Connect with us

Cucina

Pasta alla gricia: il segreto più semplice (e più goloso) della cucina romana

Considerata la madre dell’amatriciana, la gricia è un primo piatto romano in cui l’essenzialità diventa arte. Bastano guanciale, pecorino, pepe e pasta per creare una delle ricette più amate della tradizione laziale. Ma occhio agli errori: ne basta uno per rovinare tutto

Avatar photo

Pubblicato

il

    Chi ama la cucina romana lo sa: dietro ai suoi piatti più iconici non si nasconde solo una tradizione centenaria, ma anche un rigore quasi militare nella scelta degli ingredienti e nella loro preparazione. La pasta alla gricia è l’esempio perfetto di come la semplicità possa trasformarsi in pura poesia gastronomica.

    Considerata la progenitrice dell’amatriciana (che ne è una variante arricchita con pomodoro), la gricia affonda le radici nella cultura dei pastori laziali. Era il piatto ideale da cucinare con ciò che si poteva trasportare facilmente: pasta secca, guanciale stagionato, pecorino e pepe. Niente di più, ma niente di meno.

    La scelta della pasta è fondamentale: i rigatoni sono i più usati, ma anche gli spaghetti possono andare bene, purché siano di ottima qualità. Il vero protagonista è però il guanciale, che non può essere sostituito con la pancetta, pena l’anatema gastronomico. Deve essere tagliato a listarelle spesse e rosolato lentamente senza aggiunta di olio, perché il suo grasso, una volta sciolto, diventerà la base del condimento.

    Il pecorino romano, sapido e stagionato, si grattugia solo all’ultimo momento e va mescolato fuori dal fuoco insieme a un po’ d’acqua di cottura per creare la crema perfetta. Anche il pepe ha un ruolo importante: deve essere abbondante, macinato fresco e tostato leggermente in padella per esaltare l’aroma.

    L’errore più comune? Cuocere troppo il guanciale, che così diventa secco e coriaceo. O sbagliare le proporzioni, con troppo pecorino o acqua insufficiente per la mantecatura. Il risultato ideale è una pasta avvolta da un velo sapido e vellutato, in cui ogni boccone esplode di sapore.

    A Roma la gricia si mangia ovunque: dalle trattorie storiche del centro alle osterie più nascoste dei quartieri periferici. E nonostante la concorrenza di carbonara, amatriciana e cacio e pepe, resta una delle ricette più amate e replicate. Sarà per la sua semplicità, per il sapore deciso o per quel profumo irresistibile che si sprigiona in cucina quando il guanciale comincia a sfrigolare in padella.

    Una cosa è certa: la gricia è un piatto che non ha bisogno di fronzoli. È ruvido, onesto, romano fino al midollo. E una volta assaggiato, non si dimentica più.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Cucina

      Addio alla cucina della nonna? Il caldo record ha rivoluzionato le nostre tavole

      Con il caldo estivo, le abitudini alimentari degli italiani hanno subito un cambiamento significativo. I piatti tradizionali e calorici tipici della cucina della nonna vengono temporaneamente accantonati in favore di pietanze più leggere e fresche, con l’anguria che spicca come frutto preferito per rinfrescarsi

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Le temperature record di quest’estate stanno mettendo a dura prova le tradizioni culinarie italiane. Secondo un’indagine condotta da CNA Agroalimentare, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, il predominio della “cucina della nonna” sulle tavole delle feste estive sembra vacillare.

        L’indagine mette in luce una netta divisione generazionale: mentre gli over 60 continuano a prediligere i piatti della tradizione, i più giovani si orientano verso soluzioni più leggere e fresche. Piatti freddi, crudità e ricette che facilitano l’idratazione stanno conquistando sempre più spazio nelle cucine e nei ristoranti, soprattutto nelle località di mare.

        La scansione tradizionale dei pasti, dall’antipasto al dolce, sembra infatti sempre meno seguita, soprattutto d’estate. A farla da padrone è un unico piatto principale, spesso fresco e leggero, intorno al quale ruota tutto il pasto.

