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Personaggi

Chiara Ferragni sfoggia un revenge dress sexy

Bella con spacco deciso e un minuto chignon finto-sfatto in testa. La ex Ferragnez torna mannequin più asciutta che mai alla mostra dal suo artista-amico Francesco Vezzoli, che le promette un’esperienza emozionante e unica nel suo genere. Ma Chiara, nonostante tutto, con la sua presenza, contribuisce sempre a creare un’atmosfera vibrante e di grande interesse mediatico. E anche economico.

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    Il revenge dress tutto spacco di Chiara

    La Ferragni riappare elegantissima a Venezia per partecipare all’inaugurazione della mostra “Musei delle Lacrime” al museo Correr, curata dall’artista talentuoso e suo amico, Francesco Vezzoli. L’imprenditrice e influencer, nota per il suo stile unico, ha colto l’occasione per sfoggiare un abito nero con uno spacco vertiginoso.
    La sua presenza ha aggiunto un tocco di glamour e fascino all’evento, scatenando interesse nei follower della Ferragni.

    Chiara e il suo revenge dress

    Vita da Chiara
    Chiara Ferragni sta attraversando un periodo difficile, a causa delle recenti vicissitudini che ha affrontato. La multa inflittale dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette legate al pandoro Balocco ha sicuramente rappresentato un momento complicato per lei. Inoltre, le voci e la successiva conferma sulla sua rottura con il marito Federico Lucia, in arte Fedez, hanno probabilmente contribuito a rendere il suo stato emotivo ancora più delicato.

    I viaggi all’estero per sentirsi liberi
    Dopo queste difficoltà, Chiara Ferragni ha mantenuto un lungo e rumoroso silenzio sui social. Questo è stato particolarmente evidente dopo il viaggio a Dubai con i suoi figli a Pasqua, poi la prole è passata al marito a Miami, e da allora l’imprenditrice digitale ha smesso di aggiornare i suoi follower, cosa insolita per chi è solito condividere costantemente momenti della propria vita online.

    Il suo savoir-fare è da guerriera
    Tuttavia, recentemente Ferragni è riapparsa su Instagram con una serie di scatti che la ritraggono a Venezia, indossando un abito elegantissimo. Questo ritorno sui social potrebbe essere interpretato come un segno di ripresa e di ritorno alla normalità dopo il periodo di difficoltà che ha vissuto? To be continued…

    I milioni di follower di Chiara che ne pensano?
    È incoraggiante vedere la reazione positiva e di sostegno da parte dei follower di Chiara al suo ritorno sui social media. I commenti di supporto e di approvazione dimostrano quanto sia importante per i suoi fan vederla felice e in forma.
    Tuttavia, se la Ferragni stia effettivamente meglio dopo questa pausa social è una questione su cui solo lei può dare una risposta.

    Prepara l’attacco?
    Al momento, non ha ancora fatto alcuna dichiarazione in merito al motivo del suo stop netto ai social media. È possibile che abbia semplicemente avuto bisogno di prendersi del tempo per se stessa, per riflettere e per affrontare le sfide personali che ha incontrato. Ma il silenzio, si sa, è automaticamente sinonimo di preparazione per un attacco.

    In ogni caso, il supporto e l’affetto dei suoi follower possono sicuramente essere una fonte di conforto e incoraggiamento per Chiara Ferragni mentre affronta questo periodo di transizione. Speriamo che possa trovare la serenità e la felicità che merita, e che continui a condividere la sua vita e le sue esperienze con il suo pubblico online.

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      Personaggi

      Amanda Lear torna a parlare di Dalí: «Era innamorato pazzo di me, ma non poteva soddisfarmi né aiutarmi»

      Amanda Lear riporta alla luce aneddoti del suo legame con Salvador Dalí: un rapporto fatto di ossessioni eleganti, formalità infinite e confessioni inattese. «Mi adorava, ma restava prigioniero della religione e della moglie», racconta la musa, che svela come il pittore vivesse in un tempo tutto suo, tra aristocratici immaginari, tabù cattolici e il rifiuto categorico che lei fosse vista come un’amante.

