Cocktail & Wine
La storia dello Spritz: un cocktail nato per caso. Storia e varianti dell’aperitivo che ha conquistato il mondo
Lo Spritz, con la sua combinazione fresca e leggera, è uno dei cocktail più amati al mondo. Nato nel nord Italia, ha conquistato i palati internazionali con le sue varianti colorate e gustose, perfette per ogni occasione.

Lo Spritz è uno dei cocktail più iconici dell’aperitivo italiano, ma le sue origini ci portano sorprendentemente indietro nel tempo, all’epoca dell’Impero Austro-Ungarico. Si racconta che i soldati austriaci, stanziati nel Veneto durante il XIX secolo, trovassero il vino locale troppo alcolico rispetto a quello che erano abituati a bere nelle loro terre. Per diluire il tenore alcolico del vino, gli austriaci chiesero che venisse “spruzzato” (in tedesco “spritzen”) con dell’acqua frizzante. Così nacque l’antenato dello Spritz, che allora non conteneva ancora alcolici come l’Aperol o il Campari.
Con il passare del tempo, il cocktail si evolse, arricchendosi di un tocco alcolico. A partire dal primo Novecento, la base di vino bianco o prosecco venne combinata con amari come Aperol, Campari o Select, dando vita a quella che oggi conosciamo come la ricetta dello Spritz.
La ricetta originale dello Spritz
Oggi, la versione più famosa dello Spritz è quella a base di Aperol, ma ci sono molte altre varianti che vedremo a breve. La ricetta tradizionale dell’Aperol Spritz prevede:
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di Aperol
- 1 parte di soda o acqua frizzante
- Ghiaccio e una fetta d’arancia per guarnire
Basta versare il tutto in un bicchiere da vino riempito di ghiaccio e mescolare delicatamente. Il risultato è un cocktail fresco, leggermente dolce e dall’inconfondibile colore arancione.
Le varianti più famose dello Spritz
Se l’Aperol Spritz è la versione più celebre, ci sono molte altre varianti che meritano di essere menzionate. Ecco alcune delle più popolari:
1. Spritz al Campari
Per chi preferisce un gusto più amaro, lo Spritz al Campari è l’alternativa perfetta. La ricetta rimane praticamente invariata, ma al posto dell’Aperol si usa il Campari, che dona al cocktail un colore più rosso e un sapore decisamente più deciso.
2. Spritz Select
Molto popolare a Venezia, lo Spritz Select si prepara con il liquore Select, un aperitivo a base di erbe e spezie nato proprio nella città lagunare. Ha un sapore leggermente più complesso rispetto all’Aperol, ma è altrettanto rinfrescante. La ricetta prevede:
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di Select
- 1 parte di soda
- Olive verdi per guarnire
3. Hugo Spritz
Per chi ama i sapori più dolci e floreali, lo Hugo Spritz è un’ottima alternativa. Nato in Alto Adige, questo cocktail sostituisce l’amaro con lo sciroppo di fiori di sambuco e un tocco di menta fresca, creando un drink estivo e aromatico. La ricetta prevede:
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di sciroppo di fiori di sambuco
- 1 parte di soda
- Foglie di menta e una fetta di lime per guarnire
4. Spritz Cynar
Per gli amanti dei sapori erbacei, c’è lo Spritz Cynar, realizzato con il famoso liquore a base di carciofo. Il Cynar dona allo Spritz un gusto unico e leggermente amaro, ideale per chi cerca un aperitivo fuori dagli schemi.
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di Cynar
- 1 parte di soda
- Ghiaccio e fetta di limone
Lo Spritz nel mondo: un fenomeno globale
Negli ultimi anni, lo Spritz ha superato i confini italiani, diventando un cocktail apprezzato in tutto il mondo. Il suo sapore fresco e leggero, unito alla facilità di preparazione, lo ha reso la bevanda perfetta per l’aperitivo estivo, in riva al mare o in una grande città. Dai bar di New York alle terrazze di Parigi, lo Spritz è diventato sinonimo di convivialità e relax.
