Gossip
Regina Letizia e Jaime del Burgo, tra Intrighi e rivelazioni
Ancora una volta la Famiglia Reale spagnola si ritrova al centro del gossip. Protagonista questa volta non è il Re Felipe, spesso oggetto di chiacchiere per presunte relazioni extraconiugali, bensì la Regina Letizia. Già dallo scorso anno, l’ex giornalista era già stata travolta da un vortice di scandali a causa di indiscrezioni che la volevano legata all’ex cognato, l’imprenditore Jaime del Burgo. E l’opposizione della Corona chiede chiarezza.

Come sono andati i fatti
Le accuse, mosse da Del Burgo stesso attraverso un libro e alcuni post sui social, parlavano di una relazione extraconiugale tra i due, iniziata ben prima del matrimonio della Regina con Felipe VI e protrattasi anche durante i primi anni di matrimonio. Nonostante le clamorose accuse e le presunte prove presentate da Del Burgo, nessun riscontro ufficiale è mai arrivato dai diretti interessati e la vicenda si è conclusa con il silenzio della Casa Reale e un’azione legale intrapresa contro l’ex cognato della Regina. Ora, nuovi gossip tornano a turbare la quiete della Famiglia Reale. Secondo alcune indiscrezioni diffuse da alcuni media spagnoli, la Regina Letizia starebbe nuovamente vivendo un momento di crisi con il Re Felipe.
Jaime Peñafiel e il suo libro “Letizia e io” con nuove rivelazioni sulla Regina di Spagna
Jaime Peñafiel, noto giornalista 91enne spagnolo e autore di diverse biografie dedicate alla Famiglia Reale, ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “Letizia e io. Quali segreti nasconde la Regina Letizia?”.
Nel libro, Peñafiel riprende e amplia le scottanti rivelazioni di Jaime del Burgo, ex cognato della Regina e presunto amante. Del Burgo, già nel 2023, aveva accusato Letizia di una relazione extraconiugale, alimentando un vero e proprio scandalo mediatico.
Qualche estratto dal libro “Letizia e io. Quali segreti nasconde la Regina Letizia?”
«…tutto nel mondo di Letizia è andato in frantumi a causa di presunti adulteri, inganni e tradimenti».
«…è prepotente e manipolatrice»
«Letizia Di Spagna è fredda e emotivamente immatura. Tutto si è rotto dopo i tradimenti»


Due immagini intime fra Letizia con il marito, Re Felipe VI di Spagna
Sarà tutto vero, oppure no?
L’imprenditore e l’ex giornalista si frequentarono negli anni ’90, e la loro passione sbocciò durante un romantico viaggio a Venezia. Secondo le dichiarazioni di Jaime del Burgo, egli aveva intenzione di chiederle la mano nel 2002, con un anello già pronto in borsa. Tuttavia, proprio in quel momento, Letizia gli confessò che stava vedendo un diplomatico, che non era altri che il principe Felipe, futuro re di Spagna.
Esistono alcune prove che supportano la relazione tra Jaime e Letizia, come messaggi e foto che i due si sarebbero scambiati. Ma queste prove non sono state verificate in modo indipendente e sono state oggetto di controversie. Alla luce di queste informazioni, è impossibile dire con certezza se Jaime e la Regina Letizia fossero fidanzati prima del suo matrimonio con Re Felipe VI. Le prove disponibili sono contraddittorie e soggette a interpretazioni diverse.
Ma l’opposizione della Corona chiede chiarezza
Le nuove dichiarazioni di Del Burgo, contenute nel libro di Peñafiel, sarebbero ancora più compromettenti per la Regina e avrebbero gettato nuova luce sulla sua vita privata. Nonostante la mancanza di riscontri ufficiali, il libro di Peñafiel ha avuto un grande impatto in Spagna, riaccendendo i riflettori sui presunti segreti della Regina e alimentando il gossip sulla Famiglia Reale. La vicenda ha avuto anche ripercussioni politiche, con alcuni esponenti dell’opposizione che hanno chiesto chiarezza e trasparenza alla Casa Reale.
