Lifestyle
Una vita davanti al rosso: quanto tempo perdiamo ad aspettare il verde?
Ma il tempo di attesa ai semafori è del tutto perso? Ecco come fare per ottimizzare le soste forzate in città, gestire efficacemente i minuti trascorsi ad aspettare per massimizzare la produttività e ridurre lo stress, durante i nostri spostamenti quotidiani
Il tempo che una persona trascorre davanti ai semafori può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui il luogo in cui viviamo, i nostri spostamenti abituali e lo stile di vita.
Non esiste un dato preciso su quanto tempo possiamo passare davanti ai semafori durante tutta la vita perché, se viviamo in una zona urbana popolata e ci spostiamo frequentemente in auto, potremmo trascorrerci più tempo, rispetto a qualcun altro che vive in una zona limitrofa meno trafficata, o che magari utilizza principalmente i mezzi di trasporto.
La nostra vita in auto
Quindi, in realtà non esiste una stima precisa del tempo che una persona media passa ad aspettare che i semafori che da rossi diventino verdi. Ma che pensiamo mentre aspettano che il semaforo diventi verde? Impazienza, se siamo diretti verso impegni importanti. Alcuni di noi usano il tempo di attesa per pianificare le prossime azioni o riflettere su cosa dobbiamo fare una volta che il semaforo diventa verde, ci distraiamo durante l’attesa, controlliamo il cellulare, o guardiamo fuori dal finestrino per vedere chi è alla guida delle altre vetture a fianco.
Guardiamo il vicino di macchina
Anzi, in alcuni casi, capita che le persone interagiscano con noi attraverso gesti, sorrisi o sguardi. Possiamo, inoltre, utilizzare il tempo di attesa per riflettere su questioni personali o esperienze passate. Ma la noia pervade sempre, lasciando vagare la mente senza pensare a qualcosa di specifico. In definitiva, i semafori sono parte della nostra vita quotidiana. Anche se possiamo non apprezzare sempre l’attesa, è importante ricordare che sono lì per garantire la nostra sicurezza su strada.
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Cucina
Tradizioni di Capodanno: tutti i frutti che portano fortuna e il loro significato scaramantico
Datteri, lenticchie, melagrane e persino l’uva: ogni alimento ha un significato ben preciso per garantire un anno nuovo pieno di prosperità. Ecco tutte le tradizioni legate ai frutti portafortuna per iniziare il 2024 con il piede giusto.
Quando si parla di tradizioni di Capodanno, il cibo occupa un posto d’onore, e non solo per il gusto. Alcuni alimenti hanno significati simbolici profondi, legati a fortuna, ricchezza e prosperità, e la loro presenza a tavola è considerata imprescindibile per propiziare il nuovo anno.
Datteri, dolce portafortuna
Simbolo di dolcezza e abbondanza, i datteri sono tra i protagonisti del cenone in molte regioni italiane. La loro storia affonda le radici nell’antichità: la parola “dattero” deriva dal greco daktilos (dito), un chiaro riferimento alla loro forma. Si narra che la prima palma a Roma sia cresciuta proprio da un seme gettato da Augusto, che li amava particolarmente. Mangiare datteri a mezzanotte e conservare i noccioli come talismani è una tradizione che unisce gusto e scaramanzia.
La frutta secca, ricchezza e interiorità
Un grande classico natalizio che si prolunga fino a Capodanno è la frutta secca. Secondo la tradizione, sulla tavola non devono mancare sette tipi diversi: nocciole, noci, mandorle, arachidi, fichi secchi, uvetta e datteri. Per i Romani, la frutta secca rappresentava un augurio di prosperità, mentre per la tradizione cristiana il guscio duro e l’interno morbido simboleggiano spiritualità e misticismo.
Le lenticchie, un simbolo di ricchezza senza tempo
Impossibile pensare a un Capodanno senza lenticchie. Da sempre associate al denaro per la loro forma simile a piccole monete, le lenticchie devono essere consumate a mezzanotte per attirare ricchezza e abbondanza nell’anno nuovo. Tradizionalmente accompagnate da zampone o cotechino, rappresentano un must assoluto del cenone.
