Moda
Gemelli del Red Carpet e audaci sperimentazioni: ecco i look più belli di Venezia
Mentre Brad Pitt e George Clooney si confermano protagonisti assoluti, la madrina del Festival Sveva Alviti conquista tutti con un abito rosso mozzafiato. Victoria De Angelis sorprende con un look etereo, mentre Paola Egonu porta una ventata di romanticismo insieme al compagno Leonardo Puliti. Tra gli influencer, Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser convincono, mentre Alessia Lanza divide il pubblico con la sua scelta audace.
A Venezia, sotto le luci sfavillanti del red carpet, spiccano come sempre due “gemelli” del glamour: Brad Pitt e George Clooney. Questi due sembrano avere un patto segreto con l’eleganza, perché qualunque cosa indossino, il risultato è sempre perfetto. Anche quando osano con outfit che sfidano il solito total black, la loro presenza resta ineguagliabile.
Felicity Jones rosa ma con stile (8)
L’attrice britannica Felicity Jones ha deciso di puntare su un rosa accattivante, e il risultato è stato un successo. Il contrasto tra il suo incarnato e l’abito in raso è semplicemente perfetto, e il taglio originale del modello dimostra ancora una volta che il rosa può essere sofisticato se indossato con classe.

Chiara Iezzi regina dei fiori (9)
Chiara Iezzi ci ha regalato una ventata di freschezza con il suo abito giallo decorato da una stola di petali rosa. Fresca ed eterea, ha decisamente fatto un cambio di rotta rispetto ai soliti look, incantando tutti con la sua scelta floreale.

Cristina Parodi chic (8)
Cristina Parodi, una vera signora del red carpet, ha sfilato con un abito scivolato di satin color nocciola. Quando si tratta di eleganza, Cristina non sbaglia mai. Le scarpe argento che ha scelto sono state la vera ciliegina sulla torta, confermando il suo inconfondibile senso dello stile.

Giulia Salemi premaman (7)
Giulia Salemi ha scelto un total white che mette in risalto il pancione da futura mamma, un look che trasmette serenità e dolcezza. Tuttavia, qualcosa non convince del tutto: forse un sandalo gioiello avrebbe spezzato il look e aggiunto quel tocco di glamour in più.

Asia Argento dark (7)
Asia Argento rimane fedele al suo stile dark con un abito total black semplice, che lascia i suoi tatuaggi in vista. Tuttavia, ci saremmo aspettati qualcosa di più audace per il Festival. Un’occasione mancata per stupire?

Brad Pitt e George Clooney, gemelli di look (9)
E poi ci sono loro, Brad Pitt e George Clooney, i veri protagonisti della serata. Per il photocall, hanno scelto completi chiari molto simili, quasi a voler dire “siamo sempre i re del red carpet”. Sul tappeto rosso, però, si sono distinti: George ha optato per un classico smoking, mentre Brad ha deciso di sorprendere con un completo anni ’70, caratterizzato da un doppio petto profilato in raso e pantaloni svasati. Un look che potrebbe tranquillamente “rompere l’internet”. Brad, sei più bello che mai, e sì, possiamo dirlo: hai quasi rubato la scena perfino al Jude Law di ieri sera. Non ci sfugge nemmeno il dettaglio della t-shirt nera.


Sveva Alviti, total red (9)
La madrina del Festival del Cinema, Sveva Alviti, ha scelto un look total red per la quarta giornata di passerella sulla laguna. L’abito rosso lungo, impreziosito da dettagli floreali sulla scollatura a cuore, ha incantato i fan vicini al tappeto rosso. Sveva, sempre bellissima e sorridente, ha dimostrato ancora una volta di saper catturare l’attenzione con eleganza e stile.

Victoria De Angelis ipnotica (8,5)
Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, ha calcato la passerella dell’81esima edizione del Festival del Cinema di Venezia indossando un abito rosa cipria che le calzava a pennello. Abbandonato il consueto look da rocker, Victoria è apparsa eterea e delicata. I capelli biondi, lasciati sciolti, e il make-up con focus sugli occhi, hanno completato un look che ha saputo ipnotizzare tutti i presenti.

Paola Egonu e Leonardo Puliti, romanticismo sul red carpet (9 al merito sportivo)
Paola Egonu, accompagnata dal fidanzato Leonardo Puliti, ha sfilato sul red carpet abbracciata e innamoratissima. Il compagno della medaglia d’oro del volley non si è risparmiato nelle dolci effusioni. Paola indossava un abito lungo monospalla, forse un po’ troppo semplice e dallo stile vestale. Conoscendo la sua personalità vibrante, ci saremmo aspettati qualcosa di più audace. Leonardo, invece, ha optato per un classico smoking nero elegante, una scelta sicura.

