Cucina
Pasquetta, che grigliata! Manuale semiserio di sopravvivenza al lunedì più abbuffato dell’anno
Dalla Val d’Aosta alla Sicilia, passando per griglie fumanti, picnic gourmet e dolci esplosivi: scopriamo (con ironia) cosa si mangia davvero a Pasquetta in Italia. Un tour gastronomico che fa ridere, sbavare e forse anche riflettere. Con qualche incursione internazionale, perché anche all’estero sanno come rendere il Lunedì dell’Angelo una scusa per strafogarsi.

Italia, terra di santi, navigatori e… torte salate. Pasquetta in Italia non è una semplice ricorrenza, è un vero e proprio sport nazionale: la corsa al miglior cestino da picnic. Dimenticate le regole e i formalismi della domenica di Pasqua: qui vince chi sa organizzare la tavolata più comoda, ricca e trasportabile. E guai a presentarsi senza almeno tre tipi di torte salate, altrimenti sei lo zimbello del prato.
Non si butta via nulla
Dal Nord al Sud, la geografia gastronomica cambia ma l’obiettivo resta lo stesso: mangiare come se non ci fosse un martedì. Uova sode, pizza di formaggio, piconi, salumi assortiti, fave e pecorino, frittate da usare anche come frisbee se serve. È il regno del “svuota frigo con stile”, dove ogni ingrediente avanzato dalla Pasqua trova nuova gloria.
Primi freddi, cuori caldi
Sarà pure primavera, ma le pance degli italiani non conoscono stagioni. I primi piatti a Pasquetta devono essere freddi, pratici e instagrammabili. Pasta ‘ncasciata, cous cous, timballi da tagliare col machete e insalate di riso colorate come una sfilata di Carnevale. Il vero segreto? Portarne poca. Tanto tutti aspettano solo i secondi… e la griglia.
Griglia, mon amour
Altro che Cupido: il vero amore degli italiani scocca sulla brace. Pasquetta è sinonimo di barbecue, e ogni anno, da Nord a Sud, si consumano migliaia di metri quadri di salsiccia, costine, pancetta, verdure grigliate e mortadella spessa con pistacchi (provatela e poi ringraziate). Le bruschette, naturalmente, sono il pane quotidiano del lunedì dell’Angelo: aglio, olio, pomodoro e un pizzico di poesia. Non dimenticate il vino, la birra artigianale e un amico con la patente, per sicurezza.
Dolci regionali: il colpo di grazia
Pensavate di salvarvi? E invece arriva il momento più dolce (e letale): colombe, uova di cioccolato, pastiere, cuddure cu l’ova, taralli e bussolai. Ogni regione ha il suo dessert tipico e una nonna pronta a imporlo a forza. Per chiudere in bellezza, meglio se sdraiati su un prato con lo sguardo perso nel cielo e la coscienza pesante come un casatiello.
E nel resto del mondo? Sempre a pancia piena
Se pensavate che solo noi italiani ci godiamo la Pasquetta, vi sbagliate: in tutto il mondo il lunedì dell’Angelo è una scusa perfetta per ingozzarsi. In Francia e UK si va a caccia di uova (quelle di cioccolato, mica le sode), mentre in Germania si griglia con orgoglio teutonico. Negli USA? Food truck e picnic nei parchi, perché se non puoi cucinare, almeno mangia bene. E in certe città italiane si festeggia anche di martedì. Perché una Pasquetta sola può non bastare…
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La ricetta segreta del cuoco Javier: la tortilla spagnola!
C’era una volta nella regione della Castiglia-La Mancia, un cuoco di una vecchia locanda chiamata “La Tortillería” dalla quale si diffondeva per le strade del paese il profumo invitante di tortilla di patate…

Molto più di un semplice piatto a base di patate e uova!
