Moda
Hairstyle: sempre sulla cresta dell’onda!
Il flipped bob, o per meglio dire caschetto corto con punte ribaltate all’insù, è una tendenza di taglio di capelli che ha riacquistato popolarità negli ultimi anni, ispirata allo stile degli anni ’60. Caratterizzato da punte rivolte verso l’alto, anziché verso l’interno o l’esterno come nel bob classico, questo taglio aggiunge un tocco di glamour retrò e dinamismo al look.

Il flipped bob, noto anche come “caschetto corto con punte ribaltate”, è una tendenza di taglio di capelli che sta facendo un ritorno trionfante negli ultimi anni, ispirata allo stile iconico degli anni ’60. Questo taglio aggiunge un tocco di glamour retrò e dinamismo al look, con le sue punte rivolte verso l’alto anziché verso l’interno o l’esterno come nel classico bob.
Com’è il taglio?
Caratterizzato da una lunghezza corta e punte ribaltate verso l’alto, il flipped bob è un’interpretazione moderna di un classico intramontabile. Questo stile di taglio di capelli è diventato popolare grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di adattarsi a diverse forme del viso e tipi di capelli.
Per farlo bene
Per ottenere il look del flipped bob, è importante lavorare con un bravo parrucchiere che possa personalizzare il taglio in base alle tue caratteristiche individuali. Le punte ribaltate possono essere create con l’ausilio di un asciugacapelli e una spazzola rotonda, dando ai capelli un movimento sottile e naturale.
Chi lo porta meglio?
In definitiva, il flipped bob è una scelta audace e alla moda per chi vuole distinguersi dalla folla e abbracciare lo spirito degli anni ’60 con un tocco di modernità. Sperimenta questo taglio di capelli iconico e trasforma il tuo look con un tocco di glamour retrò. Si tratta di una variante del bob classico che presenta punte svolazzanti verso l’alto anziché essere tagliate dritte o arrotondate. Questo effetto è ottenuto tramite l’uso di spazzole rotonde o piastre per capelli per curvare leggermente le estremità verso l’alto durante lo styling.
È adatto a tutte?
Questo taglio di capelli è adatto a una vasta gamma di forme del viso e tipi di capelli ed è particolarmente versatile. Può essere indossato con una frangia o senza, e può essere personalizzato con diverse lunghezze e texture per adattarsi al gusto individuale e allo stile personale per aggiungere un tocco di eleganza vintage a qualsiasi look.
Prova a farlo in casa
Per trasformare un french bob qualsiasi in un caschetto alla Jackie Kennedy o alla Marilyn Monroe, è necessario concentrarsi principalmente sullo styling. Ecco come ottenere l’effetto rétro desiderato:
Prepara i capelli
Inizia con i capelli puliti e leggermente umidi. Applica un po’ di mousse volumizzante o schiuma modellante per dare struttura ai capelli e mantenerli in posizione durante lo styling.
Asciugali
Utilizza un asciugacapelli con diffusore per asciugare i capelli, lavorando dalle radici alle punte. Per ottenere un effetto più voluminoso e gonfio, inclina la testa in avanti mentre asciughi i capelli.
Forma le onde
Una volta che i capelli saranno asciutti, utilizza una piastra o un ferro arricciacapelli grosso, per creare onde morbide e vaporose. Avvolgi ciocche di capelli intorno al ferro, lasciando le punte leggermente fuori per ottenere l’effetto ribaltato verso l’alto tipico dello stile rétro.
Fissa l’onda
Applica uno spray per capelli leggero o una nebbia di fissaggio per mantenere le onde in posizione e prevenire l’effetto crespo.
Finiture
Per un tocco finale, puoi aggiungere una piccola quantità di olio o siero per capelli sulle punte per un aspetto più lucido e definire meglio le onde.
Seguendo questi passaggi, puoi trasformare facilmente un french bob in uno splendido caschetto rétro ispirato a Jackie Kennedy o magari anche a Marilyn Monroe, o addirittura a Gigi Hadid, aggiungendo un tocco di glamour e fascino vintage al tuo look.
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Moda
Nude look mania: la 22enne vamp su red carpet con sopracciglia decolorate e trasparenze shock. Da Margot Robbie a Jenna Ortega
Dopo Dakota Johnson e Margot Robbie, anche le nuove star cavalcano il trend del “vedo-non vedo” sul tappeto rosso. Tra abiti trasparenti, scollature da capogiro e accessori da vamp, la moda del momento divide: eleganza o pura esibizione?