L’uva, dolce promessa per il futuro
L’usanza di mangiare dodici chicchi d’uva a mezzanotte, uno per ogni mese dell’anno, ha origini spagnole, ma si è diffusa ampiamente anche nel sud Italia. La dolcezza o l’acidità di ogni chicco è considerata un presagio per i mesi successivi, rendendo questa tradizione un modo gustoso per anticipare ciò che riserva il futuro.
La melagrana, abbondanza e bellezza
Con i suoi chicchi rossi e luminosi, la melagrana è un simbolo di fecondità, abbondanza e fortuna. Già presente nelle tombe degli Etruschi e nei dipinti sacri, è anche un elemento decorativo che arricchisce le tavole di Capodanno con il suo colore vivace e il suo significato propiziatorio.
Il dito nello spumante, un tocco di scaramanzia partenopea
Tra le tradizioni più curiose e particolari c’è quella di intingere un dito nel bicchiere di spumante e passarlo dietro l’orecchio. Questo gesto, tipico della cultura napoletana, si dice porti fortuna e felicità, aggiungendo un pizzico di folclore alla serata.
Che si tratti di superstizione o semplice piacere della tradizione, non c’è dubbio che questi alimenti e gesti scaramantici rendano il Capodanno ancora più speciale. Buona fortuna e buon appetito!
Moda
Look di Capodanno 2026: cosa indossare per iniziare l’anno con stile
La notte di Capodanno è da sempre un palcoscenico speciale, un momento sospeso tra ciò che si lascia alle spalle e ciò che sta per arrivare. Non stupisce quindi che la scelta del look diventi quasi un rito: vestirsi bene significa augurarsi un anno nuovo all’altezza delle aspettative. Per il Capodanno 2026, le tendenze parlano chiaro: spazio a luminosità, materiali ricercati e capi capaci di raccontare chi siamo, senza rinunciare al comfort.
I colori portafortuna (e di tendenza)
Il rosso resta un grande classico, simbolo di fortuna, energia e passione. Accanto a lui, però, si affermano nuove sfumature. Il nero, intramontabile ed elegante, viene spesso rivisitato con dettagli scintillanti. Molto presenti anche l’oro e l’argento, colori che richiamano festa e prosperità, perfetti per accessori o capi statement. Tra le tonalità più moderne spiccano il blu notte, il verde smeraldo e il borgogna, profondi e raffinati, ideali per chi vuole distinguersi senza eccessi.
Tessuti protagonisti della notte
Per il 2026, la parola d’ordine è matericità. Il velluto torna a essere uno dei tessuti più amati per l’inverno, grazie alla sua capacità di unire calore e lusso. Grande spazio anche a seta e raso, fluidi e luminosi, spesso scelti per abiti e top. Non mancano paillettes e tessuti metallizzati, usati però con maggiore equilibrio rispetto al passato: un solo capo brillante basta per rendere il look festivo.
Abiti e modelli: eleganza con carattere
Per lei, l’abito resta una scelta vincente. I modelli più attuali oscillano tra il long dress essenziale, magari con schiena scoperta o spacco laterale, e il mini dress dal taglio deciso. Tornano anche le tute eleganti, pratiche ma sofisticate, perfette per chi vuole muoversi liberamente tra brindisi e balli.
Per lui, via libera a completi sartoriali rivisitati: giacche morbide, pantaloni dal taglio moderno e camicie in tessuti pregiati. In alternativa, blazer abbinati a maglie sottili o dolcevita, per un’eleganza meno formale ma molto attuale.
Dettagli che fanno la differenza
Gli accessori giocano un ruolo chiave. Scarpe brillanti, gioielli importanti o borse gioiello possono trasformare anche un outfit semplice. Attenzione però all’equilibrio: il consiglio degli stylist è puntare su un solo elemento forte e costruire il resto del look intorno a quello.
Comfort e stile: un equilibrio possibile
Sempre più persone scelgono capi che permettano di sentirsi a proprio agio per tutta la notte. Tessuti elasticizzati, tagli non costrittivi e scarpe comode ma eleganti sono ormai parte integrante del look di Capodanno. Perché iniziare il nuovo anno significa anche sentirsi bene nel proprio corpo.
