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Kate e William, il ritorno in Galles dopo la malattia: il viaggio più simbolico della principessa

Cappotto rosso, giunchiglia gallese appuntata e un viaggio in treno per tornare tra la gente. Kate e William scelgono la via della sobrietà e della vicinanza ai cittadini per il loro primo impegno ufficiale dell’anno. Un gesto che evoca la tradizione dei Windsor e segna un nuovo capitolo per la coppia, tra naturalezza e riconciliazione con l’opinione pubblica.

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    Dopo un anno di assenza e mesi difficili, Kate Middleton e il principe William sono tornati in Galles, terra che per tradizione appartiene all’erede al trono britannico. Un ritorno carico di significati: da una parte il desiderio di riabbracciare il pubblico, dall’altra la necessità di riconnettersi con una comunità colpita dalle alluvioni dello scorso novembre.

    In treno, come Elisabetta

    La coppia ha scelto di viaggiare in treno, un dettaglio che non è passato inosservato. Il mezzo di trasporto più amato dalla regina Elisabetta II, che lo usava per attraversare il Paese in lungo e in largo, è un richiamo a quella tradizione di sobrietà e vicinanza alla gente che da sempre caratterizza i Windsor.

    All’arrivo a Pontypridd, Kate e William sono scesi mano nella mano, con un’inedita spontaneità. Lei indossava un cappotto rosso acceso, il colore del Galles, e sul bavero aveva appuntata una giunchiglia gialla, simbolo del Paese. Nessuna pochette rigida, nessuna distanza con il pubblico: Kate portava con sé una borsa capiente marrone, come una qualsiasi turista arrivata in città per un weekend. E anche alla partenza, i due si sono avviati verso il treno con lo stesso atteggiamento rilassato, tra sorrisi e saluti.

    La rinascita di Kate, tra affetto e semplicità

    La malattia ha cambiato molte cose per Kate. Dopo l’intervento addominale e il successivo trattamento contro il cancro, la principessa ha deciso di mostrarsi più autentica, più vicina ai sudditi. La comunicazione della Famiglia Reale ha abbandonato la rigidità del protocollo per abbracciare un tono più intimo.

    Dopo il video diffuso a settembre, in cui annunciava la fine della chemioterapia, Kate sembra una donna rinata. Ha abbandonato l’immagine imperturbabile di un tempo per lasciarsi trasportare dalle emozioni. Una trasformazione che ricorda quella della Queen Mother, la madre di Elisabetta II, che con il suo sorriso rassicurante veniva descritta come una “magnolia d’acciaio”.

    Un viaggio tra la gente e le tradizioni

    Oggi, 1° marzo, è la giornata dedicata a San David, patrono del Galles, la visita reale ha assunto un valore ancora più speciale. Durante la trasferta, William e Kate hanno visitato le botteghe locali, parlato con i commercianti e persino preparato dolci tradizionali, dimostrando di voler vivere la cultura gallese con genuina partecipazione.

    Per la corona britannica, il Galles è sempre stato un territorio delicato. Nel 1969, la regina Elisabetta orchestrò la cerimonia di investitura del giovane principe Carlo a Caernarfon, un evento grandioso che nascondeva una realtà più complessa: il rapporto tra i gallesi e la monarchia non è mai stato del tutto idilliaco. Per questo motivo, Carlo dovette imparare il gallese e le monete celebrative del suo titolo furono incise anche in lingua locale.

    Oggi, la questione dell’indipendenza gallese è tornata d’attualità. La scorsa estate, l’Independent Commission on the Constitutional Future of Wales ha riacceso il dibattito su un futuro autonomo.

    Kate e il tocco di ironia: la marmellata e la frecciata a Meghan

    Tra i momenti più commentati della giornata, quello in cui Kate ha rivelato la sua ricetta della marmellata fatta in casa. Un dettaglio apparentemente irrilevante, ma che molti hanno letto come una frecciatina indiretta a Meghan Markle.

    Dopo il fallimento di Archetypes, il podcast prodotto per Spotify e chiuso senza troppo clamore, la duchessa di Sussex starebbe cercando di rilanciarsi nel settore lifestyle, con un progetto che ricorda il suo vecchio blog The Tig. Ma il vero problema? Trovare un nome che funzioni.

    Kate, con la sua marmellata casalinga, sembra aver trovato la formula perfetta per conquistare il pubblico senza bisogno di grandi operazioni di marketing. Un gesto spontaneo, che però potrebbe aver mandato su tutte le furie Meghan, impegnata a ricostruire un brand e un’immagine che sembrano faticare a decollare.

