Personaggi
Paola Barale: “A volte un uomo solo non può darti tutto…”
Paola Barale, impegnata in “Tris di cuori” al teatro, riflette sulla sua vita sentimentale. Interpretando una donna con due mariti nella commedia, ammette che nella realtà preferisce la monogamia, ma è aperta all’idea di relazioni più aperte. Sottolinea che non esiste una persona perfetta e che molte verità si rivelano attraverso lo scherzo. Ritiene che la sua felicità da single sia un cambiamento positivo nella sua vita, e che due uomini possano offrire più gratificazioni di uno solo. Questa prospettiva emerge dalla sua esperienza personale e dalle relazioni passate, che l’hanno portata a comprendere quanto sia bene stare da sola.

Paola Barale è sempre sul palcoscenico, in prova per “Tris di cuori” al teatro. Meno uno per l’esordio a Roma. Poi in tour per l’Italia. Interpreta Maria Teresa, una donna con due mariti. Un menage a trois che nella vita reale non funzionerebbe mai per Paola: “Sono una che, per carità, cerca una certa esclusività nelle relazioni sentimentali, ma oggigiorno, sono molto offesa dalla gelosia, sì, sia in amore che in amicizia, nel lavoro… In tutto.”
Tuttavia, Paola Barale decide di aprirsi all’immaginazione e le piacerebbe “raggiungere una relazione in cui c’è così tanta fiducia che, se lo sguardo si sposta un po’, nulla cambia. Il piacere è lì, esiste, ma perché negare di poter provare una certa attrazione verso qualcuno che non è il proprio compagno? Poi, come sono fatta io, finché sono stata innamorata non ho mai tradito, l’ho fatto, è successo alla fine della storia.”
Dal momento che non è fidanzata, confida, “mi accorgo che ci sono un sacco di ‘fighi’, non so se ce ne sono di più o se sono solo io più attenta.” La morale in “Tris di cuori” è che “non si trova mai tutto in una sola persona. E molte cose che dico sul palco mi trovano d’accordo: le più grandi verità si dicono sotto forma di scherzi.”
La storia di Paola Barale parla da sola: “Sono cambiata profondamente, e l’ho fatto a cinquant’anni, non avrei mai pensato di trovarmi così: single e felice. Come diceva Woody Allen? Finché funziona. Allora perché quel tassello si incastra, forse ne serve uno in meno. O, come dice la commedia, uno in più.” La commedia dice che “bisogna affrontare le relazioni in modo diverso, il che non significa meno seriamente, ma prima di tutto essendo molto leali con se stessi.”
Paola Barale single E parlando di essere single, Barale racconta di avere un esempio a casa, “quello dei miei, che stanno insieme da 60 anni. Un esempio di coppia molto equilibrata, per quanto mi riguarda anche un po’ noiosa, ma io non ho mai sofferto per una loro lite, non c’è mai stata mancanza di rispetto, quindi, crescendo, non avevo mai messo in preventivo il fatto di non avere un compagno, invece la vita prende pieghe diverse dal previsto.”
Poi ancora: “Quello di cui sono veramente grata ai miei ex compagni, senza fare nomi, perché a qualcuno sono ben più grata che ad altri, è che grazie a loro ho imparato a capire quanto sto bene da sola.”
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Personaggi
Rosalinda Celentano senza filtri su papà Adriano: “A casa era come un quarto figlio. Ma dal dolore nasce la mia forza”
Figlia di Adriano Celentano e Claudia Mori, Rosalinda non teme di parlare del suo rapporto col padre: “Era un uomo distratto da un mondo che lo reclamava altrove”. Oggi, tra arte e introspezione, rivendica la libertà di mostrarsi fragile: “Ho imparato che la fragilità è la mia vera forza”.
Rosalinda Celentano non conosce mezze misure. Si racconta senza filtri, con quella sincerità disarmante che l’ha resa una voce fuori dal coro nel mondo dello spettacolo. Figlia di due icone, Adriano Celentano e Claudia Mori, ha sempre vissuto in equilibrio instabile tra il peso dell’eredità familiare e la ricerca di sé stessa.
“Mia madre era troppo giovane — aveva 22 anni e già quattro figli. Io considero mio padre il quarto”, ha confessato in un’intervista recente. “Penso che certe cose si dicano pur non pensandole davvero. Ma a volte, nella vita, si è troppo pieni di ruoli per capire chi si è davvero”.
Parole dure, che restituiscono il ritratto di un’infanzia segnata da contraddizioni: l’amore e la distanza, la fama e la solitudine, il desiderio di essere vista da un padre spesso assorbito dal mito di se stesso. “Era un punto di riferimento per milioni di italiani, ma a casa sembrava distratto, come se il mondo lo reclamasse altrove”, ha spiegato Rosalinda con una dolcezza che non nasconde il rimpianto.
Eppure, proprio da quelle ferite, ha costruito la sua forza. “Ho imparato a convivere con il dolore trasformandolo in arte”, dice. Pittrice, poetessa, attrice, Rosalinda Celentano è sempre stata un’anima in cerca di verità. Negli anni ha attraversato momenti difficili, anche di isolamento, ma ogni caduta è diventata un punto di ripartenza.
Una delle esperienze che l’hanno segnata di più è stata quella vissuta negli Stati Uniti, dove decise di condividere la vita con alcuni senzatetto. “La strada è una grande scuola. Sono stata con loro, incosciente forse, perché a quell’età ti senti invincibile. Ma è lì che ho capito quanto valga la semplicità, quanto poco serva per sentirsi vivi.”
