Auto e moto
Toyota Aygo X Full Hybrid debutta a Milano: la city car si reinventa con tecnologia sostenibile e un evento esclusivo sotto la Torre Branca
Il debutto della nuova Aygo X Full Hybrid segna un passaggio strategico per Toyota: una motorizzazione avanzata, pensata per la città e capace di coniugare agilità, comfort ed efficienza. L’anteprima milanese ha riunito piloti, influencer e i vertici Toyota Italia
Milano ha fatto da cornice al debutto italiano della nuova Toyota Aygo X Full Hybrid, presentata in anteprima al Just Me, il locale incastonato ai piedi della Torre Branca e noto per essere uno dei punti più vivaci della movida cittadina. Una scelta che racconta fin da subito lo spirito della vettura: urbana, agile, moderna e pensata per un pubblico che cerca stile senza rinunciare alla sostenibilità.

Una prima assoluta per il segmento A
La Aygo X Full Hybrid è la prima full hybrid in Europa nel suo segmento, un traguardo che conferma l’impegno di Toyota nel rendere la tecnologia elettrificata sempre più accessibile. La nuova compatta porta nell’ambiente urbano una guida più fluida, consumi ridotti ed emissioni contenute, mantenendo la personalità vivace che ha reso il modello una piccola icona negli anni.
Un evento immersivo nel cuore di Milano
Durante la serata, gli ospiti hanno potuto ammirare la vettura in un allestimento pensato per esaltarne i dettagli e il design. Presenti Mariano Autuori, Direttore Commerciale di Toyota, ed Ennio Liberali, Direttore Vendite, insieme ai rispettivi team. Accanto a loro, volti del motorsport e dei social come Elli Vignudelli e Gian Maria Gabbiani, oltre a creator e influencer del mondo automotive. L’evento, organizzato con i tre dealer lombardi Autotorino, Spotorno e Sefcar, ha sottolineato il ruolo centrale del territorio per la rete Toyota.

L’organizzazione tra comunicazione ed esperienza
La firma dell’evento è di SocialWave Agency, affiancata da Temptation Glam, Visionaire Events e dal PR Antony Russo. Il format ha unito presentazione prodotto, entertainment e storytelling, trasformando l’anteprima in un percorso immersivo pensato per valorizzare la nuova Aygo X Full Hybrid attraverso una serata che dialoga con l’energia della città.
Un lancio che guarda al futuro della mobilità
Con questo debutto, Toyota rinnova la sua visione: rendere la tecnologia ibrida un punto di riferimento per il pubblico urbano. La Aygo X Full Hybrid arriva come risposta concreta a un’esigenza crescente di mobilità sostenibile, senza rinunciare alla praticità e allo stile. Milano, con la sua capacità di fondere innovazione e lifestyle, è stata il palcoscenico ideale per accogliere la nuova protagonista del segmento A.
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Auto e moto
Automobili come opere d’arte: il nuovo collezionismo su quattro ruote
Ferrari, Bugatti, Rolls-Royce e Aston Martin riscrivono il concetto di lusso con atelier su misura e modelli unici, pensati per raccontare chi li possiede. La personalizzazione è il nuovo motore del desiderio.
Non basta più la velocità. Nel nuovo universo del lusso, le automobili sono diventate opere d’arte mobili, manifesti di estetica e personalità. I collezionisti le trattano come sculture, i marchi le costruiscono come gioielli. Ogni dettaglio, dal colore del metallo al cucito dei sedili, è una dichiarazione d’identità.
Ferrari, con il programma Tailor Made, ha aperto la strada: un atelier dedicato dove il cliente disegna la propria vettura come un artista sulla tela. Verniciature uniche, interni in materiali rari, rifiniture che citano modelli storici o passioni personali. Non è più solo un’auto: è la versione meccanica di un autoritratto.
Sulla stessa scia, Bugatti Sur Mesure offre un’esperienza quasi museale. I committenti vengono accolti come mecenati del XXI secolo: osservano le fibre di carbonio intrecciarsi, scelgono tonalità d’oro, tessuti in seta e motivi incisi a mano. Le linee diventano calligrafie, le superfici raccontano storie.
Anche Rolls-Royce ha trasformato la personalizzazione in un rito. Con la divisione Bespoke, ogni vettura è un pezzo irripetibile: intarsi di madreperla, cieli stellati di luci a LED, legni provenienti da foreste selezionate. L’auto si fa esperienza sensoriale, una cattedrale di silenzio e precisione.
Il collezionismo contemporaneo si muove tra arte e investimento. Alle aste di RM Sotheby’s o Bonhams, le supercar storiche toccano cifre da capogiro. Ma il vero valore oggi è nel “pezzo unico”: il modello creato su commissione, costruito come si farebbe con una statua o un violino.
