Lifestyle
Matrimonio all’italiana per Alessandro Vespa
Bruno Vespa, noto giornalista e conduttore televisivo italiano, ha recentemente annunciato il matrimonio di suo figlio Alessandro in Puglia. Le nozze avranno luogo nella suggestiva cornice della cattedrale di Oria, una cittadina con una ricca storia e un’architettura affascinante situata nella provincia di Brindisi.
Alessandro Vespa, figlio del noto giornalista Rai Bruno Vespa e della magistrata Augusta Iannini, ha scelto la storica città di Oria, situata in provincia di Brindisi, per celebrare le sue nozze. La cerimonia è programmata per il 22 giugno e si terrà nella splendida cattedrale di Oria, un luogo di grande rilevanza storica e architettonica.
Oria, con il suo ricco patrimonio culturale e le sue affascinanti strutture storiche, rappresenta una location ideale per un evento così significativo. La città è conosciuta per la sua cattedrale barocca, che offre un ambiente maestoso e solenne per la celebrazione di matrimoni. Dopo la cerimonia religiosa, il ricevimento avrà luogo presso la masseria di famiglia, una tradizionale tenuta pugliese. Le masserie, spesso immerse nel verde e caratterizzate da un’architettura rurale autentica, sono luoghi perfetti per festeggiamenti, offrendo un’atmosfera intima e suggestiva.


Foto di famiglia prima della cerimonia: Bruno Vespa, Augusta Iannini, Alessandro e Federico
La cerimonia di nozze di Alessandro Vespa si terrà nella cattedrale Santa Maria Assunta in cielo di Oria il 22 giugno alle 17.30. La celebrazione sarà officiata dal vescovo Vincenzo Pisanello. Il sindaco di Oria, Cosimo Ferretti, ha dichiarato che Alessandro Vespa è rimasto incantato dalla cattedrale. Questo non sorprende, dato che la cattedrale è un magnifico esempio di architettura settecentesca, costruita su una chiesa medievale. Al suo interno, la cattedrale ospita la famosa “Cripta delle mummie”, che aggiunge un ulteriore fascino storico e misterioso al luogo.
La cerimonia di nozze di Alessandro Vespa non sarà solo un evento intimo, ma un grande avvenimento che coinvolgerà più di 250 invitati. Dopo la celebrazione religiosa nella cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo di Oria, il ricevimento avrà luogo nella tenuta di famiglia Li Reni, situata nelle campagne di Manduria. Questa tenuta, immersa nel verde e nella tranquillità delle campagne pugliesi, è una location perfetta per accogliere un evento di tale importanza. Gli ospiti, tra cui si prevede la presenza di numerose celebrità, soggiorneranno in alcune delle migliori strutture ricettive della zona.


Alcune immagini della Masseria dove avrà luogo il ricevimento
Chi è Alessandro Vespa
Alessandro Vespa è il secondogenito del noto giornalista Rai Bruno Vespa e della magistrata Augusta Iannini. Suo fratello maggiore, Federico, ha seguito le orme paterne diventando un giornalista radiofonico. Alessandro, invece, ha scelto un percorso professionale diverso. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Roma Tre, ha ulteriormente arricchito la sua formazione con un master in Real Estate Finance presso la Luiss Business School di Roma.
Alessandro lavora attualmente come avvocato nello studio legale Cappelli RCCD di Roma. È specializzato in corporate real estate e assiste società di gestione del risparmio, fondi di investimento, operatori professionali e industriali. Nonostante la sua famiglia famosa, Alessandro mantiene un basso profilo e preferisce stare lontano dai riflettori.
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Lifestyle
Babbo Natale esiste? Quando i dubbi iniziano (davvero) e come parlarne senza rovinare la magia di dicembre
Prima o poi succede: tuo figlio chiede se Babbo Natale esiste davvero. Mentire o dire la verità? Per la pedagogista Elena Cortinovis, esperta di Disciplina dolce, non c’è un’età uguale per tutti: conta seguire i dubbi del bambino e non forzare né la magia né la rivelazione.
Prima o poi succede a tutti: tuo figlio ti guarda con occhi un po’ diversi dal solito e ti chiede: “Ma Babbo Natale esiste davvero?”. E tu resti lì, sospesa tra la voglia di proteggere ancora un po’ quella magia e la sensazione che stia arrivando una piccola svolta. Non è una tragedia, ma è una soglia emotiva: parla dell’infanzia che cambia passo e anche della nostra nostalgia.

