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Luisa Ranieri racconta come tiene stretto il suo “Montalbano”

L’attrice, sempre a suo agio nelle interviste, rivela un dettaglio finora sconosciuto sulla riuscita del suo matrimonio con Luca Zingaretti. Che sicuramente ha contribuito a saldare maggiormente la loro unione.

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    Luisa Ranieri è, indiscutibilmente, una delle attrici dalla sensualità sopra la media, unita ad un grande talento che le permette di interpretare con eguale intensità, ruoli sia leggeri che drammatici. Interpretazioni diverse, nelle quali ha saputo utilizzare registri differenti… ma che tutte Ie hanno permesso di costruirsi una diffusa notorietà. Uno fra tanti il personaggio di Lolita Lobosco, poliziotta astuta ma al contempo fragile, apprezzatissima dal popolo della tv nell’omonima serie.

    Le sue interviste sono sempre occasione di riflessioni importanti

    Il suo curriculum vitae vanta alcuni registi di respiro sia nazionale e internazionale che l’hanno voluta nei loro cast, tra i quali Ferzan Ozpetek. Normale che nel corso della sua carriera, i giornali facciano a gara per intervistarla, cosa alla quale lei si concede sempre con grande professionismo. Chiaccherate nelle quale è raro che non spicchino argomenti di “peso”, a testimonianza dello spessore anche umano della donna. In una di queste occasioni, per esempio, ha rivelato un dettaglio molto personale, ovvero di aver vissuto senza la figura del padre: “Mi sarebbe piaciuto poterlo conoscere meglio. Mi è mancato l’amore di mio padre“.

    La rivelazione di un aspetto molto personale

    Al giornalista di turno ha anche rivelato di essere ricorsa alle cure di uno psicoterapeuta – cosa abbastanza diffusa fra gli attori – confessando: “Ho interrotto le sedute di analisi da un paio d’anni. Mi hanno permesso di trovare un equilibrio interiore. Con il mestiere che faccio è una cosa che aiuta a restare con i piedi per terra e a mantenere il centro su chi si è”.

    Luisa e l’amore

    La vita sentimentale è limpida e precisa: da anni è ormai legata a Luca Zingaretti che tutti identificano per il suo iconico ruolo di Salvo Montalbano. L’attore nel 2004 si è separato dalla prima moglie, la scrittrice e giornalista Margherita D’Amico, divorziando poi nel 2008. Già dal 2005 è legato proprio a Luisa Ranieri, i due si conobbero sul set della miniserie televisiva Cefalonia, dalla quale ha avuto due figlie, rispettivamente nel 2011 e nel 2015. La coppia si è sposata nel 2012, con rito civile, nel castello di Donnafugata, nel ragusano.

    Il punto di vista di Zingaretti sulla vita di coppia con Luisa

    “Ci vuole tanta comprensione e maturità per capire le istanze dell’altro, perché comunque sia è un mestiere che ti porta spesso lontano dalla famiglia e soprattutto se ci sono dei figli ti spinge a dover rinunciare ad alcuni lavori. È un rifugio, un alimento, è un po’ il posto dove tutto comincia e tutto finisce. Io sono molto, molto, molto, molto legato alla famiglia, sia alla mia, quella creata con Luisa e le bambine, sia alla mia di origine”.

    Il segreto della Ranieri

    L’attrice ha rivelato un dettaglio finora sconosciuto sul suo rapporto con l’attuale marito: “Ci siamo messi assieme anche se Luca stava affrontando, serenamente, la separazione dall’ex compagna. Non ci piaceva l’idea che sembrasse che la giovane avesse scalzato dal suo posto la moglie. Per rispetto di tutti, abbiamo aspettato per ufficializzare”. Parole d’ordini: comprensione e condivisione, tra gli ingredienti fondamentali per far sì che un matrimonio funzioni.

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      Personaggi

      Rettore risponde a Diego Dalla Palma: botta e risposta al vetriolo tra accuse, ironia pungente e vecchie ruggini che tornano a galla

      Diego Dalla Palma aveva definito “stupide” le esternazioni di Donatella Rettore sull’uso di termini offensivi e aveva ribadito il suo sostegno al Ddl Zan. La cantante, ospite a La Volta Buona, ha risposto con ironia feroce: «Ha ragione lui! Meglio essere stupidi che falsi e cattivi». E tra allusioni a vecchi dissapori e commenti piccati, la faida si riaccende.

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        Lo scontro tra Donatella Rettore e Diego Dalla Palma è tornato a infiammare il gossip televisivo. Tutto parte da un’intervista in cui il celebre truccatore aveva commentato duramente le recenti dichiarazioni della cantante sull’uso di termini come “frocio” e “negro”. Parole che lui aveva bollato senza esitazione: «È una delle persone più stupide che abbia mai conosciuto». Una posizione netta, accompagnata dal suo sostegno totale al Ddl Zan.