Se pensavate di aver visto tutto, il red carpet vi smentisce. L’ultima arrivata nella schiera delle “svippate” ha deciso di portare il nude look a un livello superiore: abito trasparente da vamp e sopracciglia decolorate, effetto creatura notturna, che l’ha resa quasi irriconoscibile. Ha 22 anni, ma già si muove come se fosse nata per scioccare, piazzandosi un gradino sopra le colleghe che avevano aperto la pista.







Il messaggio è chiaro: non serve più vestirsi di lustrini per farsi notare, basta togliere. Dakota Johnson aveva acceso la miccia con le sue trasparenze a New York, Margot Robbie l’ha trasformata in tendenza planetaria sfilando a Londra, e adesso tocca alle nuove leve raccogliere l’eredità. La passerella sembra diventata un campo di battaglia dove vince chi riesce a restare sensuale senza scadere nella volgarità, giocando con tessuti che coprono e scoprono, lasciando immaginare più che mostrare.
L’ultima vamp in ordine di tempo ha deciso di strafare: non solo nude look, ma anche sopracciglia decolorate, un dettaglio che ha diviso il pubblico. C’è chi parla di svolta fashion e chi la paragona a un cosplay malriuscito di Mercoledì Addams versione futurista. Eppure, il colpo l’ha centrato: tutti a parlare di lei, più che dell’evento stesso.
Agli Emmy, Jenna Ortega aveva già dato spettacolo con un top gioiello ricoperto di cristalli multicolor e perle, abbinato a una gonna nera dallo spacco assassino. Una scelta applaudita perché in bilico tra eleganza e provocazione. Margot Robbie, dal canto suo, ha trasformato il vedo-non vedo in un’arte sottile: le sue uscite da “Barbie adulta” restano il benchmark del trend.
Il punto è che la moda del nude look non ammette errori: basta un passo falso e la linea tra eleganza e trash viene superata in un attimo. Ma è proprio lì che le star giocano la loro partita, sapendo che i fotografi sono pronti a immortalare qualsiasi caduta di stile.
Così, da Dakota a Jenna, da Margot alla 22enne misteriosa con le sopracciglia “fantasma”, la tendenza si conferma: osare paga, anche se a volte il risultato fa più paura che moda. Ma del resto, nel regno dei red carpet, chi non rischia resta invisibile.
Moda
L’arte dell’upcycling: una rivoluzione sostenibile nella moda

Nell’epoca attuale, la moda non è solo questione di stile, ma anche di sostenibilità. Con sempre maggiore consapevolezza ambientale, l’industria della moda sta abbracciando nuove pratiche per ridurre il suo impatto ecologico. Tra queste, spicca l’upcycling, un’arte che trasforma rifiuti in capi di abbigliamento unici e desiderabili. Scopriamo come questa tendenza sta rivoluzionando il mondo della moda con il suo mix di creatività e responsabilità ambientale.

Il rinascimento dei tessuti
L’upcycling pone l’attenzione sui materiali dimenticati, trasformando vecchi tessuti e indumenti in opere d’arte indossabili. Da jeans a t-shirt, nulla è troppo comune per essere reinventato. Tessuti pre-loved vengono tagliati, assemblati e lavorati con maestria per creare nuovi capi che trasudano storia e carattere.

