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Cucina

Un giro per il mondo dei sapori: spiedino kebab al pollo!

Gli spiedini hanno origini persiane e risalgono ai popoli del Medio Oriente che cucinavano carne su bastoncini e li arrostivano su fuochi aperti. Questa pratica antica si è poi diffusa in altre parti del mondo, portando alla creazione di una vasta varietà di spiedini che includono non solo carne, ma anche verdure e ortaggi.

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    Oggi, gli spiedini sono diventati un piatto molto versatile e popolare, chiamato anche “mini kebab” in alcune culture. Possono essere preparati con una combinazione di carne, verdure e spezie, o possono essere realizzati solo con verdure e ortaggi per le versioni vegetariane o vegane. La loro semplicità e versatilità li rende amati in tutto il mondo e adatti a una vasta gamma di gusti e preferenze alimentari.

    Spiedini pollo ai peperoni e cipolla

    Ingredienti per 6 spiedini
    1 petto di pollo intero tagliato a dadi
    2 peperoni puliti
    1 cipolla rossa
    Mezzo bicchiere di vino bianco
    Pomodorini ciliegia
    Olio extravergine di oliva q.b.
    Sale e pepe q.b.

    Preparazione
    Prepara gli ingredienti per gli spiedini, tagliando i peperoni a falde, la cipolla a spicchi e i pomodorini ciliegia lasciali interi, poi infilzali, alternandoli, lungo degli spiedini di legno adatti per le cotture in padella.

    Scalda dell’olio in una padella antiaderente su fuoco medio, disponici dentro gli spiedini e rosola per 5-6 minuti, girali e bagnali con il vino bianco, fai evaporare, aggiusta di sale, pepe e cucina per circa 20 minuti, aggiungendo un po’ di acqua di tanto in tanto, finché il pollo è completamente cotto e le verdure saranno tenere. Una volta cotti, trasferisci gli spiedini su un piatto e servili caldi.

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      Per una cena indimenticabile: cozze gratinate, il sapore del mare nel forno!

      Semplici da preparare, ma incredibilmente raffinate, le cozze gratinate sono perfette per aprire un pasto con eleganza o come base per una cena a base di pesce. Questo piatto celebra la ricchezza della cucina mediterranea e la varietà dei suoi ingredienti freschi e genuini.

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        Le cozze gratinate sono un piatto amato in molte regioni costiere, specialmente in Italia e Francia. Ecco alcune curiosità su questo delizioso antipasto:

        Origini regionali
        Le cozze gratinate sono particolarmente popolari in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, regioni italiane famose per la loro cucina di mare. Ogni regione ha la sua variante, aggiungendo un tocco locale al piatto.

        Varianti internazionali
        Anche in Francia, soprattutto in Bretagna, esistono versioni simili conosciute come “moules gratinées”. In Spagna, le “mejillones rellenos” sono preparate con una farcitura di pangrattato e spezie.

        Semplicità e raffinatezza
        Nonostante siano un piatto relativamente semplice da preparare, le cozze gratinate sono spesso servite come antipasto in cene raffinate e nei ristoranti di alta classe.

        Ripieno
        Oltre al tradizionale mix di pangrattato, formaggio e prezzemolo, si possono aggiungere altri ingredienti come pomodori secchi, capperi, acciughe o peperoncino per variare il sapore.

        Ingredienti per 4-6 persone
        2 kg di cozze fresche pulite e aperte (conserva e filtra il liquido della schiusa sul fuoco)
        400 g di mollica fresca di pane
        4 cucchiai di pecorino grattugiato
        Metà spicchio di aglio tritato finemente
        1 mazzetto di prezzemolo fresco tritato
        Olio extravergine d’oliva q.b.
        Sale e pepe nero q.b.

