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Achille Lauro tra amore e futuro: “Sogno il matrimonio e una famiglia numerosa”

Il cantautore romano, single dichiarato, riflette su relazioni, fascino e desideri per il domani: «Vorrei costruire qualcosa di sano e duraturo».

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Achille Lauro

    Mentre a Sanremo portava in scena l’amore assoluto, quello vissuto con l’intensità degli anni giovanili, Achille Lauro lasciava il pubblico con un interrogativo: chi occupa oggi il cuore del cantautore romano? La risposta, arrivata con la consueta schiettezza durante un’intervista a Le Iene, è semplice: «Lo posso dire? Sono single».

    Nonostante la riservatezza che da sempre caratterizza la sua vita privata — «Io la nascondo bene», aveva confessato già nel 2021 a Domenica In — qualche dettaglio è emerso negli anni. Nel 2019 raccontava di essere “fidanzato da tanto tempo”, ma la storia sembra essersi conclusa.

    Sul fascino che esercita, Lauro taglia corto: «Sono gentile». All’inviato Nicolò De Devitiis ha anche rivelato di aver trascorso la serata inaugurale del Festival “parlando con belle ragazze”, pur restando vago su eventuali flirt sanremesi: «Quando non siamo in gara, volendo, potremmo… Forse sì, en passant».

    Per il cantautore, l’amore autentico è «volere il bene dell’altro» e sapersi anche dire addio. Ma è soprattutto un progetto da costruire: «Credo che il matrimonio sia molto difficile, un lavoro, un atto di coraggio. Devi proprio volerlo». Lontano da qualsiasi atteggiamento disilluso, ammette: «Non sono uno che dice di non volersi sposare o di non volere una famiglia. Anzi, mi piacerebbe tantissimo… anche quindici figli! Quando sarà il momento, voglio scegliere la persona giusta e creare qualcosa di sano che duri».

    Al momento, però, la “persona giusta” resta un’idea. Nei mesi scorsi era circolata la voce di una frequentazione con Giulia Toscano, sorella della cantante Sarah Toscano e sua collega a Sanremo 2025. I due erano stati avvistati in una discoteca milanese e poi a Napoli, dopo la finale di X Factor. Ma la stessa Sarah ha ridimensionato i rumors: «Lei è il mio avvocato. Partecipiamo a tanti eventi e conosciamo molte persone. Non mi pare ci sia niente di più».

    Così, tra musica, palchi e interviste, Achille Lauro resta fedele alla sua arte e al suo stile: enigmatico, affascinante e con lo sguardo sempre proiettato al futuro. Un futuro che, se dipendesse da lui, avrebbe il rumore delle risate di molti figli e la solidità di un amore vero.

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      Personaggi

      Max Giusti: “La mia felicità è in periferia”

      Il conduttore romano ha festeggiato i 57 anni nella sua villetta immersa nel verde, lontano dai riflettori
      Nato e cresciuto alla periferia di Roma, oggi vive il suo sogno d’infanzia in una casa semplice, con piscina condominiale, in un quartiere che pochi citano ma che lui ama profondamente

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      max giusti

        C’è chi sogna Hollywood e chi, come Max Giusti, realizza il proprio paradiso personale alla Pisana, zona ovest di Roma, dove abita con la moglie Benedetta e i due figli Matteo e Caterina. Il popolare comico e conduttore, che lunedì 28 luglio ha compiuto 57 anni, ha festeggiato in famiglia nella sua villetta, tra amici stretti e atmosfera informale. “Qui mi sembra di essere sempre in vacanza”, ha raccontato in una recente intervista, sottolineando quanto la tranquillità della periferia rappresenti per lui una scelta consapevole e felice.

        Massimiliano Giusti, romano doc, è nato nel 1968 nel quartiere Casetta Mattei, da mamma cassiera e papà meccanico. Cresciuto con i nonni, si è fatto strada nel mondo dello spettacolo con la forza della passione e del talento. Debutta in TV nel 1991 accanto a Raffaella Carrà, e da allora non si ferma più: lo vediamo a “Colorado”, “Zelig”, “Pechino Express”, “Boss in incognito” e perfino a “Il cantante mascherato”, dove conquista il pubblico con la maschera del Lupo.

        La sua specialità? Le imitazioni: da politici a calciatori, passando per personaggi dello spettacolo, il suo repertorio è ampio e sempre attuale. Ma dietro il sorriso, Giusti ha sempre protetto con riserbo la sua sfera privata. Sposato dal 2009 con Benedetta Bellini, madre dei suoi due figli. Ha raccontato di vivere un amore sobrio: “Non ci facciamo neanche i regali di compleanno, siamo senza date”.

        Prima di Benedetta, Max ha avuto una lunga relazione con Selvaggia Lucarelli, durata oltre sette anni. Un legame intenso, concluso con consapevolezza ma senza rancore, come entrambi hanno più volte ribadito, nonostante alcune frecciate comparse in interviste e blog.

        Oggi, lontano dal clamore mediatico, Giusti si gode la quotidianità tra tennis – sport che ama e di cui gestisce un club – e vita di quartiere. Nessuna villa hollywoodiana, ma una casa che profuma di realizzazione autentica. “Non è certo un castello, ma è tutto quello che sognavo da bambino quando vivevo in 40 metri quadrati”. Roma ovest, snobbata da molti, è per lui un piccolo angolo di felicità.

        E a giudicare dal sorriso che mostra anche lontano dalle telecamere, si direbbe che Max Giusti abbia davvero trovato il suo equilibrio.