È un simbolo della cultura e della tradizione culinaria spagnola, che incarna l’essenza della cucina casalinga e conviviale. È sorprendentemente semplice prepararla, ma il suo risultato è un equilibrio perfetto di sapori e consistenze. Può essere servita calda come piatto principale accompagnata da una fresca insalata verde, o a temperatura ambiente come antipasto o spuntino. È anche un ingrediente versatile in molte altre ricette, come sandwich, tapas o addirittura come ripieno per un panino.
Tortilla de patatas
Ingredienti
4-5 patate medie
1 cipolla grande bianca
6 uova
Olio d’oliva extravergine di oliva q.b.
Sale e pepe q.b.
Procedimento
Sbuccia le patate e tagliarle a fette sottili, affetta anche finemente la cipolla e metti tutto in una ciotola. In una padella antiaderente, versa abbondante olio e scaldalo a fuoco medio, aggiungi le patate, le cipolle e falle cuocere a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto, finché non sono morbide e leggermente dorati. Ci vorranno circa 20 minuti.
Assicurati che le patate siano cotte ma non troppo croccanti e, nel frattempo, in una ciotola capiente, sbatti le uova con una presa di sale e pepe. Una volta che le patate e le cipolle sono pronte, scolale dall’olio in eccesso e aggiungile alle uova sbattute. Mescola delicatamente per distribuire uniformemente le patate e le cipolle nell’uovo.
Nella stessa padella che hai utilizzato per cucinare le patate e le cipolle, versa un paio di cucchiai di olio e scaldali a fuoco medio-basso. Versa il composto di uova, patate e cipolle nella padella e distribuisci uniformemente. Cuoci la tortilla a fuoco basso per circa 12-15 minuti, finché il fondo inizia a dorarsi leggermente.
Quando il fondo della tortilla è dorato, è il momento di girarla. Metti un piatto rovesciato sopra la padella e, con un movimento deciso e sicuro, rovescia la tortilla capovolgendola sul piatto. Una volta girata, fai scivolare la tortilla nella padella e continua a cuocere per altri 5-7 minuti, dall’altro lato, finché la tortilla diventa dorata e ben cotta in modo uniforme.
Una volta cotta, trasferisci la tortilla su un piatto da portata e lascia raffreddare leggermente prima di tagliarla a spicchi. Servila calda o a temperatura ambiente.
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Ketchup o maionese? Kraft Heinz si spacca in due: nuova strategia a Wall Street per rilanciare un colosso in crisi
La scissione punta a rilanciare la crescita dopo un calo del 21% del titolo in Borsa nell’ultimo anno. La nuova Global Taste Elevation Co includerà Heinz, Philadelphia e Kraft Mac & Cheese; la North American Grocery Co gestirà Oscar Mayer, Kraft Singles e Lunchables. Attese sinergie da 300 milioni di dollari.

Ketchup o maionese? Per Kraft Heinz non è più solo una questione di gusti, ma una scelta di sopravvivenza. Il colosso alimentare americano ha dato il via libera a una scissione che porterà alla nascita di due società distinte, entrambe quotate a Wall Street, con l’obiettivo di rilanciare le vendite dopo anni di stagnazione.
La prima, la Global Taste Elevation Co, si concentrerà sui marchi più iconici e globali, a partire da Heinz, Philadelphia e Kraft Mac & Cheese. La seconda, la North American Grocery Co, si focalizzerà sul mercato statunitense e includerà marchi come Oscar Mayer, Kraft Singles e Lunchables. Una divisione pensata per meglio rispondere a dinamiche e consumatori diversi, ma con un obiettivo comune: invertire il calo che ha portato il titolo a perdere il 21% del suo valore negli ultimi dodici mesi.
Secondo le stime, dall’operazione deriveranno sinergie per circa 300 milioni di dollari. Nel 2024 la divisione salse, trainata dal ketchup, ha generato vendite per 15,4 miliardi di dollari, mentre il comparto grocery si è fermato a 10,4 miliardi. Lo spin-off dovrebbe essere completato nella seconda metà del 2026, ma intanto gli investitori hanno accolto positivamente la notizia: nelle contrattazioni pre-mercato di New York il titolo ha registrato un timido +1%.