        Preparazione
        Disponi le mezze cozze in una larga teglia, una accanto all’altra senza sovrapporle, versa in liquido di cottura e lascia da parte. In una ciotola, mescola la mollica, il pecorino, l’aglio tritato, il prezzemolo tritato, una macinata di pepe, mescola e non salare eccessivamente. spargi la mollica sulle cozze coprendole tutte alla perfezione, condisci con un giro di olio, informa a 175 gradi ventilato per circa 30 minuti, o fino a quando la mollica apparirà dorata e ben cotta. Servi caldo.

        Credito foto copertina – lapenisoladelgusto.it

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          Ma insomma sta carbonara chi l’ha inventata?

          Qualcuno dice Milano, alcuni l’Umbria, altri assicurano Roma. Ma dove nasce la pasta alla Carbonara? La ricerca delle origini della Carbonara, partono dell’Umbria. Dall’Umbria? E come mai? Abbiamo sempre saputo che fosse la protagonista della cucina romana. E la famosa diatriba guanciale o pancetta, dove nasce?

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          carbonara

            Qualcuno dice Milano, alcuni l’Umbria, altri assicurano Roma. Ma dove nasce la pasta alla Carbonara? La ricerca delle origini della Carbonara, partono dell’Umbria. Dall’Umbria? E come mai? Abbiamo sempre saputo che fosse la protagonista della cucina romana. E la famosa diatriba guanciale o pancetta, dove nasce?

            Lo sbarco degli yankee

            Qualcuno a metà del secolo scorso ipotizzava che il primo incontro tra uovo, pasta e pancetta/guanciale si rifacesse al bacon+uova liofilizzate delle razioni militari per i soldati americani che avevano liberato Roma nel 1944. L’ipotesi Umbria parte dagli strascinati di Monteleone di Spoleto, un piatto diffuso anche a Cascia, dove si incontrano pasta, guanciale/pancetta, formaggio e uovo. Tutto come nella Carbonara, ma in più la salsiccia di Norcia, tradizione che sopravvive in alcune varianti ternane del piatto. La preparazione degli strascinati di Monteleone è citata nella Guida gastronomica del Touring Club Italiano curata da Arturo Marescalchi del 1931.

            In passato le maglie interpretative erano più larghe

            La tesi che rimanda ai militari americani che hanno liberato Roma non ha alcun collegamento con il termine “carbonara”. Tutt’altro. A Monteleone di Spoleto (970 metri di quota) si trovavano le miniere da cui veniva estratta la lignite con cui i carbonai della cittadina Umbra rifornivano Roma. Se consideriamo poi che nella prima parte del Novecento molte famiglie umbre hanno raggiunto la capitale per aprire piccole trattorie e ristoranti, portando con loro la ricetta degli strascinati, il piatto è servito!

            Settembre andiamo è tempo di migrare

            Alla suggestiva “ipotesi umbra” se ne affiancano altre. La prima si riferisce ai pastori abruzzesi. La seconda si rifà alla tradizione della pasta “cacio e ove” napoletana descritta da Ippolito Cavalcanti negli Anni Quaranta dell’Ottocento. Un periodo storico in cui la provincia di Rieti che corre sul confine attiguo a Monteleone era territorio abruzzese, aggregato al Lazio solo nel 1927.

            Monteleone contro tutti

            In questo mese di agosto Monteleone dedica agli strascinati una vera e propria sagra e da decenni è impegnata in un gustoso confronto con il Metropolitan Museum di New York. Vuole ottenere la restituzione di una rarissima biga etrusca rinvenuta nel 1901 venduta agli americani da un trafficante di antichità. E così a Monteleone si scherza. Va bene per la biga ma guai a scippare l’origine della vera ricetta della carbonara. Intesi?

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              Cucina

              Per i golosoni… ecco i gusti-gelato dell’estate 2025

              Stanchi del solito panna e cioccolato, dei frutti di bosco o della stracciatella? In questa estate impazzano i gusti più strani, con parecchie varianti anche nella modalità salata. Ma qualcuno si chiede se sia corretto chiamarlo ancora “gelato”…

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                Gli estimatori del gelato aspettano l’estate come i bambini attendono l’arrivo di Babbo Natale la notte del 24 dicembre. Anche se ormai il consumo di questo alimento spazio lungo tutto l’arco dell’anno, con la stagione stagione escono nuovi gusti, sempre particolari e speciali, che difficilmente si possono gustare negli altri periodi dell’anno.

