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Curiosità

Google, ma è davvero un bene avere un partner così impiccione?

Scopriamo come il motore di ricerca ha rivoluzionato l’accesso al sapere, ma affronta anche le preoccupazioni sulla privacy e la diffusione di disinformazione. Impariamo l’importanza del pensiero critico e dell’uso consapevole di Google per proteggere la nostra privacy online.

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    Trovalo su Google!
    È ironia o autoriflessione? Il gigante continua a impattare sulle nostre vite da ¼ di secolo. Dopo l’enciclopedia e la biblioteca, ora pensiamo solo attraverso l’uso del web che ci fornisce risposte immediate. Accesso immediato alla conoscenza. Sì, immediato. Troviamo tutte le risposte e i significati sul motore di ricerca più evoluto al mondo in meno di un secondo. Digitiamo o pronunciamo parole e frasi, cerchiamo risposte, informazioni, comunichiamo, lavoriamo e persino pensiamo con Google.

    Teorie, privacy e disinformazione
    Prima di Google, le risposte erano più difficili da trovare, spesso richiedendo una visita in biblioteca o il consulto di pesanti volumi enciclopedici. Oggi, con una semplice ricerca su Google, è possibile accedere a una vasta quantità di informazioni su qualsiasi argomento in pochi istanti. Tuttavia, mentre Google offre una piattaforma conveniente per accedere alla conoscenza, sorgono alcune preoccupazioni, in particolare riguardo alla privacy e alla diffusione di disinformazione, comprese le teorie del complotto. È importante notare che la presenza di teorie del complotto su Google non implica che siano verificate o accurate. Molte di queste teorie possono essere dannose e prive di evidenze, alimentando la disinformazione e la paranoia.

    E Google che fa?
    Google cerca di bilanciare la sua missione di fornire accesso a una vasta gamma di informazioni con il dovere di combattere la disinformazione. Ad esempio, utilizza algoritmi per identificare e segnalare fonti di informazioni non affidabili e privilegia fonti autorevoli nei risultati di ricerca. Tuttavia, la lotta contro la disinformazione online è una sfida in continua evoluzione, e alcune teorie del complotto possono ancora trovare spazio nei risultati di ricerca di Google.

    Vale il buonsenso
    È fondamentale che gli utenti esercitino il pensiero critico e valutino attentamente le fonti di informazioni trovate online, soprattutto riguardo ad argomenti controversi. Infine, è importante utilizzare Google in modo consapevole e responsabile, tenendo conto dei suoi vantaggi e svantaggi. Sviluppare abilità di pensiero critico è essenziale per valutare le informazioni trovate su internet e proteggere la propria privacy online.

      Curiosità

      Come vivere 15 anni a Disneyland? Owen e Dolly ce l’hanno fatta…

      Hanno vissuto a Disneyland per 15 anni. E’ successo a una coppia di americani, Owen e Dolly Pope. I due, texani, hanno vissuto nell’enorme parco divertimenti di Anaheim in California tra il 1955 e il 1970, come racconta il sito Allociné.

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        Hanno vissuto a Disneyland per 15 anni. E’ successo a una coppia di americani, Owen e Dolly Pope. I due, texani, hanno vissuto nell’enorme parco divertimenti di Anaheim in California tra il 1955 e il 1970, come racconta il sito Allociné.

        Come è stato possibile?

        C’è ovviamente un motivo dietro a tutto questo. La coppia era responsabile della “Fattoria dei pony”, la principale attrazione equestre del parco giochi. Nei 15 anni i due hanno alloggiato a Frontierland, un’area del parco divertimenti californiano dedicata al selvaggio West. Una zona ben nascosta alla vista della maggior parte dei visitatori. Tanto che per molti detrattori di questa incredibile storia i due in quegli anni si sarebbero nascosti allo sguardo di chi gestiva il parco divertimenti.

        Vivere a Disneyland, un sogno durato 15 anni

        Owen e Dolly erano grandi specialisti di cavalli e furono contattati negli anni ’50 come consiglieri di Walt Disney in persona in merito alle attrazioni equestri del parco che stava per aprire. Una volta assunti, i coniugi si stabilirono nella “Casa del Papa”. Si trattava di un’elegante casa bianca e verde di 120 mq situata dietro al ranch aperto al pubblico. Oggi il loro alloggio non è più visibile. Nel 2016 al suo posto è stata costruita una nuova attrazione ispirata alla saga di Guerre stellari. Owen e Dolly Pope furono i primi ad aderire al World Disney Resort da cui si sono ritirati in maniera definitiva nel 1975.

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          Curiosità

          Rivivere sul Titanic attraverso gli oggetti prelevati dal relitto in fondo al mare

          Dalle fiale di profumo a una borsa di coccodrillo e bottiglie di champagne, nel deposito “segreto” degli oggetti recuperati dal Titanic

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            A più di un secolo dal tragico affondamento del Titanic, un deposito segreto ad Atlanta, in Georgia, custodisce oltre cinquemila oggetti recuperati dal relitto, lontani dai gelidi fondali dell’oceano. Tra questi, spiccano alcuni cimeli straordinari, come una borsa in pelle di coccodrillo, fialette di profumo e una bottiglia di champagne. La BBC ha avuto l’opportunità di esplorare questo magazzino segreto, che raccoglie i resti di una delle tragedie più note della storia.

