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Curiosità

A Rimini se ti rifai il letto e risparmi sugli asciugamani piovono sconti

Gli alberghi tipici riminesi lanciano una nuova iniziativa per il turismo sostenibile: meno sprechi, più vantaggi per i viaggiatori attenti all’ambiente.

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    Hai organizzato un periodo di vacanze a Rimini? Hai fatto una scelta green. Per le prossime settimane Rimini lancia un’iniziativa che premia chi adotta comportamenti sostenibili in hotel. E non solo. Il consorzio Alberghi Tipici Riminesi, che riunisce 19 strutture, ha deciso di incentivare gli ospiti ad avere un occhio di riguardo per l’ambiente e il risparmio energetico. Come? Il meccanismo è semplice. Chi sceglie di non far cambiare gli asciugamani ogni giorno ottiene uno sconto da utilizzare per acquistare prodotti tipici locali direttamente negli alberghi. E chi, oltre a evitare sprechi, decide anche di rifarsi il letto da solo, accumula ulteriori punti che diventano ulteriori vantaggi economici.

    A Rimini i piccoli gesti si trasformano in grandi risparmi

    L’iniziativa non si limita a premiare il comportamento ecologico dei turisti, ma offre anche un’opzione solidale. I più attenti alla sostenibilità possono donare i propri sconti alla Fondazione Cetacea di Riccione, che da anni si occupa del recupero e della cura della fauna marina, soprattutto delle tartarughe. Alla fine della stagione, tutte le cartelline timbrate con gli sconti verranno raccolte e convertite in un contributo economico destinato alla Fondazione. L’idea di sensibilizzare gli ospiti nasce dalle osservazioni degli stessi albergatori, che nel tempo hanno notato che i classici cartelli sul risparmio idrico spesso venivano ignorati. Ora, invece, la sostenibilità diventa concreta e tangibile, con un incentivo che non solo alleggerisce il lavoro del personale alberghiero, ma riduce l’impatto ambientale di centinaia di strutture che ogni estate lavorano a pieno ritmo.

    Più bici e meno ascensore

    Oltre alle agevolazioni sui servizi in hotel, gli Alberghi Tipici Riminesi promuoveranno anche altre iniziative a basso impatto ambientale: meno ascensori, più scale: i turisti saranno invitati a muoversi senza consumare energia inutilmente. Per spostarsi in città, si potrà usufruire delle biciclette a noleggio disponibili nelle strutture, evitando l’uso delle auto, traffico e smog. Saranno organizzato diversi tour in bicicletta con pic-nic finale vista Ponte di Tiberio. L’iniziativa partirà nelle prossime settimane ed è stata presentata in Comune a Rimini, alla presenza dell’assessore alle politiche ambientali Anna Montini.

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      Chef sexy, la nuova mania dei social: chi sono e perché fanno impazzire il web

      Petto nudo, allusioni hot e milioni di follower: sui social spopola la nuova generazione di chef seducenti che trasformano la cucina in uno spettacolo a luci soffuse. Da Cedrik Lorenzen a Nara Aziza, ecco chi sono i protagonisti di questa tendenza virale.

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        Muscoli e mestoli, sguardi ammiccanti e piatti serviti con movenze da passerella. Non siamo su un set di un film patinato, ma nell’ultima frontiera dei social: gli chef sexy. Una nuova categoria di influencer che ha fatto breccia su milioni di utenti, mescolando in maniera sapiente food porn e seduzione esplicita. La ricetta? Pochi vestiti, molta consapevolezza del proprio sex appeal e una valanga di doppi sensi sparsi tra zucchero a velo e glassa.

        Il fenomeno è ormai virale: il pubblico dei social non si accontenta più della sola bontà del piatto, vuole lo show, l’occhiolino, la battuta piccante mentre si impasta o si caramella. Uomini e donne che hanno fatto del corpo il loro ingrediente segreto e del fornello il palcoscenico perfetto per stuzzicare fantasie e palati.

        Prendete Cedrik Lorenzen: chef (o presunto tale) con oltre 4,6 milioni di follower su Instagram e quasi 6 milioni su TikTok, diventato celebre per i suoi video in cui il petto nudo – da catalogo di fitness – è più protagonista del piatto finale. Tra colpi di frusta e spolverate di cacao, Cedrik gioca apertamente con le allusioni, mentre uno sguardo languido e una luce da set cinematografico completano l’opera.

        Ma non è il solo a dominare la scena. Anthony, alias @thedonutdaddy, cavalca l’onda del successo con il suo stile da “bad boy” dei fornelli. I suoi muscoli scolpiti sono un must in ogni video, così come la voce roca che accompagna ogni gesto mentre impasta o decora dolcetti (rigorosamente a petto nudo). Il suo slogan non ufficiale? Donuts e testosterone a volontà.

        Non mancano, ovviamente, le controparti femminili. Nara Aziza, ad esempio, incanta senza mai rinunciare a un abbigliamento ben studiato: vestiti aderenti che sottolineano le curve e una voce suadente che trasforma ogni ricetta in un gioco di seduzione. Nara ha capito perfettamente che il segreto non è solo “cosa cucini”, ma “come lo cucini” e, soprattutto, “come lo racconti”.

