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Dodici amanti in dodici mesi: il principe Andrea e Sarah Ferguson, il matrimonio più cornutamente reale di sempre

Nel libro Entitled: The Rise and Fall of the House of York, Andrea viene descritto come un marito fedifrago seriale, con una dozzina di amanti nei primi dodici mesi di matrimonio. Sarah Ferguson, inizialmente disperata, si prese la sua rivincita con l’ormai leggendaria foto del piede in bocca all’amante.

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    Altro che favola reale. Il matrimonio tra il principe Andrea e Sarah Ferguson è stato un manuale vivente di corna e ripicche. Dodici mesi, dodici amanti: questa la media del duca di York secondo la biografia Entitled: The Rise and Fall of the House of York dello storico Andrew Lownie, che ha serializzato il tutto sul Daily Mail.

    Il “duca di Pork”, già travolto anni dopo dallo scandalo Epstein, si sarebbe giustificato con la moglie sostenendo di dover stare spesso lontano da casa per “servizio nella Royal Navy”. In realtà, racconta Lownie, il tempo lo impiegava diversamente: «Dice sempre di volermi e poi mi pianta per andare a letto con altre», confidava una Sarah in lacrime.

    Eppure la rossa più chiacchierata di Buckingham non rimase a piangere per sempre. Memorabile la foto del 1992 in cui, sdraiata su una sdraio, lasciava che il “consigliere finanziario” John Bryan le baciasse il piede: uno degli scatti più imbarazzanti mai finiti in un album reale.

    All’inizio, però, la trama era ben diversa. A presentarli, nel 1985, fu Lady Diana. Un anno dopo erano già marito e moglie, accolti con simpatia dalla regina Elisabetta, che però non tardò a chiedersi: «Come ti è venuto in mente?». Sarah, di modi popolari e parlantina incontenibile, faceva sorridere Carlo, al punto da dirle davanti a Diana: «Perché non sei simpatica come lei?».

    La favola durò poco. Andrea, quando non era in mare (o così sosteneva), tornava a casa giusto per guardare il golf e sparire di nuovo. Sarah, annoiata e frustrata, cominciò a consolarsi con vacanze, spese folli e qualche “amicizia” pericolosa.

    La nascita delle figlie Beatrice ed Eugenia non fermò la deriva. Nel 1992 arrivò la separazione, seguita dal divorzio nel 1996. Ma, incredibilmente, i due convivono ancora oggi al Royal Lodge. Forse per affetto, forse per abitudine. O forse perché, nel grande circo Windsor, sanno di essere rimasti gli unici a divertirsi davvero.

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      Reali

      Meghan Markle e la villa del mistero: non è sua la maxi tenuta del suo show Netflix

      Tra cucine da sogno e padelle stellari, Meghan Markle lancia il suo nuovo show Netflix da una villa californiana vicina a casa sua, ma non di sua proprietà. La tenuta da 5 milioni di dollari, con otto acri di avocado e limoni, è solo presa in affitto per l’occasione. E mentre il DailyMail racconta i dettagli degli interni, gli spettatori si interrogano sull’autenticità della “nuova Meghan” lontana dalla monarchia.

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        Meghan Markle è pronta a riaccendere i riflettori su di sé con il lancio del suo nuovo show Netflix, With Love, Meghan. Dopo sette anni di assenza dai social, la duchessa di Sussex torna con un progetto che promette di mostrare il suo lato più intimo e personale. Ma se l’idea era quella di offrire un’esperienza autentica, il DailyMail ha già smascherato il primo inganno: la maxi villa californiana dove Meghan si cimenta con ricette e ospita amici non è sua, bensì un’esclusiva tenuta presa in affitto per l’occasione.

        La tenuta in questione si trova a Montecito, a sole due miglia dalla residenza ufficiale che Meghan condivide con il principe Harry e i figli Archie e Lilibet. Con un valore stimato di 5 milioni di dollari, la villa appartiene a Tom e Sherrie Cipolla, figure di spicco nell’alta società locale. La proprietà si estende su 420 metri quadrati e vanta quattro camere da letto, altrettanti bagni, un patio mozzafiato, un grande giardino e una vista spettacolare sulle montagne circostanti.

        Ma il pezzo forte è la cucina, progettata per incantare gli spettatori. Secondo il DailyMail, è un capolavoro di design che mescola funzionalità e lusso: ripiani in Caesartone da 700 euro al metro quadro, elettrodomestici Thermador da 18mila euro e un lavandino in stile fattoria con dettagli in nero a contrasto. Non mancano pentole Le Creuset coordinate, taglieri di noce nero e utensili di fascia alta, tutti pronti a rubare la scena.

        Nel trailer, Meghan si muove disinvolta tra fornelli e alveari, raccogliendo miele e inventando ricette, ma il contesto extralusso fa discutere. Gli spettatori si chiedono quanto di autentico ci sia in questa nuova versione della duchessa. Dopo la fragorosa rottura con la famiglia reale nel 2020 e un documentario Netflix che ha spaccato l’opinione pubblica, Meghan sembrava pronta a raccontare un’altra storia. Ma partire da una villa che non le appartiene sembra già minare il messaggio di autenticità.

        With Love, Meghan, in uscita il 15 gennaio, si inserisce in un percorso di riqualificazione dell’immagine della duchessa. Accanto a progetti meno controversi del passato, come il documentario di Harry sul polo e una serie di iniziative legate alla cucina e al giardinaggio, Meghan ha lanciato anche un marchio di stoviglie e arredamento chiamato “American Riviera Orchard”.

        Tuttavia, la sua apparizione nel trailer ha sollevato interrogativi non solo sul contesto, ma anche sul messaggio. Meghan vuole mostrarsi vicina al pubblico, tra piatti casalinghi e ambientazioni calde, ma molti critici vedono un’altra operazione di marketing ben confezionata.

