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Meghan Markle e la villa del mistero: non è sua la maxi tenuta del suo show Netflix

Tra cucine da sogno e padelle stellari, Meghan Markle lancia il suo nuovo show Netflix da una villa californiana vicina a casa sua, ma non di sua proprietà. La tenuta da 5 milioni di dollari, con otto acri di avocado e limoni, è solo presa in affitto per l’occasione. E mentre il DailyMail racconta i dettagli degli interni, gli spettatori si interrogano sull’autenticità della “nuova Meghan” lontana dalla monarchia.

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    Meghan Markle è pronta a riaccendere i riflettori su di sé con il lancio del suo nuovo show Netflix, With Love, Meghan. Dopo sette anni di assenza dai social, la duchessa di Sussex torna con un progetto che promette di mostrare il suo lato più intimo e personale. Ma se l’idea era quella di offrire un’esperienza autentica, il DailyMail ha già smascherato il primo inganno: la maxi villa californiana dove Meghan si cimenta con ricette e ospita amici non è sua, bensì un’esclusiva tenuta presa in affitto per l’occasione.

    La tenuta in questione si trova a Montecito, a sole due miglia dalla residenza ufficiale che Meghan condivide con il principe Harry e i figli Archie e Lilibet. Con un valore stimato di 5 milioni di dollari, la villa appartiene a Tom e Sherrie Cipolla, figure di spicco nell’alta società locale. La proprietà si estende su 420 metri quadrati e vanta quattro camere da letto, altrettanti bagni, un patio mozzafiato, un grande giardino e una vista spettacolare sulle montagne circostanti.

    Ma il pezzo forte è la cucina, progettata per incantare gli spettatori. Secondo il DailyMail, è un capolavoro di design che mescola funzionalità e lusso: ripiani in Caesartone da 700 euro al metro quadro, elettrodomestici Thermador da 18mila euro e un lavandino in stile fattoria con dettagli in nero a contrasto. Non mancano pentole Le Creuset coordinate, taglieri di noce nero e utensili di fascia alta, tutti pronti a rubare la scena.

    Nel trailer, Meghan si muove disinvolta tra fornelli e alveari, raccogliendo miele e inventando ricette, ma il contesto extralusso fa discutere. Gli spettatori si chiedono quanto di autentico ci sia in questa nuova versione della duchessa. Dopo la fragorosa rottura con la famiglia reale nel 2020 e un documentario Netflix che ha spaccato l’opinione pubblica, Meghan sembrava pronta a raccontare un’altra storia. Ma partire da una villa che non le appartiene sembra già minare il messaggio di autenticità.

    With Love, Meghan, in uscita il 15 gennaio, si inserisce in un percorso di riqualificazione dell’immagine della duchessa. Accanto a progetti meno controversi del passato, come il documentario di Harry sul polo e una serie di iniziative legate alla cucina e al giardinaggio, Meghan ha lanciato anche un marchio di stoviglie e arredamento chiamato “American Riviera Orchard”.

    Tuttavia, la sua apparizione nel trailer ha sollevato interrogativi non solo sul contesto, ma anche sul messaggio. Meghan vuole mostrarsi vicina al pubblico, tra piatti casalinghi e ambientazioni calde, ma molti critici vedono un’altra operazione di marketing ben confezionata.

    Resta da vedere se il pubblico apprezzerà questa nuova fase della duchessa di Sussex, che ora cerca di scrollarsi di dosso le ombre della monarchia per ritagliarsi uno spazio come imprenditrice e influencer. Nel frattempo, tra una pentola in rame e una padella da chef, una domanda resta sul tavolo: quanto di tutto questo è Meghan e quanto è solo un’altra narrazione ben orchestrata?

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      Harry ironizza sui social: «I miei figli online a 35 anni. Le piattaforme trascinano i giovani in luoghi oscuri»

      Il duca di Sussex scherza sull’età giusta per concedere i social ai figli Archie e Lilibet, ma il messaggio è chiaro: «Meglio aspettare, è un tema che dovrebbe allarmare tutti». Nessun passo verso la cittadinanza Usa, e un auto-test sull’accento americano conclude l’intervista.