        La replica di Rettore, tutta sarcasmo
        Ospite a La Volta Buona, Rettore ha scelto la strada dell’ironia tagliente. «Ha ragione lui! Meglio essere stupidi, che falsi e cattivi», ha dichiarato, aggiungendo che non avrebbe mai osato contraddirlo. Un commento che è sembrato un colpo di fioretto più che una difesa, con quella punta di sarcasmo che la cantante sa maneggiare benissimo.

        Vecchie ruggini che riemergono
        Le sue parole non si sono fermate lì. Rettore ha ipotizzato che l’astio di Dalla Palma possa essere legato a un episodio di anni fa: «Una volta non stavo bene e non sono andata in una sua trasmissione». Un dettaglio che, nella sua narrazione, avrebbe alimentato una frattura mai davvero ricomposta. E poi l’affondo finale: «Ai matti bisogna sempre dare ragione». Una frase che ha fatto immediatamente il giro dei social.

        Un botta e risposta che accende il pubblico
        Il pubblico osserva questa schermaglia con il fascino che solo le polemiche tra personaggi iconici possono suscitare. Dalla Palma, con la sua sincerità senza filtri, e Rettore, con la sua teatralità sfrontata, creano un contrasto che funziona quasi come una scena scritta apposta per la televisione. E infatti la rete si è subito divisa: chi difende lui, chi applaude lei, chi si gode lo spettacolo.

        Una faida che sembra tutt’altro che chiusa
        Difficile immaginare una pace immediata tra i due. Le posizioni sono distanti, i toni alti, i retroscena ancora avvolti da un alone di mistero. Ma una cosa è certa: ogni loro frase diventa immediatamente materiale da trending topic. E finché continueranno a rispondersi così, nessuno smetterà di seguire il prossimo capitolo.

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          Personaggi

          Giuliana De Sio si autoproclama “la Sinner del teatro”: premi, stoccate, vanità, lampi di genio e delusioni da Strehler

          Tra tournée faticose, premi prestigiosi e un’autostima che non ha paura di brillare, De Sio ripercorre la sua stagione d’oro: «Ho fatto il Grande Slam, sono la Sinner del teatro». E svela: «Strehler? Mi deluse, era fin troppo gentile». Un ritratto senza filtri, pieno di scintille.

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            Giuliana De Sio non entra mai in scena con passo leggero. Neanche quando si tratta di raccontarsi. In questi giorni è al Teatro Carignano con Il gabbiano di Cechov, diretta da Filippo Dini, e già questo basterebbe a definire un ritorno in grande stile. Ma la De Sio ha deciso di rilanciare: «Ho fatto il Grande Slam del teatro italiano. Sono la Sinner della scena».

            Nessuna falsa modestia, nessuna smorfia diplomatica. L’attrice rivendica ogni centimetro del suo percorso recente, iniziato quasi in lacrime quando dovette lasciare Agosto a Osage County per un impegno precedente. «Giurammo che ci saremmo ritrovati. Ora eccomi qui». E il presente, dice, è «luminoso, potentissimo, pieno di riconoscimenti».

            Elenchiamo: Premio Anct 2024, Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior attrice protagonista per Cose che so essere vere, una nuova candidatura agli Ubu. «Quelli istituzionali, i più importanti, li ho vinti tutti», proclama con soddisfazione. Eppure, aggiunge, «non lo sa nessuno». Perché il teatro vive in un’ombra antica: «Se vinci un David lo scrivono tutti. Se vinci i premi più prestigiosi del teatro, non interessa a nessuno».

            Non che il cinema l’abbia ignorata. «Ho avuto sei candidature ai David e due vittorie. Sei candidature ai Telegatti». Ma è il teatro ad averle dato tutto: «Sono stata aristocratica, pezzente, intellettuale, madre cattiva. Mi sono tolta tante voglie».

            E la luce? Quella forza misteriosa che ti spinge oltre la stanchezza? «A volte senti il pieno, a volte il vuoto. Non c’è il benzinaio: la benzina te la devi dare da sola». Succede di non averne, dice. Poi sali in scena e qualcosa ti investe: «Ieri mi sentivo senza forza, poi è arrivata. Ho fatto uno spettacolo fortissimo».

            La De Sio parla con la sicurezza di chi ha attraversato tutto: tournée massacranti, giornate infinite, compagni di scena che “risucchiano la vita”. Tipo Haber: «Mi stava prosciugando, come sempre».

