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Cucina

Scopri i piatti preferiti dai VIP con il maitre delle celebrità, Alessandro Recrosio

Nel cuore di Milano, “Da Giacomo” è un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina e per le celebrità di tutto il mondo. Fondato nel 1925 da Giacomo Bulleri, il ristorante si distingue per la sua atmosfera raffinata e il suo menù autentico, che richiama i sapori della tradizione italiana. Dopo la scomparsa del fondatore nel 2019, la gestione è passata ad Alessandro Recrosio, storico maitre che da anni accoglie i clienti con professionalità e passione.

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    Con oltre 50 anni di esperienza nel settore, Recrosio ha avuto l’onore di servire numerosi personaggi illustri, da icone della musica a leader politici. Tra gli ospiti più noti, Michael Jordan è stato descritto come “molto gentile”, mentre Rihanna si è distinta per la sua semplicità. Anche Morgan Freeman, sempre sorridente, ha lasciato un ricordo speciale al maitre. Ma non solo stelle di Hollywood: anche politici di fama internazionale hanno frequentato il ristorante. Silvio Berlusconi, ad esempio, ha cenato con Vladimir Putin, mentre l’ex premier Mario Draghi è un grande estimatore delle ostriche.

    I piatti preferiti dalle celebrità

    Oltre all’atmosfera unica, ciò che attira i VIP è senza dubbio il menù. Lady Gaga, sempre solare e disponibile, adora la parmigiana di melanzane e non disdegna mozzarella di bufala, prosciutto e pesce fresco. Il suo arrivo è sempre un evento: “Quando l’ho accolta, mi ha chiesto il nome, e quando ho risposto ‘Alessandro’, ha iniziato a canticchiarlo, prendendomi sottobraccio”, racconta Recrosio.

    Tiramisù per Miss Ciccone

    Madonna, invece, predilige un pasto leggero: tartare di tonno, tortelli cacio e pepe e crudo di gamberi. Anche se il suo dolce preferito è il tiramisù, nell’ultima visita ha deciso di rinunciarvi. Sempre attenta alla privacy, si presenta con occhiali da sole e accompagnata dal suo entourage.

    Ordinare carne in un ristorante di pesce: l’ha fatto Morgan Freeman

    Tra le richieste più insolite ricevute da Recrosio, spicca quella di Morgan Freeman, che ha ordinato scaloppine al limone, una scelta poco comune per un ristorante celebre per il pesce. Per Rihanna, invece, i fiori di zucca sono una scelta immancabile.

    Il futuro di “Da Giacomo”: una tradizione che guarda oltre i confini

    Oggi, “Da Giacomo” conta circa dieci locali tra ristoranti e botteghe in Italia, ma l’obiettivo è espandersi anche all’estero, portando la tradizione culinaria italiana oltre i confini nazionali. “Il signor Giacomo era un maestro nel conquistare i clienti con la sua passione per il cibo e l’ospitalità”, racconta Recrosio.

    Il lusso di lavorare provando ogni giorno piacere

    La gestione di un ristorante così prestigioso non è semplice, e trovare personale qualificato è una sfida. Ma per Alessandro Recrosio, che ha seguito le orme di suo padre e oggi condivide questa passione con suo figlio, il lavoro è un piacere: “Faccio questo mestiere da 52 anni e continuo a divertirmi ogni giorno”.

    Un’icona della ristorazione milanese

    Grazie all’attenzione per la qualità e alla capacità di far sentire ogni cliente speciale, “Da Giacomo” rimane uno dei locali più amati di Milano. Con una clientela che spazia dalle star internazionali ai semplici appassionati di cucina, il ristorante continua a essere sinonimo di eccellenza, ospitalità e tradizione italiana.

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      Tartellette dolci di zucca di Jack O’Lantern

      Dalla vecchia storia irlandese del furbo Jack, condannato a vagare per l’eternità con una zucca illuminata, nasce una ricetta che trasforma l’orrore in dolcezza. Le tartellette alla zucca e nocciola reinterpretano la leggenda di Halloween in chiave golosa e naturale.

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      Tartellette dolci di zucca

        Ogni leggenda ha un modo tutto suo di tornare alla luce. Quella di Jack O’Lantern, il personaggio simbolo di Halloween, è antica di secoli ma continua a rivivere ogni autunno tra zucche intagliate, candele tremolanti e racconti che fanno sorridere più che tremare. Quest’anno, però, qualcuno ha deciso di darle un finale diverso: non più paura e fiamme infernali, ma bontà e profumo di nocciole.

