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Cucina

Tavola e salute: spaghetti, spinaci e pecorino!  

La pasta è sempre stata una sorta di tela su cui dipingere i colori e i sapori della cucina italiana. Una delle varianti più apprezzate è con le verdure, un piatto che celebra la freschezza e la semplicità degli ingredienti, arricchiti dalla croccantezza dei pinoli tostati.

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    La pasta con verdure e pinoli è un piatto che incarna l’anima e la tradizione della cucina italiana, offrendo un’esperienza culinaria che è allo stesso tempo soddisfacente per il gusto. Con la sua semplicità, freschezza e versatilità, questo piatto continuerà ad essere un pilastro delle tavole italiane e internazionali per gli amanti della buona cucina.

    Spaghetti con spinaci, pinoli e pecorino

    Ingredienti per 4 persone
    350 g di spaghetti
    250 g di spinaci freschi puliti
    3 cucchiai di pinoli
    1 spicchio di aglio in camicia
    Qualche oliva verde denocciolata
    Formaggio pecorino grattugiato q.b.
    Olio extravergine di oliva q.b.
    Sale e pepe q.b.

    Procedimento
    Lessa gli spaghetti in acqua leggermente salata. Nel frattempo, in una padella metti l’olio, gli spinaci crudi, sale, pepe e lo spicchio di aglio. Copri con un coperchio e lascia appassire la verdura per 10 minuti, fino a quando diventerà asciutta.

    Scola la pasta al dente, e mettila in padella con gli spinaci, aggiungiamo i pinoli, il pecorino e le olive, mescola e lascia insaporire sul fuoco per 2-3 minuti mescolando, infine porta in tavola con altro pecorino a piacere.

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      Gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia: il sapore d’autunno che scalda il cuore

      Con la farina di castagne come protagonista, gli gnocchi diventano un piatto autunnale dal gusto morbido e vellutato. A completarli, una crema di latte e salvia che esalta la loro delicatezza senza coprirne la personalità.

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      gnocchi

        L’autunno è la stagione perfetta per riscoprire la cucina del bosco, fatta di profumi intensi, consistenze avvolgenti e ingredienti che raccontano il legame con la terra. Tra le specialità più amate di questo periodo ci sono gli gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia, un piatto che unisce semplicità contadina e gusto raffinato, capace di conquistare anche i palati più esigenti.

        La ricetta affonda le sue radici nelle zone appenniniche e alpine, dove le castagne erano un tempo la base dell’alimentazione quotidiana. Oggi tornano protagoniste in chiave gourmet, trasformandosi in gnocchi leggeri e profumati, perfetti per un pranzo della domenica o una cena speciale.

        Gli ingredienti della tradizione

        Per preparare gli gnocchi di castagne servono pochi elementi, ma di qualità:

        • 200 g di farina di castagne, che dona dolcezza e colore;
        • 150 g di farina di tipo 00, per dare struttura all’impasto;
        • 2 uova, che aiutano a legare il composto;
        • 200 g di patate lesse, che conferiscono morbidezza;
        • un pizzico di sale e, se piace, un tocco di noce moscata.

        Per la crema di latte e salvia, bastano:

        • 200 ml di latte intero,
        • 100 ml di panna fresca,
        • una noce di burro,
        • 5-6 foglie di salvia fresca,
        • sale e pepe bianco quanto basta.

        La chiave del successo è nella qualità delle castagne: scegliete una farina fine, dolce e priva di retrogusti amari, possibilmente artigianale o macinata a pietra.

        La preparazione passo dopo passo

        1. Lessate le patate, poi schiacciatele ancora calde. In una ciotola capiente unite le due farine, il sale, le uova e le patate.
        2. Impastate fino a ottenere un composto morbido ma compatto. Se risulta troppo asciutto, aggiungete un filo d’acqua o latte.
        3. Formate dei filoncini e tagliate gli gnocchi, poi passateli sul retro di una forchetta o sull’apposita tavoletta rigagnocchi.
        4. Lasciateli riposare per circa 15 minuti su un canovaccio infarinato.

        Nel frattempo, preparate la crema di latte e salvia:

        • Fate sciogliere il burro in un pentolino con le foglie di salvia.
        • Unite il latte e la panna, poi scaldate a fuoco dolce per 5-6 minuti, mescolando finché la salsa non inizia a velare il cucchiaio.
        • Eliminate la salvia e regolate di sale e pepe.

        Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata: saranno pronti quando saliranno in superficie. Scolateli con delicatezza e saltateli brevemente nella crema di latte e salvia.

        Il segreto dello chef

        Per dare un tocco in più, si può aggiungere una spolverata di parmigiano stagionato o di pecorino toscano, che contrasta piacevolmente la dolcezza della castagna. Alcuni chef arricchiscono la salsa con una punta di miele di castagno o nocciole tostate tritate per un effetto gourmet.