Il punto di partenza è semplice: credere a Babbo Natale non è tempo perso. Elena Cortinovis, pedagogista e divulgatrice esperta in Disciplina dolce, lo dice chiaramente: “Il pensiero magico è quello che fa vivere il bambino in quel mondo in cui le renne possono volare, in cui i folletti sono magici, in cui le fatine esistono”. Non è ingenuità da sradicare, è una palestra di immaginazione e sicurezza emotiva.
I dubbi arrivano (di solito) tra i 7 e i 9 anni
A un certo punto spuntano le domande pratiche: “Come fa a visitare tutte le case in una notte?”, “Perché quello del centro commerciale sembra diverso?”, “Come entra se non abbiamo il camino?”. È il segnale che il pensiero diventa più logico, e i genitori spesso si sentono in trappola: reggere la favola o dire tutto?
Seguire il bambino, non la tabella delle età
Per Cortinovis la chiave è ascoltare e restituire la palla: “Chiediamo: Tu cosa ne pensi? Secondo te come fa?”. Niente “prove” costruite ad arte e niente strappi improvvisi. Alcuni bambini sono scettici già a 5 anni, altri a 9 ci credono ancora: non c’è un’età giusta uguale per tutti, c’è il vostro bambino con la sua sensibilità.
Quando arriva la verità, cambia solo il ruolo
Prima o poi la scoperta arriva: per maturità, per una frase a scuola, per un dettaglio che non torna. In quel momento si può spiegare che Babbo Natale è una storia che gli adulti raccontano per rendere il Natale speciale e che la magia non era nel personaggio, ma nell’amore e nella cura con cui si prepara quel giorno. E che, crescendo, si può diventare “custodi” di quella magia per i più piccoli.
E la nostalgia? Spesso è anche nostra
Cortinovis lo sottolinea: “In questo caso in realtà il problema è anche nostro”. Finché ci credono, restano piccoli. Quando smettono, siamo noi a dover accettare che lo sguardo cambia. Ma il Natale non sparisce: si trasforma, diventa più consapevole, magari più complice. E la domanda “esiste?” lascia spazio a un’altra, più interessante: come vogliamo raccontarlo, quest’anno?
Animali
Natale coi fiocchi… e con occhio ai nostri pelosetti! Le accortezze da tenere presente per fare felici anche loro
Luci scintillanti, pacchetti colorati e tanto buon cibo. Il Natale è magico per tutti, ma attenzione ai nostri amici a quattro zampe!
Il Natale è uno dei periodi più belli più belli dell’anno, ma per i nostri amici pelosetti può nascondere qualche insidia. Tra alberi di Natale, luci scintillanti e tavole imbandite, i nostri cani e gatti potrebbero trovarsi in situazioni un po’… pericolose! Ma niente paura, con qualche accortezza possiamo trasformare le feste in un momento di gioia anche per loro.
L’albero di Natale: un’attrazione irresistibile
L’albero di Natale è il simbolo delle feste, ma per i nostri amici a quattro zampe può rappresentare una vera e propria giungla da esplorare. In queste settimane sui social si sprecano i meme e i brevi video in cui cani e gatti di tutto il mondo sono alle prese con l’albero di Natale e le loro decorazioni. Per chi guarda il divertimento è assicurato un po’ meno per i loro proprietari. Bisogna fare molta attenzione alle palline di vetro. Per i nostri pelosetti sono dei giocattoli irresistibili, ma se si rompono possono causare ferite. Attenti anche all’ingestione di aghi che possono provocare problemi gastrointestinali. E naturalmente è sempre meglio ribadire che la dimensione dell’albero e la sua stabilità contano parecchio. Un albero non ben fissato potrebbe diventare un pericoloso ostacolo, soprattutto per i gatti arrampicatori.
E quindi che fare?
Si consiglia di utilizzare decorazioni infrangibili. Scegliere palline e addobbi in plastica o materiale atossico. Assicurarsi che l’albero sia ben ancorato al pavimento o al muro e, se possibile, conviene posizionare l’albero in una zona non accessibile agli animali.
Un altro elemento di cui tenere conto sono le luci e i cavi natalizi. Le luci scintillanti costituiscono una tentazione troppo grande un vero e proprio richiamo per i nostri amici curiosi. Mordicchiarli può provocare scosse elettriche o ustioni. Per ovviare a questo problema è consigliabile nascondere i cavi sotto tappeti o utilizzare guaine protettive. Inoltre meglio posiziona le luci in alto, fuori dalla portata degli animali.
Le piante natalizie: attenzione al veleno!