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        «I miei figli sui social a 35 anni». Harry lo dice ridendo, ma la risata non smorza la sostanza. Nel corso del podcast Hasan Minhaj Doesn’t Know, il duca di Sussex gioca con l’ironia e insieme mette le mani avanti: l’accesso di bambini e adolescenti alle piattaforme è, per lui e Meghan Markle, un terreno delicato. «I social stanno trascinando i giovani in luoghi molto oscuri», afferma. Dietro la battuta, l’eco di una preoccupazione genitoriale concreta. «Considerato ciò che sappiamo oggi, saremo molto più cauti nel permettere ai nostri figli di accedervi»

        La soglia “ragionevole”: quando sei davvero te stesso
        Harry non si limita all’ironia e una soglia la indica davvero: «Una buona età per entrare sui social è 21 anni, quando il cervello è formato e inizi a sapere chi sei». Non un divieto, ma una postura prudente, che però porta con sé un dilemma moderno: protezione o isolamento? «C’è il rischio che siano gli unici tra i loro amici a non esserci», ammette. Una riflessione che intercetta uno dei nervi scoperti della genitorialità contemporanea: trovare equilibrio tra autonomia digitale e tempo reale, tra libertà e salvaguardia.

        Nuova vita, vecchia identità
        Seduto davanti al comico americano, Harry alterna leggerezza e pensieri seri. Alla domanda su cosa sappiano Archie e Lilibet del suo lavoro, risponde con semplicità: «Sanno che aiuto gli altri». Lineare, quasi didascalico, lontano dalla retorica reale e più vicino alla quotidianità californiana che lui e Meghan raccontano come scelta di libertà e cura del proprio spazio personale.

        Sulla cittadinanza statunitense, però, frena: «Al momento non è nei piani». Nessuna fretta di mettere nero su bianco la trasformazione definitiva da principe britannico a cittadino americano. C’è un’identità che resta sospesa tra due mondi, un equilibrio ancora in costruzione.

        Un “yee-haw” per chiudere
        Non manca il gioco finale. Minhaj chiede a Harry di sottoporsi a un rapido test sull’accento americano. «Proviamo il tuo yee-haw», lo incalza. Il duca sorride, accetta, prova. Un gesto minimo che però racconta bene l’atmosfera: un principe che ha scelto di ridere, di esporsi con leggerezza, di smarcarsi dalla formalità.

        Tra una battuta e un monito, resta una linea chiara: crescere due figli in un mondo iperconnesso richiede scelte consapevoli. E forse anche un pizzico di ironia per non farsi travolgere.

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          Reali

          William e Kate ricominciano da Forest Lodge: trasloco terminato, nuova vita a Windsor e brindisi al pub

          Forest Lodge diventa la casa definitiva della famiglia reale: otto camere, sicurezza rafforzata e niente personale residente. Una scelta simbolica, lontana dai ricordi legati alla malattia di Kate. Per ringraziare lo staff del trasloco, William e Catherine hanno offerto una festa al pub The York Club. Tutti i costi sostenuti di tasca loro.

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            Un nuovo capitolo, lontano dalle ombre degli ultimi mesi. William e Kate hanno completato il trasloco a Forest Lodge, la dimora immersa nel cuore di Windsor Great Park che diventerà la loro residenza definitiva insieme ai tre figli George, Charlotte e Louis. La coppia reale archivia così Adelaide Cottage, la casa in cui la Principessa del Galles ha affrontato la fase più complessa delle cure oncologiche.

            L’annuncio del trasferimento era arrivato in estate, ma la tempistica è stata anticipata rispetto ai piani iniziali: niente attesa fino a Natale, la famiglia ha scelto di sistemarsi subito nella nuova casa. Forest Lodge, del valore di circa 16 milioni di sterline, ha tre secoli di storia e una cornice naturale imponente. Una scelta che unisce riservatezza e funzionalità: otto camere da letto, per garantire spazi più ampi rispetto alle quattro di Adelaide Cottage, e un cordone di sicurezza di oltre 150 metri intorno alla proprietà.

            Un gesto dal forte valore simbolico
            Secondo fonti citate dalla BBC, il trasloco rappresenta “un’opportunità per lasciarsi alle spalle ricordi difficili”. La coppia continuerà a vivere senza personale residente, mantenendo la linea di indipendenza e quotidianità familiare che William e Kate rivendicano da anni. Una scelta che guarda al futuro, anche quando William salirà al trono: l’intenzione è che Forest Lodge resti la loro base stabile.