            E Strehler? Qui arriva il colpo di scena. «Tutti dicevano: “Vedrai, ti rivolterà”. Invece niente». Nessuna tirannia creativa, nessun maestro feroce da romanzo. «Mi scriveva lettere bellissime. Un po’ mi ha deluso».

            Forse perché Giuliana De Sio è fatta così: pretende la vita alla sua stessa intensità. Se non brucia, non le basta.

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              Demi Moore, il ritorno della frangia che fa tendenza: l’icona di Hollywood riscrive il suo stile con Gucci

              Dal set del cortometraggio The Tiger alla passerella digitale di Instagram, Demi Moore mostra come un semplice cambio di taglio possa diventare un manifesto di eleganza e libertà. La frangia torna protagonista, ma con un tocco moderno e sofisticato.

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              Demi Moore

                Nuovo taglio, stesso fascino intramontabile. Demi Moore torna a stupire, trasformando un gesto di stile in una dichiarazione d’identità. A 61 anni, l’attrice e produttrice americana – indimenticata protagonista di film cult come Ghost, Proposta indecente e Striptease – ha sfoggiato su Instagram un nuovo look che ha immediatamente conquistato il web: una frangia sottile e leggera, un richiamo nostalgico ma rivisitato in chiave contemporanea al personaggio di Erin Grant, interpretato nel 1996.

                «Frangetta – grazie a @gucci per avermi permesso di riportarla in auge per la prima volta dai tempi del cinema!», ha scritto Demi nella didascalia del post, che in poche ore ha raccolto centinaia di migliaia di like e commenti entusiasti.

                Un taglio con una storia

                La frangia di Demi Moore non è solo un dettaglio estetico, ma un simbolo di rinascita e continuità. Il nuovo taglio è stato realizzato da Dimitris Giannetos, hairstylist delle star, in collaborazione con Demna, direttore creativo di Gucci, per il cortometraggio The Tiger, diretto dalla stessa maison di moda italiana.

                Nel corto, Moore interpreta Barbara, un’ereditiera divisa tra il suo ruolo di madre e quello di icona pubblica del brand. Al suo fianco, un cast d’eccezione: Keke Palmer, Elliot Page e Edward Norton. Un progetto che fonde cinema, arte e moda, nel quale il look diventa parte integrante della narrazione.

                «L’idea delle Gucci Bangs è nata da Demna, che ha sempre un’intuizione visionaria su come fondere eleganza e personalità», ha raccontato Giannetos su Instagram. «Con Demi abbiamo cercato una frangia moderna ma dal taglio morbido, che incorniciasse il viso senza appesantirlo, donando un equilibrio tra forza e grazia».

                Il risultato è un look sofisticato, lineare e dinamico, che richiama le icone anni ’90 ma parla il linguaggio del presente.

                Il web la incorona regina di stile

                Basta un taglio per scatenare l’ammirazione dei fan: «Non invecchia mai!», «Una bellezza senza tempo», «Lezione di stile assoluta». Sono solo alcuni dei commenti che hanno invaso i social dopo la pubblicazione delle immagini.

                In effetti, Demi Moore continua a incarnare un modello di eleganza naturale e audacia estetica. Lontana da ogni cliché, preferisce reinventarsi attraverso piccoli gesti, senza mai snaturare la sua identità. «La bellezza», ha dichiarato in un’intervista recente, «è qualcosa che si costruisce nel tempo, imparando ad accettarsi. Il segreto è la curiosità verso sé stessi».

                Una carriera all’insegna della trasformazione

                Dagli anni Ottanta a oggi, Demi Moore ha attraversato il cinema e la cultura popolare con una capacità rara di adattarsi ai tempi, senza mai perdere autenticità. Da eroina romantica in Ghost a simbolo di emancipazione femminile in Soldato Jane, fino alle collaborazioni artistiche e imprenditoriali nel mondo della moda e del benessere, la sua immagine è sempre stata in movimento.

                Il nuovo look rappresenta un ulteriore capitolo di questa evoluzione: non un semplice ritorno al passato, ma un modo per celebrare la continuità tra le epoche della propria vita. La frangia, segno distintivo del personaggio di Striptease, diventa oggi emblema di maturità e libertà espressiva.

                Eleganza senza età

                Con The Tiger, Demi Moore consolida il suo legame con Gucci, iniziato anni fa come musa e testimonial. La scelta di riaffidarsi al brand per un cambiamento estetico così visibile è un segnale chiaro: l’età non è un limite, ma una nuova fase da vivere con fiducia e stile.

                E se i social la osannano, il messaggio che arriva è potente: la femminilità non è fatta di nostalgia, ma di evoluzione. Demi Moore, ancora una volta, lo dimostra con semplicità disarmante: basta una frangia per sentirsi nuovi, senza mai smettere di essere sé stessi.

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