Reali
Tanti i vip accorsi alla reggia di Re Carlo III… per una buona causa che riguarda tutti
A St. James’s Palace si è svolta la cerimonia dei King’s Foundation Awards, un evento speciale che ha riunito celebrità internazionali al fianco di Re Carlo III per celebrare i 35 anni della sua fondazione ambientalista. Tra i protagonisti della serata: David Beckham, Kate Winslet, Meryl Streep e Stanley Tucci. Un’occasione per promuovere la sostenibilità, annunciare un documentario in uscita e consolidare il ruolo del sovrano come pioniere della tutela ambientale.

La sontuosa cornice di St. James’s Palace, a Londra, ha ospitato l’edizione annuale dei King’s Foundation Awards, in occasione del 35° anniversario dell’organizzazione voluta da Re Carlo III. L’evento ha visto la partecipazione di oltre duecento ospiti, tra cui numerose celebrità del cinema, della musica e della gastronomia.
L’ex calciatore David Beckham, ormai figura sempre più vicina alla famiglia reale, è stato uno degli ospiti d’onore. Beckham è stato nominato ambasciatore della fondazione e sarà protagonista del nuovo documentario ambientale voluto dal sovrano, che sarà distribuito su Amazon Prime tra fine 2025 e inizio 2026.
Beckham e il sovrano: un’alleanza nel segno della natura
Il rapporto tra Re Carlo e David Beckham si è consolidato nel tempo: dai consigli apistici alle presenze agli eventi di Stato, fino alla futura nomina a cavaliere. Il documentario annunciato durante la cerimonia metterà in luce le attività della King’s Foundation, focalizzandosi sulla tutela della biodiversità e sulla sostenibilità ambientale.
Star internazionali a sostegno dell’ambiente
Non solo Beckham. Tra i volti celebri presenti all’evento spiccavano le attrici Meryl Streep e Kate Winslet, l’attore Stanley Tucci, lo chef stellato Raymond Blanc e la modella Penny Lancaster, moglie di Sir Rod Stewart. Meryl Streep, storica simpatizzante della monarchia britannica, ha raccontato in passato di aver sognato da bambina di sposare l’allora principe Carlo. Kate Winslet, da parte sua, potrebbe presto assumere il ruolo ufficiale di ambasciatrice della fondazione.
Otto premi per otto eroi della sostenibilità
Durante la cerimonia, Re Carlo ha consegnato otto premi a studenti, insegnanti, volontari e rappresentanti di progetti virtuosi. I riconoscimenti hanno valorizzato l’impegno nei settori dell’educazione ambientale, dell’agricoltura sostenibile e della preservazione degli ecosistemi.
Re Carlo: un re ecologista prima del tempo
Considerato un visionario, Re Carlo ha abbracciato cause ecologiste fin da giovane. Spesso deriso per le sue abitudini – come parlare alle piante o abbracciare gli alberi – oggi viene celebrato come un pioniere dell’ambientalismo moderno. Già autore del libro Harmony: A New Way of Looking at Our World, Carlo ha saputo trasformare la sua passione in un’eredità concreta, portando avanti la sua missione anche da sovrano.
Sostenere il pianeta, un dovere per famosi e non
L’evento ai King’s Foundation Awards non è stato solo una parata di stelle, ma un momento di riflessione e slancio per il futuro del nostro pianeta. La presenza di icone internazionali rafforza il messaggio: la sostenibilità è una causa globale che unisce reali, celebrità e cittadini.
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Reali
Harry e re Carlo si rivedono dopo un anno e mezzo: primo passo verso la riconciliazione
Il Duca di Sussex ha incontrato il padre a Clarence House, a Londra, dopo mesi di silenzi e rapporti difficili.

Il principe Harry e re Carlo III si sono ritrovati faccia a faccia dopo 18 mesi. Il Duca di Sussex, 40 anni, è stato visto arrivare nel pomeriggio del 10 settembre a Clarence House, la residenza londinese del sovrano. Si tratta del primo incontro tra padre e figlio dal febbraio 2024, pochi giorni dopo l’annuncio della malattia di Carlo, che aveva reso noto di essere in cura per un tumore di cui non sono mai stati diffusi i dettagli.
