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William e Kate d’Inghilterra: lei non sa chi sono io… e non lo si deve sapere!

Avviso agli albergatori: se ricevete una prenotazione da una coppia inglese, Mr e Mrs Smith, sappiate che potrebbero essere non due semplici clienti ma… i futuri sovrani William e Kate!

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    Sir Paul McCartney, durante i suoi viaggi personali in incognito, era solito farsi passare per Paul Ramon. Curiosità nella curiosità… il nome Ramones – quello della punk band americana – è stata rubato proprio al Macca. Paul Ramon era il nome fittizio utilizzato negli anni Sessanta per registrarsi negli hotel di mezzo mondo e nascondersi ai fan.

    I futuri reali in incognito

    Una pratica cara agli inglesi famosi, visto che anche i principi del Galles, William e Kate, desiderosi di vivere qualche scampolo di vita normale, al riparo da occhi indiscreti, hanno escogitato un loro personale modo per farlo. I futuri reali d’Inghilterra, d’altronde, hanno sempre raccontato di come, per quanto possibile, stiano tentando anche di crescere i loro figli in maniera almeno apparentemente normale. Tanto per fare un esempio… evitando che abbiano una servitù a loro dedicata.

    Sotto falso nome per preservare il più possibile l’anonimato

    Siccome non si può pensare, quando ti chiami William e Kate, di prenotare un ristorante romantico per una cenetta a due o una vacanza estiva… ecco come si fanno passare. A corte i ben informati rivelano che i due siano soliti utilizzare una serie di nomi falsi, quando hanno voglia di passare inosservati o di non annunciare in anticipo la loro presenza in un luogo. Cercando così di evitare di ritrovarsi paparazzi e curiosi alle calcagna.

    All’università lui era Steve

    William, oltretutto, nella vita sotto i riflettori ci è nato e cresciuto… anche se già ai tempi dell’università, prima di incontrarvi la sua futura compagna di vita, il principe William si faceva chiamare dai suoi amici semplicemente “Steve”. Il primogenito di Re Carlo si iscrisse ufficialmente ai corsi dell’Università di St. Andrews come “William Wales” anche se con gli amici preferì sempre l’utilizzo di un nome falso, per evitare quelle persone che volevano conoscerlo solo per il suo status sociale.

    Una citazione cinematografia (volontaria o meno) per i loro weekend

    Anche durante la sua relazione con Kate, William preferiva di tanto in tanto fuggire in gran segreto, magari per un weekend romantico, tetendosi alla larga dalle residenze reali a sua disposizione. Pure in quel frangente la coppia utilizzava un nome falso per prenotare gli hotel. Racconta il biografo reale Rober Jobson: «A volte si registravano negli alberghi usando i nomi Mr e Mrs Smith, cosa che senza dubbio non ingannava nessuno». Una citazione dall’omonimo film hollywoodiano che aveva fatto innamorare Brad Pitt e Angelina Jolie? Oppure, più semplicemente, l’utilizzo di uno dei più banali e diffusi cognomi britannici?

    Alla ricerca di un po’ di anonimato

    A parlare dei nomi falsi usati da William e Kate in queste occasioni era già stato il giornalista Andrew Morton, raccontando in un suo libro di come, durante una vacanza da fidanzati alle isole Seychelles, i due avessero scelto di chiamarsi Martin e Rose Middleton, per nascondersi da attenzioni indesiderate. Infine, per le guardie del corpo e gli uomini della security, Kate e William erano Danny Collins e Daphne Clark. Due nomi in codice, entrambi rispondenti alle iniziali dei Duchi di Cambridge, utilizzati per garantire loro l’anonimato. Visto che lo scriviamo anche noi… probabilmente nel frattempo li avrenno cambiati.

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      Personaggi

      Marina La Rosa torna al GF dopo 25 anni: “Sono quasi psicologa, c’è qualcuno con cui parlare…”

      A distanza di 25 anni dalla sua storica partecipazione al GF, Marina La Rosa rientra nella Casa con un ruolo nuovo e un enigma: “Sono diventata quasi psicologa, c’è qualcuno con cui vorrei farmi una chiacchierata”. Nessun nome, solo un sorriso che accende i sospetti. Chi è il concorrente finito nel suo mirino? E l’incontro avverrà davanti alle telecamere o lontano dagli occhi del pubblico?