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          Personaggi

          Gene Gnocchi: il sogno della Serie A, la satira pungente e un nipotino che gli ha cambiato la vita

          Dalla filosofia del diritto al calcio, passando per la satira politica e il teatro: Gene Gnocchi racconta la sua carriera e il legame speciale con il nipote, il piccolo Eugenio, a cui sogna un futuro da calciatore

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            A quasi settant’anni, Gene Gnocchi non sembra intenzionato a rallentare. Attore, comico e autore, il poliedrico artista parmigiano ha le idee chiare: «Penso di smettere verso gli 85-90 anni, poi si vedrà. Intanto sto scrivendo il nuovo spettacolo che andrà in scena l’anno prossimo», ha raccontato al quotidiano Il Giorno.

            Ma prima di dedicarsi alla comicità, la vita di Gene ha attraversato sentieri ben diversi. Laureato in filosofia del diritto, ha esercitato la professione di avvocato per sei anni. «Mi sono capitate cause inverosimili. Tutte a me», ha ricordato con il suo inconfondibile humour.

            Il sogno della Serie A
            Gene Gnocchi, però, ha sempre avuto un grande sogno nel cassetto: diventare un calciatore professionista. E ci è andato vicino. «Ho giocato anche in Serie D, ero una mezzala di belle speranze. Mi tesserò per il Parma in Serie A un po’ per scherzo, un po’ per davvero. Mi allenavo ogni settimana. Dovevo esordire contro il Milan, ma la squadra era in lotta per la salvezza e quindi non se ne fece nulla».

            La passione per il calcio non si è mai spenta, e nel 2007 Gene ha “rischiato” di esordire con la maglia numero 52 del Parma, il club della sua città e squadra del cuore.

            Satira e battute pungenti
            Accanto al calcio, Gene non ha mai perso occasione di fare satira, anche politica. Donald Trump? «Sui capelli è un talento. Non si capisce dove cominciano e dove finiscono, sembra uno zampirone anti-zanzare». Elly Schlein? «Ha sdoganato il mestiere di armocromista, tanto che ora c’è persino un albo professionale».

            Non mancano progetti ambiziosi. «Voglio aprire una scuola per opinionisti: la chiamerò “Martiri di Daniele Capezzone”. Insegnerà a togliere la parola agli altri durante i dibattiti», ha scherzato.

            Il lato tenero di Gene
            Dietro l’ironia di Gene Gnocchi si nasconde però un nonno affettuoso. Parlando del nipotino Eugenio, non riesce a trattenere l’emozione: «Mi ha cambiato la vita. Mi fa pensare che, vista l’età, sono quasi anziano. Dopo la sua nascita volevano già regalarmi un montascale».

            Con il piccolo Eugenio, Gene sogna di condividere la sua passione per il calcio: «Vorrei che diventasse un calciatore di Serie A. Gli ho già regalato un paio di Adidas Copa Mundial e non vedo l’ora di portarlo sul campo ad allenarsi con me».

            Tra un nuovo spettacolo, battute al vetriolo e i pomeriggi con il nipote, Gene Gnocchi sembra aver trovato la ricetta perfetta per affrontare con leggerezza e sorriso la bellezza della vita, a qualsiasi età.

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              Jenna Ortega, la rivelazione sull’OCD: “Salgo e scendo le scale sei volte prima di dormire”

              La protagonista di “Mercoledì” racconta in radio il suo disturbo ossessivo compulsivo. Un momento di sincerità fuori copione accende i riflettori su una condizione spesso sottovalutata.

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              Jenna Ortega

                Non è raro che un personaggio televisivo travalichi il ruolo per diventare un simbolo. A volte basta la combinazione giusta di atmosfera, talento e carisma. È il caso di Jenna Ortega, giovane attrice che negli ultimi anni ha conquistato pubblico e critica grazie al suo magnetismo sullo schermo e alla capacità di incarnare personaggi dal fascino oscuro.

                Ma dietro il volto imperturbabile della protagonista di Mercoledì si nasconde molto più di una frangia perfetta e un costume nero. Lo ha dimostrato di recente, quando, ospite di Heart Evening Show. Per promuovere il film Death of a Unicorn, ha deciso di parlare di sé in un modo che pochi si aspettavano.

                Alla domanda sulla sua routine serale, Ortega ha risposto senza esitazioni: «Soffro di un disturbo ossessivo compulsivo piuttosto intenso». Ha raccontato che spesso rimane intrappolata in pensieri ricorrenti e in rituali precisi. Contare, ricontare, salire e scendere le scale sei volte prima di potersi addormentare. «Non è scaramanzia, è qualcosa di più profondo», ha spiegato, con un mezzo sorriso che non nascondeva la gravità delle parole.

                Il disturbo ossessivo compulsivo, o OCD, è spesso frainteso. Non si tratta semplicemente di essere ordinati o maniacali, ma di convivere con pensieri intrusivi che generano ansia e spingono a ripetere determinate azioni per alleviarla. Un meccanismo che può rendere faticose anche le attività quotidiane più banali.

                Non è un’esperienza isolata nel mondo dello spettacolo. Altri volti noti hanno parlato apertamente di disturbi simili: Leonardo DiCaprio, ad esempio, ha raccontato delle sue compulsioni nel ripetere certi gesti; Charlize Theron ha descritto la sua necessità di ordine assoluto; David Beckham ha ammesso di non sopportare la mancanza di simmetria.

                Parlare di queste difficoltà, come ha fatto Jenna Ortega, aiuta a rompere lo stigma e a normalizzare un tema di salute mentale ancora poco discusso. Un atto di sincerità che, per una star in ascesa, vale quanto una grande interpretazione: resta impresso e, forse, può cambiare il modo in cui il pubblico guarda non solo il personaggio, ma la persona.

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