Curiosità
Stipendia et Pecunia, il salario nell’antica Roma
Durante l’Impero Romano, i soldati ricevevano una parte del loro salario in sale. Questo è da dove deriva il termine “salario”, dalla parola latina “salarium”. Il sale era una merce preziosa e necessaria per la conservazione del cibo, quindi rappresentava una forma di pagamento valida e utile.

La Gestione del Salario nell’Impero Romano: dal sale alla moneta
La gestione del salario nell’Impero Romano rappresenta un esempio affascinante di come una civiltà antica abbia sviluppato sistemi economici complessi. I Romani utilizzavano metodi innovativi per compensare i loro lavoratori e militari, evolvendosi da un’economia di baratto e beni di consumo a un sistema monetario più sofisticato.
Il sale come forma di salario
Inizialmente, il sale svolgeva un ruolo cruciale nella gestione del salario dei soldati romani. La parola “salario” deriva dal latino salarium, che si riferisce alla razione di sale distribuita ai soldati come parte del loro pagamento. Questo sistema si basava sull’importanza del sale per la conservazione degli alimenti, la salute e le pratiche rituali.
Conservazione e sicurezza alimentare: In un’epoca priva di refrigerazione, il sale era essenziale per la conservazione del cibo, permettendo di stoccare le provviste per lunghi periodi e garantendo la sicurezza alimentare.
Valore economico e simbolico: Il sale era così prezioso da essere utilizzato come moneta di scambio. Le vie saline, come la famosa Via Salaria, furono costruite per facilitare il trasporto del sale dalle saline ai centri di distribuzione e mercati.



Transizione al sistema monetario
Con l’espansione dell’Impero e il crescente bisogno di una gestione economica più complessa, il sistema di pagamento si evolse. L’uso delle monete iniziò a sostituire il baratto e la retribuzione in natura. Questa transizione fu facilitata da diverse innovazioni e cambiamenti. Già nel III secolo a.C., i Romani iniziarono a coniare monete in argento, rame e oro. Queste monete erano standardizzate e accettate in tutto l’Impero, facilitando gli scambi commerciali e le transazioni economiche.
Sistema di pagamento dal sale alla moneta per i soldati
I soldati romani ricevevano un pagamento regolare, stipendium, che inizialmente era in natura, ma poi divenne principalmente monetario. Questo sistema assicurava che i militari fossero retribuiti in modo equo e costante, rafforzando la loro fedeltà e incentivando l’arruolamento. Ne consegue che l’introduzione delle monete richiese lo sviluppo di una burocrazia più complessa per gestire la coniazione, la distribuzione e la tassazione. Le aeraria (officine monetarie) e i tresviri monetales (magistrati monetari) erano responsabili della supervisione della produzione delle monete.
Impatto sulla società dal sale alla moneta
La transizione a un sistema monetario ebbe un profondo impatto sulla società romana. Le monete standardizzate permisero transazioni più rapide e efficienti, stimolando il commercio interno ed esterno. I mercati locali e le rotte commerciali internazionali prosperarono, integrando l’economia romana con quella delle regioni circostanti.
Le città romane crebbero in dimensioni e complessità grazie alla maggiore fluidità economica. Le risorse potevano essere distribuite più facilmente, sostenendo la crescita di infrastrutture, servizi pubblici e commercio.
Sebbene il sistema monetario avesse portato benefici, accentuò anche le disparità sociali. Le classi più elevate accumulavano ricchezza in monete e beni, mentre i poveri spesso dipendevano ancora da baratti e pagamenti in natura.
La gestione del salario nell’Impero Romano rappresenta un esempio notevole di come un’economia possa evolversi per rispondere ai bisogni di una società in crescita. Dal sale come compenso al sistema monetario avanzato, i Romani svilupparono strumenti economici che non solo sostennero il loro impero, ma influenzarono profondamente le future civiltà. La transizione dal baratto alla moneta rimane una delle loro eredità più durature, evidenziando la loro capacità di innovazione e adattamento in un contesto di espansione e complessità crescente.
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Curiosità
Il mondiale di corse di lumache: una gara lenta ma emozionante!
La cittadina di Congham, nel Norfolk, ospita dal 1960 i campionati mondiali di corsa di lumache, un evento che si è fermato solo durante la pandemia. Le lumache, posizionate al centro di un tavolo, devono raggiungere il bordo esterno per vincere

Ogni anno dal 1960, la tranquilla cittadina inglese di Congham, nel Norfolk, diventa il palcoscenico di uno degli eventi più bizzarri e affascinanti del mondo: i campionati mondiali di corsa di lumache. Questo evento straordinario, che attira centinaia di appassionati e curiosi da ogni angolo del globo, si è fermato solo per una breve pausa durante la pandemia di Covid. L’aria è carica di eccitazione e il ronzio delle conversazioni anima l’atmosfera, mentre si preparano i tavoli di gara per le lumache concorrenti.
Le lumache vengono piazzate al centro di un tavolo appositamente preparato, all’interno di un cerchio rosso. La tensione cresce quando lo starter dà il via, e le lumache iniziano la loro lenta ma inesorabile corsa verso la gloria. L’obiettivo è semplice ma insidioso: essere la prima a raggiungere la linea nera sul bordo esterno del cerchio. Gli spettatori, armati di binocoli e cronometri, osservano attentamente ogni movimento, incitando le loro favorite con grida di incoraggiamento.
Quest’anno, il titolo mondiale del 2024 è stato conquistato dalla lumaca Jeff, che ha completato il percorso in 4 minuti e 3 secondi. Un tempo di tutto rispetto, ma ancora lontano dal record mondiale di 2 minuti e 20 secondi stabilito nel 1995 dalla leggendaria lumaca Archie. Il pubblico ha acclamato Jeff, celebrando la sua vittoria con applausi e cori festosi. La proprietaria di Jeff, visibilmente emozionata, ha raccontato con orgoglio le strategie di allenamento adottate per il suo campione, rivelando segreti e aneddoti divertenti.
La corsa di lumache non è solo una competizione, ma una vera e propria festa della comunità. Le strade di Congham si riempiono di bancarelle che vendono souvenir a tema, da magliette con lumache sorridenti a chiavette USB a forma di chiocciola. I bambini si divertono con giochi ispirati al mondo delle lumache, mentre gli adulti si rilassano degustando specialità culinarie locali, tra cui la famosa “snail pie” (torta di lumache), una prelibatezza che attira i più coraggiosi.
Le storie dei partecipanti, spesso, sono altrettanto affascinanti quanto la gara stessa. Ci sono allevatori di lumache che dedicano ore alla cura dei loro atleti, nutrendoli con diete speciali e costruendo per loro piccole piste di allenamento nei giardini di casa. Ogni lumaca ha la sua personalità e il suo stile di corsa, rendendo ogni gara imprevedibile e avvincente. Le rivalità tra le lumache e i loro proprietari aggiungono un ulteriore strato di dramma e competizione all’evento.
La corsa di lumache di Congham è un esempio perfetto di come una piccola comunità possa creare un evento unico e memorabile, capace di unire le persone in un’esperienza di gioia e divertimento condiviso. Mentre il sole tramonta su Congham e i festeggiamenti si placano, già si comincia a parlare della prossima edizione, con la speranza che nuove lumache record possano emergere e scrivere un altro capitolo nella storia di questo incredibile campionato.
Curiosità
Labubu, il pupazzo ribelle diventato un’icona globale
Dalle vetrine di design ai profili Instagram delle star, ecco perché tutti vogliono Labubu: non solo un giocattolo, ma un manifesto di stile e identità.

