Cucina
Sua maestà la Charlotte con panna e frutti rossi!
È un dolce raffinato e delicato dalla storia intrigante che affonda le sue radici nella Francia del XIX secolo. L’origine del nome “Charlotte” è avvolta nel mistero, con diverse teorie che tentano di spiegarne, invano, la sua etimologia.
Alcuni credono che il dolce sia stato chiamato in onore della regina Carlotta, moglie di Giorgio III d’Inghilterra, mentre altri suggeriscono che il nome derivi dalla parola francese “charlot”, che significa “un impasto di frutta”. Indipendentemente dall’origine del nome, la Charlotte è diventata un simbolo di eleganza e raffinatezza nella cucina francese.
Charlotte con panna montata, lamponi e susine nere
Ingredienti per una Charlotte da 18 cm diametro
300 g di savoiardi
500 ml di panna fresca di latteria
200 g di zucchero a velo
250 g di lamponi freschi
250 g di prugne mature, denocciolate e tagliate a pezzetti
1 tazza di latte di mandorle
Procedimento
Versa la panna fredda in una ciotola e monta con uno sbattitore elettrico. Aggiungi gradualmente lo zucchero a velo e continua a montare fino a ottenere una crema fitta a becco d’oca. Metti da parte.
Prendi uno stampo rotondo e foderalo con pellicola trasparente, poi inzuppa rapidamente i savoiardi nel latte e disponili sul fondo dello stampo formando uno strato uniforme.
Adesso, disponi i savoiardi in piedi lungo la circonferenza dello stampo, versa all’interno metà della panna montata e livella con una spatola, distribuisci i lamponi, poi copri con panna, un altro strato di savoiardi imbevuti e le susine.
Quando raggiungerai quasi l’altezza dei savoiardi metti il resto della panna e coprite la Charlotte con pellicola trasparente, metti in frigorifero per almeno una notte, per farla rassodare.
Prima di servire, sforma delicatamente la Charlotte su un piatto da portata e decora la parte superiore con la frutta e servi la Charlotte fresca avvolta con del nastro attorno ai savoiardi, che funge sia da presentazione sia per evitare che il dolce si disfi. Servi a fette generose.
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Cucina
Torta cioccolato e nocciole: una delizia soffice e profumata da gustare in ogni occasione
Con cioccolato fondente e nocciole, questa torta è un’esplosione di sapore e sostanze nutritive. Dalla versione vegana alla farcitura con crema al mascarpone, scopri come preparare e personalizzare questo dolce irresistibile.
La torta cioccolato e nocciole è un classico intramontabile che conquista tutti al primo assaggio. Con la sua consistenza soffice, il profumo intenso e il gusto avvolgente del cioccolato fondente unito alla croccantezza delle nocciole, è perfetta per una colazione energizzante, una merenda golosa o come dessert a fine pasto. Facile da preparare e ricca di nutrienti, questa torta è ideale per chi cerca un dolce saporito e nutriente. Vediamo come prepararla e scopriamo tutte le sue proprietà e varianti.
Ricetta della torta cioccolato e nocciole
Ingredienti (per una torta da 8-10 porzioni):
- 200 g di cioccolato fondente
- 150 g di nocciole tostate e tritate finemente
- 150 g di zucchero
- 100 g di burro (o olio di semi per una versione più leggera)
- 4 uova
- 80 g di farina 00
- 1 bustina di lievito per dolci
- Un pizzico di sale
Procedimento:
- Sciogli il cioccolato e il burro a bagnomaria o nel microonde, mescolando fino a ottenere una crema liscia.
- In una ciotola, monta le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e chiaro.
- Aggiungi gradualmente il cioccolato fuso e continua a mescolare.
- Incorpora le nocciole tritate, la farina, il lievito e il pizzico di sale, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
- Versa l’impasto in una tortiera rivestita di carta forno o imburrata, livella e cuoci in forno preriscaldato a 180°C per circa 30-35 minuti. Verifica la cottura con uno stecchino: deve uscire asciutto.
- Lascia raffreddare, poi servi la torta a fette, spolverata con zucchero a velo o cacao amaro.
Proprietà nutrizionali della torta cioccolato e nocciole
Questa torta offre non solo un sapore irresistibile, ma anche numerosi benefici. Le nocciole sono ricche di grassi buoni (soprattutto monoinsaturi), che aiutano a mantenere il colesterolo in equilibrio e fanno bene al cuore. Sono inoltre una fonte di vitamina E, potente antiossidante che combatte i radicali liberi e favorisce la salute della pelle. Contengono anche minerali essenziali come magnesio, potassio e fosforo, utili per sostenere il sistema nervoso e muscolare.
