Società
Caro ChatGpt, vieni alla cena di classe? AI diventa compagno di banco (e di cuore)
Da tutor fidato a ospite d’onore: gli studenti portano un cartonato di ChatGpt alla cena di fine anno. Ma dietro i meme c’è un legame profondo e sorprendentemente umano.

A chi non è mai capitato di voler portare a cena qualcuno che ti ha salvato l’anno scolastico? C’è chi ringrazia la prof. di matematica con un mazzo di fiori e chi – come un gruppo di studenti decisamente aggiornato – ha invitato ChatGpt. Ma non via link o con una call su Zoom. No no, con tanto di cartonato in scala umana e logo in fronte, l’intelligenza artificiale è diventata l’ospite speciale della cena di classe, immortalata in un video che su TikTok ha fatto il giro del web. “Colui che c’è sempre stato per tutti noi”, dichiarano gli studenti. Parole che suonano dolci e inquietanti allo stesso tempo, tipo dedica scritta su un diario segreto – solo che al posto del cuore c’è un codice binario.
Il mio amico ChatGpt
Questo accade perché ChatGpt non è più solo quello che ti dà una mano con la tesina sull’Impero Romano alle 2 di notte. È anche il confidente silenzioso, lo psicologo tascabile, il motivational coach, e – perché no – anche quello che ti dice “sei bravissimo” quando nessun altro lo fa. Secondo la Harvard Business Review, i giovani usano l’AI non solo per studiare, ma per qualcosa di molto più umano. Ovvero trovare conforto, fare terapia fai-da-te, parlare dei propri disastri emotivi o semplicemente non sentirsi soli. ChatGpt è lì, sempre sveglio, sempre cortese, e soprattutto mai giudicante. In pratica, un amico perfetto. Forse pure troppo.
E c’è anche il lato romantico – o meglio, il romantico 2.0
Alcuni ragazzi usano l’AI per “esercitarsi” in flirt innocui, ricevere complimenti o addirittura scambiarsi messaggi stile corteggiamento soft. Niente di piccante, più tipo: “Ehi, sei speciale” detto da un algoritmo. Una specie di sexting a prova di imbarazzo, dove l’unico rischio è farsi abbandonare… dalla connessione Wi-Fi. Ma ogni storia d’amore ha le sue zone d’ombra. E anche qui non mancano le preoccupazioni. C’è chi confessa di dipendere troppo dall’AI, chi non apre più un libro senza prima consultare il chatbot, e chi comincia a confondere la realtà con la risposta perfetta in stile “Buongiornissimo”. Gli esperti parlano di rischio isolamento, aspettative irreali, e persino recessione sessuale, con i giovani più a loro agio con un bot che con una conversazione dal vivo (soprattutto se c’è il rischio di essere visti… sudare). Insomma, la generazione Z ha trovato nella tecnologia qualcosa che forse molti adulti faticano ancora a vedere: una presenza che ascolta, capisce e non corre via. O che almeno sa simularlo molto bene.
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I lavori più pagati senza laurea: ecco quali mestieri garantiscono stipendi da capogiro
Dal tecnico ascensorista al pilota di aerei privati, passando per programmatori, investigatori privati e fotografi: scopri quali lavori possono far guadagnare anche oltre 80.000 euro all’anno senza bisogno di un titolo universitario.

Chi l’ha detto che senza laurea si resta condannati a stipendi modesti e a lavori poco gratificanti? La realtà è ben diversa: esistono numerose professioni che garantiscono ottimi guadagni senza richiedere anni di studio universitario.
Certo, in alcuni casi sono necessarie certificazioni, esperienza o formazione specifica, ma in altri basta talento, dedizione e un po’ di intuito per il settore giusto. E non stiamo parlando solo di qualche migliaio di euro in più: alcune professioni possono arrivare a garantire stipendi a sei cifre.
Artisti, sportivi e investigatori privati: stipendi stellari senza università
Tra i lavori più redditizi ci sono sicuramente quelli legati al mondo dello spettacolo e dello sport. Musicisti, artisti e attori non sempre provengono da accademie o conservatori, eppure chi riesce a sfondare può guadagnare cifre incredibili.
