Cucina
Pignolata calabrese: il dolce di Carnevale che profuma di tradizione
La pignolata calabrese è molto più di un semplice dolce: è un pezzo di storia, un viaggio nei sapori di una terra ricca di tradizioni e cultura. Ogni boccone racchiude il calore della festa e il ricordo di antiche usanze che ancora oggi si rinnovano. Prepararla significa portare in tavola un po’ della magia del Carnevale calabrese, con il suo profumo inconfondibile di miele e agrumi.
Tra le prelibatezze che rendono il Carnevale un periodo goloso e festoso, la pignolata calabrese occupa un posto d’onore. Un dolce antico, semplice ma ricco di storia, che profuma di miele e di festa. Si tratta di piccole palline di pasta fritta, croccanti fuori e morbide dentro, ricoperte di miele e spesso decorate con scorza d’arancia o zuccherini colorati. Il suo sapore ricorda gli struffoli napoletani, ma la pignolata ha un’identità tutta sua e profonde radici nella cultura gastronomica calabrese.
Un dolce con origini nobili e popolari
La storia della pignolata affonda le sue radici nel passato, con leggende che la collocano addirittura in epoca spagnola. Si racconta che in origine fosse un dolce povero, preparato dalle famiglie contadine con pochi e semplici ingredienti: farina, uova e miele. Con il tempo, però, la ricetta si è evoluta, fino a diventare una prelibatezza apprezzata anche nelle cucine aristocratiche.
Una variante molto famosa è la pignolata glassata, diffusa in Calabria meridionale e in Sicilia, soprattutto a Messina. Qui la tradizione vuole che il dolce sia ricoperto da una doppia glassa: metà bianca al limone e metà al cioccolato fondente. Si dice che questa versione sia stata creata nel XVII secolo per soddisfare i palati raffinati della nobiltà spagnola che governava l’isola e la Calabria in quel periodo.
Oggi la pignolata è un simbolo del Carnevale calabrese e, come ogni dolce della tradizione, viene tramandata di generazione in generazione, conservando il sapore autentico di un tempo.
Ricetta della pignolata calabrese al miele
Se vuoi portare un po’ di Calabria nella tua cucina e assaporare il vero gusto del Carnevale, ecco la ricetta tradizionale della pignolata al miele.
Ingredienti:
- 300 g di farina 00
- 3 uova
- 50 g di zucchero
- 30 g di burro fuso
- 1 pizzico di sale
- Scorza grattugiata di 1 limone
- 250 g di miele millefiori
- Olio di semi per friggere
- Zuccherini colorati o scorza d’arancia per decorare
Preparazione:
- Prepara l’impasto: In una ciotola, versa la farina, lo zucchero, un pizzico di sale e la scorza di limone grattugiata. Aggiungi le uova e il burro fuso, quindi impasta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Se necessario, aggiungi poca farina per evitare che si appiccichi troppo alle mani.
- Forma le palline: Dividi l’impasto in piccoli filoncini e tagliali a pezzetti, formando delle palline poco più grandi di un cece.
- Friggi: Scalda abbondante olio di semi in una padella e friggi le palline fino a doratura. Scolale con una schiumarola e adagiale su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
- Caramella con il miele: In un pentolino scalda il miele a fuoco dolce fino a renderlo fluido, quindi versa le palline fritte e mescola delicatamente per ricoprirle completamente.
- Decora: Disponi la pignolata su un piatto da portata formando una piccola piramide e decora con zuccherini colorati o scorza d’arancia grattugiata.
- Lascia raffreddare e gusta! Dopo qualche ora il miele si sarà solidificato, rendendo il dolce ancora più goloso e invitante.
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Cucina
Crumble di mele, cannella e noci: il dolce autunnale croccante fuori e morbido dentro che accompagna le sere più fredde
Burro, zucchero, farina e frutta di stagione: pochi ingredienti per un dolce che profuma di casa e si prepara in pochi minuti. Il crumble di mele e noci conquista con il contrasto tra la superficie croccante e il ripieno morbido e speziato.
Il dolce del tepore domestico
C’è un momento, in autunno, in cui si riscopre il piacere delle ricette che scaldano lo spirito. Il crumble di mele, cannella e noci è uno di quei dolci che parlano di casa, di forno acceso, di stoviglie calde tra le mani. È un classico della tradizione anglosassone, ma da anni ha trovato una seconda patria anche sulle nostre tavole: semplice da preparare, goloso senza esagerare, perfetto dopo una cena o come merenda pomeridiana nelle giornate di pioggia.
Ingredienti semplici, risultato straordinario
Alla base c’è la mela, regina dell’autunno. Varietà croccanti e leggermente acidule — dalle Granny Smith alle Golden più profumate — sono l’ideale per ottenere una consistenza morbida ma non sfatta. A completare la farcia, un pizzico di cannella, zucchero di canna e una spruzzata di limone che esalta il gusto e mantiene vivo il colore. Il crumble vero e proprio è una sabbia dorata: farina, burro freddo, zucchero e noci tritate grossolanamente. La magia è tutta nel contrasto: morbido sotto, croccante sopra.
