Animali
Quando il cane morde lo fa per giocare, per assalire o per stress e paura. Come comportarsi?
Prevenire i morsi di cane richiede consapevolezza e azioni proattive. Conoscere i segnali di stress nei cani e insegnare ai bambini comportamenti sicuri può ridurre significativamente il rischio di incidenti. In caso di morso, agire rapidamente per pulire e trattare la ferita è cruciale per prevenire complicazioni.
Il morso del cane è un problema comune, ma spesso frainteso. Secondo uno studio del Massachusetts General Hospital, pubblicato sull’Harvard Health Publishing, l’88% dei morsi proviene da cani conosciuti. Questo dato sottolinea l’importanza della prevenzione, specialmente quando si tratta di bambini.
Perché un cane morde?
I cani domestici o di famiglia mordono per diverse ragioni. Lo fanno per giocare con morsi accidentali nell’enfasi del gioco e quasi sempre senza una volontà consapevole di fare male. Lo possono fare anche per stress e paura. La maggior parte dei morsi seri avviene quando i cani si sentono minacciati o spaventati. Infine lo fanno sempre più frequentemente per difendere il loro territorio. I cani, infatti, possono diventare aggressivi se percepiscono che il loro spazio o i loro oggetti sono minacciati.
Qualche consiglio per prevenire
Per ridurre il rischio di morsi, l’American Veterinary Medical Association (AVMA) consiglia di avere sempre una supervisione costante. Non lasciare mai bambini piccoli da soli con un cane, anche se è un animale domestico. Seguire comportamenti sicuri, ovvero non avvicinarsi mai a un cane mentre mangia, dorme o si prende cura dei cuccioli. Evitare di correre, urlare o fare movimenti bruschi vicino a loro. E infine riconoscere i segnali del loro possibile disagio come ringhiare, abbaiare o quando mostrano un comportamento ansioso.
E se morde, che fare?
Se un cane morde, è importante agire rapidamente lavando immediatamente la ferita con acqua e sapone. Quindi utilizzare un antisettico per prevenire infezioni. Rivolgersi a un medico, soprattutto se la ferita è profonda o se il cane non è vaccinato contro la rabbia.
Quindi segnalare l’Incidente, cioè informare le autorità sanitarie locali, soprattutto se il cane è sconosciuto o randagio. Se si vuole fare accarezzare un cane sconosciuto al proprio bambino o bambina è sempre consigliabile chiedere al proprietario se è possibile accarezzare il cane.
Avvicinarsi con calma per lascare il tempo utile perché il cane veda e annusi chi ha di fronte, prima di accarezzarlo. Infine non bisognerebbe mai avvicinarsi a cani che si nascondono o sembrano spaventati o arrabbiati.
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Animali
Tracheite canina, come riconoscerla e curarla: sintomi, cause e consigli per proteggere il tuo cane
La tracheite è un’infiammazione della trachea che può colpire cani di ogni età e razza. Riconoscerla in tempo e intervenire correttamente permette di guarire senza rischi.
La tracheite è un’infiammazione della trachea, il condotto che porta l’aria ai polmoni, e può colpire qualsiasi cane, dai cuccioli agli adulti. Il sintomo più riconoscibile è una tosse secca e rauca, spesso confusa con un colpo di gola o un conato di vomito. Nelle forme più gravi può causare difficoltà respiratorie, letargia e perdita di appetito. Non è una malattia da sottovalutare: se trascurata, può evolvere in bronchite o polmonite.
Le cause più comuni
Le origini della tracheite possono essere molteplici. Le più frequenti sono di tipo infettivo, causate da virus o batteri come la Bordetella bronchiseptica, responsabile della cosiddetta “tosse dei canili”. Ma esistono anche forme irritative dovute a smog, fumo, collari troppo stretti o sbalzi di temperatura. I cani di piccola taglia o con trachea più delicata, come i barboncini e gli yorkshire, sono particolarmente predisposti. Anche lo stress o l’esposizione prolungata al freddo possono favorirne l’insorgenza.
Come intervenire e prevenire
La prima cosa da fare è rivolgersi al veterinario, che valuterà i sintomi e, se necessario, prescriverà farmaci antinfiammatori o antibiotici. In attesa della visita, è utile mantenere l’ambiente domestico caldo ma non secco, evitando aria condizionata e fumo. Durante la convalescenza è importante far riposare il cane e utilizzare una pettorina invece del collare per non irritare ulteriormente la trachea.
Per prevenire la tracheite, bastano poche attenzioni: non esporre l’animale agli sbalzi di temperatura, asciugarlo bene dopo le passeggiate sotto la pioggia, mantenerlo lontano da ambienti fumosi e assicurarsi che sia sempre vaccinato contro le principali infezioni respiratorie.
Una tosse che dura più di due giorni o che peggiora va sempre controllata: meglio un controllo in più che una complicazione in meno.