            Ad Atlanta il tesoro nascosto

            Il deposito di Atlanta, la cui esatta ubicazione resta volutamente segreta, conserva una parte significativa degli oggetti recuperati dal Titanic nel corso dei decenni. La città, infatti, ospita anche una mostra interattiva e in 3D dedicata alla nave, che include centinaia di reperti originali come piatti decorati, gioielli e divise del personale di bordo. Qui è possibile immergersi nell’atmosfera di lusso e sfarzo che caratterizzava il Titanic, con ricostruzioni dettagliate delle sue sale interne e delle scalinate maestose.

            Quante storie dietro questi oggetti

            Ogni oggetto racconta una storia. La borsa in pelle di coccodrillo, ad esempio, apparteneva a Marian Meanwell, una modista di 63 anni che viaggiava in terza classe per raggiungere la figlia negli Stati Uniti. La borsa, ritrovata intatta, conteneva una fotografia sbiadita, probabilmente della madre di Marian, una lettera di raccomandazione e i documenti sanitari necessari per lo sbarco. Tragicamente, Marian si era imbarcata sul Titanic solo perché la nave su cui doveva viaggiare, la Majestic, era rimasta ferma.

            Il profumo di un sopravvissuto

            Tra i reperti spiccano anche delle fialette di profumo appartenute ad Adolphe Saalfeld, un commerciante di seconda classe sopravvissuto al naufragio. Questi piccoli oggetti, rimasti intatti, sono una testimonianza della vita che si è spezzata quella notte, e della sopravvivenza carica di sensi di colpa di chi, come Saalfeld, riuscì a scampare alla tragedia.

            Infine, una bottiglia di champagne, ancora sigillata, ci riporta al lusso del Titanic, una nave dove si celebrava la vita con cene sontuose, musica e balli, ma che finì per diventare un simbolo di rovina e perdita.

            Un patrimonio storico da esplorare

            Il deposito di Atlanta non è solo un magazzino di oggetti, ma un vero e proprio custode di storie, che continuano a emergere dai fondali dell’oceano. Con ogni nuova immersione, nuovi reperti potrebbero venire alla luce, aggiungendo ulteriori capitoli alla tragica epopea del Titanic.

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              Curiosità

              Modella rifiuta 5.000 candidati alla selezione per trovare un fidanzato e rimane single

              Incredibile ma vero: una modella olandese ha passato al setaccio ben 5.000 candidati nella speranza di trovare l’amore della sua vita, ma senza successo. Con criteri di selezione degni di una missione spaziale, nessuno dei pretendenti è riuscito a soddisfare le sue alte aspettative. Mentre alcuni ammirano la sua determinazione, altri si chiedono se forse le sue aspettative non siano un tantino esagerate. Riuscirà mai a trovare il suo principe azzurro o continuerà a scorrere a sinistra? Solo il tempo lo dirà.

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                In un mondo dove trovare l’amore sembra un’impresa ardua, una modella olandese ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella. Dopo aver esaminato meticolosamente ben 5.000 candidati, la giovane e ambiziosa donna è ancora alla ricerca del suo principe azzurro. Sì, avete capito bene: cinquemila aspiranti fidanzati non sono riusciti a conquistare il suo cuore d’oro.

                Un processo di selezione duro quanto un colloquio di lavoro alla NASA

                Vera Dijkmans, modella olandese specializzata in contenuti per adulti, con un metodo di selezione che farebbe impallidire anche il più severo degli esaminatori aziendali, la nostra eroina ha deciso che nessuno dei 5.000 pretendenti era all’altezza delle sue aspettative. Forse cercava un mix tra un miliardario e un supereroe? Chi può dirlo!

                Amore ai tempi dei social

                In un’era in cui le app di incontri e i social media sono la norma, questa modella ha dimostrato che il romanticismo vecchio stile è ancora vivo… o forse morto e sepolto, a giudicare dai risultati. “La selezione naturale ha fatto il suo corso,” ha dichiarato, aggiungendo che il vero amore non può essere affrettato. Evidentemente, cinquemila possibilità non erano abbastanza per accendere la scintilla.

                Un esempio di testardaggine?

                Mentre molti potrebbero ammirare la sua determinazione a non accontentarsi, altri potrebbero suggerire che forse, solo forse, le sue aspettative sono leggermente fuori dal comune. Ma ehi, chi siamo noi per giudicare? Dopo tutto, se non puoi trovare l’amore della tua vita tra cinquemila candidati, forse è il momento di rivedere i criteri di selezione.

                Conclusione: L’Amore è Davvero Così Complicato?

                Alla fine della giornata, questa storia ci ricorda che l’amore è complicato e che trovare la persona giusta può richiedere tempo… o forse solo un pizzico di realismo. Resta da vedere se la nostra modella troverà mai il suo partner perfetto. Nel frattempo, il resto di noi può solo continuare a scorrere a sinistra o a destra, sperando di avere più fortuna.

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