Il gruppo non nasconde però le difficoltà. Come altri big dell’alimentare americano, Kraft Heinz ha subito la crisi dei consumi e sta valutando opportunità di fusioni e acquisizioni per rafforzare il valore per gli azionisti. Lo scorso febbraio ha ceduto il marchio Plasmon e lo storico stabilimento di Latina all’italiana Newlat Food, segnando un passaggio simbolico per il legame con l’Italia.
Ora la scommessa è che due realtà più snelle possano reagire meglio alle pressioni di mercato. Per i consumatori, cambierà poco: sulle tavole continueranno ad arrivare ketchup, formaggi spalmabili e pasti veloci. Ma a Wall Street, il futuro del gruppo sarà deciso da quanto bene sapranno funzionare separati quei brand che per decenni hanno rappresentato insieme l’idea stessa di “comfort food”.
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Conserve fatte in casa: un piacere genuino, ma attenzione alla sicurezza!
Preparare le conserve in casa è un’antica tradizione che ci permette di assaporare i frutti della terra anche nei mesi più freddi. Marmellate, sottoli, sughi e composte: un arcobaleno di gusti racchiusi in vasetti di vetro, pronti da gustare in ogni momento. Ma per godere appieno di questo piacere, è fondamentale seguire alcune precauzioni.

L’autunno è il momento ideale per dedicarsi alle conserve fatte in casa, una tradizione che resta viva tra molte famiglie italiane. Tuttavia, come sottolinea Coldiretti, è fondamentale prestare attenzione alla sicurezza alimentare per evitare rischi come il botulino. Nonostante la pratica sia diffusa, spesso non si adottano le giuste precauzioni, mettendo a rischio la salute.
Le conserve fatte in casa rappresentano un modo tradizionale e genuino per conservare i prodotti della terra e goderne tutto l’anno. La soddisfazione di preparare prelibatezze da sfoggiare sulle tavole delle festività, fatte con le proprie mani, è impagabile, ma richiedono attenzione e conoscenza. Il rischio principale è rappresentato dal botulino, un batterio che produce una potente neurotossina. Per evitarlo, è fondamentale seguire queste linee guida.
Le regole d’oro per conserve sicure per evitare il rischio di botulino e gustare le tue conserve in tutta sicurezza
Sterilizzazione accurata: Utilizzare vasetti e tappi perfettamente puliti, sterilizzandoli in acqua bollente per almeno 10 minuti prima di riempirli.
Scelta degli ingredienti: Usare solo ingredienti freschi e di alta qualità, evitando prodotti danneggiati o troppo maturi.
Acidificazione dei cibi: Aggiungere aceto o succo di limone a marmellate, salse e conserve di verdure, poiché il botulino non sopravvive in ambienti acidi.
Bollitura prolungata: Una volta riempiti, i vasetti devono essere bolliti per almeno 30 minuti (anche di più per conserve a basso contenuto di acidità, come i legumi), per eliminare eventuali batteri.
Conservazione adeguata: Conservare le conserve in un luogo fresco e asciutto. Una volta aperte, tenerle in frigorifero e consumarle entro breve tempo.
Spazio di testa: Lascia uno spazio vuoto tra il contenuto del vasetto e il coperchio per permettere la formazione del vuoto durante il raffreddamento.
Il botulino da non sottovalutare
Il botulino è un batterio che produce una potente neurotossina. In condizioni di scarsa ossigenazione e a temperature ideali, come quelle che si possono creare all’interno dei vasetti, questo batterio può proliferare e produrre la tossina. L’ingestione di alimenti contaminati può causare gravi intossicazioni, con sintomi che vanno da disturbi gastrointestinali a paralisi muscolare. Nei casi più gravi, il botulino può essere fatale.
Consigli aggiuntivi
Ricette affidabili: Utilizza sempre ricette affidabili e segui scrupolosamente le istruzioni.
Acqua di governo: Per le conserve sottolio, utilizza sempre acqua di governo bollita e raffreddata.
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