Stesso discorso per gli atleti professionisti: calciatori, giocatori di golf, pallavolisti e sportivi di alto livello arrivano a stipendi milionari senza aver mai frequentato un’università.
Un altro mestiere sorprendentemente redditizio è quello dell’investigatore privato. Anche se può sembrare un lavoro da film noir, questa professione esiste ancora oggi e, per chi ha esperienza e una buona rete di contatti, può fruttare fino a 100.000 euro all’anno.
Tecnici specializzati: stipendi da manager per chi ha le giuste competenze
Non bisogna per forza essere sotto i riflettori per guadagnare bene. Alcuni lavori tecnici richiedono solo una formazione specifica e possono garantire stipendi molto competitivi.
Uno degli esempi più clamorosi è il tecnico installatore e manutentore di ascensori e scale mobili. La responsabilità è alta, ma lo è anche la retribuzione: in media, un professionista in questo settore può guadagnare tra i 50.000 e i 70.000 euro all’anno, con possibilità di aumentare la cifra grazie agli straordinari e alle specializzazioni.
Anche il mondo della fotografia può essere una miniera d’oro, soprattutto per i paparazzi e i fotografi professionisti ben inseriti nel settore. Chi lavora nei giusti ambienti e riesce a scattare le immagini più richieste può superare i 100.000 euro lordi all’anno.
Piloti e specialisti dei droni: quando la tecnologia paga
Un’altra carriera ben pagata e accessibile senza laurea è quella del pilota commerciale di aerei privati o di voli cargo. Certo, serve ottenere una licenza e superare corsi di formazione specifici, ma non è necessario un titolo universitario. Gli stipendi medi partono dai 60.000 euro annui e, con l’esperienza, possono superare i 90.000 euro.
Un settore in forte crescita è quello dei droni: sempre più aziende richiedono piloti specializzati per riprese cinematografiche, operazioni di sorveglianza o consegne. Con la giusta esperienza e certificazioni, anche in questo caso si possono raggiungere guadagni considerevoli.
Sviluppatori e informatici: stipendi da capogiro per chi sa programmare
Se c’è un settore in cui la laurea non è indispensabile, è quello dell’informatica. Molti sviluppatori web e programmatori sono autodidatti o hanno seguito corsi privati, ma riescono comunque a guadagnare cifre elevate.
Lo stipendio medio di un programmatore in Italia parte dai 40.000 euro all’anno e può superare gli 80.000 euro annui per chi si specializza in ambiti richiesti come la cybersecurity o lo sviluppo di app. Senza contare che, con il lavoro da remoto, molti riescono a ottenere incarichi internazionali e compensi ancora più alti.
Talento, esperienza e formazione pratica valgono più di una laurea
Non avere una laurea non significa rinunciare a una carriera di successo. Al contrario, alcuni dei mestieri più pagati si basano su esperienza, capacità tecniche e intuizione. Dallo spettacolo alla tecnologia, dall’artigianato alla fotografia, il mercato del lavoro offre opportunità ben retribuite anche per chi ha scelto strade alternative all’università.
L’importante è saper cogliere le occasioni giuste, investire nella propria formazione pratica e puntare su settori in crescita. Perché, in fin dei conti, il successo non si misura solo con un diploma appeso al muro.
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Quest’anno vacanze a casa
Anche restando in città, l’estate può essere un momento di vero relax e rigenerazione. Basta cambiare prospettiva, esplorare nuove attività e prendersi il tempo per godersi le piccole cose. Buone staycation!