Con il suo colore vivace e la sua capacità di adattarsi a diverse varianti, lo Spritz rappresenta perfettamente lo spirito italiano dell’aperitivo: un momento di pausa, socialità e piacere semplice.
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Cocktail & Wine
La nuova moda dei locali dove si beve solo analcolico
Atipico: il bar di Settimo Torinese che rivoluziona il concetto di aperitivo Nientealcol, solo cocktail alternativi. Ecco come Davide Piastra ha trasformato la sua attività in un successo senza alcol.

«Vorremmo due Negroni», «Qui non li facciamo, non serviamo alcol ma abbiamo dei cocktail alternativi». Questo è l’incipit di una storia unica: quella di Atipico, il bar inaugurato da Davide Piastra a Settimo Torinese, dove l’alcol è bandito. In un’epoca dove i temperance bar stanno prendendo piede all’estero, Piastra ha deciso di portare questo concetto in Italia, rivoluzionando l’approccio al bere. Ma dietro questa scelta non c’è solo innovazione, c’è anche una profonda fede e una storia di imprenditorialità.
La scelta di eliminare l’alcol
Davide Piastra, insieme ai suoi collaboratori, ha deciso di abbandonare i superalcolici a favore di cocktail rivisitati con vini, prosecchi e liquori dealcolati. «Non posso fare del male a me e agli altri. Dare dell’alcol significa danneggiare l’altro e chi gli sta intorno», spiega Piastra, che nel 2019 si è convertito all’Islam. Da qui è iniziato il suo percorso verso un locale completamente alcohol-free, una rarità in Italia.
Un progetto di innovazione
Il percorso di Davide nel mondo della ristorazione inizia oltre vent’anni fa. Dopo anni di lavoro con cocktail ad alta gradazione, ha deciso di fare un cambio radicale. «Quando oggi propongo questo prodotto so cosa bevevi prima e cosa ti sto dando adesso», dice con sicurezza. I cocktail di Atipico, fatti con prodotti dealcolati, offrono un’esplosione di sapori che l’alcol solitamente copre. La ricerca continua di ingredienti e lo studio per migliorare le bevande sono alla base del successo del bar.
L’importanza della fede
Per Davide, la scelta di non servire alcol è anche una questione di fede. Dopo la sua conversione all’Islam, ha sentito il bisogno di allineare il suo lavoro ai suoi principi. «Non c’è un obbligo religioso in tal senso, ma se si ha la possibilità economica di farlo, i musulmani che vendono alcol dovrebbero togliersi da questo sistema», spiega.
Un target nuovo e fedele
Atipico ha già conquistato una clientela fissa, composta principalmente da donne dai 35 anni in su, donne incinte e persone della terza età. «Il nostro target sono le signore dai 35 anni in su, donne incinte e amiche che fanno parte di quella cerchia», racconta Piastra. Il locale offre un luogo dove si può fare aperitivo senza il rischio di eccessi alcolici.
Una nuova visione dell’aperitivo
La filosofia di Atipico è chiara: offrire qualcosa di diverso senza obbligare nessuno. «Noi, in ogni caso, non avvisiamo prima i clienti della nostra eccezionalità, siamo qui per proporre, non vogliamo costringere nessuno», conclude Davide. E così, tra cocktail senza alcol e un’atmosfera accogliente, Atipico sta lentamente rivoluzionando il concetto di aperitivo a Settimo Torinese.
Cocktail & Wine
Un tuffo nel mondo dello spritz, il re degli aperitivi estivi
Dal classico Aperol Spritz, al frizzante Hugo fino alle versioni più particolari come lo Spritz Cynar, scopri le origini e le ricette di questo aperitivo amato da generazioni e le sue declinazioni che continuano a sorprendere.

Lo spritz è senza dubbio l’aperitivo simbolo dell’estate italiana. Nato nelle terre venete e friulane, affonda le sue radici nell’epoca della dominazione austriaca. Gli ufficiali dell’Impero Austro-Ungarico, infatti, erano soliti “spruzzare” (da qui il nome “spritz”) vino bianco con acqua gassata per renderlo più leggero e fresco. Negli anni, questa semplice bevanda si è evoluta fino a diventare il celebre mix di prosecco, Aperol (o Campari), e una spruzzata di soda che oggi conosciamo e amiamo.