Animali
Allarme a Venezia per il “delfino dei canali”: il cetaceo rischia di ferirsi tra barche ed eliche nella laguna affollata
I video circolati sui social mostrano il delfino saltare tra gondole e taxi d’acqua. Ma dietro l’apparente “gioia” c’è un pericolo reale: il traffico acqueo della città può metterlo in serio rischio di collisione.
Un delfino è stato avvistato tra i canali di Venezia, regalando ai turisti una scena spettacolare e al tempo stesso preoccupante. Nei video diffusi sui social, il cetaceo — probabilmente un tursiope — emerge tra le onde e si lancia in salti che hanno subito catturato l’attenzione dei curiosi. Ma gli esperti mettono in guardia: non si tratta di un comportamento “gioioso”, bensì di un modo per spingere i pesci verso la superficie, una tecnica di caccia comune in natura. L’animale, infatti, potrebbe essersi avventurato nella laguna alla ricerca di cibo.

Dalla meraviglia al pericolo
L’avvistamento ha subito riacceso il ricordo dei delfini apparsi in laguna durante il lockdown del 2021, quando l’assenza di traffico aveva reso le acque più tranquille e pulite. Oggi, però, la situazione è diversa: la città è tornata piena di motoscafi, vaporetti e taxi d’acqua. Per il delfino, muoversi in un ambiente tanto congestionato significa correre rischi altissimi: le eliche delle imbarcazioni possono ferirlo gravemente o disorientarlo con il rumore costante dei motori. Proprio per questo le associazioni ambientaliste invitano i cittadini a segnalare gli avvistamenti senza avvicinarsi e, soprattutto, a moderare la velocità in laguna.


Un segnale da non ignorare
Gli esperti ricordano che la presenza dei delfini in laguna non è un evento impossibile, ma rappresenta comunque un segnale da leggere con attenzione. I tursiopi, predatori costieri intelligenti e curiosi, possono risalire i canali seguendo i branchi di pesci o attratti da fonti di cibo insolite. Tuttavia, l’inquinamento acustico e il traffico marittimo rendono Venezia un ambiente tutt’altro che ideale.
Il video girato da Gianluca Penzo, diventato virale, mostra un animale vigoroso ma chiaramente spaesato. Un simbolo potente: la bellezza che cerca spazio in un mondo sempre più rumoroso.
Animali
Quando gli animali sentono l’autunno: muta, riposo e nuovi rituali nel mese dei colori caldi
Con l’arrivo dell’autunno, il mondo animale si trasforma. Dal cane che rallenta il passo al gatto che dorme di più, fino agli uccelli che migrano, ogni specie segue il ritmo della natura. E noi, che spesso la dimentichiamo, possiamo imparare da loro l’arte del riposo e dell’adattamento.
Non serve andare in una foresta per accorgersene: basta guardare il proprio cane che dorme un’ora in più o il gatto che cerca il posto più caldo della casa. Anche gli animali domestici sentono l’autunno arrivare, con il suo profumo di foglie e la luce dorata che cambia.
È la stagione della muta, dei ritmi più lenti, dei nuovi rituali. I cani, ad esempio, iniziano a perdere il pelo estivo per far posto a un mantello più fitto, utile a proteggerli dal freddo. È il momento di una buona spazzolata quotidiana, non solo per tenere il pelo pulito ma per rafforzare il legame tra animale e padrone.
I gatti, invece, si fanno contemplativi. Dormono di più — anche 16 ore al giorno — e sembrano seguire il sole, spostandosi da un angolo all’altro della casa per inseguirne i raggi. Ma non è solo pigrizia: è il loro modo di conservare energia e adattarsi alla diminuzione della luce.
Nel mondo selvatico, la trasformazione è ancora più evidente. I ricci si preparano al letargo, accumulando riserve e scegliendo rifugi sicuri; gli scoiattoli nascondono semi ovunque, fidandosi di un istinto millenario. Gli uccelli migratori, invece, salutano i nostri cieli per cercare climi più miti, seguendo rotte invisibili tracciate nel DNA.
Anche gli animali di casa reagiscono al cambio di stagione con variazioni sottili ma importanti: appetito, sonno, voglia di giocare. È un invito silenzioso a rallentare, a seguire la natura invece di combatterla.
Per loro, l’autunno non è malinconia ma preparazione. Un momento per ricaricarsi, cambiare ritmo, mettere ordine prima del freddo. E forse dovremmo farlo anche noi: concederci più tempo, più silenzio, più coccole.
Chi vive con un animale lo sa: il modo in cui reagiscono alle stagioni ci ricorda che la felicità non è fatta di eccessi, ma di equilibrio. E a volte basta un cane che dorme accanto al camino o un gatto che fa le fusa sul divano per capire che l’autunno è la stagione perfetta per sentirsi finalmente… a casa.
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