Oggi Rosalinda guarda al passato con lucidità, senza rancore. “Non rinnego nulla, nemmeno il dolore. Mio padre resta un pezzo enorme della mia vita, anche se spesso lontano. Ma so che in fondo mi ha dato la cosa più preziosa: la possibilità di essere me stessa”.
Una confessione che suona come una resa dei conti, ma anche come una carezza: la consapevolezza che dalle crepe, a volte, entra la luce.
Personaggi
Diletta Leotta: “Miss Italia fu una vergogna. Mi dissero di ballare, io recitai Emily Dickinson: volevo mostrare altro”
Nel podcast di Alessandro Cattelan Supernova, Diletta Leotta ha raccontato il momento in cui rifiutò di ballare davanti alla giuria di Miss Italia: “Mi dissero ‘ora balla’, ma io recitai una poesia di Emily Dickinson. Era imbarazzante, ma volevo far capire che oltre alla bellezza avevo anche una testa”.
“Fu una vergogna, un disastro”. Così Diletta Leotta ha ricordato la sua esperienza a Miss Italia, nel 2009, quando aveva appena 18 anni e sognava di lavorare in televisione. Nel podcast Supernova di Alessandro Cattelan, la conduttrice di Dazn ha ripercorso con ironia e un pizzico di tenerezza quel momento che avrebbe potuto essere la sua prima grande occasione.
“Partecipai a Miss Italia perché pensavo che vincere potesse essere un primo passo per entrare nel mondo della televisione — racconta —. All’epoca era un viatico per farsi vedere e magari ottenere le prime opportunità. Io ero piena di entusiasmo, ma le cose andarono diversamente da come avevo immaginato”.
La sua corsa si fermò poco prima delle semifinali, ma a segnare davvero l’esperienza fu un episodio che ancora oggi Diletta ricorda nei minimi dettagli: “Durante una selezione ci fecero sfilare, poi alzarono la musica e i giudici mi dissero: ‘Adesso balla’. Io rimasi pietrificata. Già sapevo che non avrei ballato”.
Così, invece di improvvisare una danza, Diletta chiese di fermare la musica e decise di recitare una poesia di Emily Dickinson. “Volevo far capire che oltre alla mia bellezza c’era di più — spiega —. Scelsi una poesia breve, intensa. Ero emozionatissima, ma mi sembrava il modo più onesto per mostrarmi per quella che ero”.
Un gesto coraggioso, ma anche molto imbarazzante: “Fu un momento stranissimo. I giudici non sapevano come reagire. Però io mi sentivo bene, come se avessi fatto la cosa giusta”.
Durante l’intervista, la conduttrice ha recitato di nuovo quella stessa poesia, in inglese, tra le risate e gli applausi di Cattelan e del pubblico. “Era un testo veloce, ma mi piaceva tantissimo e me lo ricordo ancora oggi”, ha aggiunto sorridendo.
Oggi, a distanza di quindici anni, Diletta Leotta è uno dei volti più noti della televisione sportiva italiana. E quell’episodio, che allora le sembrò una figuraccia, è diventato un aneddoto che racconta bene la sua personalità: determinata, ironica e capace di andare oltre l’apparenza.
Personaggi
Achille Lauro tra amore e futuro: “Sogno il matrimonio e una famiglia numerosa”
Il cantautore romano, single dichiarato, riflette su relazioni, fascino e desideri per il domani: «Vorrei costruire qualcosa di sano e duraturo».
Mentre a Sanremo portava in scena l’amore assoluto, quello vissuto con l’intensità degli anni giovanili, Achille Lauro lasciava il pubblico con un interrogativo: chi occupa oggi il cuore del cantautore romano? La risposta, arrivata con la consueta schiettezza durante un’intervista a Le Iene, è semplice: «Lo posso dire? Sono single».
Nonostante la riservatezza che da sempre caratterizza la sua vita privata — «Io la nascondo bene», aveva confessato già nel 2021 a Domenica In — qualche dettaglio è emerso negli anni. Nel 2019 raccontava di essere “fidanzato da tanto tempo”, ma la storia sembra essersi conclusa.
Sul fascino che esercita, Lauro taglia corto: «Sono gentile». All’inviato Nicolò De Devitiis ha anche rivelato di aver trascorso la serata inaugurale del Festival “parlando con belle ragazze”, pur restando vago su eventuali flirt sanremesi: «Quando non siamo in gara, volendo, potremmo… Forse sì, en passant».
Per il cantautore, l’amore autentico è «volere il bene dell’altro» e sapersi anche dire addio. Ma è soprattutto un progetto da costruire: «Credo che il matrimonio sia molto difficile, un lavoro, un atto di coraggio. Devi proprio volerlo». Lontano da qualsiasi atteggiamento disilluso, ammette: «Non sono uno che dice di non volersi sposare o di non volere una famiglia. Anzi, mi piacerebbe tantissimo… anche quindici figli! Quando sarà il momento, voglio scegliere la persona giusta e creare qualcosa di sano che duri».
Al momento, però, la “persona giusta” resta un’idea. Nei mesi scorsi era circolata la voce di una frequentazione con Giulia Toscano, sorella della cantante Sarah Toscano e sua collega a Sanremo 2025. I due erano stati avvistati in una discoteca milanese e poi a Napoli, dopo la finale di X Factor. Ma la stessa Sarah ha ridimensionato i rumors: «Lei è il mio avvocato. Partecipiamo a tanti eventi e conosciamo molte persone. Non mi pare ci sia niente di più».
Così, tra musica, palchi e interviste, Achille Lauro resta fedele alla sua arte e al suo stile: enigmatico, affascinante e con lo sguardo sempre proiettato al futuro. Un futuro che, se dipendesse da lui, avrebbe il rumore delle risate di molti figli e la solidità di un amore vero.
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