Come si prepara
Si pelano e tagliano le mele a cubetti, si mescolano con cannella, zucchero e limone, poi si adagiano sul fondo di una pirofila. In una ciotola si lavora velocemente la farina con il burro a pezzetti e lo zucchero, senza compattare troppo l’impasto: la consistenza deve rimanere granulosa, quasi briciolosa. Si aggiungono le noci spezzate a mano e si distribuisce tutto sulla frutta. Il forno farà il resto: temperatura moderata e circa mezz’ora, finché la superficie non diventa dorata e fragrante e il ripieno comincia a sobbollire ai bordi.
Servirlo è un rito
Il crumble si gusta caldo, appena sfornato, con il suo aroma speziato che riempie la cucina. C’è chi lo ama da solo, chi lo accompagna con una cucchiaiata di panna semimontata, chi preferisce la freschezza di uno yogurt cremoso. I più golosi aggiungono una pallina di gelato alla vaniglia che si scioglie lentamente nella crema di mele. È un dolce che non richiede perfezione, solo cura. E che regala quella sensazione di benessere semplice, come una coperta morbida sulle spalle o una tazza fumante tra le dita.
Cucina
La vellutata d’autunno che scalda corpo e mente: zucca, topinambur e zenzero in un abbraccio di sapori
La vellutata di zucca, topinambur e zenzero con chips di cavolo nero è una ricetta che celebra la stagionalità e la cucina sostenibile: pochi ingredienti genuini, tanta personalità e un equilibrio di gusto sorprendente.
Con l’arrivo di novembre, la natura rallenta e il colore arancio della zucca torna a dominare le cucine italiane. È il momento ideale per preparare piatti caldi, nutrienti e confortanti, come una vellutata che profuma di autunno e racchiude in sé le sfumature della stagione: dolcezza, cremosità e una leggera nota piccante.
La vellutata di zucca, topinambur e zenzero con chips di cavolo nero non è solo un piatto elegante nella sua semplicità: è anche un concentrato di salute. La zucca, regina di questo periodo, è ricca di betacarotene e vitamina A, utili per la vista e la pelle. Il topinambur, conosciuto anche come carciofo di Gerusalemme, dona un gusto delicatamente nocciolato e un alto contenuto di fibre e inulina, ottima per la digestione e la flora intestinale. Lo zenzero fresco aggiunge una punta di vivacità e aiuta a rinforzare il sistema immunitario, mentre il cavolo nero, croccante e leggermente amarognolo, completa il piatto con un contrasto perfetto.
Ingredienti (per 4 persone):
- 600 g di zucca pulita
- 200 g di topinambur
- 1 cipolla dorata
- 1 pezzetto di zenzero fresco (2 cm)
- 600 ml di brodo vegetale
- Olio extravergine d’oliva, sale e pepe
- 6 foglie di cavolo nero
- Un filo di miele (facoltativo)
Preparazione:
Preparare questa vellutata è un gesto di lentezza e cura, un piccolo rito domestico che sa di casa.
Si inizia tagliando la zucca e il topinambur a cubetti, dopo averli sbucciati e lavati accuratamente. In una casseruola capiente si fa rosolare una cipolla dorata tritata con un filo di olio extravergine d’oliva, poi si uniscono le verdure e si lasciano insaporire per alcuni minuti. A questo punto si aggiunge lo zenzero grattugiato e si copre tutto con brodo vegetale caldo. La cottura richiede circa 25–30 minuti, giusto il tempo di ammorbidire gli ingredienti e di diffondere nell’aria un profumo confortante.
Una volta cotto, il composto viene frullato fino a ottenere una crema liscia e vellutata, che si aggiusta con sale e pepe a piacere.
Nel frattempo, si preparano le chips di cavolo nero: le foglie vengono private della costa centrale, spennellate con un filo d’olio e un pizzico di sale, quindi passate in forno ventilato a 160°C per una decina di minuti, finché diventano croccanti. Attenzione solo a non bruciarle: pochi secondi di troppo possono alterarne il sapore.
Al momento di servire, la vellutata viene versata in ciotole o fondine calde e guarnita con le chips adagiate sopra. Chi ama i contrasti può aggiungere qualche goccia di miele o di sciroppo d’acero, che esalta la dolcezza naturale della zucca e bilancia il gusto del cavolo nero.
Oltre a essere buona, questa ricetta è anche sostenibile: tutti gli ingredienti sono di stagione e facilmente reperibili nei mercati locali. Prepararla significa fare una scelta consapevole, rispettosa dei cicli naturali e dell’ambiente. È un piatto vegetariano, naturalmente senza glutine, e può essere adattato a una dieta vegana sostituendo il brodo vegetale con uno a base di miso o alga kombu per una nota più intensa.