        E, sempre più spesso, sulle tavole degli italiani troviamo crudità come carpacci e tartare, sia di carne che di pesce. Anche le grigliate, oltre agli ortaggi, includono sempre più spesso pesce e carne. Questa tendenza è particolarmente evidente durante i pranzi e le cene all’aperto, dove la semplicità e la freschezza dei piatti sono particolarmente apprezzate.

        Addio alla scansione tradizionale dei pasti
        La classica sequenza antipasto-primo-secondo-contorno-dolce sembra ormai un lontano ricordo, soprattutto durante la stagione calda. Sempre più spesso, il pasto si concentra su un piatto unico, fresco e nutriente, che può essere accompagnato da contorni leggeri e frutta di stagione. E per rinfrescarsi durante le giornate più calde, gli italiani scelgono sempre più spesso l’anguria. Ben tre italiani su quattro la considerano l’alimento ideale per combattere il caldo e concludere un pasto estivo. La sua dolcezza e il suo alto contenuto d’acqua la rendono perfetta per reidratarsi e soddisfare il palato.

        Questa evoluzione delle nostre abitudini alimentari è strettamente legata all’aumento delle temperature. Il caldo estivo spinge a cercare cibi leggeri e freschi, che aiutano a mantenere il corpo idratato e a sopportare meglio il caldo.

          Continua a leggere

          Cucina

          Il peperoncino piccante: tra salute e gusto, un’eccellenza italiana!

          È un piccolo frutto dal grande carattere, il peperoncino piccante ha conquistato un posto d’onore nella cucina italiana, diventando un ingrediente immancabile in molte ricette regionali. Ogni regione vanta le sue varietà, ma oltre al suo sapore caratteristico, detiene proprietà benefiche sul nostro organismo.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

            Un patrimonio di biodiversità
            Dalla Calabria alla Lombardia, dalla Toscana alla Campania, ogni regione vanta le sue varietà di peperoncino piccante, ognuna con caratteristiche uniche che arricchiscono la cucina di sapori e aromi inconfondibili. L’Italia, difatti, vanta un’incredibile varietà di peperoncini piccanti, frutto di una lunga tradizione agricola e di una costante ricerca di sapori nuovi e intensi.

            Ecco le varietà più conosciute e utilizzate
            Diavolicchio di Codogno: tipico della Lombardia, piccolo e dalla forma allungata, ha un piccante intenso e persistente.
            Calabrese: originario della Calabria, dalla forma conica e dal colore rosso acceso, offre un piccante deciso e un aroma fruttato.
            Ciliegia di Capsicum: diffuso in Campania, dalla forma sferica e dal colore rosso vivo, si distingue per un piccante moderato e un sapore dolce.
            Corno di Toro: tipico della Basilicata, dalla forma allungata e ricurva, ha un piccante elevato e un aroma affumicato.
            Peporino di Senise: originario della Basilicata, piccolo e dalla forma rotonda, regala un piccante pungente e un sapore leggermente piccante.

            Oltre al piccante, c’è il gusto

            Ogni varietà di peperoncino piccante italiano offre un ventaglio di sapori e aromi che arricchiscono la cucina. Dal fruttato al floreale, dal terroso all’affumicato, ogni peperoncino regala un’esperienza gustativa unica che si integra perfettamente con le diverse ricette regionali.

            Come si utilizza a tavola

            L’utilizzo del peperoncino piccante italiano permette di personalizzare i piatti in base ai propri gusti e alla propria tolleranza al piccante.
            Dalle dosi moderate per un gusto delicato, fino alle quantità più audaci per gli amanti del piccante estremo, il peperoncino regala sempre un’esperienza culinaria unica e coinvolgente.

