Animali
Cani irascibili? Forse sono più intelligenti di quanto pensiamo
Da un rapporto forte con il proprietario alle capacità di adattamento: ecco come valorizzare i cani dal carattere più complesso, che spesso nascondono un’intelligenza straordinaria

I cani con un carattere deciso e poco socievole sono spesso fraintesi, ma uno studio condotto dall’Università Eötvös Loránd di Budapest ha messo in luce un aspetto sorprendente del loro comportamento. Pubblicata sulla rivista Animals, la ricerca suggerisce che i cani dal temperamento irascibile, spesso considerati difficili da gestire, possano essere tra i più intelligenti.
Lo studio ha coinvolto 98 cani di diversa provenienza, analizzando il loro comportamento in una serie di test volti a valutare l’apprendimento sociale e le capacità di problem-solving. I risultati sono stati sorprendenti: i cani più assertivi, talvolta percepiti come aggressivi, hanno dimostrato di eccellere in compiti che richiedevano curiosità, adattamento e capacità di risolvere problemi complessi.
Un esperimento chiave prevedeva che i cani trovassero un modo per aggirare una recinzione e raggiungere una ricompensa. Gli esemplari dal temperamento deciso hanno affrontato il compito con maggiore determinazione, superando i loro simili più tranquilli o facilmente distraibili. Secondo i ricercatori, questi comportamenti indicano una forma di intelligenza selettiva che consente loro di adattarsi meglio alle situazioni nuove.
La ricerca ha anche sottolineato il ruolo cruciale del rapporto tra cane e proprietario. Una connessione forte e positiva può influenzare significativamente le capacità cognitive e sociali dell’animale. Tuttavia, i cani dal carattere più indipendente si sono distinti per la loro capacità di apprendere anche senza un legame particolarmente stretto con l’uomo, dimostrando un’indipendenza cognitiva notevole.
Questi risultati ribaltano molti pregiudizi comuni e suggeriscono che i cani considerati “irritabili” possano essere, in realtà, dotati di un’intelligenza fuori dal comune. Per i proprietari, il consiglio è di valorizzare queste caratteristiche attraverso giochi di problem-solving e attività che stimolino la mente del cane, trasformando il carattere deciso in una risorsa preziosa.
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Animali
Salva la tartaruga con la nuova corazza stampata in 3D

Un bell’esempio di come la tecnologia possa essere d’aiuto al mondo naturale. Una storia che ha per protagonista una tartaruga recuperata al largo di Cervia quattro anni fa gravemente ferita. L’animale – battezzato Cenere – presentava una profonda lesione da taglio sul carapace. Un problema che le aveva compromesso anche un polmone e l’uso parziale delle pinne posteriori.
Il carapace stampato in 3 dimensioni
Con l’utilizzo di una stampante 3D e la tecnologia laser scanner, grazie anche alla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna, il guscio (in gergo “carapace”) le è stato sostituito. E la caretta, in via di guarigione, non vede l’ora di riprendere la via del mare. “Questi gusci, fissati con colla epossidica – sottolinea una nota – hanno rappresentato una soluzione innovativa.
La riabilitazione della caretta avverrà a Cattolica
Ne sono stati realizzati ben sei di scudi, che hanno seguito l’evolversi del tempo e l’adattamento alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta. Adesso Cenere deve necessariamente recuperare la mobilità compromessa. Un’attività che svolgerà presso il rinomato Acquario di Cattolica, con a disposizione una grande vasca da 80.000 litri di capacità di acqua marina, che presenta un ambiente naturale ideale per la sua riabilitazione motoria e per abituarla all’uso delle sole pinne anteriori.
Una struttura ideale per riabituarla alla libertà
“La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere – afferma la responsabile scientifica Sara Segati – Il resto lo farà lei, che si è dimostrata grintosa, tenace e ha sopportato ben undici interventi chirurgici”.
La campagna dell’Acquario sulle specie a rischio
“Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa – spiega Patrizia Leardini, Coo di Costa Edutainment – nel quale l’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella sua campagna comunicativa denominata Salva una specie in pericolo. Un percorso di sensibilizzazione per educare il pubblico sulla più che mai opportuna conservazione delle specie a rischio. Cenere rappresenterà una presenza emozionante anche per i visitatori dell’acquarioa, che potranno seguire passo dopo passo il suo processo di riacquisizione di fiducia con l’ambiente.
Animali
Liberato l’orso da due anni incastrato in un coperchio di plastica
In Michigan un giovane orso nero è stato finalmente salvato dopo aver vissuto per due anni con un coperchio stretto al collo. Ora è libero e in salute.