La vellutata di zucca, topinambur e zenzero è un inno all’autunno: un piatto che accoglie e riscalda, capace di trasformare una cena quotidiana in un piccolo momento di piacere e benessere. Un comfort food elegante, leggero e profondamente italiano, che celebra il gusto genuino delle verdure di novembre e la bellezza della semplicità.
Cucina
Spatzle al prosciutto e piselli: il comfort food alpino che scalda la tavola
Gli spatzle agli spinaci con prosciutto e piselli uniscono semplicità e sapore. Pochi ingredienti genuini, una consistenza morbida e un condimento cremoso: così la cucina di montagna conquista anche le tavole italiane.
Piccoli, verdi e irresistibilmente morbidi: gli spatzle al prosciutto e piselli sono uno dei piatti più amati della cucina altoatesina. Tipici dell’area tra Germania, Austria e Tirolo, questi gnocchetti dal nome curioso — “spätzle” in tedesco significa “piccoli passeri” — hanno conquistato ormai anche le cucine di casa nostra, grazie alla loro semplicità di preparazione e versatilità.
Perfetti per le giornate fredde o per un pranzo in famiglia, rappresentano una versione montanara del comfort food: piatti caldi, cremosi e ricchi di gusto, capaci di unire tradizione e modernità.
Gli ingredienti
Per preparare gli spatzle al prosciutto e piselli per 6 persone servono:
- 125 g di farina 00
- 320 ml di latte
- 100 g di spinaci lessati e ben strizzati
- 2 uova
- 100 g di piselli (freschi o surgelati)
- 100 g di prosciutto cotto a listarelle
- 150 ml di panna fresca liquida
- 100 g di parmigiano grattugiato
- 30 g di burro
- noce moscata, sale e pepe q.b.
- un po’ di brodo vegetale per la cottura dei piselli.
Si tratta di un piatto nutriente ma bilanciato, con circa 340 kcal per 100 g, grazie alla combinazione di carboidrati, proteine e verdure.
La preparazione passo dopo passo
Il primo passaggio consiste nel preparare l’impasto degli spatzle. Frullate gli spinaci fino a ottenere una crema liscia. In una ciotola capiente rompete le uova, unite un pizzico di sale e la farina setacciata. Aggiungete gradualmente il latte freddo e mescolate con una frusta fino a ottenere un composto denso ma fluido. Incorporate quindi la crema di spinaci, una macinata di pepe e un pizzico di noce moscata. L’impasto dovrà risultare morbido e omogeneo, perfetto per passare attraverso l’apposito strumento per spatzle (una sorta di grattugia con fori larghi).
Mettete sul fuoco una pentola capiente con abbondante acqua salata e portate a ebollizione. Posizionate l’attrezzo sopra la pentola e, con una spatola, fate scendere l’impasto nei fori: in pochi secondi si formeranno gnocchetti irregolari, che cadranno direttamente nell’acqua. Quando gli spatzle vengono a galla, dopo circa due minuti, sono pronti: scolateli con una schiumarola e passateli brevemente in acqua fredda per bloccare la cottura.
Nel frattempo, in una padella capiente, fate sciogliere una noce di burro e aggiungete i piselli. Coprite con mezzo bicchiere di brodo e lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 15 minuti, finché saranno teneri e asciutti. Unite il prosciutto cotto a listarelle, la panna liquida e un cucchiaio di besciamella leggera (se preferite, potete sostituirla con un po’ di latte caldo addensato con farina).
Aggiungete infine gli spatzle lessati nella padella con il condimento, mescolate bene e lasciate mantecare per qualche minuto con il parmigiano grattugiato. Serviteli caldi, con una spolverata di pepe nero e, se piace, un tocco di erba cipollina tritata.
Un piatto versatile e irresistibile
Gli spatzle al prosciutto e piselli sono un piatto che mette d’accordo tutti: cremosi ma leggeri, ideali per un pranzo domenicale o una cena veloce che sa di casa.
Chi desidera una versione più leggera può sostituire la panna con yogurt greco o ricotta, mentre per una variante vegetariana basta eliminare il prosciutto e arricchire il condimento con zucchine o funghi.
Il segreto del successo? La consistenza perfetta dell’impasto, che deve essere né troppo liquida né troppo densa, e la cottura rapida, che mantiene gli spatzle morbidi e vellutati.
Una tradizione che unisce Nord e Sud
Dalle Alpi tedesche alle cucine italiane, gli spatzle sono diventati simbolo di convivialità: un piatto semplice, genuino e al tempo stesso ricco di sapore, perfetto per celebrare il piacere della tavola con pochi ingredienti e tanto calore.
Chi ama la cucina casalinga non può non provarli: un piccolo gesto d’amore per sé stessi e per chi si siede a tavola con noi.
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