Gli influencer: tra promossi e bocciati (scappati dal Papeete)
Anche gli influencer hanno fatto la loro apparizione al Festival del Cinema di Venezia. Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser, freschi di matrimonio, hanno riscosso successo con i loro outfit coordinati in nero: lei in un abito lungo ricco di perline, monospalla con spacchi tattici, lui in un classico abito con camicia bianca. Voto 7.5.

Al contrario, la tiktoker Alessia Lanza è stata criticatissima. Ha scelto un vestito lungo porpora, senza reggiseno, con una scollatura profondissima sulla schiena che lasciava intravedere il segno dell’abbronzatura. Un outfit che ha fatto discutere sui social, dove qualcuno ha commentato: “Sembra appena tornata da una serata al Papeete.” Voto 5, con Cecilia e Ignazio che salvano la situazione.
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Moda
Autunno di velluto: dal cacao al melanzana, passando per i verdi bosco e le sfumature miele, la stagione veste colori caldi e profondi
Dimenticate il grigio triste delle mezze stagioni. L’autunno 2025 è un inno ai colori pieni, alla luce dorata e alle sfumature gourmand che ricordano la terra, il legno, il vino e il cielo al tramonto. Dominano marroni speziati, viola intensi, verdi profondi e tocchi d’oro bruciato. Le palette si fanno tattili, quasi commestibili, e rivendicano la dolcezza di una stagione da indossare come una coperta amata.
L’autunno quest’anno non ha fretta: scende come una carezza, avvolge, coccola. E la moda risponde allo stesso modo, inseguendo colori che scaldano prima ancora di essere indossati. È la stagione delle palette emozionali, quelle che parlano di boschi umidi, tè fumanti, vino rosso e mattine lente con la brina sui vetri.
Il marrone torna protagonista, ma non è mai piatto. Ha mille nomi e mille anime: cacao, castagna, ruggine, caffè tostato, nocciola. Lo si vede su capispalla strutturati, stivali scultorei, borse morbide come guanti di pelle antica. È un colore che rassicura e seduce, perché richiama la natura e insieme la città vissuta, elegante senza esibizione.
Accanto a lui, la famiglia dei viola conquista la scena. Niente timidezze: melanzana, ciclamino scuro, ametista. Toni profondi che ricordano velluti teatrali, perfetti per bluse impalpabili, dolcevita sottili e cappotti maxi. È il colore delle sere che arrivano presto, dei pensieri che restano morbidi anche quando il cielo si fa blu notte.
Non manca il verde, declinato in versioni botaniche: muschio, salvia, abete. È il colore dei giardini segreti, delle sciarpe intrecciate, dei blazer in lana pettinata che chiedono solo un rossetto deciso e un passo lento per sembrare già un film francese. Un accento perfetto per chi ama vestire con discrezione, ma vuole lasciare un’impronta.
A illuminare la palette, il miele. Caldo, fluido, morbido come caramello versato sul cashmere. Lo trovi in cappotti cammello alleggeriti, gonne in lana, maglioni a coste che sembrano rubati al guardaroba di chi sa scegliere solo pezzi che durano. Con un tocco oro bruciato — una fibbia, un bottone, un orecchino — diventa pura poesia.
Le texture seguono la stessa grammatica sensoriale: velluto, lana bouclé, pelle burrosa, seta opaca. Materiali da toccare, non solo da guardare. Ed è lì che l’autunno rivela il suo segreto più dolce: vestirsi non è solo apparire, ma abitare i propri colori, sentirli sulla pelle, lasciarsi proteggere.
Perché in fondo l’autunno è questo: un invito lento a stare bene, a scegliere con calma, a brillare di un calore discreto. Senza rumore, senza ostentazione. Solo stile, sfumato come una foglia che cambia.
Moda
Moda, il ritorno del paltò: classico, oversize o vintage, il cappotto dell’inverno si porta con personalità
Simbolo di stile e sobrietà, il cappotto lungo riconquista passerelle e armadi. Tra lana spessa, tweed o cashmere, è il capo chiave dell’autunno-inverno 2025.
Il ritorno del cappotto lungo
È ufficiale: il paltò è tornato. Dopo stagioni dominate da piumini tecnici e bomber oversize, il cappotto lungo torna a dettare legge, riscoprendo l’eleganza classica. Le passerelle di Parigi e Milano l’hanno consacrato protagonista assoluto dell’inverno: tagli dritti, spalle importanti e silhouette pulite. Ma non è un ritorno nostalgico — il nuovo paltò gioca con proporzioni, tessuti e dettagli contemporanei. Il fascino è quello di un capo che non urla, ma comunica con autorevolezza.