        Resta da vedere se il pubblico apprezzerà questa nuova fase della duchessa di Sussex, che ora cerca di scrollarsi di dosso le ombre della monarchia per ritagliarsi uno spazio come imprenditrice e influencer. Nel frattempo, tra una pentola in rame e una padella da chef, una domanda resta sul tavolo: quanto di tutto questo è Meghan e quanto è solo un’altra narrazione ben orchestrata?

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          Reali

          Fuga tra le aiuole di re Carlo: undici giardinieri su dodici si sono licenziati

          Dimenticate l’immagine bucolica del re ambientalista: secondo il “Sunday Times”, a Highgrove i giardinieri fuggono a gambe levate. Lavoravano nove ore al giorno per 96 sterline, spesso anche nei weekend. Ambiente tossico, sottorganico e un sovrano che urlava: “Non fatemi più vedere quell’uomo”. Il tutto per un fiore sbagliato.

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            Altro che sovrano illuminato, ambientalista e saggio custode della natura. A giudicare da quanto riportato dal Sunday Times, Re Carlo ama le piante più degli esseri umani. E non lo dice qualche tabloid scandalistico, ma una lunga inchiesta del prestigioso settimanale inglese, che ha acceso i riflettori sul clima all’interno della sua tenuta privata di Highgrove.

            Secondo quanto ricostruito, undici dei dodici giardinieri impiegati nella proprietà si sono licenziati negli ultimi tre anni. La metà di loro guadagnava il salario minimo del Regno Unito: appena 96 sterline al giorno per 9 ore di lavoro, weekend inclusi. Ma il problema non erano solo i soldi.

            A quanto pare, i lavoratori parlano di un ambiente definito “tossico”, con continue pressioni e carenze di personale. E il re? Altro che compost e armonia: avrebbe lasciato bigliettini ovunque, con indicazioni su fiori da spostare, siepi da accorciare e vialetti da spazzare. Appunti che, più che suggerimenti, sembravano comandi rigidi, talvolta sgarbati.

            Uno degli episodi più rivelatori? Carlo avrebbe sbottato contro un giardiniere solo perché non aveva risposto correttamente a una domanda su un fiore, ordinando seccamente: “Non fatemi più vedere quell’uomo”.

            Dal 2021, la gestione dei giardini è stata affidata alla King’s Foundation, che ne ha aperto l’accesso al pubblico da aprile a ottobre, attirando ogni anno 40.000 visitatori. Tra aiuole e cespugli, si spera anche in un saluto del sovrano o una foto davanti alla casetta sull’albero che fu di William e Harry.

            Ma dietro il prato all’inglese e le siepi scolpite, le voci dei lavoratori raccontano un’altra realtà. La fondazione nega tutto e assicura di aver aumentato gli stipendi del 15-19%. Peccato che nel frattempo i giardinieri siano spariti uno dopo l’altro, come fiori potati troppo in fretta.

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              Reali

              Maha Vajiralongkorn, il re miliardario della Thailandia che nominò maresciallo il suo barboncino: 17 mila case, 38 jet e 52 yacht d’oro

              Dal controllo dell’Ufficio dei beni della Corona a un impero immobiliare da 17 mila proprietà, passando per auto di lusso e un barboncino promosso a maresciallo: l’altra faccia del re che divide la Thailandia.

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                Dimenticatevi le favole Disney, i re con la corona lucida e l’aria saggia. In Thailandia il trono è occupato da Maha Vajiralongkorn, 73 anni, meglio noto come Rama X: un monarca con un patrimonio da oltre 43 miliardi di dollari e un gusto per le stravaganze che lo ha fatto ribattezzare “Caligola d’Oriente”. Non a caso: tra le sue decisioni più discusse c’è stata la nomina del barboncino Foo Foo a maresciallo dell’aeronautica, con tanto di cerimonia ufficiale e divisa.

                Il re, salito al trono nel 2016 dopo la morte del padre Bhumibol Adulyadej – venerato in patria come simbolo di sobrietà e moralità – ha ereditato non solo la corona, ma anche un impero economico. Attraverso il controllo dell’Ufficio dei beni della Corona, Vajiralongkorn si è trovato tra le mani migliaia di proprietà a Bangkok e nel Paese, affitti milionari, partecipazioni nei colossi nazionali delle telecomunicazioni e dell’energia. Risultato: 17 mila case, 300 auto, 38 jet privati e 52 yacht, alcuni placcati d’oro. Un inventario che farebbe impallidire anche gli oligarchi russi.

                Se la sua ricchezza è fuori scala, il carattere non è da meno. Amante delle donne – ha sette figli e un passato sentimentale tempestoso –, delle feste e dei lussi sfacciati, Vajiralongkorn è noto anche per i soggiorni in Baviera, dove si rifugia spesso tra hotel di lusso e shopping esclusivo. In patria la sua immagine è più controversa: le rigide leggi di lesa maestà rendono impossibile criticarlo apertamente, ma negli ultimi anni i giovani thailandesi hanno iniziato a contestare apertamente il suo stile di vita, giudicato incompatibile con la crisi economica che affligge milioni di cittadini.

                Eppure, nonostante proteste e ironie, Rama X resta intoccabile: tra parate militari, apparizioni regali e un potere economico che fa di lui il monarca più ricco al mondo. Un re che divide: simbolo per alcuni di una tradizione millenaria, caricatura per altri di un potere feudale trapiantato nel XXI secolo. Intanto il mito del suo barboncino maresciallo continua a girare sui social, come emblema di una monarchia che oscilla tra fiaba e grottesco.

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