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Libri

Quando la Marcuzzi diede dell’ipodotato a Fabio Volo… e altre bassezze vip: tutto in un libro!

Firma del Fatto Quotidiano, l’autore Alessandro Ferrucci in “Non sai cos’è successo…” (che esce per PaperFirst) , prrsenta un’imperdibile raccolta di aneddoti, battute, figuracce e lati oscuri dei personaggi di ieri e di oggi dello spettacolo.

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    Come eravamo ma anche chi siamo oggi e in che derizione stiamo prendendo. Fra le pagine di Non sai cos’è successo… (PaperFirst), c’è tutto questo e tanto altro, analizzato dalla penna di Alessandro Ferrucci che, negli ultimi anni, ha raccontato vizi e bassezze dei vip sul Fatto Quotidiano.

    I personaggi famosi come non li avete mai conosciuti

    C’è chi a Parigi ha assistito alla fuga da un battello di Marcello Mastroianni e Mario Monicelli al grido “Mejo una gricia!”, altro che nouvelle cuisine. Come pure chi non ha mai visto Monica Bellucci senza tacchi: nuda sì, ma sempre con i tacchi, “anche quando fa la doccia”. C’è chi ha vissuto gli anni ’80 come una rappresentazione immacolata dell’edonismo senza limiti, tra un taaac, un party, dove la cocaina veniva servita dentro le zuppiere.

    Bagagli di vita, unici ed irripetibili

    C’è chi ha calcato il palcoscenico e l’ha temuto tutta la vita, perché il vero artista non si abitua alla liturgia del sipario e non dà mai per scontate quelle assi, “altrimenti te se magnano”, come diceva Gigi Proietti. C’è invece chi, come Ettore Scola, sosteneva: “Io sono di una generazione dove il lettino dello psicologo era la sedia del barbiere”. Leggere questo libro significa prendersi del tempo senza essere avvolti dalla fretta. Da leggersi con calma, un pezzetto alla volta. Un libro che può essere paragonato ad un “tram” popolato di storie. Un tram nel quale in otto anni di interviste sul Fatto Quotidiano sono saliti 400 grandi nomi del cinema, dello spettacolo, della tv, dello sport e della letteratura. Con il loro bagaglio di vita, unico ed irripetibile, spesso anche un po’ cafone.

    Aneddoti, qui pro quo, gaffes di ogni tipo

    Con Robert Redford vestito da Monnezza che assieme a Thomas Milian cerca di entrare al Jackie O’ senza riuscirci o Donato Carrisi che, mentre presenta un libro in Russia, lo prendono per il figlio di Al Bano. Passaggio imperdibile è quello dove Alessia Marcuzzi grida a Fabio Volo di avere “il pisello piccolo”. E Gianni Morandi in ambulanza con le mani sciolte dal fuoco con l’infermiere che gli chiede un selfie. Per un Francesco Paolantoni che rifiuta una sceneggiatura firmata dall’ancora sconosciuto Paolo Sorrentino, Pupi Avati arruola l’esordiente Stefano Accorsi per un film dopo che la fidanzata dell’attore si era prostrata in ginocchio dal regista bolognese dicendogli che altrimenti Accorsi si sarebbe suicidato.

    Sembra un film… invece è accaduto veramente

    Situazioni paradossali eppure accadute veramente, in un trionfo di bizzarria nascosta che livella strati popolari, il colmo delle barzellette che invece rappresenta la realtà. Come quella che vede protagonisti Alessandro Haber al cinema in compagnia di Nanni Moretti, insieme a vedere La Cicala di Lattuada, appena dissequestrato per il nudo integrale delle due protagoniste, Clio Goldsmith e Barbara De Rossi. Citiamo dal libro: “Pure quel pomeriggio la sala era piena. Nonostante la censura il film esibiva in diverse scene qualche culo e un po’ di tette; a metà della visione Nanni urlò: “Basta con la fi*a, abbiate il coraggio di mostrare anche un po’ di ca**o”.

    Depardieu non si smentisce mai

    Sabrina Impacciatore sul set di Concorrenza sleale deve recitare con Gerard Depardieu e prende un Lexotan per l’agitazione. A quel punto Depardieu la sgama e le fa: “Perché hai preso la pillola per dormire? La prossima volta sdraiati, apri le cosce, pensa a me e toccati: del Lexotan non avrai più bisogno”. Ai tempi attuali, dominati dal #MeToo, è un aneddoto che fa tremare le vene dei polsi…

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      Libri

      Torino capitale dei libri (e della resistenza ai tempi bui): il Salone accende le pagine della cultura

      Oltre 2.000 eventi, 700 stand e una città che si trasforma per accogliere l’editoria. Tra ospiti di spicco e nuove sfide del mercato, il Salone del Libro di Torino celebra le parole come strumenti di dialogo e cambiamento.

