Curiosità
Quell’incredibile segnale alieno che proviene… dal forno a microonde!
Nel 1998, alcuni astronomi avevano rilevato per la prima volta un segnale radio anomalo, caratterizzato da una frequenza specifica che sembrava provenire dallo spazio profondo. Ribattezzato “Peritono”, il segnale appariva e scompariva in modo irregolare, affascinando e frustrando al contempo i ricercatori. Per anni, gli scienziati hanno ipotizzato varie origini possibili, dal rumore di fondo cosmico a potenziali messaggi alieni.
Dopo 17 anni di intensa ricerca su un misterioso segnale cosmico, la comunità astronomica è stata colta di sorpresa da una rivelazione tanto imbarazzante quanto esilarante: il segnale, ritenuto da molti un possibile indizio di vita extraterrestre, proveniva in realtà dal forno a microonde dell’osservatorio. Questo episodio, pur causando un certo imbarazzo, ha anche regalato momenti di leggerezza e risate tra gli scienziati.
La svolta inaspettata
La svolta è arrivata nel 2015, quando un team di ricercatori presso il Parkes Observatory in Australia decise di approfondire la natura dei Peritoni (peryton). Dopo anni di analisi e osservazioni meticolose, il segnale era stato generato dal forno a microonde utilizzato dagli stessi astronomi per riscaldare i loro pasti.
La dinamica della scoperta
I Peritoni venivano rilevati solo quando il forno a microonde veniva aperto prima della fine del ciclo di cottura. Questo rilascio improvviso di radiazioni elettromagnetiche, coincidente con le frequenze utilizzate nelle osservazioni radioastronomiche, aveva ingannato gli strumenti dell’osservatorio, facendo sembrare che il segnale provenisse dallo spazio.
Lezioni imparate?
Questo episodio ha messo in evidenza l’importanza del rigore scientifico e della verifica continua delle fonti di dati. La comunità scientifica e le anomalie più intriganti possono avere spiegazioni terrestri molto più prosaiche di quanto inizialmente pensato.
La scoperta che il tanto cercato segnale alieno proveniva da un forno a microonde è diventata una delle storie più memorabili e divertenti nella storia dell’astronomia moderna. scienza.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Curiosità
Babbo Natale: la storia del santo che diventò un simbolo universale
Dalla generosità di San Nicola di Bari alle leggende moderne: scopriamo le radici storiche, culturali e religiose che hanno trasformato un vescovo del IV secolo nell’iconica figura di Santa Claus.
Babbo Natale, con il suo abito rosso e la barba bianca, è un personaggio intramontabile del periodo natalizio. Ma dietro questa figura fiabesca si cela una storia affascinante che affonda le radici in un uomo realmente esistito: San Nicola di Bari. Chi era davvero questo santo che, attraverso le leggende e le tradizioni, ha ispirato l’iconico Santa Claus? Ricostruiamo insieme la storia di un personaggio che ha attraversato secoli, cambiando aspetto ma rimanendo simbolo di generosità e spirito natalizio.
La figura di San Nicola di Bari
San Nicola nacque intorno al 270 d.C. a Patara, nell’odierna Turchia. Vescovo di Myra, un’antica città dell’Asia Minore, divenne famoso per la sua carità e il suo impegno nel difendere i più poveri e i più deboli. La sua vita è costellata da leggende che lo ritraggono come un uomo dall’animo buono, pronto a intervenire per risolvere le difficoltà altrui, come quella di tre giovani ragazze destinate alla miseria, alle quali donò una dote per evitar loro un matrimonio forzato. A Bari, nel XI secolo, furono trasferite le sue reliquie, dove ancora oggi sono conservate nella basilica che porta il suo nome. Questo fatto contribuì a rafforzare la sua fama, che presto si diffuse in tutta Europa, specialmente nei Paesi Bassi, dove la figura di San Nicola assunse una nuova identità: quella di Sinterklaas, l’ispirazione principale per il moderno Babbo Natale.
L’evoluzione della figura di Babbo Natale
Nel corso dei secoli, la figura di San Nicola ha subito molte trasformazioni. Nei Paesi Bassi, Sinterklaas è ritratto come un anziano vescovo che porta doni ai bambini. Ma è solo grazie all’influenza culturale degli Stati Uniti che, attraverso l’immaginario collettivo, Sinterklaas si trasforma nel moderno Santa Claus. La figura che oggi conosciamo come Babbo Natale è il frutto di numerosi adattamenti. L’abito rosso, il pancione e la barba bianca sono, infatti, dovuti a diverse tradizioni, inclusa quella della Coca-Cola, che nel XX secolo ha ulteriormente contribuito a consolidare l’immagine di Babbo Natale come lo conosciamo oggi.