        Chi ama i sapori più decisi può provare una variante con speck croccante o guanciale, che aggiungono sapidità e profumo affumicato.

        Benefici e curiosità

        La farina di castagne è naturalmente senza glutine, ricca di fibre, sali minerali e vitamine del gruppo B. Ha un basso contenuto di grassi e un alto potere energetico, perfetta per affrontare i primi freddi. La salvia, invece, è nota per le sue proprietà digestive e antinfiammatorie, mentre il latte e la panna donano cremosità e comfort al piatto.

        Un connubio che rappresenta alla perfezione la filosofia dell’autunno: dolcezza, equilibrio e calore.

        Un piatto che racconta il territorio

        Gli gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia sono una dichiarazione d’amore per la cucina italiana delle stagioni. Ogni boccone ricorda le domeniche nelle case di montagna, il profumo del camino e la lentezza dei gesti.
        Un piatto che si può personalizzare ma che, nella sua semplicità, conserva tutta la poesia della cucina di una volta — quella che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.

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          Cucina

          Brownies di Halloween: il dolce mostruosamente goloso che conquista grandi e bambini

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          Brownies di Halloween

            Il dessert che trasforma la paura in dolcezza

            Halloween non è più solo zucche intagliate e travestimenti da brivido. Negli ultimi anni anche la pasticceria casalinga ha fatto suo lo spirito della festa, con dolci creativi e scenografici da condividere a una cena o a una festa in maschera. Tra le ricette più amate ci sono i brownies di Halloween, una versione decorata dei classici dolcetti americani al cioccolato, morbidi dentro e leggermente croccanti in superficie.

            La base è quella tradizionale — burro, zucchero, uova, farina e tanto cacao — ma la magia sta nelle decorazioni “spettrali”, che trasformano un dolce quotidiano in un capolavoro a tema: ragnatele di cioccolato bianco, fantasmini di meringa, occhi di zucchero e glassa arancione.

            Origini dei brownies: da errore a leggenda americana

            La storia dei brownies nasce a fine Ottocento negli Stati Uniti. Si racconta che una cuoca di Chicago, dimenticando di aggiungere il lievito a una torta al cioccolato, ottenne un dolce basso ma irresistibilmente morbido: così nacque il brownie, dal colore “brown”, bruno, dovuto al cacao. Da allora è diventato uno dei dolci simbolo della pasticceria americana, protagonista di film, feste scolastiche e, oggi, anche delle tavole di Halloween.

            Ingredienti per circa 12 brownies di Halloween

            • 200 g di cioccolato fondente (almeno 70%)
            • 120 g di burro
            • 150 g di zucchero di canna
            • 2 uova medie
            • 80 g di farina 00
            • 30 g di cacao amaro in polvere
            • 1 pizzico di sale
            • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia

            Per decorare:

            • 100 g di cioccolato bianco (per le ragnatele o i fantasmini)
            • Zuccherini colorati, occhietti commestibili, glassa arancione o nera
            • Eventuali mini marshmallow o biscottini per creare mostriciattoli

            Preparazione passo dopo passo

            1. Fondere il cioccolato: in un pentolino o a bagnomaria sciogliete il cioccolato fondente con il burro, mescolando finché il composto diventa liscio e lucido. Lasciate raffreddare leggermente.
            2. Mescolare gli ingredienti: in una ciotola unite zucchero, uova e vaniglia. Aggiungete il cioccolato fuso e amalgamate. Incorporate poi farina, cacao e sale, mescolando con una spatola fino a ottenere un impasto denso.
            3. Cuocere: versate il composto in una teglia quadrata rivestita di carta forno (circa 20×20 cm). Cuocete in forno statico a 180°C per 25-30 minuti. La superficie deve risultare compatta, ma l’interno umido e morbido.
            4. Tagliare e decorare: una volta raffreddato, tagliate il dolce in quadrati o rettangoli. Sciogliete il cioccolato bianco e create le ragnatele disegnando spirali e fili sottili. Potete aggiungere occhietti di zucchero, glassa colorata o marshmallow tagliati per creare piccoli fantasmi.

            Le varianti più creative

            Oltre alla versione classica, i brownies di Halloween si prestano a infinite interpretazioni. C’è chi aggiunge pepite di cioccolato bianco o arancione, chi inserisce nocciole o noci pecan per un tocco croccante, e chi decora con ragnetti di cioccolato o dita di strega fatte di pasta di zucchero.

            Per un effetto “paurosamente buono”, potete aggiungere al composto un pizzico di peperoncino in polvere o cannella, spezie che esaltano il gusto del cacao e ricordano i sapori autunnali.