        L’idea nasce da una reinterpretazione culinaria del mito: le tartellette dolci di Jack O’Lantern, piccole opere di pasticceria che uniscono la tradizione anglosassone alla creatività italiana. Realizzate senza uova, senza coloranti e con decorazioni completamente naturali, queste tartellette sono una coccola autunnale per grandi e piccoli.

        La leggenda dietro la zucca illuminata

        La storia narra che, molti anni fa, un uomo irlandese di nome Jack, noto per la sua avarizia e il vizio del bere, riuscì a ingannare il diavolo in persona, costringendolo a promettergli di non reclamare mai la sua anima. Alla sua morte, però, il paradiso lo rifiutò e l’inferno mantenne la promessa: Jack rimase così a vagare tra i mondi, con un tizzone ardente racchiuso in una rapa scavata — poi diventata la zucca che oggi tutti conosciamo.

        Quel fuoco, simbolo della sua eterna pena, è oggi la fiamma di Halloween, che illumina la notte del 31 ottobre. E se nella leggenda Jack spaventava i vivi, in cucina ora li conquista con un dolce dal cuore tenero: una crema vellutata di latte condensato e zucca profumata allo zenzero e cannella, racchiusa in un guscio di frolla alla nocciola friabile e dorata.

        Halloween tra gusto, natura e creatività

        Queste tartellette dimostrano che anche una festa come Halloween, spesso associata a eccessi di zucchero e decorazioni sintetiche, può diventare un’occasione per riscoprire ingredienti autentici e stagionali. La zucca, regina dell’autunno, si trasforma in un simbolo di rinascita: da strumento di paura a icona di dolcezza.

        In un periodo in cui la cucina sostenibile è sempre più importante, le Sweet Jack O’Lantern Tartlets sono la prova che si può festeggiare rispettando la natura, senza rinunciare al gusto e alla fantasia.

        E così, nella notte più spaventosa dell’anno, anche il vecchio Jack può finalmente sorridere: non più maledetto, ma celebrato con una forchettata di dolcezza.

        Ingredienti per 7 tartellette (diametro 10–12 cm)

        Base e copertura

        • 2 rotoli di pasta frolla pronta (circa 500 g in totale)
        • Farina di nocciole → 2 cucchiai (per arricchire il sapore, opzionale)
        • Burro fuso → 1 cucchiaio (per spennellare gli stampi)

        Per la crema di zucca

        • Zucca pulita → 450 g
        • Latte condensato → 170 g
        • Cannella in polvere → 1 g (¼ cucchiaino)
        • Zenzero in polvere → 1 g (¼ cucchiaino)
        • Sale fino → 1 pizzico

        Per decorare

        • Cannella in stecche → 1 (per frammenti decorativi)
        • Foglioline di menta fresca → q.b.
        • Zucchero a velo (facoltativo) → q.b.

        Preparazione passo per passo

        Prepara la crema di zucca

        1. Taglia la zucca a cubetti e mettila in una casseruola con:
          • 170 g di latte condensato,
          • 1 g di cannella,
          • 1 g di zenzero,
          • un pizzico di sale.
        2. Cuoci a fuoco medio per 20 minuti, mescolando spesso, finché la zucca diventa morbida e la crema inizia ad addensarsi. Frulla tutto con un mixer a immersione fino a ottenere una crema liscia e densa. Lascia raffreddare completamente.

        Prepara le basi

        Srotola un rotolo di pasta frolla pronta e spolvera sopra un po’ di farina di nocciole (opzionale, per un gusto più aromatico). Ritaglia 7 dischi da circa 12 cm di diametro. Imburra leggermente gli stampi per tartellette (oppure usa pirottini in alluminio usa e getta) e fodera con i dischi di frolla. Bucherella il fondo con una forchetta, copri con un pezzetto di carta forno e riempi con legumi secchi o sfere di ceramica. Cuoci in forno statico preriscaldato a 180°C per 15 minuti. Rimuovi i pesi e la carta, poi prosegui la cottura per altri 5 minuti, finché le basi diventano dorate. Lasciale raffreddare su una gratella.