Il ritorno di Harry in patria era previsto già da tempo: l’8 settembre aveva preso parte ai WellChild Awards, storica iniziativa di beneficenza che sostiene bambini e ragazzi gravemente malati, e nello stesso giorno aveva reso omaggio alla regina Elisabetta nel terzo anniversario della sua scomparsa. Il giorno seguente ha visitato Nottingham per incontrare associazioni impegnate con i giovani, a oltre 200 chilometri dalla capitale. Mercoledì, invece, è stato ospite del Centre for Blast Injury Studies dell’Imperial College di Londra, mentre Carlo rientrava da Balmoral, in Scozia, dove aveva trascorso alcune settimane di riposo.
Un momento simbolico
Il faccia a faccia tra i due ha un valore che va oltre la semplice cronaca. Fonti vicine al principe Harry avevano raccontato che da tempo il re non rispondeva alle sue chiamate né ai messaggi. Nonostante ciò, lo stesso Duca aveva manifestato pubblicamente la volontà di un riavvicinamento, ammettendo anche le difficoltà create dalla pubblicazione della sua autobiografia Spare, che aveva riacceso tensioni con la famiglia reale.
A luglio, un primo segnale di distensione era arrivato da un incontro tra alcuni collaboratori di Harry e membri dello staff di Carlo. Allora un insider lo aveva definito “un buon primo passo”, interpretandolo come un’apertura verso futuri rapporti meno conflittuali.
Viaggi senza incontri
Nonostante le numerose trasferte in patria, fino a oggi Harry non era riuscito a rivedere i familiari più stretti. Nell’agosto 2024 aveva partecipato al funerale dello zio Lord Robert Fellowes, senza però incrociare il fratello William. A maggio dello stesso anno era tornato a Londra per il decennale degli Invictus Games, mentre re Carlo presenziava a un evento a pochi chilometri di distanza. Ad aprile, invece, era stato protagonista di una lunga battaglia legale contro la revoca della sua scorta finanziata con fondi pubblici: un tema delicato, che rendeva complesso ogni contatto diretto col padre, in quanto capo dello Stato e figura istituzionale.
Prospettive future
Gli storici della monarchia britannica ritengono che l’incontro del 10 settembre possa rappresentare una svolta. “Vorrei pensare che il re, prima o poi, compirà un passo decisivo verso la riconciliazione”, ha dichiarato lo storico Ed Owens, autore del saggio After Elizabeth: Can the Monarchy Save Itself?.
Resta però irrisolta la frattura con il principe William. I due fratelli, pur trovandosi lo stesso giorno a pochi chilometri di distanza, non hanno avuto alcun contatto. “La spaccatura è profonda e durerà a lungo – ha spiegato lo storico Robert Lacey –. Non cambierà fino a quando Harry non farà un passo avanti e non offrirà delle scuse”.
Un pensiero condiviso anche dalla storica Amanda Foreman, che ha sottolineato: “Ognuno vuole che la riconciliazione avvenga alle proprie condizioni. Ed è proprio questo che la rende così difficile”.
L’abbraccio tra Harry e re Carlo segna comunque un momento cruciale: un segnale che, nonostante i conflitti, il dialogo non è ancora definitivamente interrotto.
Reali
Fuga tra le aiuole di re Carlo: undici giardinieri su dodici si sono licenziati
Dimenticate l’immagine bucolica del re ambientalista: secondo il “Sunday Times”, a Highgrove i giardinieri fuggono a gambe levate. Lavoravano nove ore al giorno per 96 sterline, spesso anche nei weekend. Ambiente tossico, sottorganico e un sovrano che urlava: “Non fatemi più vedere quell’uomo”. Il tutto per un fiore sbagliato.

Altro che sovrano illuminato, ambientalista e saggio custode della natura. A giudicare da quanto riportato dal Sunday Times, Re Carlo ama le piante più degli esseri umani. E non lo dice qualche tabloid scandalistico, ma una lunga inchiesta del prestigioso settimanale inglese, che ha acceso i riflettori sul clima all’interno della sua tenuta privata di Highgrove.
Secondo quanto ricostruito, undici dei dodici giardinieri impiegati nella proprietà si sono licenziati negli ultimi tre anni. La metà di loro guadagnava il salario minimo del Regno Unito: appena 96 sterline al giorno per 9 ore di lavoro, weekend inclusi. Ma il problema non erano solo i soldi.