                Tante novità, alcune… destabilizzanti

                Non c’è estate che si rispetti senza nuovi gusti di gelato. E quella del 2025, ovviamente, non fa eccezione. Coni, stecchi, vaschette, coppette e biscotti: le new entry che meritano di essere gustate e rigustate sono diverse. E’ impossibile non trovare qualcosa di proprio gusto, visto che si va dal classico panna e cioccolato agli abbinamenti più alternativi, come caramello salato e pistacchio. Non rimarranno delusi neanche gli amanti della frutta, specialmente quanti vanno pazzi per i sapori esotici.

                L’estro dei gelatieri di casa nostra

                Se siete amanti del gelato, sappiate che negli ultimi anni accanto ai classici nocciola, cioccolato e fragola si possono trovare dei gusti inusuali, venuti fuori dall’estro creativo dei gelatai italiani e non solo. Accanto alle varietà tradizionali, infatti, non è insolito trovare gusti come il basilico o il caramello salato ma attenzione ne esistono di ancora più strani.

                C’è pure il gelato di maiale affumicato

                Cacio e pepe, Unicorno, Barbie (rigorosamente rosa, in omaggio al film campione d’incassi della scorsa stagione). Dagli Stati Uniti passando per l’Italia, i gelatieri sono campioni di fantasia. Alcuni la fantasia la superano ampiamente, come il Pulled pork, di Ciacco Lab presente all’ultimo Cibus di Parma. L’artista del gelato Stefano Guizzetti ha creato tra i tanti gusti strani anche il sorbetto alla spalla di maiale, che viene aromatizzata, cotta ed infine sfilacciata, per ricostruire il sapore del più classico dei burger americani. La bravissima Aria, una giovane gelateria che lavora a Torino, si è inventatail gusto Kiwi e Pepe di Sichuan… ma anche il goloso Yogurt e Miele nomade, prodotto inseguendo le fioriture. E che dire del gusto Pizza e Mortazza, Fiori di zucca e Alici e il romanissimo Cacio e Pepe?

                Gelato in punta di… forchetta

                Completamente di colore Blu il Blumilla, un gusto che miscela il Fiordilatte con una infusione di camomilla e polvere di fiori Butterfly Pea. Per stomaci forti c’è pure il gelato alla Carbonara, fatto con gli indispensabili guanciale, pepe, tuorlo e pecorino, con un dolce retrogusto dato dalla mantecatura nel latte. Chiudono questa sarabanda di simpatiche follie il gelato alla zucca, quello con la confettura di cipolle e Brandy, preparato da un gelateria artigianale di Milazzo. Senza dimenticare la commistione di ricotta, basilico e mandarino, composta da foglie di basilico tritato e cubetti di mandarino canditi artigianalmente.

                Non solo Italia

                L’Italia è la patria riconosciuta del gelato… ma anche all’estero numerosi sono i gusti creativi in circolazione in questo 2025. Negli Stati Uniti, la catena Cold Stone Creamery ha creato un gusto dedicato alla Barbie, in occasione del lancio del film della regista Greta Gerwig, con Margot Robbie e Ryan Gosling. Si tratta di un gelato allo zucchero filato rosa con crumble di torta Graham Cracker, codette di zucchero e topping montato.

                La follia creativa al potere

                Seguendo la moda della cucina con gli insetti, in Germania è stato commercializzato un gelato a base di farina di grilli. Una variante che ha suscitato molta curiosità e non poche critiche. E che dire dei gelati al ketchup, alla maionese e alla salsa bbq promossi dalla nota azienda di salse Heinz? Chiudono in bellezza (ma prima bisognerebbe assaggiarli per esserne sicuri…) il gelato giapponese al wasabi e quello della catena texana Red Circle Ice Cream: un gusto al gambero di acqua dolce servito con crostacei.

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