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Cucina

Immagini di una tavola estiva: teglia di verdure filanti!

Le verdure con formaggio possono essere gustate calde con del pane croccante o fredde per farcire focaccine bianche. Ed ecco servita l’importanza della cucina comfort e del cibo buono della cultura italiana.

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    Le verdure con formaggio filante è un piatto combinato perfetta tra la freschezza delle verdure e il sapore irresistibile del formaggio fuso. Anche se non c’è storia specifica della preparazione, possiamo dire che si ispira alla tradizione culinaria di numerose culture in tutto il mondo e che hanno da sempre apprezzato l’abbinamento tra verdure e formaggio.
    Sia che vengano preparate come contorno leggero sia come piatto principale sostanzioso, le verdure con uno strato di formaggio filante sono una festa che continua a deliziare e soddisfare le tavole di tutto il mondo.

    Teglia filante di pomodori e zucchine

    Ingredienti per 4 porzioni
    4 zucchine medie
    20 pomodorini gialli e rossi
    200 g di fontina
    Olio extravergine di olive q.b.
    1 spicchio di aglio in camicia
    Sale e pepe q.b.
    Prezzemolo q.b.

    Procedimento
    Taglia le zucchine a fette sottili e dividi di pomodorini a metà, metti tutto in una padella e lascia appassire per 10 minuti con olio, prezzemolo, sale, pepe e l’aglio.

    Togli dal fuoco e trasferisci le verdure in una teglia, disponi sopra il formaggio fontina e inforna a 170 gradi per 20 minuti, o fino a quando il formaggio è completamente fuso e dorato in superficie.

    Una volta cotta, togli la teglia dal forno e lasciala raffreddare leggermente per alcuni minuti. Prima di servire, guarnisci la teglia filante di pomodori e zucchine con prezzemolo fresco o altre erbe aromatiche a piacere.

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      Cucina

      Fai da te il plumcake: la dolce e morbida colazione per una giornata piena di energia

      Tra tradizione e creatività, il plumcake conquista il cuore di chi cerca una colazione genuina e nutriente, senza rinunciare al piacere del dolce.

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        Morbido, profumato e incredibilmente versatile: il plumcake è uno di quei dolci che non passano mai di moda. Perfetto per la colazione o per una merenda golosa, è l’ideale per iniziare la giornata con una carica di energia e buonumore. Ma da dove arriva questa delizia che tutti amiamo? E come possiamo realizzarlo a casa, adattandolo ai nostri gusti e alle nostre esigenze?

        La storia del plumcake

        Nonostante il nome suggerisca una tradizione anglosassone, il plumcake che conosciamo oggi è frutto di un’evoluzione tutta europea. Originariamente, il termine indicava una torta arricchita con prugne (plum in inglese), secche o fresche. Con il tempo, la ricetta si è trasformata, perdendo le prugne e acquisendo una consistenza soffice e burrosa, simile al nostro pan di Spagna, ma con un tocco più rustico. Il plumcake come lo intendiamo oggi, infatti, si è diffuso in Italia e in altri paesi come dolce da colazione, amato per la sua semplicità e per la capacità di accompagnarsi a mille varianti.

        La ricetta classica del plumcake

        Ingredienti:

        • 3 uova
        • 180 g di zucchero
        • 120 g di burro fuso (o 100 ml di olio di semi per una versione più leggera)
        • 180 g di farina 00
        • 50 g di fecola di patate (per una maggiore morbidezza)
        • 100 ml di latte o yogurt bianco
        • 1 bustina di lievito per dolci
        • Scorza grattugiata di un limone o estratto di vaniglia

        Preparazione:

        1. Preriscalda il forno a 180°C e prepara uno stampo da plumcake imburrato e infarinato o rivestito con carta da forno.
        2. In una ciotola, monta le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
        3. Aggiungi il burro fuso (o l’olio) e il latte, mescolando delicatamente.
        4. Setaccia la farina, la fecola e il lievito, poi uniscili gradualmente al composto, continuando a mescolare.
        5. Aggiungi la scorza di limone o l’estratto di vaniglia per aromatizzare.
        6. Versa l’impasto nello stampo e inforna per circa 40-45 minuti, controllando la cottura con uno stecchino.
        7. Lascia raffreddare completamente prima di sformare e servire.

        Qualità nutrizionali

        Il plumcake fatto in casa è una fonte di energia grazie alla combinazione di carboidrati complessi, zuccheri e grassi. Le uova apportano proteine, mentre la farina e lo zucchero offrono energia immediata, ideale per affrontare le sfide della giornata. Utilizzando yogurt al posto del burro, si può rendere la ricetta più leggera e aumentare l’apporto di calcio. Inoltre, varianti con farine integrali o zucchero di canna possono migliorare il contenuto di fibre e sali minerali.

        Variazioni creative

        Il plumcake è un dolce che si presta a infinite reinterpretazioni:

        • Plumcake al cioccolato: Aggiungi cacao in polvere all’impasto e gocce di cioccolato per una versione golosa.
        • Plumcake con frutta fresca o secca: Pezzetti di mela, mirtilli, uvetta o noci regalano un tocco in più.
        • Plumcake vegano: Sostituisci le uova con 3 cucchiai di semi di lino tritati e ammollati in acqua, usa latte vegetale e olio di cocco.
        • Plumcake salato: Riduci lo zucchero e aggiungi formaggi, verdure o salumi per una versione sfiziosa da servire come aperitivo.