La scienza ricostruisce il volto di San Nicola
Recentemente, grazie alle moderne tecniche di ricostruzione facciale, è stato possibile riscoprire il volto autentico di San Nicola. Un team di esperti, guidato dalla professoressa Caroline Wilkinson, ha utilizzato un cranio attribuito al santo, conservato nella basilica di Bari, per realizzare una ricostruzione. Il risultato ci restituisce l’aspetto di un uomo anziano con tratti marcati e una robusta struttura facciale, lontano dalla figura idealizzata che abbiamo oggi di Babbo Natale. La ricerca non si è limitata a un mero esercizio scientifico, ma ha anche avuto il fine di riportare l’attenzione sulla figura storica di San Nicola, al di là delle reinterpretazioni culturali che l’hanno trasformata nel moderno Santa Claus.
Curiosità
Le luci natalizie le dobbiamo alla fantasia di un giovane ragazzo turco, nel lontano 1917
Tutte le città, di questi tempi, s’illuminano con gli addobbi di Natale. Uno spettacolo luminoso che, puntualmente, si rinnova e che affascina tutti, grandi e piccini. Molti meno, però, sono quelli che conoscono le origini di questa tradizione che possiede una storia fatta di inclusione e riscatto.
La diffusione dell’usanza di decorare ambienti e alberi con le luci in occasione della principale festività cristiana, partita dall’America, la si deve a un migrante adolescente. Si chiamava Albert Sadacca e, quando prese la decisione che avrebbe cambiato l’aspetto di tutte le città del mondo durante il Natale, aveva 15 anni soltanto.
Un’idea suggerita da un drammatico incendio
La sua storia, però, comincia in Turchia, a Çanakkale, sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli, dove nacque nel 1901 nell’ambito della locale comunità sefardita. Immigrato in America con la famiglia, Albert aveva altri cinque fratelli. Nel 1917, mentre in Europa si combatteva la “grande guerra” mondiale, un tragico incendio scoppiato a New York provocato dalle candele posizionate su un albero di Natale fece riflettere il giovane Albert: perchè non adattare le economiche lampadine vendute in un negozio dai suoi genitori agli abeti natalizi, realizzando delle vere e proprie corde di luci?
Il successo, visti i costi, non fu immediato
Le luci elettriche, sebbene già esistenti, avevano un prezzo troppo elevato per la maggior parte delle persone e quindi si utilizzavano le candele, con evidenti rischi alla sicurezza. La nuova idea di Albert non ebbe un immediato successo: il primo anno furono vendute solo circa 100 corde di luci elettriche. Ma dopo che il ragazzo dipinse i bulbi di rosso, verde e di altri colori, l’attività cominciò davvero a decollare. Nel 1926 Sadacca fondò un gruppo commerciale composto da diverse piccole imprese che, in seguito, si trasformarono nella più grande azienda di illuminazioni natalizie al mondo fino alla metà degli anni Sessanta.
Lutero il probabile, illustre padre dell’idea
L’usanza di decorare abeti utilizzando la luce, invece, è decisamente più antica. Legata ad un’idea che alcuni sostengono partorita dalla fantasia di Martin Lutero, il padre della Riforma protestante del XVI secolo (1483-1546). Applicando delle candele a un abete, dopo aver passeggiato una notta nella foresta e rimanendo incantato dalle stelle che brillavano tra gli alberi: da lì la decisione di portarne uno a casa propria ed abbellendolo con alcune candele poste fra i rami.
Costi proibitivi
Una tradizione che durò a lungo. Anche oltre l’avvento dell’energia elettrica, fino agli anni Venti del XX secolo, anche perchè – come abbiamo già detto – le luminarie natalizie all’inizio rappresentavano un privilegio per pochi riccho. Nel 1900, potevano occorrere fino a 300 dollari (l’equivalente di circa 10.000 dollari di oggi) per pagare le luci, un generatore e i servizi di un addetto ai cavi per illuminare un albero di Natale all’interno della propria casa. Fino alla brillante idea di Sadacca, la maggior parte delle famiglie continuava a decorare i propri alberi di Natale con le candele,secondo l’intuizione di Lutero. Una scelta sicuramente elegante… ma decisamente poco sicura.