Valori nutrizionali e organolettici
Dal punto di vista nutrizionale, lo spritz non è particolarmente calorico, soprattutto se confrontato con altri cocktail. Un bicchiere medio può contenere tra le 100 e le 150 calorie, ma molto dipende dalle proporzioni utilizzate. In termini organolettici, lo spritz offre un perfetto equilibrio tra dolcezza e amarezza, con una nota agrumata che lo rende estremamente rinfrescante e adatto alle giornate calde.
Ingredienti base e preparazione
La ricetta classica dello spritz è semplice e veloce:
- Ingredienti:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di Aperol (o Campari per una versione più amara)
- 1 parte di soda
- Ghiaccio a piacere
- Una fetta d’arancia per guarnire
Preparazione: Riempire un bicchiere con ghiaccio, versare il prosecco, aggiungere l’Aperol, completare con la soda e guarnire con una fetta d’arancia.
Le varianti dello Spritz
Oltre al classico Aperol Spritz, esistono numerose varianti che hanno guadagnato popolarità negli ultimi anni:
- Hugo Spritz: Una versione più delicata e profumata, che utilizza il liquore di sambuco al posto dell’Aperol. Gli ingredienti sono:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di sciroppo di sambuco
- 1 parte di soda
- Foglie di menta e una fetta di lime per guarnire
- Spritz Cynar: Un’opzione più amara e intrigante, perfetta per chi ama i gusti decisi. Gli ingredienti sono:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di Cynar
- 1 parte di soda
- Ghiaccio e una fetta di limone per guarnire
- Campari Spritz: Più amaro e con un colore rosso più intenso rispetto all’Aperol Spritz. Gli ingredienti sono:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di Campari
- 1 parte di soda
- Ghiaccio e una fetta d’arancia per guarnire
- White Spritz: Per chi preferisce un gusto più delicato, sostituendo l’Aperol con il vermouth bianco. Gli ingredienti sono:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di vermouth bianco
- 1 parte di soda
- Ghiaccio e una scorza di limone per guarnire
Lo spritz è un vero e proprio simbolo della convivialità estiva, capace di reinventarsi in molteplici versioni per accontentare ogni palato. Che sia l’Hugo, il Cynar Spritz, o il classico con Aperol, l’importante è sorseggiarlo in buona compagnia, celebrando l’estate con stile e gusto.
Cocktail & Wine
Sai che cos’è uno speakeasy? Ecco i migliori al mondo tra cocktail, mistero e design
Da Londra a Tokyo, i bar segreti celebrano l’arte della mixology e il fascino dell’epoca proibizionista. Trovarli è la vera sfida.

Nati dall’esigenza di nascondere il consumo di alcol ai tempi del proibizionismo, gli speakeasy oggi sono locali sofisticati che si celano dietro negozi di fiori, pareti anonime o porte ben camuffate. Il gioco è sempre lo stesso: trovarli e immergersi in un’atmosfera fuori dal tempo. Alcuni di questi cocktail bar segreti sono considerati tra i migliori al mondo. Dall’Europa all’Asia, l’accesso spesso avviene attraverso passaggi nascosti, porte camuffate o indovinelli da risolvere. Ecco alcuni tra i più affascinanti.
Experimental Cocktail Club, Londra
Nel cuore di Soho, l’Experimental Cocktail Club è un luogo raffinato che rievoca il glamour degli anni ’20. L’ingresso è discreto, una porta nera nascosta tra ristoranti cinesi, che conduce in un ambiente dallo stile retrò: divani di velluto, marmo, luci soffuse e una selezione di cocktail tra le più creative della città.
Candelaria, Parigi
Nel quartiere Le Marais, a Parigi, si trova Candelaria, nato come prima taqueria messicana della città. A prima vista sembra solo un locale di street food, ma chi nota il movimento degli avventori scoprirà che la porta del bagno nasconde l’accesso al vero speakeasy. Dietro quella soglia si cela un bar accogliente e vivace, con una grande selezione di cocktail a base di agave.