In definitiva, il look di Capodanno 2026 celebra la libertà di espressione: che sia scintillante o minimal, l’importante è scegliere un outfit che rappresenti davvero chi lo indossa. Perché il modo migliore per accogliere il nuovo anno è farlo con sicurezza, stile e un pizzico di luce addosso.
Tendenze
Cenone di Capodanno: tutto ciò che non deve mancare sulla tua tavola per un festeggiamento indimenticabile
Dal centrotavola suggestivo ai dettagli personalizzati, ecco tutti i segreti per una tavola impeccabile e un’atmosfera che accoglie il 2025 con stile e calore.
La notte di Capodanno è molto più di un semplice pasto: è un momento carico di significato, un’occasione per dire addio al vecchio anno e accogliere con speranza quello nuovo. Il cenone diventa così un rito di buon auspicio, dove ogni dettaglio, dalla disposizione della tavola ai piatti serviti, contribuisce a creare un’atmosfera speciale. Ma come fare per organizzare una cena che sia al contempo elegante, accogliente e simbolica? Ecco una guida completa per trasformare il tuo cenone in un evento memorabile.
Come allestire la tavola per il Cenone di Capodanno
Una tavola ben apparecchiata è il cuore del cenone. Inizia scegliendo una tovaglia che rifletta lo spirito della serata: opta per tessuti pregiati come seta o velluto in tonalità neutre, oppure per un classico bianco che non passa mai di moda. Per un tocco festivo, aggiungi dettagli dorati o argentati, evitando però di esagerare con i colori per mantenere un equilibrio visivo.
La disposizione delle stoviglie segue regole precise: i piatti vanno al centro del posto, con le forchette a sinistra e coltelli e cucchiai a destra. Sopra il piatto puoi posizionare le posate da dessert, mentre i bicchieri – acqua, vino bianco e vino rosso – vanno disposti in ordine decrescente di grandezza sulla destra. Completa il tutto con tovaglioli in stoffa, piegati con creatività o posizionati semplicemente sopra il piatto per un look più sobrio.
Il centrotavola: il protagonista della serata
Il centrotavola è l’elemento che cattura subito l’attenzione e definisce l’atmosfera. Scegli decorazioni basse per non ostacolare la vista tra i commensali: candele di diverse altezze, ghirlande di abete arricchite con dettagli dorati o frutta secca sono opzioni perfette per creare un effetto accogliente e sofisticato. Se vuoi aggiungere un tocco personale, usa segnaposti originali come mini palline natalizie o cartoncini con messaggi di auguri.
Dettagli che fanno la differenza
La magia sta nei dettagli. Disporre candele strategicamente per diffondere una luce calda può trasformare l’ambiente, mentre ghirlande con pigne e perle luminose aggiungono un tocco di eleganza naturale. Non dimenticare di includere un piccolo menu o un biglietto augurale al centro del piatto: è un gesto semplice ma sorprendente che farà sentire speciali i tuoi ospiti.
I piatti simbolici per un anno di fortuna
Nessun cenone di Capodanno è completo senza i piatti simbolici che portano fortuna. Le lenticchie, immancabili accanto a cotechino o zampone, rappresentano ricchezza e prosperità. L’uva, consumata con precisione – un chicco per ogni rintocco della mezzanotte – assicura fortuna per ogni mese dell’anno. Non dimenticare la melagrana, simbolo di abbondanza e fecondità, e la frutta secca, con il suo significato di longevità e benessere.
Il brindisi di mezzanotte: un tocco finale scintillante
Per il momento più atteso della serata, il brindisi di mezzanotte, assicurati che i bicchieri siano scintillanti e pronti a catturare la luce delle candele. Accompagna il brindisi con un dolce tradizionale, come il panettone o il pandoro, e una manciata di cioccolatini o dolcetti per concludere in dolcezza la serata.
Con questi semplici accorgimenti, la tua tavola di Capodanno diventerà non solo un luogo di convivialità, ma anche un simbolo di speranza e buon augurio per l’anno che verrà.
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