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Interviste
Cristina D’Avena ricorda il set di Love me Licia: «Mirko voleva baciarmi davvero, il regista gli urlò: sei matto?»
Ospite a Rai Radio2, D’Avena ha raccontato l’episodio divertente sul primo “quasi bacio” con Finicelli, allora modello alle prime armi come attore. Da quell’esperienza nacque la sua carriera televisiva e musicale, segnata dal successo delle sigle per ragazzi.
Un tuffo nel passato, tra nostalgia e sorrisi. Cristina D’Avena, voce e volto iconico della tv per ragazzi, ha raccontato un episodio curioso dal set di Love me Licia, la serie cult del 1986 che diede vita al sequel live action del cartone giapponese Kiss me Licia. All’epoca aveva appena 19 anni e, tra emozione e inesperienza, si trovò catapultata accanto ai Bee Hive, i giovani idoli della fiction.
Durante una chiacchierata nel programma Le Lunatiche su Rai Radio2, condotto da Jodie Alivernini e Barbara Venditti, l’artista ha ricordato il suo primo approccio con Pasquale Finicelli, modello prestato alla recitazione e interprete di Mirko, il leader della band nella serie. «Quando mi hanno buttata tra i Bee Hive, ragazzi bellissimi, pensai: “Mamma mia, cosa mi sta succedendo?”. Pasquale non era un attore, ma un modello, e con i baci ci furono dei problemi: lui pensava di dovermi baciare davvero», ha raccontato divertita.
Il risultato? Un clamoroso stop sul set. «Il regista lo fermò e gli disse: “Ma sei matto? Non così! Devi solo appoggiare leggermente le labbra!”. Quello fu il nostro primo approccio, e ci facemmo una risata. Con lui è stato tutto molto divertente», ha aggiunto D’Avena.
Il 6 ottobre ricorreranno i 39 anni dal debutto televisivo di Love me Licia, una produzione che trasformò una giovane cantante di sigle in una star della tv per ragazzi. Da quell’esperienza, infatti, si aprì la strada alla sua carriera musicale e televisiva, legata indissolubilmente al mondo delle sigle dei cartoni animati.
Cristina ha ricordato anche un altro momento fondamentale, l’incontro con Alessandra Valeri Manera, storica autrice di Mediaset e regina della tv per bambini: «Mi disse: “Ho una canzone per te”. Era l’inizio dei miei primi anni di lavoro. In studio c’era il maestro Giordano Bruno Martelli, che aveva composto la musica. Da quella sigla nacque tutta la mia carriera: sono diventata non solo una voce, ma anche un volto».
Oggi D’Avena guarda a quell’epoca con affetto e riconoscenza: un capitolo che le ha regalato popolarità, amore del pubblico e un percorso artistico che dura da quasi quarant’anni. E anche un “quasi bacio” che è rimasto nella storia della tv anni ’80.
Gossip
Lite social tra il console ghanese e la star di OnlyFans Michelle Comi: “Regali di lusso al bimbo adottato? È disgustoso”
Michelle Comi, nota per le sue provocazioni sui social e i guadagni da OnlyFans, ha raccontato di aver “adottato” un bambino africano, Momo. Ma il video dei pacchi Versace e Vuitton destinati al piccolo ha scatenato la reazione del console del Ghana in Italia, che parla di “spettacolarizzazione del dolore e della povertà”.
Il video inizia con un sorriso e decine di pacchi dorati sul pavimento. Michelle Comi, influencer e star di OnlyFans, mostra ai follower i regali destinati al piccolo Momo, il bambino senegalese che dice di aver “adottato a distanza”. Cappellini Louis Vuitton, sneakers Versace, magliette griffate. «Benvenuto in famiglia, piccolo mio – scrive –. Ti cambierò la vita, a partire dalla scuola, dal cibo, dai vestiti, da tutto quello che ora non hai».