        Crea i “volti” di Jack O’Lantern

        Usa il secondo rotolo di frolla per ritagliare altri 7 dischi da 8 cm. Con un coltellino affilato o un tagliabiscotti, intaglia occhi triangolari e bocche sorridenti. Disponi i dischi su una teglia con carta forno e cuoci a 180°C per 12–15 minuti, finché diventano leggermente dorati. Lasciali raffreddare completamente: saranno i “coperchi” delle tartellette.

        Assembla le tartellette

        Versa in ogni guscio di frolla 1–2 cucchiai di crema di zucca. Appoggia sopra il “viso” di Jack e premi leggermente sui bordi per farlo aderire. Decora con: una fogliolina di menta come “picciolo”, un frammento di cannella per effetto rustico (Facoltativo) Spolvera con zucchero a velo per un tocco finale.

        Conservazione

        Si conservano in frigorifero per 2–3 giorni, ben chiuse in un contenitore ermetico. La crema può essere preparata il giorno prima e conservata in frigo. Servile a temperatura ambiente o leggermente fredde. Se vuoi un aroma più intenso, aggiungi una punta di pasta di nocciole o estratto di vaniglia alla crema di zucca. Per una versione più leggera, sostituisci metà latte condensato con yogurt greco.

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          Gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia: il sapore d’autunno che scalda il cuore

          Con la farina di castagne come protagonista, gli gnocchi diventano un piatto autunnale dal gusto morbido e vellutato. A completarli, una crema di latte e salvia che esalta la loro delicatezza senza coprirne la personalità.

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          gnocchi

            L’autunno è la stagione perfetta per riscoprire la cucina del bosco, fatta di profumi intensi, consistenze avvolgenti e ingredienti che raccontano il legame con la terra. Tra le specialità più amate di questo periodo ci sono gli gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia, un piatto che unisce semplicità contadina e gusto raffinato, capace di conquistare anche i palati più esigenti.

            La ricetta affonda le sue radici nelle zone appenniniche e alpine, dove le castagne erano un tempo la base dell’alimentazione quotidiana. Oggi tornano protagoniste in chiave gourmet, trasformandosi in gnocchi leggeri e profumati, perfetti per un pranzo della domenica o una cena speciale.

            Gli ingredienti della tradizione

            Per preparare gli gnocchi di castagne servono pochi elementi, ma di qualità:

            • 200 g di farina di castagne, che dona dolcezza e colore;
            • 150 g di farina di tipo 00, per dare struttura all’impasto;
            • 2 uova, che aiutano a legare il composto;
            • 200 g di patate lesse, che conferiscono morbidezza;
            • un pizzico di sale e, se piace, un tocco di noce moscata.

            Per la crema di latte e salvia, bastano:

            • 200 ml di latte intero,
            • 100 ml di panna fresca,
            • una noce di burro,
            • 5-6 foglie di salvia fresca,
            • sale e pepe bianco quanto basta.

            La chiave del successo è nella qualità delle castagne: scegliete una farina fine, dolce e priva di retrogusti amari, possibilmente artigianale o macinata a pietra.

            La preparazione passo dopo passo

            1. Lessate le patate, poi schiacciatele ancora calde. In una ciotola capiente unite le due farine, il sale, le uova e le patate.
            2. Impastate fino a ottenere un composto morbido ma compatto. Se risulta troppo asciutto, aggiungete un filo d’acqua o latte.
            3. Formate dei filoncini e tagliate gli gnocchi, poi passateli sul retro di una forchetta o sull’apposita tavoletta rigagnocchi.
            4. Lasciateli riposare per circa 15 minuti su un canovaccio infarinato.

            Nel frattempo, preparate la crema di latte e salvia:

            • Fate sciogliere il burro in un pentolino con le foglie di salvia.
            • Unite il latte e la panna, poi scaldate a fuoco dolce per 5-6 minuti, mescolando finché la salsa non inizia a velare il cucchiaio.
            • Eliminate la salvia e regolate di sale e pepe.

            Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata: saranno pronti quando saliranno in superficie. Scolateli con delicatezza e saltateli brevemente nella crema di latte e salvia.

            Il segreto dello chef

            Per dare un tocco in più, si può aggiungere una spolverata di parmigiano stagionato o di pecorino toscano, che contrasta piacevolmente la dolcezza della castagna. Alcuni chef arricchiscono la salsa con una punta di miele di castagno o nocciole tostate tritate per un effetto gourmet.