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        Marina La Rosa non ha perso l’allure di quando, nel 2000, si fece conoscere come la “gatta morta” più chiacchierata della televisione italiana. Venticinque anni dopo, l’ex concorrente è tornata nella Casa del Grande Fratello, questa volta non per giocare, ma per osservare. E per lanciare una piccola bomba psicologica che ha subito acceso l’attenzione del pubblico.

        Accolta come una sorta di spettatrice privilegiata, Marina ha mantenuto un atteggiamento enigmatico, misurando le parole come chi sa perfettamente l’effetto che avranno. “Sono diventata quasi psicologa”, ha dichiarato davanti agli inquilini di questa edizione. Una frase detta con il suo classico mezzo sorriso, quello che negli anni 2000 mandò in tilt metà degli italiani.

        Poi l’affondo, leggero ma affilato: “C’è qualcuno con cui vorrei farmi una chiacchierata… Spero succeda presto”. E basta questo per far scattare l’effetto domino dentro e fuori dalla Casa. Nessun nome rivelato, nessun indizio, solo un’espressione che ha lasciato gli inquilini a scrutarsi l’un l’altro e il pubblico a interrogarsi su quel misterioso destinatario.

        Chi è il concorrente che ha attirato l’attenzione di Marina La Rosa? Qualcuno che le ricorda dinamiche già viste, forse? Un carattere fragile da proteggere, o una personalità troppo spigolosa da voler “analizzare”? O semplicemente un volto che la incuriosisce? Il GF non vive solo di nomination e litigi, ma di micro-sguardi, seduzioni, non detti. E Marina, questo linguaggio, lo conosce perfettamente.

        Da qui il vero interrogativo: quella chiacchierata avverrà davanti alle telecamere, regalando un momento cult ai fan del programma, oppure in uno spazio più intimo, lontano dagli sguardi del pubblico? Marina La Rosa è tornata, e la sola sua presenza basta per scuotere gli equilibri della Casa. Il resto lo farà il mistero, che lei sa maneggiare da maestra.

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          Vivian Jenna Wilson si libera del cognome Musk: «Non voglio più avere a che fare con lui». La figlia di Elon rompe con il padre

          Cambio di nome, nessuna eredità, vita condivisa in un appartamento di Los Angeles e orgoglio militante. Vivian Jenna Wilson, figlia di Elon Musk, rivendica la propria indipendenza e attacca il magnate: «Ha voluto figli brillanti, non felici». E sul passato: «Non volevo più portare quel cognome, faccio quello che voglio».

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            Vivian Jenna Wilson ha un obiettivo chiaro: vivere una vita che non abbia nulla a che fare con suo padre. Un nome pesante, quello di Elon Musk, che a ventun anni ha deciso di abbandonare, legandosi invece a quello della madre, Justine Wilson. A Paris Match racconta il perché senza giri di parole: «Non volevo più avere a che fare con tutte quelle stronzate legate al nome. E poi faccio quello che voglio».

            La rottura con il patron di Tesla e SpaceX non è solo affettiva: è culturale, politica, identitaria. Vivian fa coming out come persona trans nel 2020 e cambia legalmente sesso due anni dopo. Da allora, la distanza con Musk si trasforma in frattura pubblica. Lei sfila, studia, lavora, condivide un appartamento a Los Angeles. «Non vivo in una villa. Non ho una Tesla», dice con ironia feroce. A chi su TikTok l’ha dipinta erede da 40 miliardi risponde così: «Se fosse vero, non ci sarebbero più senzatetto né fame nel mondo».

            La giovane rivendica con orgoglio la strada costruita da sola: modella emergente, attivista LGBTQIA+, voce presente nelle marce e online. Non cerca pietà, non cerca eredità: cerca spazio. E lontananza. «La sola menzione del suo nome mi fa spegnere il cervello», confessa. Una frase che sintetizza anni di incomprensioni, culminate nella rottura definitiva.