Creatività senza limiti
L’upcycling libera la creatività dei designer, permettendo loro di esplorare nuove possibilità attraverso la riutilizzazione di materiali esistenti. Patchwork di stampe, mix di texture e combinazioni audaci diventano la firma di quest’arte unica. Ogni pezzo è un’opera d’arte unica, riflettendo il talento e la visione del suo creatore.

Un atto di ribellione contro il consumismo
In un’epoca dominata dal consumismo veloce, l’upcycling rappresenta una forma di protesta silenziosa. Oltre a ridurre i rifiuti tessili, promuove un approccio più consapevole alla moda. Indossare un capo upcycled significa abbracciare l’individualità e la sostenibilità, sfidando gli standard imposti dalla moda di massa.

Un futuro sostenibile
L’upcycling non è solo una tendenza passeggera, ma una filosofia che promette un futuro più sostenibile per l’industria della moda. Con sempre maggiori marchi e designer che abbracciano questa pratica, il suo impatto positivo si fa sempre più evidente. Guardando avanti, possiamo immaginare un mondo in cui l’upcycling diventa la norma, trasformando il nostro modo di concepire la moda e il consumo.
Quindi l’upcycling è molto più di una semplice tendenza; è un’evoluzione necessaria nell’industria della moda. Attraverso la sua combinazione di creatività, responsabilità ambientale e ribellione contro il consumismo, l’upcycling sta ridefinendo il concetto stesso di moda. È un invito a guardare oltre il nuovo e lo splendido, per abbracciare la bellezza e la sostenibilità del riuso.
Moda
Clizia Incorvaia tra petali e polemiche: l’abito che ha diviso il red carpet di Venezia
Un look scenografico tra rose e strascico, un messaggio altruista o una mossa studiata per farsi notare? Il red carpet del Festival accende il dibattito.

Sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, Clizia Incorvaia ha scelto un ingresso che difficilmente passava inosservato. Martedì 2 settembre, l’influencer e moglie di Paolo Ciavarro ha calcato la passerella con un abito bustier rosa pallido, caratterizzato da uno strascico imponente decorato con rose bianche e rosse. In mano, una singola rosa rossa: un gesto carico di simbolismo che ha subito acceso il confronto pubblico.
Le critiche non si sono fatte attendere. Il quotidiano Il Messaggero, con tono pungente, ha commentato: “È un aereo? Un volatile? No, è lo strascico di Clizia Incorvaia, tempestato di rose… Aiuto” . Anche il sito Notizie.it ha riportato il giudizio in termini simili, sottolineando che il look ha alimentato discussioni intense sul suo significato.
Ma allo stesso tempo, c’è chi ha promosso la scelta della showgirl. In calendari dei look del festival, è stata descritta come una “sposa perduta”, originale e mai banale, capace di attirare l’attenzione proprio perché autentica nella sua teatralità.
Clizia stessa ha voluto spiegare il concetto che stava dietro all’outfit: “Ho scelto un abito di rose bianche e una rosa rossa da donare… un gesto per dire grazie. Alle donne, al supporto che ci unisce. Ai fotografi, che con i loro occhi rendono eterno ogni istante”. Peccato che la motivazione non abbia convinto tutti: molti sospettano che il look servisse piuttosto a catalizzare l’attenzione, mettendo in scena un’altruistica strategia di visibility.
Questa diatriba, del resto, è una costante nelle apparizioni delle influencer sui grandi palcoscenici cinematografici. Da un lato, sono considerate ospiti glamour chiamate anche dagli eventi collaterali per valorizzare marchi e visibilità. Dall’altro, si solleva regolarmente il dubbio: quanto c’è di cuore e quanto di calcolo in queste scelte?
Il look di Clizia Incorvaia a Venezia è quindi diventato simbolo di un dilemma più ampio: fino a che punto il red carpet è vetrina di creatività e messaggio personale, e quando si trasforma in palcoscenico dell’ego? Nel gioco delle immagini e delle intenzioni, ogni gesto diventa messaggio, ogni petalo, contesto.
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