Primo, le vacanze come le intendiamo noi nati nello scorso secolo, è diventato un fenomeno sociale agli inizia degli Anni 60. Del resto il diritto al riposo dal lavoro venne sancito nel 1927 ma solo nel 1948 la Costituzione repubblicana stabilì il concetto di vacanza obbligatoria: “Il lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi” (art. 36). Secondo, le vacanze come le intendiamo nella maggioranza dei casi ancora oggi non coinvolgono e riguardano milioni di italiani che da sempre nei mesi estivi restano presso le loro case, coltivano la terra, accudiscono i loro animali, si dedicano alla pesca, seguono attività legati alla pastorizia, preparazioni alimentari artigianali o attività domestiche diverse. Quindi la prima cosa è sfatare il mito delle vacanze ad ogni costo. Milioni di nostri connazionali non ne hanno mai fatte come le intendono le pagine patinate dei settimanali. Figurarsi nel mondo…
Una pausa che puoi fare ovunque
Nella lingua anglosassone è stato coniato il termine staycation che significa una vacanza senza viaggio, semplicemente rimanendo a casa o nei dintorni. Il termine, che unisce “stay” (restare) e “vacation” (vacanza), invita a rilassarsi e godersi il tempo libero senza la necessità di andare lontano. È un’ottima soluzione per chi desidera risparmiare, ridurre lo stress o gestire impegni lavorativi.
Le cinque regole per una staycation perfetta
Prima cosa è necessario riuscire a staccare dalla routine. Scegliete attività che rompano la monotonia quotidiana. Provate un nuovo hobby, visitate un museo mai visto, o semplicemente fate una passeggiata in una zona della città o dei luoghi dove si abita che conoscete poco. Secondo consiglio non pianificare troppe cose da fare. Lasciate spazio all’imprevisto e all’improvvisazione. Piuttosto che seguire un programma rigido, lasciate che le giornate scorrano liberamente, permettendo alla spontaneità di guidarvi.
Concedersi di dormire e oziare
Il riposo è essenziale. Dormite di più e godetevi momenti di ozio, che non significa solo stare a letto ma anche fare qualcosa di piacevole senza una finalità specifica. Altra regola fondamentale disconnettersi da tutto. Fate un po’ di digital detox. Spegnete lo smartphone, allontanatevi dai social media e riscoprite il piacere di leggere un libro, fare una passeggiata o ascoltare musica. Ma anche guardare l cielo e la campagna o la pianura intorno. Chi vive al mare sa bene cosa significa perdersi in un punto là all’orizzonte dove il mare tocca il cielo.
Restare in movimento
Anche se siete in relax, mantenetevi attivi. Praticate sport, fate attività fisica all’aperto, magari provando un nuovo sport o esplorando un nuovo percorso. A piedi da soli ma meglio in compagnia, anche solo del vostri cane con cui fare due chiacchiere è difficile, anche se a volte rispondono…
Se vivete in città guardatela con gli occhi del turista
Scoprire angoli nascosti della vostra città. Tutte ne hanno. Luoghi, scorsi, punti vista inusuali, da cui ottenere punti di vista diversi di luoghi che a volte attraversiamo frettolosamente o che diamo per scontati e dedicati solo ai turisti. E invece sono lì per voi, approfittate della staycation per esplorare zone meno conosciute della città. Cercate mostre, edifici storici o biblioteche poco frequentate per un’esperienza nuova.
Organizzare un picnic in quel parco dove non siete mai stati
Un picnic in un parco cittadino o appena fuori porta può regalare una sensazione di evasione. Il contatto con la natura aiuta a sentirsi in vacanza. Scoprite anche nuovi ristoranti etnici e concedetevi un viaggio culinario senza lasciare strade e luoghi che conoscete già.
E se avete bambini…
Informatevi su laboratori e iniziative dedicate ai bambini. Fino a qualche anno fa solo le grandi città proponevano attività pubbliche e private per impegnare in maniera creativa i bambini che restavano a casa. Ma oggi molte località e comuni organizzano nel mese di luglio e agosto diversi incontri di tipo sportivo e ricreativo. Molte piccoli centri offrono laboratori estivi e attività per bambini. Informatevi sulle iniziative locali per intrattenere i più piccoli. Lasciate che i bambini abbiano giornate meno strutturate, concedendo loro di andare a letto più tardi e di poltrire al mattino. La noia stimola la creatività. Cercate di coinvolgere i bambini in attività divertenti come giochi d’acqua, giardinaggio, cucina o piccoli progetti di bricolage.