    La nuova Kate, tra semplicità e strategia

    L’immagine che emerge da questo viaggio è quella di una principessa che ha scelto di riscrivere la propria narrazione, senza rinnegare il protocollo ma con una rinnovata freschezza.

    Il Galles è stato il primo passo di un anno che per i principi di Galles potrebbe segnare una svolta nel loro rapporto con il pubblico. Un modo per lasciarsi alle spalle le tempeste del 2024 e ripartire da ciò che ha sempre funzionato per la monarchia britannica: il legame con la tradizione, ma con un tocco di modernità.

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      Meghan Markle e la marmellata che divide: successo commerciale ma disastro gastronomico. bocciato dalla critica

      Che Meghan Markle avesse intenzione di costruire un impero lifestyle dopo aver detto addio alla vita da royal non era un mistero. Ma che la sua marmellata potesse scatenare una tale bufera, forse sì. Parliamo della “As Ever”, una confettura artigianale all’albicocca lanciata in tiratura limitata e andata esaurita in poche ore. Un prodotto che ha fatto notizia non tanto per il gusto – che in pochi hanno potuto realmente provare – quanto per le critiche feroci che ha ricevuto da un’esperta del settore.

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        Donna Collins, figura di riferimento nel mondo delle conserve con il suo marchio Jelly Queens. Collins, senza mezzi termini, ha definito la marmellata “un fallimento”, mettendo in discussione sia la consistenza che la qualità degli ingredienti. E a quel punto, il barattolo si è rotto. Secondo l’esperta, quella di Meghan non sarebbe nemmeno tecnicamente una marmellata, ma una “spread”, termine usato per indicare una conserva troppo liquida per essere spalmata con orgoglio. “È quello che succede quando una marmellata non riesce,” ha sentenziato. A nulla servirebbe l’utilizzo di buoni ingredienti, se la consistenza non è quella giusta.

        Alla faccia dell’ambiente

        Collins ha poi insinuato che le albicocche fossero coltivate “in modo convenzionale”, ovvero trattate con pesticidi, e ha criticato l’uso (o l’abuso?) della pectina, il gelificante naturale che dovrebbe garantire la giusta solidità al prodotto. Risultato? Una marmellata che per alcuni è icona del nuovo corso di Meghan, ma per altri è solo un vasetto da collezione – meglio se chiuso.

        Comunque vada… è stato un successo

        Eppure, nonostante i giudizi impietosi, la “As Ever” è riuscita in qualcosa che molte conserve sognano: diventare virale. I vasetti, venduti a 9 o 14 dollari l’uno, sono finiti nel giro di ore. Alcuni sostengono che il merito vada al nome dietro l’etichetta, più che al contenuto. Altri parlano di un’efficace strategia basata sulla scarsità, con una produzione volutamente limitata per creare attesa e desiderio. L’effetto Markle, insomma, ha funzionato ancora una volta, anche se più come fenomeno pop che come successo gastronomico.

        La polemica infuria

        Il dibattito intorno alla marmellata rivela una tensione più profonda: quella tra immagine e sostanza. Meghan Markle si sta reinventando come imprenditrice lifestyle, e il suo marchio è pensato per incarnare valori come autenticità, qualità artigianale e cura del dettaglio. Ma basta un prodotto poco riuscito a far crollare la narrazione? Non necessariamente. In fondo, ogni brand ha bisogno di tempo per trovare la propria voce, e un barattolo andato male può servire più di mille slogan per capire cosa migliorare.

        Il peso del testimonial

        È però lecito domandarsi quanto ci sia di genuino dietro a prodotti che portano il nome di una celebrità. Collins è stata molto chiara: “Tutti sappiamo che non è Meghan a cucinare la marmellata.” Una frase semplice, ma pungente, che rimette in discussione l’intera operazione. La duchessa ha davvero messo le mani in pasta o ha solo firmato un’etichetta? Finché il confine tra branding e passione personale resta sfumato, sarà difficile distinguere il business dall’autenticità.

        In arrivo nuovi prodotti

        Con il suo marchio “American Riviera Orchard”, Meghan Markle ha annunciato l’arrivo di altri prodotti: si parla di chutney, tè, oli e persino un vino – già oggetto di nuove polemiche. Riuscirà a convincere il pubblico che dietro le sue conserve c’è più sostanza che strategia? Per ora, il dibattito resta aperto. Quel che è certo è che la marmellata dell’ex duchessa ha fatto esattamente ciò che ogni prodotto sogna: farsi notare. Nel bene o nel male, di “As Ever” si parla. E tanto basta, almeno per cominciare.