            Il dolce perfetto per la notte delle streghe

            I brownies di Halloween sono un dolce che mette d’accordo tutti: facile da preparare, scenografico e irresistibile. Si conservano morbidi per diversi giorni e possono essere realizzati anche in anticipo, ideali per buffet e feste a tema.

            Serviteli con un tè speziato alla cannella, una tazza di cioccolata calda o, per i più grandi, un bicchierino di rum o liquore al caffè: il contrasto con il cioccolato renderà il tutto ancora più goloso.

            Tra zucche, ragnatele e risate, i brownies di Halloween ricordano che la paura, a volte, può essere dolce — soprattutto se ha il profumo del cioccolato fuso.

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              Vin brulé, il profumo dell’inverno: la ricetta tradizionale che scalda corpo e spirito

              Cannella, chiodi di garofano e agrumi: pochi ingredienti bastano per creare la magia del vin brulé, la bevanda che unisce tradizione, convivialità e aromi irresistibili.

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              Vin brulé

                Un rituale d’inverno che sa di casa e mercatini

                Quando le giornate si accorciano e l’aria si fa pungente, basta un bicchiere di vin brulé per ritrovare calore e buonumore. Simbolo per eccellenza dei mercatini di Natale e delle serate in montagna, questo vino rosso speziato è molto più di una bevanda: è un piccolo rito che profuma di agrumi e cannella, capace di evocare ricordi e tradizioni secolari.

                Il nome “vin brulé” deriva dal francese vin brûlé, cioè “vino bruciato”, un riferimento alla bollitura del vino con spezie e zucchero. In realtà, le sue origini affondano molto più indietro nel tempo: già gli antichi Romani aromatizzavano il vino con miele e spezie per conservarlo e renderlo più gradevole. Nel Medioevo la ricetta si diffuse in tutta Europa, assumendo varianti locali: dal Glühwein tedesco e austriaco al Mulled Wine inglese, fino al vin chaud francese.

                La ricetta tradizionale del vin brulé

                Realizzare un buon vin brulé in casa è semplice, ma richiede attenzione nella scelta degli ingredienti e nella cottura, per non perdere gli aromi del vino e delle spezie.

                Ingredienti per 4 persone:

                • 1 litro di vino rosso corposo (ideale un Merlot, un Nebbiolo o un Barbera)
                • 100 g di zucchero di canna
                • 1 arancia non trattata
                • 1 limone non trattato
                • 2 stecche di cannella
                • 5 chiodi di garofano
                • 1 baccello di vaniglia (facoltativo)
                • una grattugiata di noce moscata
                • 1 stella di anice (per decorare e profumare)

                Come prepararlo passo dopo passo

                1. Preparare gli aromi: lavate accuratamente gli agrumi e tagliate la buccia a spirale, evitando la parte bianca che darebbe amarezza.
                2. Scaldare il vino: in una casseruola capiente versate il vino rosso, aggiungete zucchero, spezie e scorze di agrumi.
                3. Cottura lenta: accendete il fuoco e lasciate scaldare a fiamma bassa, senza far bollire troppo, per circa 10-15 minuti. Il segreto è non superare gli 80°C, per evitare che l’alcol evapori del tutto e che il vino diventi acido.
                4. Filtrare e servire: togliete le spezie con un colino, versate il vin brulé bollente in tazze o bicchieri resistenti al calore e servite subito, decorando con una fetta d’arancia o una stecca di cannella.

                Le varianti regionali e moderne

                Ogni regione alpina custodisce una sua versione del vin brulé. In Trentino-Alto Adige si usa spesso aggiungere una punta di grappa o di miele di montagna, mentre in Piemonte qualcuno profuma il vino con bacche di ginepro o pepe nero. Nelle versioni francesi e inglesi, invece, si trovano ingredienti come zenzero fresco, cardamomo o alloro, che aggiungono complessità aromatica.

                Per chi non consuma alcol, esiste anche la variante analcolica: basta sostituire il vino con del succo d’uva o di mela, seguendo la stessa ricetta e lasciando che le spezie sprigionino tutto il loro profumo.

                Un bicchiere di tradizione che unisce

                Il vin brulé è una bevanda conviviale, da condividere all’aperto tra luci natalizie, oppure a casa davanti al camino. Oltre al piacere sensoriale, ha anche un effetto benefico: le spezie riscaldano l’organismo e favoriscono la digestione, mentre il vino, consumato con moderazione, rilassa e distende.

                Nel suo profumo si ritrovano i sapori dell’inverno, la lentezza delle feste e il piacere di stare insieme. Prepararlo è un gesto semplice, ma dal potere evocativo: un brindisi alla tradizione, alla convivialità e al calore che non passa mai di moda.

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