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        Da giovedì 15 a lunedì 19 maggio, Torino torna a essere la capitale italiana del libro, ospitando la 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro. Con la direzione di Annalena Benini, la fiera si sviluppa su 137.000 metri quadrati, con oltre 700 stand e più di 2.000 incontri. Il tema di quest’anno, “Le parole tra noi leggere”, omaggia il romanzo di Lalla Romano e invita alla riflessione sul potere del linguaggio nel creare connessioni e scambi culturali. Oltre agli appuntamenti al Lingotto, il Salone Off porterà la letteratura tra teatri, biblioteche e quartieri cittadini. La Campania sarà la Regione ospite, mentre i Paesi Bassi avranno uno spazio speciale, con incontri e eventi dedicati alla loro tradizione editoriale.

        Le novità dell’edizione 2025

        Oltre ai padiglioni 1, 2, 3, l’Oval e il Padiglione 4, dedicato al Bookstock e alle nuove generazioni, il Salone introduce due nuove aree. Il Publishers Centre, una lounge per professionisti con incontri tra editori, librai e influencer e la nuova sala stampa esterna, un’area da 100 mq. per facilitare la comunicazione con i media.

        Gli ospiti del Salone: grandi firme e voci emergenti

        L’elenco di scrittori e intellettuali attesi è lungo e prestigioso. Tra gli internazionali troviamo Tracy Chevalier, Valérie Perrin, Jean Reno, Paul Murray, Etgar Keret, Joël Dicker, Scott Turow e Mircea Cărtărescu. Sul fronte italiano, ci saranno Alessandro Barbero, Dacia Maraini, Roberto Saviano, Serena Dandini, Antonio Albanese, Simonetta Agnello Hornby e Licia Troisi. Inoltre saranno presenti i curatori delle otto sezioni tematiche: Luciana Littizzetto, Francesco Costa, Erin Doom, Alessandro Piperno e Melania G. Mazzucco.

        Ma come sta l’editoria? Insomma…

        L’entusiasmo per il Salone arriva in un periodo complesso per il mercato editoriale. Mentre il settore dei libri cartacei resiste, la crescita del digitale e degli audiolibri sta ridefinendo il modo in cui il pubblico si avvicina alla lettura. Secondo le ultime analisi, nel 2024 il mercato del libro in Italia ha registrato una leggera crescita, ma con una forte polarizzazione tra i titoli di successo e il resto della produzione. Le vendite di romanzi e saggi di autori affermati hanno tenuto, mentre le nuove voci faticano a emergere in un panorama dominato da nomi consolidati. L’editoria indipendente cerca di farsi spazio con strategie mirate e modelli di pubblicazione alternativi, ma deve confrontarsi con un pubblico sempre più frammentato tra ebook, podcast e consumi rapidi di contenuti.

        Quindi? Quindi tutti a Torino per misurare la temperatura della cultura contemporanea. Tra riflessioni sulla parola, incontri con autori e strategie editoriali per il futuro, il Salone ripropone il luogo perfetto per capire dove va la letteratura e come evolve il rapporto tra libro e lettore.

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          Libri

          Solo uomini tra le pagine. Ecco la casa editrice che pubblica solo autori maschi

          Conduit Books, fondata da Jude Cook, sostiene che le nuove voci maschili siano trascurate nell’editoria contemporanea. Nessuna polemica, dicono, solo un progetto per riequilibrare il panorama letterario.

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            Nel mondo dell’editoria, dove da anni si celebra il talento delle autrici femminili, c’è chi ha deciso di puntare su una narrazione tutta maschile. Conduit Books, nuova casa editrice indipendente inglese fondata da Jude Cook, ha annunciato che pubblicherà esclusivamente autori uomini. E come mai?

            La casa editrice inusuale

            La decisione nasce da una riflessione sul cambiamento del mercato editoriale negli ultimi 15 anni, dove – secondo Cook – l’entusiasmo per una nuova generazione di scrittrici ha lasciato in ombra le voci maschili, in particolare quelle emergenti. Cook sostiene che l’industria del libro abbia fatto un rapido correttivo a decenni di dominazione maschile nella narrativa, ma che oggi si rischi di escludere nuove storie raccontate dagli uomini. “Le storie di nuovi autori maschi sono spesso trascurate, con la percezione che la voce maschile sia problematica”, ha dichiarato al quotidiano Guardian.

            Raccontare il nostro secolo da un punto di vista maschile

            La casa editrice vuole esplorare tematiche come paternità, relazioni, vita quotidiana e la condizione maschile nel XXI secolo. L’obiettivo è pubblicare tre libri all’anno – romanzi, memoir o raccolte di racconti – scritti da autori under 35, con la speranza di dare spazio a voci che non trovano facilmente un editore. Cook sottolinea che non si tratta di un’operazione polemica, bensì di un’iniziativa mirata a espandere l’offerta letteraria. Gli uomini non hanno smesso di leggere e scrivere, sostiene, ma semplicemente non vengono più pubblicati con la stessa frequenza. Tutto qui.