Un messaggio di tenerezza, almeno nelle intenzioni. Ma bastano poche ore perché sotto il post esploda la polemica. A guidarla è Massimiliano Colasuonno Taricone, console del Ghana in Italia, che commenta con parole durissime: «È disgustoso. Con il valore di un solo cappellino, in Senegal si pagherebbe la scuola a una classe intera per un anno».
L’influencer, che sui social conta centinaia di migliaia di follower, aveva raccontato di sentirsi “una persona fortunata” e di voler “restituire qualcosa al mondo”. Il gesto – adottare un bambino a distanza – sembrava un passo sincero. Ma la scelta di documentare ogni dettaglio, compresi i marchi dei regali, ha trasformato la beneficenza in uno show virale.
Colasuonno Taricone, in un’intervista successiva, ha aggiunto: «Aiutare è un atto nobile, ma non si può trasformare un bambino in un oggetto di marketing. L’ostentazione del lusso, in contesti di povertà estrema, è un insulto».
Comi, per ora, non risponde direttamente. In un’altra storia su Instagram, si limita a dire: «Io faccio del bene e non mi devo giustificare con nessuno. Non ho nominato associazioni e non voglio guadagnare su nulla. Voglio solo che Momo abbia quello che non ha mai avuto».
La replica, però, non placa la tempesta. Sui social si dividono in due fazioni: chi la accusa di usare la solidarietà per visibilità, e chi difende la sua libertà di agire come vuole con i propri soldi. «Meglio chi dona, anche con stile, che chi non fa nulla», scrivono alcuni fan.
Intanto, il nome di Momo diventa virale, e il suo volto – mostrato nel video senza filtri – rimbalza ovunque. E così, quella che voleva essere una storia di altruismo, si trasforma nell’ennesimo caso di beneficenza in versione reality, dove il confine tra empatia e vanità diventa sempre più sottile.
Gossip
Paola Barale, 59 anni e “ancora croccante”: «Mi piacciono gli afroamericani, ma non per il tronchetto della felicità»
Paola Barale non si nasconde e gioca d’attacco: «Sono ancora croccante». E sugli uomini: «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi». Poi la massima di Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati».
A 59 anni, Paola Barale arriva in streaming con The Traitors e porta in valigia una sicurezza che non si improvvisa. Nessuna nostalgia, nessun freno, soprattutto sul tema più eterno: uomini, età e fascino. «Credo di essere una donna fortunata, come mi dicono, sono ancora croccante», sorride. Un aggettivo che, nelle sue mani, diventa manifesto: niente ansia da tempo che passa, solo autoironia e orgoglio di esserci. «Un po’ mi dispiace diventare grande, ma me ne faccio una ragione: se non puoi combattere un nemico, alleati con lui». L’energia è quella di chi ha visto molto, fatto tutto e oggi sceglie la leggerezza come arma affilata.









Uomini? Con ironia e selezione naturale
Il capitolo sentimentale, manco a dirlo, arriva con una battuta di quelle che restano. «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi, che mi sappia stupire e abbia voglia di stupirsi». Un sorriso, una pausa, e il colpo: «Un BIG background!». Poi la filosofia di vita firmata Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati». Traduzione: niente drammi, niente etichette, zero auto-commiserazione. La Barale flirta con la vita senza chiedere permesso. E se è vero che l’amore arriva quando vuole, nel frattempo meglio divertirsi e restare “croccanti”.
La libertà come stile di vita
Nessuna posa da icona malinconica, nessun revival forzato: Barale sceglie l’ironia, la consapevolezza e il diritto di preferire l’imprevedibile al programmato. «Dovrebbe essere qualcuno che ha tempo per me, simpatico, gentile, bello e più giovane». Non un elenco di pretese: piuttosto, un modo per dire che sa quello che vuole. E soprattutto quello che non accetta.
Tra battute intelligenti e la leggerezza feroce di chi non deve più dimostrare nulla, Paola Barale costruisce un ritorno televisivo non nostalgico, ma contemporaneo.
Con la serenità di chi ha fatto pace con tutto — tranne con l’idea di smettere di divertirsi.
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