Il cioccolato fondente, d’altro canto, è noto per il suo contenuto di flavonoidi, che hanno proprietà antiossidanti e contribuiscono al benessere del sistema cardiovascolare. Il cioccolato è anche un alimento energizzante, grazie alla teobromina e a piccole quantità di caffeina, ideali per combattere la stanchezza e migliorare la concentrazione.
Sebbene la torta sia calorica, se consumata con moderazione è una fonte di energia preziosa e offre grassi e antiossidanti che aiutano il corpo a proteggersi dallo stress ossidativo.
Varianti della torta cioccolato e nocciole
Questa torta è estremamente versatile e si presta a molte varianti, perfette per adattarla ai gusti e alle esigenze di tutti. Ecco alcune delle versioni più interessanti:
- Senza glutine: per una versione senza glutine, sostituisci la farina 00 con farina di riso o fecola di patate. La torta sarà ancora più morbida e leggera.
- Con crema al mascarpone: per renderla più golosa, taglia la torta a metà una volta raffreddata e farcisci con una crema al mascarpone, ottenuta mescolando mascarpone, zucchero e un pizzico di vaniglia.
- Vegana: sostituisci il burro con olio di cocco e le uova con un mix di latte vegetale e un cucchiaio di aceto di mele, che aiuterà la torta a lievitare. Usa cioccolato fondente senza latte e avrai una versione vegana altrettanto deliziosa.
- Con aggiunta di frutta secca: per un tocco di croccantezza extra, aggiungi mandorle o noci tritate all’impasto insieme alle nocciole. Daranno una consistenza ancora più interessante e un sapore più ricco.
- Con ganache al cioccolato: per i veri amanti del cioccolato, prepara una ganache semplice sciogliendo 100 g di cioccolato fondente con 100 ml di panna e versala sulla torta raffreddata. Il risultato sarà una copertura lucida e irresistibile.
Questa torta cioccolato e nocciole è quindi un vero classico, che si adatta a ogni palato e si presta a numerose interpretazioni. Gustala in compagnia o in un momento di relax: è un piccolo piacere che non delude mai. Buona preparazione e, soprattutto, buon appetito!
Cucina
Villa Crespi: un’esperienza stellata che costa come uno stipendio
Tra degustazioni da sogno e prezzi da capogiro, Villa Crespi offre un viaggio gastronomico esclusivo. Dai menù degustazione ai piatti à la carte, scopriamo i costi di un pasto al ristorante di Antonino Cannavacciuolo, dove mangiare può superare i 1.100 euro per due persone.
Per molti, una cena al ristorante Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo è il sogno di una vita. Situato sulle sponde del lago d’Orta, in provincia di Novara, Villa Crespi è una dimora d’epoca trasformata in un hotel di lusso e in un ristorante tre stelle Michelin, dove lo chef e la moglie Cinzia Primatesta offrono un’esperienza culinaria indimenticabile. Ma qual è il prezzo per gustare i piatti stellati dello chef campano? Per una cena a due, preparatevi a investire una somma notevole.
Antonino Cannavacciuolo: dall’investimento al successo stellato
Prima di diventare una celebrità televisiva, Antonino Cannavacciuolo era già noto per il suo talento ai fornelli. Dal 1999, lui e Cinzia Primatesta hanno investito nel mondo della ristorazione, aprendo varie strutture di lusso in Italia. Villa Crespi, con le sue 14 suite e il ristorante premiato dalla Guida Michelin, è oggi una delle destinazioni più esclusive per chi desidera un’esperienza che unisce cucina d’autore e ospitalità di alto livello.
Il costo dell’esperienza: tra menù degustazione e piatti à la carte
Villa Crespi propone due menù degustazione che sono dei veri e propri “itinerari” culinari. Il primo, chiamato “Itinerario”, include piatti come la ricciola in carpione, scampi crudi alla “pizzaiola” e linguine con calamaretti, per un costo di 280 euro a persona. L’altro, “Mettici l’anima”, aggiunge alla lista piatti ancora più sofisticati come l’ostrica con caviale e granita al rapanello, arrivando a 300 euro a persona.
Chi desidera rendere l’esperienza ancor più completa può abbinare una degustazione di vini per 40 euro aggiuntivi a persona. Questo significa che, scegliendo uno dei menù con l’abbinamento vini, una cena per due persone può facilmente raggiungere i 640/680 euro. Ma, attenzione: per chi opta per il menù alla carta, il conto può lievitare fino a 1.100 euro, come testimoniato da una cliente su TripAdvisor.