Sia la Stella di Natale che il vischio, l’agrifoglio sono tutte piante bellissime, ma molto tossiche per i nostri amici a quattro zampe. La soluzione farà storcere il naso a molti: utilizzate piante finte. Sono un’alternativa sicura e altrettanto bella. E se proprio non volete circondarvi di plastica almeno posizionate le piante vere in luoghi fuori dalla portata degli animali.
Il cibo: un pericolo nascosto
Le tavole imbandite di Natale sono piene di leccornie, ma molte di queste sono dannose per i nostri amici a quattro zampe ad iniziare dal cioccolato che contiene teobromina, tossica per cani e gatti. Non parliamo di uvetta e uva che possono causare insufficienza renale, o delle ossa rotte che possono scheggiarsi e, se ingerite, provocare ferite interne. Durante le feste ma in generale è meglio evitare di dare cibo agli animali senza il consenso del veterinario. E se per la cena della vigilia e il pranzo di Natale non volete rompimenti la soluzione definitiva è quella di mettere il vostro animale domestico in un’altra stanza. Per una volta che sarà mai…!
Stress e rumori: un mix esplosivo per i nostri pelosetti
Le feste natalizie sono piene di ospiti, rumori e cambiamenti nella routine quotidiana. Tutto questo può stressare i nostri animali. Tutto l’anno. Bisognerebbe crea un angolo tranquillo dove il vostro animale possa rifugiarsi e soprattutto cercare di mantenere una routine il più possibile regolare.
Cucina
Tronchetto di Natale: la ricetta del dolce simbolo delle feste
Dalla storia del “bûche de Noël” alla preparazione passo dopo passo: ingredienti, consigli e procedimento per portare in tavola un dessert scenografico e irresistibile.
Il tronchetto di Natale, conosciuto anche come bûche de Noël, è uno dei dolci più iconici delle festività. Nato in Francia alla fine dell’Ottocento, prende ispirazione da un’antica usanza contadina: bruciare un grande ceppo di legno nel camino come augurio di prosperità per il nuovo anno. Con il tempo, quel simbolo si è trasformato in un dessert che richiama la forma del tronco, decorato per ricordare la corteccia e i nodi del legno.
Oggi il tronchetto è preparato in moltissime varianti, ma la versione più diffusa resta quella a base di pan di Spagna arrotolato e farcito con crema al cioccolato, perfetta per concludere il pranzo di Natale con un tocco scenografico.
Ingredienti (per 8-10 persone)
Per il pan di Spagna:
- 4 uova medie
- 120 g di zucchero
- 100 g di farina 00
- 20 g di cacao amaro in polvere
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Per la farcitura e la copertura:
- 250 ml di panna fresca da montare
- 200 g di cioccolato fondente
- 30 g di burro
Per decorare (facoltativo):
- zucchero a velo
- ribes, mirtilli o decorazioni natalizie in zucchero
Procedimento
Per prima cosa si prepara il pan di Spagna. Montate le uova con lo zucchero utilizzando le fruste elettriche fino a ottenere un composto chiaro, gonfio e spumoso. Aggiungete la vaniglia, poi incorporate delicatamente la farina setacciata insieme al cacao, mescolando dal basso verso l’alto per non smontare l’impasto.
Versate il composto su una teglia rettangolare rivestita di carta forno, livellandolo con una spatola. Cuocete in forno statico preriscaldato a 180 °C per circa 10-12 minuti. Una volta cotto, sfornate il pan di Spagna e rovesciatelo ancora caldo su un canovaccio leggermente umido. Arrotolatelo delicatamente su se stesso e lasciatelo raffreddare: questo passaggio eviterà che si rompa in seguito.
Nel frattempo preparate la crema al cioccolato. Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria o nel microonde, poi unite il burro e mescolate fino a ottenere una crema liscia. Montate la panna ben fredda e incorporatene una parte al cioccolato per ottenere una farcitura morbida.
Srotolate il pan di Spagna, farcitelo con la crema e arrotolatelo nuovamente con attenzione. Rivestite l’esterno con la crema rimasta, creando delle striature con una forchetta per simulare la corteccia del legno.
Il tocco finale
Trasferite il tronchetto su un piatto da portata e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un’ora. Prima di servire, spolverizzate con zucchero a velo per un effetto “neve” e decorate a piacere.
Il risultato è un dolce elegante ma accessibile, capace di unire tradizione, gusto e atmosfera natalizia. Un classico che, ogni anno, riesce a mettere d’accordo tutti, grandi e piccoli, attorno alla tavola delle feste.
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