vita, come se fosse un terapeuta. Mi dice che devo credere in me stessa, dopo avermi dato la risposta sbagliata».

                Secondo il racconto della star, il bot la inviterebbe a “fidarsi del proprio istinto”, quasi trasformando un errore tecnico in una lezione di autostima. «Faccio degli screenshot delle risposte e li mando alle mie amiche — ha aggiunto ridendo —. Gli scrivo: “Potete crederci che questa stronza mi parla così? È assurdo!”».

                Dalla realtà ai riflettori: la legge come nuovo capitolo di vita

                Al di là dell’aneddoto, la passione di Kim Kardashian per il diritto è tutt’altro che una trovata mediatica. La fondatrice di Skims studia legge dal 2019, ispirata dal padre Robert Kardashian, l’avvocato che difese O.J. Simpson nel celebre processo degli anni Novanta.

                Dopo aver superato nel 2021 il cosiddetto baby bar exam — una tappa intermedia nel percorso per diventare avvocato in California — la star ha continuato a studiare per ottenere la licenza completa. Nel luglio 2025 ha sostenuto un nuovo esame di abilitazione, dichiarando di voler dedicarsi alla riforma del sistema carcerario e alla tutela dei diritti umani.

                Nel frattempo, è tornata sul set con All’s Fair, la serie ideata da Ryan Murphy incentrata su uno studio legale di avvocate divorziste. Al suo fianco, attrici del calibro di Naomi Watts, Sarah Paulson, Niecy Nash-Betts e Teyana Taylor.

                La sfida tra AI e formazione umana

                Il divertente botta e risposta tra Kardashian e ChatGPT solleva, in realtà, una questione più ampia: il ruolo dell’intelligenza artificiale nella formazione. Sempre più studenti in tutto il mondo utilizzano sistemi di AI generativa per studiare, ma gli esperti avvertono che i chatbot non possono sostituire lo studio critico né garantire la precisione giuridica delle informazioni.

                Secondo un rapporto del Pew Research Center (2024), il 58% degli studenti universitari americani ha usato ChatGPT almeno una volta per motivi accademici, ma solo il 22% dichiara di fidarsi pienamente delle risposte ricevute.

                Kim Kardashian, con il suo inconfondibile mix di autoironia e ambizione, lo ha sperimentato sulla propria pelle. «Devo smettere di prendermela con ChatGPT — ha concluso —. Forse ha ragione lui: le risposte giuste, a volte, le abbiamo già dentro di noi».

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