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        Amanda Lear non smette mai di ritornare sul suo capitolo più iconico: Salvador Dalí. E questa volta lo fa con una serie di pillole che riportano il pubblico direttamente negli anni in cui la diva era la musa più misteriosa d’Europa. «Dalí era innamorato pazzo di me», dice, con quella naturalezza che solo lei può permettersi. Un innamoramento strano, quasi metafisico, perché il pittore sapeva perfettamente di non poterla “soddisfare”, come confessa Amanda con un sorriso tagliente.

        Un amore fuori dal tempo
        Lear racconta un Dalí che parlava e si muoveva come un aristocratico del Settecento. «A lui piacevano le contesse, le principesse», spiegando come il maestro avesse un’attrazione quasi teatrale per tutto ciò che odorava di nobiltà. Il rapporto tra loro era intimo ma formalissimo: «Ci siamo sempre dati del lei», rivela, come se anche nella privacy ci fosse una scenografia da rispettare.

        Cattolico, geloso e rigidissimo
        La diva rivela un tratto meno noto dell’artista: la sua religiosità. «Era religiosissimo, tradizionale. Non eravamo sposati e non gli piaceva l’idea che si pensasse fossi la sua amante». Un’improvvisa pruderie che stride con l’immagine del genio eccentrico e libertino che il mondo conosce. Dalí, invece, con Amanda si muoveva come un uomo d’altri tempi, timoroso del giudizio e legato a un rigore quasi clericale.

        La verità su soldi, gelosie e limiti
        Lear aggiunge un dettaglio che colpisce: «Sapeva che non avevo soldi, ma mi diceva: “Piccola Amanda, vorrei aiutarla, ma non posso. Ho una moglie e sono cattolico”». Una frase che vale più di mille biografie, perché mostra un Dalí incapace di rompere la gabbia delle proprie regole. Un uomo combattuto tra fascinazione e moralismi, tra la sua musa e Gala, la compagna di una vita.

        E Amanda, ancora una volta, glielo perdona con eleganza.

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          Personaggi

          Joe Bastianich: “Da povero e ciccione a imprenditore con tremila dipendenti. La fame era vera, ma mi ha dato la spinta”

          Ristoratore, musicista, personaggio tv e ora protagonista di uno spettacolo autobiografico, Joe Bastianich ripercorre il suo cammino dal Queens a New York: “Consegnavo giornali per nove dollari a settimana. Abbiamo scongelato tonnellate di alette di pollo, ma quella fame mi ha insegnato tutto”.

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            “Da piccolo mi snobbavano perché povero, sfigato e ciccione. A scuola mi indicavano come quello che portava a merenda gli avanzi della cena. Quella rabbia ce l’ho ancora dentro.” Così Joe Bastianich racconta la sua infanzia nel Queens, nel nuovo spettacolo Money – Il bilancio di una vita, in scena al Teatro Carcano di Milano. “La fame a casa era vera, eravamo i migranti poveri. Ogni giorno c’era gente che guardava i miei dall’alto in basso e ci diceva: ‘Valete meno di noi’.”

            Le origini della fame

            Figlio di emigrati friulani, Bastianich non dimentica gli anni in cui la famiglia serviva piatti italiani in un ristorante di periferia. “Abbiamo scongelato tonnellate di alette di pollo, non potevamo permetterci di meglio. Poi i miei sono riusciti a spostarsi a Manhattan e da lì è iniziata la scalata.” Già a dieci anni consegnava giornali per nove dollari a settimana, poi lavorò in un panificio: “Arrivai a guadagnare 18 dollari. Non mi vergogno, anzi: è lì che ho imparato il valore del lavoro.”

            Dal Queens ai riflettori

            Oggi Bastianich guida più di venti ristoranti nel mondo, ha tremila dipendenti e una serie di aziende tra Stati Uniti e Italia. “Le opportunità che ho avuto io le offro anche agli altri. Mi arrabbio quando vedo chi tratta male i camerieri: mi ricorda quando lo facevano con me.”