1930, Milano
Uno dei primi speakeasy di successo in Italia, il 1930 è il gioiello della famiglia MAG. Dopo il trasferimento in una nuova sede, continua a proporre cocktail ispirati alla miscelazione del Novecento, uniti a un menù che fonde food & drink. Se un tempo era nascosto dietro un negozio di prodotti asiatici, oggi l’ingresso è camuffato all’interno del MAG La Pusterla, il locale gemello che funge da filtro per accedervi.
Find The Locker Room, Bangkok
In Thailandia, il concept del secret bar ha trovato terreno fertile, e Find The Locker Room è tra i più difficili da scovare. Oltre a individuare l’indirizzo, bisogna trovare il giusto armadietto tra una parete di locker, capire dove si nasconde la porta e finalmente varcare la soglia di un ambiente esclusivo, dal design moderno e cocktail raffinati.
Janai Coffee, Tokyo
A Ginza, Tokyo, il bar Janai Coffee è un vero segreto ben custodito. Di giorno è una minuscola caffetteria specialty, ma dopo le 18 si trasforma in un elegante speakeasy. Per accedervi, bisogna mostrare l’homepage del sito del bar e attivare manualmente un trick nascosto sul logo. Un’esperienza che premia chi ama l’arte della scoperta.
The Vault, Las Vegas
Nel cuore del Bellagio, il famoso resort di Las Vegas ispirato al Lago di Como, si nasconde The Vault, un secret bar esclusivo che nulla ha a che fare con l’energia frenetica dei casinò. Elegante, raffinato e con poche sedute, è un luogo perfetto per chi cerca un’esperienza di lusso lontano dal rumore della Strip. L’accesso? Solo su prenotazione.
Hanky Panky, Mexico City
Passeggiando per il quartiere La Juarez, si incontra un garage-tacos bar dall’aspetto anonimo. Ma chi sa come muoversi viene condotto all’interno dell’Hanky Panky, il primo speakeasy di Città del Messico. Aperto nel 2016, è un bar intimo e vivace, perfetto per chi ama bere direttamente al bancone, osservando il rituale della mixology.
Floreria Atlantico, Buenos Aires
In uno dei quartieri più lussuosi di Buenos Aires, il Retiro, esiste un negozio di fiori molto speciale. Oltre a vendere vino e avere una grande cella frigorifera, nasconde uno speakeasy bar e ristorante, con un lungo bancone dove è possibile osservare preparazioni e tecniche di miscelazione dal vivo. Fondato da Aline Vargas, Tato Giovannoni e Julian Diaz, Floreria Atlantico rende omaggio alla mixology tradizionale di Buenos Aires del primo Ottocento, adattandola al gusto moderno.
Red Frog, Lisbona
Dietro a una parete di piastrelle anonime, nel cuore di Lisbona, si cela Red Frog, uno speakeasy che unisce musica blues/swing e cocktail d’autore. Fondato da Emanuel Minez e Paulo Gomez, è un luogo dall’atmosfera bohémien, perfetto per chi ama conversare fino a tarda notte in un contesto che ricorda il fascino della Belle Époque. La sua cocktail list ripercorre diversi periodi storici, dando ai clienti un pretesto perfetto per assaporare un pezzo di storia liquida.
Red Room, Londra
Londra è ricca di indirizzi iconici, ma Red Room, nascosto all’interno del Connaught Bar, è uno spazio di lusso e design, perfetto per un’esperienza raffinata. Un vero salotto da collezione, definito da tonalità crema, rosa sfumato e blu perla, arredato con opere d’arte e pezzi unici. Qui si possono degustare vini d’annata e riserve esclusive, oltre a una capsule collection di sei cocktail, curata in base alla stagionalità.
La magia degli speakeasy
Se volete andare a caccia di speakeasy della vostra città ricordatevi che questi luoghi non sono solo bar, sono esperienze. Viaggi sensoriali tra mistero, atmosfera e cocktail indimenticabili. Trovarli è la prima sfida, entrarci e lasciarsi affascinare è la parte più magica. Il mondo della mixology è pieno di segreti, e questi sono tra i più emozionanti da svelare.
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