            Un altro messaggio non secondario riguarda la gestione economica. I Principi di Galles avrebbero coperto personalmente i costi del trasloco e delle opere necessarie, senza toccare il Sovereign Grant, il fondo pubblico destinato alle spese istituzionali della Corona. Anche l’affitto sarà versato a prezzo di mercato, una decisione che risponde alla crescente sensibilità dell’opinione pubblica sui costi della monarchia.

            La festa al pub per dire grazie
            Non appena gli scatoloni sono stati chiusi e l’ultima stanza sistemata, William e Kate hanno scelto un modo semplice per ringraziare chi ha lavorato al loro fianco. Una festa al pub. La coppia ha invitato traslocatori e personale di supporto al The York Club, locale storico non lontano dalla residenza. Una celebrazione discreta, nel segno della riconoscenza e di quel rapporto diretto con lo staff che i due hanno sempre voluto mantenere.

            Forest Lodge segna un nuovo inizio. Una casa più grande, sì, ma soprattutto un rifugio per ricominciare. Lontano dalle corsie d’ospedale, vicino ai figli, con la promessa di normalità che William e Kate hanno scelto come cifra della loro vita di famiglia. Un passo silenzioso, eppure carico di significato.

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              William e Kate vincono la causa per la privacy contro Paris Match: stop alle foto rubate della vacanza

              Le foto, pubblicate ad aprile dal magazine Paris Match, ritraevano William, Kate e i tre figli sulle piste da sci durante una vacanza familiare. La Corte ha stabilito che si trattava di un momento di vita privata e ha riconosciuto la violazione della privacy, ribadendo il diritto alla riservatezza anche per i reali.

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                In pubblico sono la coppia più osservata del Regno Unito. In privato, però, William e Kate restano due genitori che difendono con fermezza la propria famiglia. E questa volta hanno ottenuto una vittoria piena: il tribunale francese ha accolto il ricorso dei principi di Galles contro Paris Match, che lo scorso aprile aveva pubblicato fotografie non autorizzate scattate durante una vacanza sulla neve con i tre figli.

                Le immagini ritraevano la coppia con George, Charlotte e Louis sulle piste, in un contesto chiaramente familiare e lontano dagli impegni ufficiali. Uno scenario che per le autorità giudiziarie francesi rientra a pieno titolo nella sfera privata. Il verdetto ha riconosciuto la lesione della privacy e sancito che, anche quando si tratta della famiglia reale inglese, i momenti di vita quotidiana devono essere tutelati.

                Una linea ferma sulla famiglia
                Non è la prima volta che William e Kate difendono con decisione il diritto a crescere i propri figli lontano dai riflettori. Negli anni, i principi hanno adottato una strategia chiara: condividere immagini ufficiali, spesso scattate dalla stessa principessa del Galles, e mantenere il massimo riserbo su tutto ciò che riguarda la sfera domestica. Un equilibrio che, nella maggior parte dei casi, la stampa britannica ha rispettato, soprattutto dopo la tragica vicenda di Lady Diana.

                In Francia, però, la storia è diversa: la battaglia legale dei Cambridge contro la stampa transalpina dura da anni. Celebre l’azione giudiziaria per le foto pubblicate nel 2012 mentre Kate prendeva il sole in bikini in una residenza privata. Anche allora, il giudice diede ragione ai reali.

                Una sentenza simbolica
                La decisione contro Paris Match non è solo una vittoria giuridica. È un segnale ribadito con forza: la popolarità non giustifica intrusioni arbitrarie. Il confine tra interesse pubblico e voyeurismo mediatico, soprattutto quando coinvolge minori, non è negoziabile.

                Per William e Kate, è anche un modo per proteggere un equilibrio fragile: quello di una normalità possibile solo a patto di blindare i momenti lontani dagli eventi ufficiali. E mentre i principi continuano a rappresentare la monarchia con un’immagine moderna e misurata, i tribunali confermano che anche i futuri sovrani hanno diritto a una vacanza in pace, senza teleobiettivi nascosti nella neve.

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