            La vita oltre il business

            In tv, da Masterchef alle Iene, non ha mai nascosto le sue esperienze più forti. “Negli anni Ottanta tutti si drogavano: io ho provato per moda, ma ho capito presto che era una forma di autodistruzione. Ho smesso quando ho capito che la mia vera droga era il palco.” Poi l’esperienza mistica con l’ayahuasca in Perù: “È stata pazzesca, mi ha aiutato a conoscermi e ho pure smesso di fumare. Non è per tutti, ma se usata nel modo giusto può aprirti la mente.”

            Oggi, tra una chitarra e un investimento, Joe si gode la sua rinascita. “Money per me non è solo denaro. È tutto ciò che ho guadagnato, perso e imparato nella vita. E ogni tanto guardo indietro, al ragazzo con gli avanzi del giorno prima, e gli dico: ne è valsa la pena.”

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              Personaggi

              Sara Tommasi ricompare con un post surreale sdraiata sul letto in impermeabile animalier e calze nere tira in ballo la Canalis

              Ogni tanto Sara Tommasi riappare con post imprevedibili e irresistibilmente spontanei. L’ultimo: una foto in cui è distesa sul letto, calze nere, impermeabile animalier e una didascalia che ha già fatto storia. Tra ironia, tenerezza e meme, il suo ritorno social diventa virale in poche ore.

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                Quando Sara Tommasi decide di fare capolino sui social, il risultato è sempre lo stesso: il web si ferma un attimo, guarda, sorride e ricondivide. L’ultimo episodio arriva direttamente da Facebook, dove la showgirl è tornata con uno scatto talmente improbabile da trasformarsi in un piccolo cult istantaneo.

                Lo scatto che manda in tilt Facebook
                La foto è semplice, quasi casalinga: Sara è sdraiata sul letto, avvolta in un impermeabile animalier lucido, alle gambe un paio di calze nere che sembrano uscite da un servizio fotografico degli anni Duemila. Ma è la didascalia a far esplodere tutto: «Non sembro la Canalis». Nessun punto di domanda, nessuna ironia dichiarata, solo un confronto impossibile che ha acceso like, commenti e una pioggia di meme.

                La spontaneità che conquista sempre
                Negli ultimi anni la Tommasi ha ridotto drasticamente le sue apparizioni mediatiche, ma quando ricompare lo fa con una sincerità che buca lo schermo. La sua presenza sui social è un mix di ingenuità, autoironia involontaria e lampi di surrealismo che ricordano i primi tempi del web. È proprio questa spontaneità, così lontana dalle pose costruite da influencer e celebrity, a renderla ancora un personaggio amatissimo.

                L’effetto nostalgia: un ritorno che fa parlare
                Il post ha subito scatenato la nostalgia dei fan, che ricordano gli anni in cui Sara Tommasi era ovunque: tv, cinema, gossip, serate, copertine. Oggi appare completamente diversa, più defilata, più domestica, con un look che oscilla tra il vintage e l’improvvisato. Ma c’è un filo rosso che non cambia: quella capacità di catturare l’attenzione anche con una sola frase improbabile.

                “Non sembro la Canalis”: frase destinata a diventare tormentone
                Tra i commenti spunta di tutto: chi ride, chi la incoraggia, chi cita la mitica Elisabetta Canalis come se fosse una categoria estetica a sé. E il fatto che Sara abbia scritto la frase senza interrogativo — come un’affermazione solenne, definitiva, quasi filosofica — rende il tutto ancora più spiazzante.

                In un mondo in cui i social sono pieni di filtri, strategie e post studiati a tavolino, Sara Tommasi arriva, posta una foto in impermeabile leopardato e lascia tutti senza parole. Alla fine, il suo segreto è quello di sempre: essere totalmente imprevedibile. E per questo, irresistibile.

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