Per due lunghi anni l’orso ha vagato nei boschi del Michigan con un coperchio di plastica blu incastrato attorno al collo. Ma il 2 giugno 2025, grazie alla segnalazione di un cittadino e all’intervento del Dipartimento delle Risorse Naturali (DNR), un giovane orso nero americano è stato finalmente liberato da quella trappola involontaria. Il salvataggio è avvenuto nella contea di Montmorency, dove i biologi hanno installato una trappola con esca dopo aver individuato l’animale tramite una fototrappola. Una volta catturato, l’orso è stato anestetizzato e il coperchio – probabilmente proveniente da un fusto da 209 litri usato per conservare mangimi – è stato rimosso. L’animale, un maschio di circa due anni e 50 chili, presentava cicatrici e un ascesso, ma era in buone condizioni generali.
Il coperchio che ha fatto prigioniero l’orso
Non è chiaro come l’animale sia rimasto incastrato, ma casi simili sono stati segnalati anche in Florida, Wisconsin e Tennessee. Il problema, spiegano gli esperti, è legato al diametro delle aperture nei contenitori: se troppo strette, possono trasformarsi in trappole mortali per la fauna selvatica. L’orso, una volta sveglio, è stato rilasciato nella stessa area. Una storia a lieto fine che ricorda quanto sia importante gestire con attenzione i rifiuti e i materiali potenzialmente pericolosi per gli animali selvatici. Perché anche un semplice coperchio può diventare una prigione. E un gesto umano, la chiave per spezzarla
Animali
Microchip per tutti: l’Europa mette ordine tra cani, gatti e guinzagli
L’Europarlamento approva nuove regole per il benessere animale: microchip obbligatorio, stop alla vendita nei negozi e stretta sugli allevamenti.

Addio cuccioli in vetrina e pedigree improvvisati: l’Europarlamento ha approvato a larga maggioranza una proposta che rivoluziona la gestione di cani e gatti nell’Unione Europea. Con 457 voti favorevoli, la plenaria di Strasburgo ha dato il via libera a un pacchetto di misure che punta a rafforzare la tutela degli animali da compagnia, a partire da un obbligo. Tutti i cani e i gatti dovranno essere identificabili tramite microchip. I dati dei microchip saranno registrati in banche dati nazionali interoperabili, collegate a un indice centrale gestito dalla Commissione europea, per garantire tracciabilità e contrastare traffici illeciti.
Via gli animali dalla vetrina
Ma la stretta non si ferma qui: vietata la vendita di cani e gatti nei negozi di animali, così come la loro esposizione in vetrina. Per gli animali provenienti da Paesi terzi, sarà obbligatoria la registrazione preventiva online almeno cinque giorni prima dell’ingresso in UE, e l’identificazione tramite microchip dovrà avvenire prima dell’arrivo. Il testo approvato prende di mira anche gli allevamenti intensivi e le pratiche dannose: stop alla riproduzione tra consanguinei (genitori e figli, nonni e nipoti, fratelli e sorelle), divieto di allevare animali con caratteristiche morfologiche estreme che ne compromettano il benessere, e niente più collari a strozzo o a punte senza dispositivi di sicurezza.
Più rispetto e meno sofferenza per cani, gatti & Co.
Anche le mutilazioni e l’uso di animali con disabilità in spettacoli o competizioni saranno vietati. L’obiettivo è chiaro: più rispetto, meno sofferenza. Con questa posizione, il Parlamento europeo apre ora il negoziato con gli Stati membri per arrivare a un regolamento definitivo. Nel frattempo, Fido e Micio possono iniziare a prepararsi per il loro passaporto digitale. E i negozi di animali? Meglio che inizino a vendere peluche. Per quelli, il microchip non serve.
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