Guidarle è quasi un sacrilegio: molte finiscono in garage climatizzati, illuminate come reliquie. Altri, invece, le portano in strada con orgoglio, come quadri in movimento. Perché nel lusso autentico — quello che sfida il tempo — la bellezza non si conserva: si vive.
Auto e moto
Dua Lipa mette all’asta la sua Porsche personalizzata: il ricavato per aiutare i giovani in Kosovo
Design firmato Dua Lipa, colori fluo e prestazioni da pista: l’esclusiva Porsche GT3 RS è all’asta per finanziare la Sunny Hill Foundation, che sostiene arte e istruzione in Kosovo. Un mix di glamour, beneficenza e velocità.
Dalle passerelle ai box, dai palchi agli autodromi: Dua Lipa non si ferma mai. E ora lo fa anche a bordo di una Porsche. Ma non una qualsiasi: una 911 GT3 RS disegnata da lei in persona, con livrea verde acceso e dettagli arancio, rosso e nero. Un bolide da urlo che la popstar ha svelato al Goodwood Festival of Speed, prima di annunciare la sua messa all’asta.
L’obiettivo? Sostenere i giovani del Kosovo, il suo Paese d’origine, attraverso la Sunny Hill Foundation. Il ricavato sarà infatti destinato a borse di studio e programmi di sviluppo artistico e formativo, in particolare per le ragazze nei settori STEM.
L’auto, battuta da RM Sotheby’s fino al 31 luglio, è già un pezzo da collezione. Non solo per il design personalizzato dalla cantante, ma anche per gli optional da sogno: pacchetto “Weissach”, freni in ceramica composita, cerchi in magnesio e componenti in fibra di carbonio che la rendono 22 kg più leggera del modello standard.
“La GT3 RS l’ho guidata in due posti davvero speciali”, ha raccontato Lipa a Goodwood. “Sono felice che possa ora aiutare tanti giovani a realizzare i loro sogni, proprio come è successo a me”.
Un mix perfetto di beneficenza, musica e velocità. E un’occasione unica per aggiudicarsi una supercar… con l’autografo pop.
Auto e moto
Hamilton e Ferrari tutto da rifare. Una stagione piena di dubbi e un futuro da decidere
L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari doveva segnare una svolta, ma dopo nove gare emergono delusione e difficoltà. La scuderia deve decidere se investire sulla SF-25 o guardare al 2026.
L’entusiasmo che ha accompagnato il passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari sembra ormai lontano. La realtà della pista racconta una stagione complicata, dove il sette volte campione del mondo fatica a reggere il ritmo di Charles Leclerc e si trova spesso in difficoltà, sia sul tracciato che nelle dinamiche interne alla squadra. A Barcellona, la gara dove Ferrari sperava di rilanciarsi nel mondiale, non c’è stato il salto di qualità atteso. Nonostante il secondo posto nella classifica costruttori, la SF-25 non ha chiuso il gap con la McLaren, rimasta imprendibile. Le novità aerodinamiche introdotte per contrastare le monoposto papaya non hanno portato benefici evidenti, e il distacco rimane praticamente invariato.
Hamilton, sempre più critico, ha messo in dubbio la direzione tecnica del team, suggerendo di concentrare le risorse sulla macchina del 2026 anziché insistere su un progetto che sta deludendo le aspettative. Il sette volte campione del mondo fatica a trovare il ritmo, spesso costretto a lasciar strada a Leclerc senza riuscire a imporsi. Il suo scetticismo cresce, al punto di credere di più nella prossima stagione piuttosto che cercare miglioramenti su un progetto che ha già mostrato i suoi limiti.
Le speranze tecniche e la realtà della pista
L’introduzione delle nuove verifiche FIA sulla flessibilità delle ali avrebbe dovuto rimescolare le carte, ma la McLaren ha giocato d’anticipo, adattandosi prima di tutti e mantenendo quel margine di vantaggio di tre-quattro decimi sulla Ferrari. La strategia di Leclerc, basata sulla conservazione delle gomme medie per la gara, non ha portato i risultati sperati, e senza la Safety Car il monegasco avrebbe concluso alle spalle di Verstappen.
Le prossime mosse della scuderia
In Canada è previsto un nuovo pacchetto di aggiornamenti, con l’introduzione di un fondo rivisto e della tanto attesa sospensione posteriore. Tuttavia, Fred Vasseur cerca di tenere basse le aspettative, ammettendo che non sempre le modifiche portano cambiamenti visibili. La domanda ora è inevitabile: ha senso continuare a investire sulla SF-25? Anche all’interno della gestione sportiva, la monoposto viene considerata un progetto sbagliato, e gli interventi previsti potranno migliorare la situazione ma non ribaltarla. La scuderia è a un bivio: continuare a sviluppare la SF-25 nella speranza di miglioramenti significativi, o voltare pagina e puntare tutto sul futuro? La risposta arriverà nelle prossime gare, ma Hamilton sembra aver già fatto la sua scelta.
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