            Un ingrediente prezioso per la salute

            Oltre al suo valore culinario, il peperoncino piccante italiano vanta proprietà benefiche per la salute:
            Azione antiossidante: contrasta i radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento cellulare e alcune malattie croniche.
            Proprietà antinfiammatorie: riduce l’infiammazione e aiuta ad alleviare dolori articolari e muscolari.
            Azione analgesica: attenua il dolore e può essere utile in caso di emicrania e dolori mestruali.
            Stimola il metabolismo: favorisce la digestione e aiuta a bruciare calorie.

            La capsaicina, la molecola del piccante:

            Il “responsabile” del gusto piccante del peperoncino è la capsaicina, un composto chimico presente nella placenta, la parte bianca interna del frutto, e in misura minore nella polpa.
            Quando entriamo in contatto con la capsaicina, questa attiva i recettorisulla nostra lingua, percepiti come “calore” o dolore. Il cervello interpreta questo segnale come una minaccia e invia impulsi che generano la sensazione di bruciore tipica del peperoncino.

            Più capsaicina, più piccante

            La quantità di capsaicina varia a seconda della varietà di peperoncino, del terreno di coltivazione e delle condizioni climatiche. In generale, i peperoncini più piccoli e tondi tendono ad essere più piccanti, mentre quelli più grandi e allungati sono più dolci.

            La piccantezza del peperoncino si misura in Unità di Calore Scoville una scala che quantifica la concentrazione di capsaicina. I peperoni più piccanti al mondo, come il Carolina Reaper e il Trinidad Moruga Scorpion, possono superare i 2 milioni di SHU, ben 200 volte più piccanti del peperoncino jalapeño!

              Continua a leggere

              Cucina

              Granita al limone, un bacio ghiacciato di fantastica freschezza!

              È un dessert rinfrescante al cucchiaio, perfetto per combattere il caldo estivo. A base di acqua, zucchero e succo di limone, è un sorbetto semi-congelato dalla consistenza granulosa e dal sapore aspro, ma anche zuccherino.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Le origini della granita risalgono al IX secolo, quando gli arabi dalla Sicilia introdussero nell’isola l’uso dello “sharbat”, una bevanda ghiacciata a base di frutta o acqua di rose. Nel corso dei secoli, la ricetta dello sharbat si è evoluta, dando vita alla granita, ancora oggi di confermato successo grazie alla semplicità degli ingredienti utilizzati, sapientemente dosati, per realizzare un dolce genuino e autentico, che si declina in numerose varianti, tra cui quella al caffè, al latte di mandorle, all’arancia, alle fragole, alla menta…

                Ingredienti

                500 ml di acqua
                250 g di zucchero semolato
                Il succo di 4 limoni freschissimi (o biologici)
                Scorza grattugiata di 2 limoni
                Un pizzico di sale fino

                Procedimento
                Lava accuratamente i limoni e grattugia la scorza di due. Spremi i limoni e filtra il succo per eliminare i semi e i filamenti. In un pentolino, metti l’acqua con lo zucchero, portare a bollore a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto fino a quando lo sciroppo diventerà trasparente. Togli dal fuoco e fai raffreddare completamente.

                Unisci, adesso il succo di limone filtrato, la scorza grattugiata e un pizzico di sale allo sciroppo freddo. Mescola bene per amalgamare il composto. Versa tutto in una ciotola bassa possibilmente in alluminio. Metti in freezer per almeno 4 ore, mescolando con una forchetta ogni 30 minuti circa per rompere i cristalli di ghiaccio e ottenere una consistenza granulosa.

                Servi la granita al limone quando ha raggiunto la consistenza desiderata. Decora con una fetta di limone e foglie di menta.

                Qualche suggerimento
                Se non disponi di una ciotola in alluminio, puoi utilizzare un contenitore per alimenti adatto al congelamento. La granita si conserva in freezer per 2-3 giorni.
                Per un gusto ancora più rinfrescante, puoi aggiungere al composto un cucchiaio di limoncello o un pizzico di menta fresca tritata.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù