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Lifestyle

Estate: il fascino del bagno in mare a mezzanotte!

L’estate porta con sé una serie di tradizioni incantevoli, e una delle più affascinanti è senza dubbio il bagno in mare a mezzanotte. Questo rituale, praticato da chi ama la combinazione di avventura e tranquillità, offre un’esperienza unica e indimenticabile.

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    Cosa rende così speciale un tuffo nell’acqua sotto il cielo notturno?
    Innanzitutto, la sensazione di libertà. Lontani dalla calca delle spiagge affollate diurne, ci si trova spesso soli o in compagnia di pochi amici, immersi in un’atmosfera quasi surreale. La luce della luna riflessa sulla superficie del mare crea un gioco di luci e ombre che conferisce al tutto un tocco di magia.

    La temperatura dell’acqua è solitamente più calda rispetto a quella dell’aria, avvolgendo i corpi in un abbraccio piacevole e ristoratore. Il silenzio notturno, rotto solo dal dolce sciabordio delle onde, contribuisce a una sensazione di pace e serenità difficile da trovare altrove.
    Inoltre, c’è un aspetto avventuroso in questo rituale. Nuotare nel buio, con solo la luna e le stelle come guida, stimola un senso di connessione primordiale con la natura. È un momento di introspezione e riflessione, in cui ci si sente parte integrante dell’universo.

    Per coloro che non hanno ancora provato questa esperienza, l’invito è di lasciarsi tentare almeno una volta. Prendete un telo, un costume e dirigetevi verso il mare. Scoprirete un mondo nuovo, dove ogni problema sembra lontano e ogni pensiero trova una dimensione più leggera.

    Il bagno in mare a mezzanotte non è solo un semplice tuffo, ma un rito estivo che celebra la bellezza della notte, la forza della natura e la magia delle piccole cose. Provare per credere.

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      Curiosità

      Albero di Natale 2025: basta con il rosso e il verde! Ecco i colori chic e moderni per addobbi da VIP

      Nuove tendenze cromatiche ridefiniscono il Natale: via il tradizionale rosso e verde, spazio a blu, lilla e ramato per un’atmosfera elegante e contemporanea.

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        Quest’anno l’Albero di Natale si veste di nuove tonalità, lasciando da parte i tradizionali colori rosso, verde e oro per abbracciare palette colore più sofisticate come blu ghiaccio, lilla pastello e ramato. Questi colori, ispirati agli ambienti di lusso, offrono un tocco moderno e raffinato, trasformando le abitazioni in spazi eleganti e accoglienti. Molto di moda è il blu ghiaccio che richiama la magia dei paesaggi invernali, evocando un’atmosfera luminosa, glaciale e sofisticato, perfetto per un albero dall’atmosfera invernale. Stessa cosa per il lilla pastello colore delicato e raffinato capace di creare un ambiente sereno e sofisticato. Di moda anche il ramato che richiama calore e intimità, perfetto per ambienti rustici e moderni con le sue calde sfumature ambrate.

        Ispirati da case di lusso e social media

        Anche se le case dei VIP non sono direttamente protagoniste, la diffusione di queste tendenze tramite social media e riviste di design lascia intuire un’influenza dai contesti più esclusivi. Questo rende possibile ricreare un’estetica da sogno anche nelle case di tutti, per un Natale che unisce eleganza e magia. Le decorazioni tradizionali cedono quindi il passo a un design contemporaneo, dove ogni addobbo diventa un dettaglio di stile. L’albero di Natale, cuore delle festività, si trasforma così in un’opera d’arte, capace di riflettere gusto e modernità.

        Decorare l’Albero di Natale con elementi naturali

        Molto di moda quest’anno sono gli ornamenti realizzati in materiali sostenibili come legno, juta, carta riciclata e ceramica. Elementi naturali come pigne, rami di sempreverde e bacche per un tocco organico e autentico. E le luci? L’illuminazione deve essere diffusa a LED bianche calde o fredde per creare un’atmosfera accogliente e magica. Sempre di moda anche le stringhe luminose integrate nelle decorazioni, come stelle o fiocchi di neve retroilluminati.

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          Cucina

          Natale a tavola: il grande viaggio nei sapori dell’Italia, da Nord a Sud

          Cenone di magro, pranzo del 25, dolci della tradizione, pesci rituali e primi piatti d’altri tempi: un mosaico gastronomico che racconta la storia delle comunità e le identità locali.

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          Natale a tavola

            La mappa del gusto delle feste

            In Italia non esiste un solo “menu di Natale”. Il Paese, con le sue mille culture e storie regionali, celebra le feste attraverso una straordinaria varietà gastronomica. Al Centro e al Sud la cena più importante è quella della Vigilia, consumata rigorosamente “di magro”, mentre in gran parte del Nord l’appuntamento cruciale è il pranzo del 25 dicembre.
            A cambiare non sono soltanto gli orari, ma anche gli ingredienti, le modalità di preparazione e persino il simbolismo dei piatti. In comune rimangono solo alcune certezze: la frutta secca, considerata beneaugurante, e i dolci iconici come panettone e pandoro.

            Le tradizioni del Nord: sapori forti e cotture lunghe

            Sulle tavole della Valle d’Aosta si celebra la carne, con la carbonade — manzo stufato nel vino rosso — a rappresentare uno dei piatti più identitari del periodo. Non mancano sfiziosità come i crostini al miele, accompagnati da salumi locali di capra e pecora.

            In Piemonte le feste significano agnolotti e bollito misto, servito con le salse tradizionali come bagnet verd e bagnet ross. In Liguria, invece, prevale la leggerezza del mare: ravioli di pesce, verdure e il celebre cappon magro, un imponente piatto di pesce e ortaggi stratificati.

            La Lombardia custodisce una tradizione inaspettata: l’anguilla, spesso cotta al cartoccio, protagonista della Vigilia in molte famiglie. In Veneto convivono polenta e baccalà mantecato, mentre il lesso con le salse rimane un must del 25 dicembre.

            In Friuli Venezia Giulia il freddo invernale porta in tavola la brovada e muset, rape macerate nella vinaccia servite con cotechino. In Trentino-Alto Adige il Natale profuma di canederli, capriolo e strudel, ma anche del ricco zelten, un pane dolce a base di frutta secca e canditi.

            Il Centro Italia: tra pasta ripiena, pesce e arrosti importanti

            L’Emilia Romagna è da sempre regina della pasta fresca: tortellini, passatelli e lasagne sono i protagonisti assoluti del pranzo del 25. Tuttavia, esistono zone come Modena dove la Vigilia è da tradizione “di pesce”, con spaghetti a base di tonno, sgombro e acciughe.

            Nel Lazio il 24 dicembre porta in tavola baccalà fritto, fritto misto di verdure e il simbolico capitone. A Roma non mancano piatti storici come la minestra di pesce, la pasta e broccoli in brodo di arzilla e gli spaghetti con le alici. A Natale si passa alla carne: abbacchio al forno, cappelletti in brodo e bollito misto sono riti tramandati di generazione in generazione.

            In Toscana si aprono le danze con i crostini ai fegatini e si prosegue con arrosti di faraona, anatra o cappone ripieno. Nelle Marche dominano i maccheroncini di Campofilone, mentre in Umbria spiccano i cappelletti ripieni spesso anche di cappone e piccione.

            In Abruzzo il pranzo si arricchisce di agnello arrosto, lasagne e zuppe. Imperdibili i caggionetti, dolcetti fritti ripieni di castagne o mandorle.

            Il Sud: trionfo di mare, frattaglie rituali e dolci sorprendenti

            La Campania accoglie il Natale con un patrimonio gastronomico ricchissimo. La Vigilia è dominata dal pesce: spaghetti alle vongole, insalata di rinforzo e naturalmente il capitone, scelto per un’antica tradizione simbolica che lo associa alla vittoria sul male. Il 25 dicembre si passa a zuppe, struffoli, roccocò e molta frutta secca.

            In Basilicata le feste portano in tavola zuppe di verdure come scarole e cardi in brodo di tacchino, oltre al baccalà lesso e alle scarpedde, sfoglie fritte ricoperte di miele. In Calabria si celebrano salumi e primi semplici ma saporiti come spaghetti con mollica e alici, oltre al pesce stocco e al capretto accompagnato da broccoli tipici.

            La Puglia porta sulle tavole pettole, frittelle che possono essere salate o dolci, oltre all’anguilla arrostita e al baccalà fritto. L’agnello al forno con i lampascioni rappresenta una delle ricette più identitarie.

            Le isole: tra pasta ripiena, mare e dolci storici

            In Sardegna i culurgiones e i malloreddus dominano la tavola natalizia, mentre in Sicilia i profumi sono quelli di arance, aringhe, pasta con le sarde e beccafico. Lo sfincione è un must delle feste, così come i dolci: buccellati, cassate e cannoli.

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              Libri

              Libri sotto l’albero: i classici di Natale da leggere in famiglia

              Ecco i grandi capolavori letterari perfetti per ritrovare la magia delle feste. Cinque storie senza tempo da vivere con i tuoi cari, tra sogni e ricordi d’infanzia.

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                Durante il periodo natalizio, non c’è nulla di più affascinante che immergersi in un buon libro accanto all’albero addobbato. Le storie senza tempo sanno risvegliare emozioni e ricordi, riportandoci a un mondo di sogni e meraviglie. Almeno uno dei cinque classici libri natalizi che elenchiamo siamo certi che lo avete già letto. Si tratta di libri che continuano a incantare lettori di ogni età, trasformando le serate delle feste in momenti indimenticabili.

                “Un Natale” di Truman Capote

                Due racconti autobiografici che catturano il calore e l’incanto delle feste. Con gli occhi del piccolo Buddy, riviviamo la magia di un Natale fatto di alberi decorati e dolci tradizionali. Un viaggio nella nostalgia, perfetto per ritrovare l’essenza della festa.

                Canto di Natale” di Charles Dickens

                Il classico natalizio per eccellenza. Ebenezer Scrooge e i tre spiriti del Natale ci conducono in un racconto avvincente e pieno di significato, che risveglia il calore dell’altruismo e la gioia dello spirito natalizio. Ideale per letture condivise in famiglia.

                “Lettere da Babbo Natale” di J.R.R. Tolkien

                Un volume dolcissimo che raccoglie le lettere scritte da Tolkien ai suoi figli, firmate da Babbo Natale. Un viaggio al Polo Nord tra renne dispettose, orsi buffi e avventure incredibili. Perfetto per chi vuole tornare bambino con un pizzico di immaginazione.

                “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” di E.T.A. Hoffmann

                Una storia magica dove un omino di legno prende vita e affronta un esercito di topi. Un racconto di incredibile fantasia, che ha ispirato balletti e adattamenti cinematografici, perfetto per le notti incantate del periodo natalizio.

                “Il sarto di Gloucester” di Beatrix Potter

                Una fiaba che profuma di magia e semplicità. Racconta di un povero sarto aiutato da topolini laboriosi per completare un abito per il Natale. Una storia calda e tenera che scalderà il cuore di grandi e piccoli.

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