            Chi ama i sapori più decisi può provare una variante con speck croccante o guanciale, che aggiungono sapidità e profumo affumicato.

            Benefici e curiosità

            La farina di castagne è naturalmente senza glutine, ricca di fibre, sali minerali e vitamine del gruppo B. Ha un basso contenuto di grassi e un alto potere energetico, perfetta per affrontare i primi freddi. La salvia, invece, è nota per le sue proprietà digestive e antinfiammatorie, mentre il latte e la panna donano cremosità e comfort al piatto.

            Un connubio che rappresenta alla perfezione la filosofia dell’autunno: dolcezza, equilibrio e calore.

            Un piatto che racconta il territorio

            Gli gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia sono una dichiarazione d’amore per la cucina italiana delle stagioni. Ogni boccone ricorda le domeniche nelle case di montagna, il profumo del camino e la lentezza dei gesti.
            Un piatto che si può personalizzare ma che, nella sua semplicità, conserva tutta la poesia della cucina di una volta — quella che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.

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              Cucina

              Gnocchi di zucca, la dolce carezza d’autunno: il piatto che trasforma il freddo in comfort food

              Dalla Mantova rinascimentale alle cucine moderne, la zucca è il simbolo della stagione che sa di legna e di foglie secche. Gli gnocchi, che uniscono dolcezza e morbidezza, si sposano con burro e salvia, ma anche con gorgonzola, amaretti o speck croccante. Ecco la ricetta tradizionale e qualche idea per reinventarla.

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                Tra le mille sfumature dell’autunno, c’è un profumo che basta da solo a riscaldare la casa: quello degli gnocchi di zucca appena scolati. Piatto povero e poetico, nasce dalle cucine contadine della pianura padana, dove la zucca — economica, dolce e facile da conservare — diventava la base perfetta per dare corpo a impasti teneri e rassicuranti.

                I primi gnocchi di zucca compaiono nelle cucine mantovane e veronesi tra Seicento e Settecento, quando la zucca inizia a sostituire la patata in alcune preparazioni popolari. La ricetta si afferma come comfort food ante litteram: un piatto morbido, che riempie e consola.

                Oggi gli gnocchi di zucca sono sinonimo di autunno, di tavolate domenicali, di profumi che sanno di burro e noce moscata. Si preparano in mille modi, ma la regola d’oro resta una: scegliere una zucca asciutta e compatta, come la Delica o la Mantovana, capace di regalare un impasto dolce ma non acquoso.

                L’abbinamento classico è con burro fuso e salvia, un condimento che ne esalta la delicatezza. Ma chi ama i contrasti può spingersi oltre: il gorgonzola dolce crea una crema vellutata e leggermente piccante; la granella di amaretti aggiunge un tocco di nostalgia lombarda; lo speck croccante regala una nota affumicata irresistibile. Per chi vuole osare, anche una fonduta leggera di parmigiano o un velo di crema di castagne possono diventare alleati perfetti.


                RICETTA DEGLI GNOCCHI DI ZUCCA (PER 4 PERSONE)

                Ingredienti:
                700 g di zucca (meglio Delica), 150 g di farina, 1 uovo, 50 g di parmigiano grattugiato, sale, pepe, noce moscata.

                Preparazione:
                Tagliare la zucca a fette e cuocerla in forno a 180° per 30-40 minuti, finché non diventa tenera. Eliminarne la buccia e schiacciarne la polpa con una forchetta. Lasciare intiepidire, poi aggiungere l’uovo, il parmigiano, un pizzico di sale, pepe e noce moscata. Incorporare la farina poca alla volta, fino a ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.

                Dividere l’impasto in filoncini, tagliarli a tocchetti e farli scivolare sui rebbi di una forchetta per dare la classica rigatura. Cuocerli in abbondante acqua salata e scolarli non appena salgono a galla.

                Condimento classico: burro fuso e salvia, con una spolverata di parmigiano.
                Varianti: gorgonzola e noci, crema di taleggio e speck croccante, o semplicemente un filo d’olio e amaretti sbriciolati per chi ama la dolcezza più rustica.

                Un piatto che sa di casa, di calma e di tempo lento — come un tramonto d’ottobre nel piatto.

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