A quanto pare, i lavoratori parlano di un ambiente definito “tossico”, con continue pressioni e carenze di personale. E il re? Altro che compost e armonia: avrebbe lasciato bigliettini ovunque, con indicazioni su fiori da spostare, siepi da accorciare e vialetti da spazzare. Appunti che, più che suggerimenti, sembravano comandi rigidi, talvolta sgarbati.
Uno degli episodi più rivelatori? Carlo avrebbe sbottato contro un giardiniere solo perché non aveva risposto correttamente a una domanda su un fiore, ordinando seccamente: “Non fatemi più vedere quell’uomo”.
Dal 2021, la gestione dei giardini è stata affidata alla King’s Foundation, che ne ha aperto l’accesso al pubblico da aprile a ottobre, attirando ogni anno 40.000 visitatori. Tra aiuole e cespugli, si spera anche in un saluto del sovrano o una foto davanti alla casetta sull’albero che fu di William e Harry.
Ma dietro il prato all’inglese e le siepi scolpite, le voci dei lavoratori raccontano un’altra realtà. La fondazione nega tutto e assicura di aver aumentato gli stipendi del 15-19%. Peccato che nel frattempo i giardinieri siano spariti uno dopo l’altro, come fiori potati troppo in fretta.
Reali
Elisabetta II e la frase su Meghan al funerale di Filippo: «Grazie a Dio non ci sarà». La nuova frattura tra Harry e i Windsor
Un retroscena svela il sollievo della regina per l’assenza della duchessa di Sussex alle esequie del marito. Una battuta che riaccende i fantasmi della lite familiare e mina il fragile equilibrio tra Harry e il padre Carlo.

Non si placano le ombre sulla frattura tra i Sussex e il resto della Royal Family. L’ultima rivelazione porta la firma del giornalista investigativo britannico Tom Bower, che nel suo libro Revenge scava nei retroscena più scomodi di Buckingham Palace. Secondo l’autore, la regina Elisabetta II, in occasione del funerale del principe Filippo, avrebbe lasciato trapelare un commento destinato a pesare ancora oggi nei rapporti con il nipote Harry. «Grazie a Dio Meghan non ci sarà», avrebbe confidato a un collaboratore, sollevata dal fatto che la duchessa, al settimo mese di gravidanza, non avrebbe partecipato alle esequie.
Il contesto era delicatissimo: appena un mese prima, l’intervista rilasciata da Harry e Meghan a Oprah Winfrey aveva scosso le fondamenta della monarchia con accuse di razzismo, mancanza di sostegno e pressioni psicologiche insostenibili. Una bufera che, secondo Bower, avrebbe offuscato gli ultimi giorni di vita del duca di Edimburgo, morto poco prima di compiere cento anni. La presenza della duchessa avrebbe potuto alimentare ulteriormente la tensione in un momento già fragile per la famiglia reale.
Alla cerimonia, dunque, comparve solo Harry. I rapporti con il padre Carlo e con il fratello William si mostrarono gelidi: poche parole, nessun gesto distensivo. Oggi, a distanza di oltre tre anni, la ferita non sembra essersi rimarginata. Anzi, la rivelazione postuma di Elisabetta rischia di allargare ancora di più la distanza tra i due mondi.
Il principe tornerà a Londra nei prossimi giorni per partecipare ai WellChild Awards, premio che sostiene da anni. Resterà poi nel Paese per una manciata di giorni, dividendosi tra impegni caritatevoli e la residenza di Nottingham. Non è ancora chiaro se incontrerà re Carlo III: il sovrano, in vacanza a Balmoral, dovrebbe rientrare in città per proseguire le cure oncologiche. Da ambienti vicini a Palazzo trapela che un faccia a faccia con il figlio non è escluso, ma l’agenda resta incerta.
Meghan, ancora una volta, resterà in California con Archie e Lilibet. Una scelta che conferma la distanza, geografica e simbolica, tra i Sussex e la famiglia reale. Intanto la frase della defunta regina aleggia come un’eco scomoda, un segnale che la riconciliazione, più che un traguardo, somiglia sempre di più a un miraggio.
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