        Un dolce da condividere

        Il plumcake non è solo un dolce, ma un simbolo di convivialità. Prepararlo a casa significa creare qualcosa di genuino, personalizzabile e perfetto per essere condiviso con famiglia e amici. Sperimenta con gli ingredienti, trova la tua variante preferita e goditi una colazione che ti coccola fin dal primo morso.

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          Cucina

          La crostata di visciole, il dolce (quasi segreto) più buono del Lazio

          Più antica di quanto immagini, amata da ebrei e romani, la crostata di visciole è un tesoro dolcissimo della tradizione laziale. Ecco perché non smette mai di incantare.

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            La riconosci al primo morso: friabile, burrosa, con quella nota aspra e seducente che ti esplode in bocca. La crostata di visciole è uno di quei dolci che sembrano usciti da una fiaba, tanto è semplice e insieme raffinata. Un impasto di pasta frolla racchiude un cuore rubino: la confettura di visciole, una varietà di ciliegia selvatica dal sapore più acido e intenso rispetto alla classica amarena.

            Ma questa non è una semplice crostata. È un pezzo di storia, di identità, di resistenza culturale. È il dolce simbolo della tradizione ebraico-romanesca, ancora oggi servito nei ristoranti kosher del Ghetto di Roma e tramandato di madre in figlia. Un tempo si preparava in casa, per Shabbat o per le feste, con uno strato di ricotta sotto la marmellata — nella versione “completa” oggi detta appunto crostata ricotta e visciole — ma la variante solo con la confettura è quella più antica e più diffusa.

            Le visciole, piccole e nervose, sono frutti preziosi. Non si trovano al supermercato, non si raccolgono in serie. Crescono in piccoli orti, in campi selvatici, dove bisogna andarci col cestino e tanta pazienza. La loro stagione è breve, ma i barattoli di marmellata preparati in estate diventano oro puro in inverno. Ecco perché la crostata di visciole sa di casa, di tempo lento, di mani infarinate e dita rubine dopo aver steso l’impasto.

            Per prepararla bastano pochi ingredienti, ma servono ottimi: farina, burro, uova, zucchero, scorza di limone per la frolla; e una confettura di visciole degna di questo nome. Il segreto? Non cuocerla troppo: la frolla deve sciogliersi in bocca, mentre il ripieno deve restare compatto ma succoso.

            In alcune varianti, si aggiunge un tocco di cannella o si sostituisce il burro con lo strutto, come si faceva nelle cucine di un tempo. Ma la regola d’oro è sempre la stessa: lasciarla riposare qualche ora, anche una notte intera. È da fredda che la crostata di visciole dà il meglio di sé. E se ci accompagni un bicchiere di vino dolce, tipo Aleatico o un Passito, è pura poesia.

            La crostata di visciole non cerca il colpo di scena. Non ha glasse, mousse, decorazioni moderne. È bella così com’è: rustica, verace, sincera. Ed è proprio questo il suo incanto.

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              Cucina

              Spaghetti al pomodoro… con le fragole! Il piatto pazzo che sta conquistando tutti

              Sembra una follia, ma è pura bontà: gli spaghetti al pomodoro con le fragole sono il nuovo trend per stupire a tavola. Un’idea semplice da preparare, che mescola dolcezza, acidità e tradizione. Provati e approvati anche dai più scettici: una volta assaggiati, li rifarai di sicuro.

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                Chi l’avrebbe mai detto che fragole e spaghetti al pomodoro potessero andare così d’accordo? E invece è proprio così: un primo piatto audace, fresco, profumato, che unisce due ingredienti apparentemente distanti in una sinfonia di sapori inaspettatamente armoniosa. Dimentica la solita pasta e prepara le papille a qualcosa di davvero nuovo.

                Il bello è che la ricetta è semplice, e parte dalla base più classica della cucina italiana: il sugo di pomodoro. Solo che, a un certo punto, fanno il loro ingresso trionfale le fragole. Non in versione dessert, ma protagoniste vere e proprie del condimento, capaci di dare una nota dolce-acidula che esalta il gusto dei pelati e rende il piatto più fresco e sorprendente.

                Per preparare gli spaghetti al pomodoro e fragole per 4 persone ti serviranno:

                • 500 g di pomodori pelati
                • 400 g di spaghetti
                • 200 g di fragole fresche
                • mezza cipolla bianca
                • uno spicchio d’aglio
                • basilico secco q.b.
                • olio extravergine d’oliva, sale e pepe

                Il procedimento è facile e veloce. Comincia schiacciando i pelati con le mani o, se preferisci una consistenza più vellutata, frullandoli. Poi lava le fragole, togli il picciolo e tagliale a dadini. Trita finemente cipolla e aglio, e falli soffriggere a fiamma dolce in una padella ampia con un filo generoso di olio. Quando saranno teneri, aggiungi le fragole e lasciale appassire qualche minuto. Solo allora unisci il pomodoro, aggiusta di sale e pepe e fai cuocere il sugo per circa mezz’ora a fuoco basso, coprendo con un coperchio.

                Nel frattempo cuoci gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolali al dente direttamente nella padella con il sugo e manteca tutto con un mestolo d’acqua di cottura, se serve. Una spolverata di basilico secco in superficie e il piatto è pronto.

                Il risultato? Un primo leggero, saporito, profumato e fresco, perfetto per le giornate primaverili o estive, capace di stupire e conquistare anche i più tradizionalisti. Provare per credere. Anche perché, dopo il primo assaggio, sarà difficile tornare indietro.

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