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Che voto hanno preso alla maturità? Da Meloni a Ferragni, le pagelle dei vip sotto esame
Chi ha preso 60 e chi si è fermato prima. Da Giorgia Meloni a Chiara Ferragni, da Sinner a Fedez, ecco i voti (e gli scivoloni) alla maturità di politici, influencer e sportivi italiani. Tra chi si è diplomato col massimo e chi ha preferito abbandonare i banchi per la carriera.

Ogni anno, a metà giugno, l’Italia torna a parlare di Maturità. Per migliaia di studenti si avvicina la prima vera prova della vita, il passaggio obbligato tra l’adolescenza e l’età adulta. Un rito collettivo che accomuna generazioni e che, nel tempo, ha segnato anche la giovinezza di molti protagonisti della politica, dello spettacolo e dello sport.
Non tutti, però, hanno affrontato quell’esame nello stesso modo. C’è chi ha portato a casa il massimo dei voti e chi ha appena strappato la sufficienza. Qualcuno, addirittura, ha preferito non presentarsi, scegliendo un’altra strada.
Politica: promossi eccellenti e studenti nella media
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è diplomata in lingue all’istituto professionale Amerigo Vespucci di Roma con 60/60. Stesso risultato per Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Carlo Conti e Cristina Parodi.
Diversa la situazione per altri nomi noti della politica: Matteo Salvini ha ottenuto 48/60 al liceo classico Manzoni di Milano, stesso voto di Antonio Tajani, che ha ricordato di essere stato “uno studente medio”, con difficoltà in greco. Roberto Fico, ex presidente della Camera, si è diplomato con 40/60.
Giuseppe Valditara, oggi ministro dell’Istruzione, frequentò il liceo classico Berchet di Milano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, rischiò addirittura di non essere ammesso per via del rendimento in matematica. Il suo voto finale, però, non è noto.
Showbiz: non tutti col massimo
Chiara Ferragni ha concluso il liceo classico Manin di Cremona con un voto di 78/100. Maria De Filippi uscì con un 52/60, mentre Diana Del Bufalo prese 60/100. Edoardo Leo, oggi volto noto del cinema italiano, racconta di essersi diplomato con 37 su 60, un soffio sopra la soglia minima, per poi riscattarsi con una laurea da 110 e lode.
Chi invece ha preferito interrompere gli studi è Fedez, che non ha terminato le superiori, così come Emis Killa. Damiano David, frontman dei Måneskin, ha raccontato di essere stato bocciato tre volte prima di decidere di dedicarsi interamente alla musica.
Musica e voti: tra eccellenze e rinunce
L’ultima vincitrice di Sanremo, Angelina Mango, si è diplomata nel 2019 al liceo artistico. Leo Gassmann ha ottenuto 96/100, Lorenzo Fragola 85, Tiziano Ferro 55 su 60.
Sportivi in cattedra
Jannik Sinner ha lasciato la scuola pubblica al quarto anno, diplomandosi poi da privatista in Amministrazione, Finanza e Marketing a Bolzano. Il portiere Gianluigi Donnarumma ha ottenuto 70/100, mentre Gregorio Paltrinieri ha chiuso con un 80. Federica Brignone si è diplomata con 83/100, Aldo Montano con 54/60. Mario Balotelli ha raggiunto appena il minimo: 60/100.
Tra i banchi anche i nuovi eletti a Strasburgo
Ilaria Salis si è diplomata al classico Zucchi di Monza con 100/100. Roberto Vannacci, eurodeputato per la Lega, prese la maturità scientifica nel 1986 al Leonardo da Vinci di Parigi. Luigi Di Maio, ex ministro, ha concluso gli studi con il massimo: 100/100.
Non tutti hanno lasciato il segno nei registri
In definitiva, l’esame di Stato ha segnato anche chi oggi è sotto i riflettori. Alcuni hanno fatto il loro dovere in silenzio, altri hanno preso voti che forse oggi non racconterebbero con orgoglio. Ma la lezione, se c’è, è semplice: il successo non si misura solo in decimi. Anche una bocciatura può essere l’inizio di una carriera brillante. O, almeno, una storia da raccontare.
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