        Il risultato è un cortocircuito perfetto tra cucina e sex appeal. Ogni piatto diventa occasione per una strizzata d’occhio al pubblico che, affascinato, si lascia travolgere da questo mix di cibo e sensualità. Il confine tra il food porn e il softcore, in certi casi, è sottilissimo.

        E mentre le visualizzazioni schizzano alle stelle, il fenomeno divide. C’è chi storce il naso davanti a quella che definisce “l’ennesima spettacolarizzazione del corpo” e chi invece applaude al geniale marketing che ha saputo rivisitare la cucina in chiave pop e sexy, riportandola – letteralmente – sotto i riflettori.

        Di certo c’è che gli chef sexy non cucinano solo piatti, ma veri e propri show virali, capaci di conquistare l’appetito… e non solo quello.

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          Labubu, il pupazzo ribelle diventato un’icona globale

          Dalle vetrine di design ai profili Instagram delle star, ecco perché tutti vogliono Labubu: non solo un giocattolo, ma un manifesto di stile e identità.

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            C’è un piccolo pupazzo con orecchie a punta e sorriso malandrino che ha stregato celebrity e collezionisti in tutto il mondo. Si chiama Labubu, e quello che a prima vista potrebbe sembrare un giocattolo eccentrico è in realtà uno dei fenomeni di culto più esplosivi della cultura pop contemporanea. Creato dall’artista Kasing Lung, Labubu è il simbolo perfetto di un’estetica anti-mainstream che mescola suggestioni fiabesche e tratti inquieti. In poco tempo è diventato un accessorio dallo charme outsider irresistibile. È nato come designer toy, ma oggi è considerato un feticcio da collezione, un oggetto d’arte in miniatura. E in piò rare versioni che raggiungono cifre a tre zeri alle aste più ambite, e un pubblico di appassionati che cresce ovunque. Da Milano a Seoul passando per New York.

            Ogni esemplare ha una sua personalità

            Ciò che rende Labubu così desiderabile è l’unicità. Ogni esemplare ha una propria personalità, con abiti e tratti sempre diversi, e viene venduto in blind box, una confezione a sorpresa che trasforma ogni acquisto in una piccola caccia al tesoro. Ma il colpo di scena è arrivato quando celebrità del calibro di Rihanna, Hailey Bieber e Lizzo hanno iniziato a mostrarlo nelle loro stories o appenderlo come charm alle borse da migliaia di dollari, decretandone lo status fashion.

            Labubu non cerca di essere “carino”

            Il suo fascino sta nella sua espressione beffarda e nel suo essere diverso da tutto. E proprio per questo piace così tanto: rappresenta chi ha il coraggio di essere sé stesso senza farsi addomesticare. Oggi chi vuole un Labubu può sperare di trovarlo in edizioni limitatissime o tentare la sorte nelle aste dedicate, come quella su Catawiki in corso fino a domani 29 giugno, dove alcuni pezzi rari – pirateschi, horror o a tema dark – fanno gola a collezionisti esperti e neofiti. Entrare nel mondo di Labubu non significa solo possedere un oggetto esclusivo, ma abbracciare un’estetica che rifiuta gli standard e celebra la stranezza come forma di bellezza.

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              Immersive sound: l’incanto del Silent Party!

              I silent party, o feste silenziose, sono un fenomeno in crescita nel mondo degli eventi e della musica. Queste feste sono caratterizzate dall’uso di cuffie wireless attraverso le quali i partecipanti possono ascoltare musica, permettendo di avere un’esperienza musicale immersiva senza disturbare l’ambiente circostante. L’idea alla base dei silent party è semplice ma innovativa: anziché utilizzare un sistema di altoparlanti tradizionale, la musica viene trasmessa direttamente nelle cuffie dei partecipanti.

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                I Silent Party: Una Guida Completa

                I silent party, conosciuti anche come discoteca silenziosa o silent disco, sono un’esperienza di festa unica e coinvolgente che sta guadagnando popolarità in tutto il mondo.

                Come funziona?
                Nei silent party, i partecipanti indossano cuffie wireless che ricevono musica da uno o più DJ. Questo permette a ciascun individuo di personalizzare la propria esperienza musicale, scegliendo tra diversi canali musicali, spesso rappresentati da DJ che suonano generi diversi.

                Vantaggi dei silent party
                Riduzione del rumore: I silent party sono perfetti per eventi in aree urbane, spazi pubblici o eventi con restrizioni sul volume. Ogni partecipante può scegliere la musica che preferisce, creando un’esperienza più piacevole e coinvolgente. Nonostante l’uso delle cuffie, i silent party offrono opportunità di socializzazione. Le persone possono togliere le cuffie per conversare senza urlare e creare connessioni con gli altri partecipanti.


                I silent party possono essere organizzati in diverse location, da discoteche a spiagge, parchi e persino musei, rendendoli adatti a una vasta gamma di eventi e pubblici. Le cuffie spesso hanno luci LED che cambiano colore a seconda del canale musicale scelto, creando un effetto visivo suggestivo e contribuendo all’atmosfera dell’evento.

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