C’è un piccolo pupazzo con orecchie a punta e sorriso malandrino che ha stregato celebrity e collezionisti in tutto il mondo. Si chiama Labubu, e quello che a prima vista potrebbe sembrare un giocattolo eccentrico è in realtà uno dei fenomeni di culto più esplosivi della cultura pop contemporanea. Creato dall’artista Kasing Lung, Labubu è il simbolo perfetto di un’estetica anti-mainstream che mescola suggestioni fiabesche e tratti inquieti. In poco tempo è diventato un accessorio dallo charme outsider irresistibile. È nato come designer toy, ma oggi è considerato un feticcio da collezione, un oggetto d’arte in miniatura. E in piò rare versioni che raggiungono cifre a tre zeri alle aste più ambite, e un pubblico di appassionati che cresce ovunque. Da Milano a Seoul passando per New York.
Ogni esemplare ha una sua personalità
Ciò che rende Labubu così desiderabile è l’unicità. Ogni esemplare ha una propria personalità, con abiti e tratti sempre diversi, e viene venduto in blind box, una confezione a sorpresa che trasforma ogni acquisto in una piccola caccia al tesoro. Ma il colpo di scena è arrivato quando celebrità del calibro di Rihanna, Hailey Bieber e Lizzo hanno iniziato a mostrarlo nelle loro stories o appenderlo come charm alle borse da migliaia di dollari, decretandone lo status fashion.
Labubu non cerca di essere “carino”
Il suo fascino sta nella sua espressione beffarda e nel suo essere diverso da tutto. E proprio per questo piace così tanto: rappresenta chi ha il coraggio di essere sé stesso senza farsi addomesticare. Oggi chi vuole un Labubu può sperare di trovarlo in edizioni limitatissime o tentare la sorte nelle aste dedicate, come quella su Catawiki in corso fino a domani 29 giugno, dove alcuni pezzi rari – pirateschi, horror o a tema dark – fanno gola a collezionisti esperti e neofiti. Entrare nel mondo di Labubu non significa solo possedere un oggetto esclusivo, ma abbracciare un’estetica che rifiuta gli standard e celebra la stranezza come forma di bellezza.
Curiosità
Come preparare la Barca di San Pietro per predire il futuro
Nella notte tra il 28 e 29 giugno, si rinnova la tradizione della «Barca di San Pietro», il rito dell’albume messo nell’acqua per leggere il futuro.

Dopo l’acqua di San Giovanni con cui vi siete lavati il 24 mattina lasciando a macerare la notte precedente in una bacinella d’acqua erbe aromatiche, fiori, e bacche preparatevi per la solennità dei santi Pietro e Paolo. Infatti nella notte tra il 28 e il 29 giugno, tocca alla Barca di San Pietro.
Che cos’è la Barca di San Pietro
Secondo questa antica usanza del Nord Italia, dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia, nella notte tra il 28 e il 29 giugno si riempie un contenitore di vetro d’acqua e lo si posa all’esterno. Un davanzale, un balcone, un prato o in giardino. Sarebbe meglio ci fossero delle piante intorno, anche quelle in vaso. Nell’acqua si mette un albume d’uovo, usando molta delicatezza cioè facendo attenzione a non romperlo. Lo si lascia lì per tutta la notte senza spostare né muovere la bacinella. Il mattino troverete nell’acqua delle forme create dall’albume. Forme che dovrebbero ricordare visivamente le vele di una barca. Un effetto che, nel corso della giornata, si dissolverà molto lentamente. Fino a scomparire del tutto intorno a mezzogiorno.
Il soffio di San Pietro
Secondo la credenza contadine e popolare sarebbe il soffio di San Pietro, pescatore e traghettatore di anime, che farebbe assumere all’albume nella bacinella una speciale conformazione. In base a come appariranno le cosiddette “vele” (potrebbero apparire ritte, chiuse, inclinate o allungate), si possono trarre buoni o cattivi auspici. Questa previsione nell’antichità era legata al raccolto e all’andamento dell’annata agraria. Oggi si tende a considerare di più l’individuo e quindi il tutto è autoreferenziale, si tende a riportarlo al proprio destino.
Quelle vele raccontano quale sarà il nostro futuro
Se saranno aperte, le vele indicheranno giornate di sole e dunque buon tempo, anche in senso figurato. Se chiuse e sottili invece saranno in arrivo pioggia e temporali e bisogna ripararsi, proteggersi. Tutto ciò non si riferisce solo al meteo, ma anche all’andamento della nostra vita.
C’è una spiegazione scientifica?
L’escursione termica tra giorno e notte, che nel periodo estivo è più intensa, insieme all’umidità notturna abbinata alla rugiada del mattino, provocano l’addensamento dell’albume. Il calore che viene dal terreno o dal davanzale sale e fa gonfiare lo stesso dandogli così quella forma caratteristiche delle vele bianche di una nave. Insomma meglio che leggere un oroscopo…
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