            Ma chi l’ha detto che gli uomini non leggono più?

            Secondo i dati del 2020, il 78% delle figure editoriali nell’industria dei libri sono donne, il che potrebbe influenzare quali storie vengono selezionate per la pubblicazione. Secondo Cook gli interessi letterari maschili, specialmente quelli legati alla classe operaia, vengono spesso liquidati come poco seri o poco evoluti. Nel futuro, Conduit Books potrebbe ampliare la sua missione e includere anche autrici donne. Ma per ora la scelta è netta: raccontare il mondo attraverso una prospettiva esclusivamente maschile. Riuscirà questo progetto a trovare il suo pubblico ampio e variegato? La vera sfida sarà attirare lettori che, secondo il fondatore, si sentono trascurati. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità della casa editrice di identificare autori interessanti e creare un catalogo che sappia coinvolgere il mercato. Nel frattempo è aperta la caccia al primo romanzo…

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              Libri

              Roberto Saviano e “L’amore mio non muore”: il coraggio di raccontare

              Nel suo nuovo romanzo, Saviano riporta alla luce la storia di Rossella Casini, vittima della ‘Ndrangheta, e riflette sulla sua stessa esistenza da recluso. Tra memoria, giustizia e sacrificio, un racconto potente sull’amore e sulla libertà negata.

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                Roberto Saviano torna in libreria con L’amore mio non muore, un romanzo pubblicato da Einaudi Stile Libero il 6 maggio 2025. Questa volta, lo scrittore napoletano racconta la storia vera di Rossella Casini. Una giovane studentessa fiorentina che, nel 1981, scompare nel nulla dopo aver sfidato la ‘Ndrangheta.

                Rossella era una ragazza piena di vita, con una famiglia affettuosa e un futuro promettente. La sua esistenza cambia quando si innamora di Francesco Frisina, uno studente calabrese fuori sede. Quello che all’inizio sembra un amore come tanti si trasforma presto in una vicenda drammatica. La famiglia di Francesco è legata a una potente cosca mafiosa e, durante una visita in Calabria, Rossella si ritrova coinvolta in una faida sanguinosa. Convinta che il loro amore possa cambiare le cose, cerca di convincere Francesco a collaborare con la giustizia, ma il suo coraggio la porta a una fine tragica. Il 22 febbraio 1981, Rossella scompare e il suo corpo non viene mai ritrovato. Lo Stato la riconosce come vittima della mafia, ma la sua storia è rimasta a lungo dimenticata.

                Saviano omaggia chi si è opposto a un sistema disumano

                Saviano, con la sua scrittura intensa e documentata, riporta alla luce questa vicenda, trasformandola in un racconto di amore, coraggio e resistenza. Il romanzo non è solo una denuncia della violenza mafiosa, ma anche un tributo a chi ha avuto la forza di opporsi a un sistema disumano. Per accompagnare l’uscita del libro, l’autore ha organizzato un tour teatrale in diverse città italiane, tra cui Milano, Bologna, Torino e Roma, per raccontare la storia di Rossella anche attraverso la voce e la performance.

                La snervante vita sotto scorta…

                Ma L’amore mio non muore è anche un libro che riflette sulla condizione personale dello stesso Saviano, ormai da anni costretto a vivere sotto scorta per le minacce ricevute dalla criminalità organizzata. La sua vita è una reclusione forzata, un’esistenza senza libertà, in cui ogni movimento è sorvegliato e ogni scelta è influenzata dalle misure di protezione. Non può passeggiare da solo, fermarsi in un bar o decidere di vivere senza precauzioni. Lo stesso amore, tema centrale del romanzo, è per lui un’esperienza difficile da vivere pienamente: tutto è filtrato dal rischio, dalle limitazioni, dalla consapevolezza che la sua sicurezza viene prima di qualsiasi sentimento.

                Voglio una vita tranquilla

                Saviano racconta spesso la mancanza di normalità, il peso di una vita in cui la quotidianità è negata. Non può scegliere dove abitare, non può fare viaggi senza protezione, non può concedersi il lusso dell’anonimato. In un’intervista, ha detto che il prezzo che ha pagato per la verità è quello di non avere una casa vera, un luogo in cui sentirsi davvero libero. Eppure, nonostante tutto, continua a scrivere, a denunciare, a raccontare storie che altrimenti verrebbero dimenticate. L’amore mio non muore non è solo il racconto di Rossella Casini. E’ anche la riflessione di un autore che vive il paradosso della libertà negata in nome della giustizia. Un uomo che ha scelto di non tacere, anche quando il silenzio sarebbe stata la via più semplice per proteggersi.

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