Edison l’incantatore luminoso
L’esordio delle luci elettriche natalizie in grande stile non potevano però che essere legate al genio di Thomas Alva Edison. l’inventore delle lampade a incandescenza, intenzionato a illimunare il centro di Manhattan. In occasione del Natale del 1880, Edison posò 8 miglia (pari a 12 chilometri) di filo sotterraneo per alimentare stringhe di luci attorno all’esterno del suo laboratorio nel New Jersey. I pendolari dei treni che viaggiavano tra New York e Filadelfia erano così stupiti da quella vista che un giornalista etichettò addirittura Edison come “l’incantatore”.
Il primo albero nel 1882
Bisognerà attendere altri due anni prile che queste luci vengano utilizzate per scopi decorativi. Sempre durante le festività natalizie, il socio di Edison, Edward Hibberd Johnson, appese 80 luci elettriche colorate attorno a un albero di Natale nel loro laboratorio.
L’accensione dell’albero nazionale, grazie al presidente Coolidge
A contribuire al costo elevato delle prime luminarie natalizie era il fatto che, ai tempi, fossero cablate a mano e realizzate con preziose e delicate lampadine di vetro. Fu solo durante la presidenza di Calvin Coolidge (1872-1933) che prese il via la tradizione dell’accensione ufficiale di un albero di Natale nazionale. Nel 1923 un abete alto 15 metri e proveniente dal Vermont, stato natale di Coolidge, fu adornato con 2500 lampadine elettriche rosse, bianche e verdi.
Il record di uan famiglia newyorkese e quello giapponese di Osaka
Il primato mondiale per il maggior numero di luminarie posizionate in una sola proprietà appartiene a una famiglia di New York che, nel 2014, installò 601.736 luci intorno alla sua abitazione. Per quanto riguarda gli alberi di Natale, il record per il più decorato spetta agli Universal Studios di Osaka, in Giappone, con 612mila lampadine (novembre 2022).
Curiosità
Albero di Natale 2025: basta con il rosso e il verde! Ecco i colori chic e moderni per addobbi da VIP
Nuove tendenze cromatiche ridefiniscono il Natale: via il tradizionale rosso e verde, spazio a blu, lilla e ramato per un’atmosfera elegante e contemporanea.
Quest’anno l’Albero di Natale si veste di nuove tonalità, lasciando da parte i tradizionali colori rosso, verde e oro per abbracciare palette colore più sofisticate come blu ghiaccio, lilla pastello e ramato. Questi colori, ispirati agli ambienti di lusso, offrono un tocco moderno e raffinato, trasformando le abitazioni in spazi eleganti e accoglienti. Molto di moda è il blu ghiaccio che richiama la magia dei paesaggi invernali, evocando un’atmosfera luminosa, glaciale e sofisticato, perfetto per un albero dall’atmosfera invernale. Stessa cosa per il lilla pastello colore delicato e raffinato capace di creare un ambiente sereno e sofisticato. Di moda anche il ramato che richiama calore e intimità, perfetto per ambienti rustici e moderni con le sue calde sfumature ambrate.
Ispirati da case di lusso e social media
Anche se le case dei VIP non sono direttamente protagoniste, la diffusione di queste tendenze tramite social media e riviste di design lascia intuire un’influenza dai contesti più esclusivi. Questo rende possibile ricreare un’estetica da sogno anche nelle case di tutti, per un Natale che unisce eleganza e magia. Le decorazioni tradizionali cedono quindi il passo a un design contemporaneo, dove ogni addobbo diventa un dettaglio di stile. L’albero di Natale, cuore delle festività, si trasforma così in un’opera d’arte, capace di riflettere gusto e modernità.
Decorare l’Albero di Natale con elementi naturali
Molto di moda quest’anno sono gli ornamenti realizzati in materiali sostenibili come legno, juta, carta riciclata e ceramica. Elementi naturali come pigne, rami di sempreverde e bacche per un tocco organico e autentico. E le luci? L’illuminazione deve essere diffusa a LED bianche calde o fredde per creare un’atmosfera accogliente e magica. Sempre di moda anche le stringhe luminose integrate nelle decorazioni, come stelle o fiocchi di neve retroilluminati.
-
Gossip2 anni faElisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Sex and La City2 anni faDick Rating: che voto mi dai se te lo posto?
-
Cronaca Nera1 anno faBossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Speciale Grande Fratello1 anno faHelena Prestes, chi è la concorrente vip del Grande Fratello? Età, carriera, vita privata e curiosità
-
Gossip1 anno faLa De Filippi beccata con lui: la strana coppia a cavallo si rilassa in vacanza
-
Speciale Olimpiadi 20241 anno faFact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Video11 mesi faVideo scandalo a Temptation Island Spagna: lei fa sesso con un tentatore, lui impazzisce in diretta
-
Speciale Grande Fratello1 anno faShaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