Villa Crespi: un’esperienza per pochi
A Villa Crespi, il lusso e l’attenzione ai dettagli sono la norma, ma questa esperienza ha il suo prezzo. Gli ospiti possono cenare circondati dall’atmosfera fiabesca di una villa d’epoca, con un servizio impeccabile e una cucina che racconta la storia dello chef Cannavacciuolo. Tuttavia, con una spesa che per una cena romantica può facilmente superare le quattro cifre, il ristorante non è accessibile a tutti. È il prezzo da pagare per un viaggio tra i sapori unici e l’eleganza esclusiva di Villa Crespi.
Cucina
A Roma apre Ie Koji: la trattoria “sushi free” che porta il Giappone in tavola con un tocco di autenticità
Un angolo di Giappone a Roma: chef Koji Nakai e Roberto Salvati offrono un’esperienza culinaria che unisce tradizione e innovazione, tra piatti della memoria e sapori autentici. Scopri i tre piatti imperdibili che raccontano l’infanzia e la cultura giapponese.
Roma accoglie una nuova trattoria giapponese che promette di far innamorare i palati più curiosi. Si chiama Ie Koji, la casa di Koji, ed è nata dalla passione di due imprenditori già noti nel panorama culinario della Capitale: lo chef Koji Nakai e Roberto Salvati. Inaugurata il 29 giugno 2024, questa izakaya in zona Cipro rappresenta un rifugio per chi vuole esplorare la cucina giapponese al di là dei classici sushi e sashimi.
Il nome stesso, Ie Koji, richiama l’atmosfera intima e accogliente delle tradizionali case giapponesi, dove il calore della famiglia si esprime anche a tavola. Il locale, arredato con legno naturale, lanterne chochin e stampe tradizionali, offre circa 40 coperti e un’esperienza culinaria autentica, che va dritta al cuore della tradizione nipponica. “Volevo ricreare l’atmosfera delle osterie giapponesi dove si gustano i piatti che cucinava mia nonna”, racconta Nakai, originario di Kobe e a Roma dal 2008.
La cucina della memoria: tre piatti da non perdere
1. Nikuya gyu korokke
Il primo piatto che non può mancare è la Nikuya gyu korokke, una crocchetta di manzo Wagyu che Koji associa alla sua infanzia. “Sono cresciuto a Kobe e di fronte al liceo c’era una macelleria che faceva queste crocchette con gli avanzi di carne Wagyu. Intorno alle 15, per l’uscita da scuola, iniziavano a friggere e le strade si riempivano del loro profumo. Era una vera festa per tutti gli studenti”, ricorda lo chef. Questa crocchetta, preparata con patate, macinato di Wagyu, salsa di soia e mirin, e poi panata nel panko, riesce a trasportare i clienti in un viaggio nel tempo, tra i vicoli di Kobe e i sapori di una volta.
Prezzo: 8 euro
2. Tonpei Yaki
Il Tonpei Yaki è una sorta di frittata giapponese senza farina, una variante del più conosciuto okonomi yaki. Questa ricetta è un omaggio alla mamma di Koji e combina sapori decisi e consistenze diverse. Gli ingredienti principali sono pancia di maiale, cavolo, germogli di soia e cipollotto, il tutto condito con salsa otafuku, maionese giapponese e katsuobushi, scaglie di tonno essiccate e affumicate. Il risultato è un piatto avvolgente, che offre un’esperienza gustativa ricca e sorprendente.
Prezzo: 10 euro
3. Yakitori
Gli yakitori sono gli spiedini giapponesi che non possono mancare in ogni izakaya che si rispetti. A Ie Koji, la selezione è ampia e variegata: dal Momo, con coscia di pollo, al Negima, con coscia di pollo e cipollotto, fino a proposte più originali come l’Uzura, uova di quaglia avvolte nella pancetta, e gli spiedini di coda di mazzancolla e bacon. Ogni spiedino è cotto alla griglia e insaporito con una salsa che ne esalta il gusto, rendendolo perfetto per accompagnare una birra giapponese o un bicchiere di sakè.
Prezzo: 3 – 10 euro a seconda della variante di yakitori
Un viaggio nei sapori del Sol Levante
La cucina di Ie Koji offre un’esperienza autentica e profonda, che va oltre i soliti stereotipi legati alla cucina giapponese. È una cucina della memoria, che porta in tavola i sapori dell’infanzia dello chef e li condivide con i clienti in un ambiente caldo e accogliente. “Vogliamo che le persone si sentano a casa, come in una vera izakaya giapponese, e possano scoprire la nostra cucina attraverso piatti che raccontano una storia”, conclude Koji.
Per chi desidera provare qualcosa di diverso dal solito sushi, Ie Koji rappresenta una tappa imperdibile, un luogo dove la tradizione incontra l’innovazione e dove ogni piatto è un omaggio alla cultura gastronomica del Giappone.
La foto di copertina è tratta da www.puntarellarossa.it
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