            Il contrasto non è solo familiare, ma filosofico. «Quando avevo dieci anni mi disse che Marte sarebbe stato il futuro dell’umanità. Pensai: chi si occuperà della Terra allora? Non parlavamo la stessa lingua». È la fotografia di due mondi che non si incontrano: da un lato il miliardario convinto che il progresso passi dalla colonizzazione dello spazio; dall’altro una figlia che difende i diritti delle minoranze e marcia sul suolo terrestre, tra le persone.

            Sui social Musk l’ha cancellata – letteralmente: «Mio figlio Xavier è morto. Ucciso dal virus woke», scrisse. Oggi lei restituisce il colpo con una frase glaciale: «La morale non si misura in dollari». Non cerca un confronto, non chiede riconciliazione. Alza il mento, senza paura: «Sono stata usata come esempio per dimostrare che i bambini trans non dovrebbero esistere. Non potevo lasciar correre. Non è un capriccio politico. È una questione di sopravvivenza».

            In mezzo, nessun accordo, nessun passo indietro. Solo una ragazza che ha deciso chi vuole essere. E un padre che, almeno per lei, non è più una stella nella stessa galassia.

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              Ana de Armas volta pagina: dopo Cruise, nuovo flirt con il finanziere-collezionista Marcelo Valente

              Secondo indiscrezioni internazionali, Ana de Armas avrebbe trovato una nuova fiamma nell’imprenditore Marcelo Valente, volto emergente della finanza tech e socio della società di venture capital Babel Ventures. Elegante, riservato e appassionato di arte contemporanea, sarebbe lui la nuova presenza speciale nella vita dell’attrice.

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                Ana de Armas non resta mai troppo a lungo sotto i riflettori per la sua vita sentimentale, ma ogni volta che qualcosa si muove, Hollywood si accende. Dopo settimane di rumor sulla fine della sua relazione con Tom Cruise, l’attrice di Blonde e No Time To Die avrebbe già voltato pagina. Il nuovo nome accostato alla star cubano-spagnola è quello di Marcelo Valente, socio della società di venture capital Babel Ventures, figura molto stimata tra startupper e investitori della Silicon Valley.

                Un uomo normale

                Valente non è un personaggio da copertina: preferisce la discrezione, frequenta gallerie e fiere d’arte contemporanea, ed è noto nel mondo tech per il suo stile impeccabile e per una certa allure irresistibile. Proprio questa combinazione di cervello, fascino ed eleganza avrebbe colpito Ana, che negli ultimi mesi è stata spesso avvistata negli stessi ambienti cosmopoliti frequentati da Valente.

                Chi li conosce racconta di un’intesa nata quasi per caso, durante un evento legato a un progetto benefico. Uno scambio di battute, qualche interesse comune e la promessa di rivedersi lontano dagli occhi indiscreti. Da lì, le uscite riservate si sarebbero moltiplicate, con cene a bassa visibilità e incontri protetti dal massimo riserbo.

                Una scelta che rappresenta quasi un cambio di rotta per Ana de Armas, reduce da relazioni molto esposte mediaticamente. Con Valente, invece, sembrerebbe puntare su una dimensione più solida e meno chiacchierata, fatta di passioni condivise e di uno stile di vita più internazionale che hollywoodiano.

                Intanto, nel mondo del gossip continua a tenere banco la presunta chiusura della storia con Tom Cruise. Nessuna conferma ufficiale dai diretti interessati, come da tradizione, ma diversi segnali hanno suggerito una distanza crescente. L’arrivo di Marcelo Valente nella narrazione non fa che alimentare il quadro.

                Resta da capire se questa nuova vicinanza si trasformerà in una storia vera e propria o se resterà solo un flirt elegante e fugace. Ma una cosa appare certa: Ana de Armas è di nuovo al centro della scena, e questa volta non per un film, ma per un fascino che va oltre il cinema e che sembra attrarla in un nuovo mondo fatto di venture capital, arte e charme cosmopolita.

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