Dalla sartoria al guardaroba urbano
Una volta simbolo di rigore, oggi il paltò si reinventa. Si porta aperto, con sneakers o stivali, su jeans o completi fluidi. La moda lo mescola al quotidiano, lo alleggerisce, lo rende democratico. I colori? Dominano i neutri — cammello, grigio, blu notte, ma anche nero e verde bosco. Per chi osa, tornano i quadri e i motivi check di ispirazione british, in perfetto equilibrio tra nostalgia e modernità.
Gli stilisti lo reinterpretano in lana cotta, tweed o cashmere double, e le versioni oversize diventano quasi una coperta urbana: rassicurante, elegante, mai banale.
Paltò per lei, paltò per lui
Nel guardaroba femminile il paltò abbraccia forme morbide, cintura in vita e collo ampio, spesso portato sopra minidress o maglioni chunky. Per l’uomo resta il grande classico — doppiopetto o monopetto, spalle strutturate e linea asciutta — ma il nuovo modo di indossarlo è più rilassato: con cappuccio sotto, dolcevita o camicia sbottonata.
È il ritorno di una certa idea di eleganza: quella che non ha bisogno di stupire, ma solo di durare.
In un’epoca di abbigliamento usa e getta, il paltò resta un manifesto di stile. Si compra una volta, si indossa per anni. Ed è proprio questo — la sua discreta, resistente bellezza — il vero lusso del presente.
Moda
Berretti col pon pon, il ritorno in passerella del cappello più giocoso dell’inverno
Dalle piste da sci agli street look metropolitani, il berretto col pon pon diventa l’accessorio più divertente (e più fotografato) del momento. Tra lana grossa, cashmere e tocchi luxury, torna a definire l’inverno 2025 con ironia e calore.
C’era un tempo in cui il berretto col pon pon era un affare da bambini o da sciatori. Poi la moda, come sempre, ha deciso di riscrivere le regole. Oggi è ufficiale: il cappello con la pallina sulla testa è tornato. E non in modo discreto. Dai défilé di Parigi ai look di strada di Milano, il berretto col pon pon è diventato l’accessorio più democratico dell’inverno: caldo, giocoso, un po’ nostalgico e tremendamente fotografico.
Lo hanno rilanciato prima gli stilisti, poi le celebrity. In passerella si è visto in versione oversize, spesso in lana bouclé o in cashmere color crema, con il pon pon in pelliccia sintetica grande come una mela. A rilanciarlo sono stati anche i brand più sofisticati, che lo abbinano a cappotti sartoriali e stivali alti, rompendo la regola non scritta che lo voleva confinato alle settimane bianche. Il risultato è un contrasto irresistibile: la leggerezza infantile che incontra l’eleganza adulta.
Nei look da città, invece, domina il gioco delle proporzioni. Il pon pon gigante diventa un dettaglio ironico su outfit iperstrutturati, cappotti oversize e piumini urban. Chi ama le versioni minimal sceglie i modelli in maglia liscia con micro pon pon tono su tono, mentre i più audaci si spingono verso i colori fluo e le texture pelose che evocano le prime collezioni Y2K.
Sui social, il trend è ormai ovunque: influencer e modelle lo indossano come se fosse una dichiarazione di leggerezza, un modo per sorridere all’inverno. E le maison di moda lo cavalcano trasformandolo in un simbolo pop. Il messaggio è chiaro: dopo anni di minimalismo e tonalità neutre, il cappello col pon pon restituisce un po’ di ironia alla stagione fredda.
Ma dietro quel piccolo pompon che dondola c’è anche una lunga storia. Nacque come segno distintivo delle divise dei marinai francesi, poi fu adottato dagli alpinisti per proteggere la testa dal gelo e infine divenne l’emblema dell’abbigliamento da neve anni ’80. Oggi rinasce come accessorio trasversale, capace di attraversare mode e generazioni.
Che sia in cachemire, mohair o lana grezza, il berretto col pon pon ha una sola regola: va portato con disinvoltura. E magari con un sorriso, perché in fondo è questo che chiede. Non prendersi troppo sul serio, neppure quando si parla di stile.
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