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          La cicatrice magica del principe William: “Brilla come quella di Harry Potter”

          Colpito da una mazza da golf a 8 anni, William racconta con ironia l’aneddoto dietro il segno sopra l’occhio sinistro.

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            Durante una recente visita a Cardiff, il principe William ha svelato con il suo consueto umorismo l’origine della cicatrice che porta sopra l’occhio sinistro. Un piccolo segno ormai diventato parte del suo volto e della sua storia. “La mia cicatrice? È come quella di Harry Potter, a volte brilla”, ha raccontato scherzando con i presenti, lasciando tutti divertiti e incuriositi. Ma dietro quella battuta si nasconde un episodio tutt’altro che magico.

            Un colpo inferto da una mazza da golf

            Era il 1991 e William aveva appena otto anni quando, durante una partita a golf con alcuni amici alla Ludgrove School, fu colpito accidentalmente alla testa da una mazza. L’impatto fu violento e gli causò una frattura cranica, tanto da rendere necessario il ricovero in ospedale. Sua madre, la principessa Diana, rimase al suo fianco per tutta la notte, preoccupata ma presente come solo lei sapeva essere. Fortunatamente, il piccolo principe si riprese senza gravi conseguenze, ma con un segno ben visibile che ancora oggi porta con sé.

            Una cicatrice molto cool

            William non ha mai nascosto quella cicatrice, anzi, l’ha trasformata in un tratto distintivo. La paragona spesso alla celebre saetta sulla fronte del maghetto di Hogwarts, e racconta che, a seconda della luce, sembra davvero brillare. Un dettaglio che incuriosisce chi lo incontra e che lui stesso ama raccontare con autoironia. Nel tempo, quella cicatrice è diventata un simbolo di resilienza e spontaneità, un piccolo ricordo d’infanzia che il futuro re non ha mai voluto cancellare. E così, mentre il mondo lo osserva con occhi da futuro sovrano, William continua a portare con sé un frammento della sua infanzia.

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              Harry tende la mano alla Royal Family: segnali di pace agli Invictus Games 2027

              Il duca di Sussex prova a ricucire i rapporti con Re Carlo e William: un invito ufficiale per l’evento a Birmingham potrebbe riaprire il dialogo.

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                Dopo anni di tensioni, dichiarazioni esplosive e distanze sempre più marcate, il principe Harry sembra pronto a fare un passo concreto verso la riconciliazione con la sua famiglia. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il duca di Sussex ha deciso di estendere un invito ufficiale a Re Carlo III e al principe William per partecipare agli Invictus Games 2027, che si terranno a Birmingham dal 12 al 17 luglio. L’invito, che dovrebbe essere formalizzato entro la fine di giugno, rappresenta molto più di un gesto formale. E’ un vero e proprio ramoscello d’ulivo, un tentativo di riaprire un dialogo familiare interrotto da tempo.

                Invictus Games un gesto di Harry a sostegno dei veterani

                Harry, che ha fondato gli Invictus Games nel 2014 per sostenere i veterani feriti, considera questo evento una delle sue più grandi realizzazioni personali. Coinvolgere la Royal Family in un progetto così significativo per lui è un modo per condividere ciò che ha costruito e, forse, per dimostrare che nonostante le divergenze, i legami familiari possono ancora essere recuperati.

                Carlo III e il perdono

                Secondo fonti vicine alla famiglia reale, Carlo III potrebbe prendere seriamente in considerazione l’invito. La biografa reale Ingrid Seward ha dichiarato che il sovrano potrebbe partecipare per mostrare il proprio sostegno alle forze armate e per riconoscere pubblicamente il contributo del figlio. Anche la commentatrice Katie Nicholl ha sottolineato che il re possiede una grande capacità di perdono e che, nonostante le ferite del passato, potrebbe cogliere l’occasione per un gesto di distensione.

                C’è una Camilla di mezzo

                Tuttavia, non mancano gli ostacoli. L’evento coincide con l’80° compleanno della regina Camilla, previsto proprio durante i giorni dei giochi, e questo potrebbe complicare la presenza del sovrano. Inoltre, resta da capire se Meghan Markle e i figli Archie e Lilibet accompagneranno Harry nel Regno Unito, un dettaglio che potrebbe influenzare la disponibilità della Royal Family a partecipare.

                Harry sceglie la pace

                Nonostante le incognite, l’invito agli Invictus Games rappresenta un momento chiave. È la prima volta che Harry si espone così apertamente per cercare un riavvicinamento, e lo fa attraverso un evento che incarna i valori di resilienza, servizio e comunità. Se accettato, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra il duca di Sussex e la sua famiglia. Se ignorato, rischia di diventare l’ennesima occasione mancata.

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