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Lifestyle

Non ne puoi più della connessione ballerina…

La scelta della migliore offerta internet per la casa dipende dalle esigenze specifiche. Le opzioni sopra elencate rappresentano alcune delle migliori attualmente sul mercato, offrendo un buon equilibrio tra velocità, prezzo e servizi aggiuntivi.

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Scegliere una connessione internet casa

    Scegliere la migliore offerta internet per la casa può essere un compito complesso, data la vasta gamma di opzioni disponibili, l’importante che garantisca una buona connessione. Ecco una panoramica delle migliori offerte del 2024, tenendo conto di velocità, prezzo e servizi aggiuntivi.

    TIM Super Fibra

    TIM continua a essere uno dei leader del mercato italiano. La loro offerta Super Fibra include:

    Velocità: Fino a 1 Gbps in download e 100 Mbps in upload.
    Prezzo: A partire da 29,90€ al mese.
    Servizi Aggiuntivi: Modem incluso, TIMVISION con Disney+ e Netflix per sei mesi a prezzo scontato.

    Vodafone Internet Unlimited

    Vodafone offre una delle soluzioni più complete, adatte a chi cerca velocità e affidabilità.

    Velocità: Fino a 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload.
    Prezzo: 27,90€ al mese per i primi 24 mesi, poi 34,90€.
    Servizi Aggiuntivi: Modem gratuito, Vodafone TV con NOW TV per tre mesi.

    Fastweb NeXXt Casa

    Fastweb è conosciuto per le sue offerte trasparenti e senza costi nascosti.

    Velocità: Fino a 2,5 Gbps in download.
    Prezzo: 29,95€ al mese.
    Servizi Aggiuntivi: Modem incluso, opzione WOW FI (rete Wi-Fi condivisa) gratuita, assistenza Premium.

    WindTre Super Fibra

    WindTre offre una buona combinazione di prezzo e velocità.

    Velocità: Fino a 1 Gbps in download.
    Prezzo: 26,99€ al mese per il primo anno, poi 29,99€.
    Servizi Aggiuntivi: Modem incluso, Amazon Prime gratuito per 12 mesi.

    Iliad Fibra

    Iliad è entrata di recente nel mercato della fibra, offrendo tariffe molto competitive.

    Velocità: Fino a 5 Gbps (su diverse porte Ethernet).
    Prezzo: 23,99€ al mese per i clienti mobile, 24,99€ per gli altri.
    Servizi Aggiuntivi: Modem incluso, zero costi di attivazione.

    Consigli per scegliere la migliore offerta

    Copertura: prima di tutto, verifica quali operatori offrono il servizio nella tua zona.
    Velocità: assicurati che la velocità offerta sia adeguata alle tue esigenze, specialmente se fai streaming o lavori da casa.
    Servizi aggiuntivi: a volte, i servizi inclusi possono fare la differenza, come abbonamenti a piattaforme di streaming o modem gratuiti.
    Condizioni: attenzione ai costi nascosti e alle condizioni contrattuali, come la durata minima del contratto e i costi di disdetta.

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      Lifestyle

      Blade Runner? No, la realtà… preparatevi a volare davvero con la vostra auto

      Un’azienda che sta trasformando il concetto di mobilità urbana con la sua innovativa auto elettrica volante. Il veicolo, capace di decollare verticalmente, rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui traffico e congestione stradale potrebbero essere ridotti grazie alla mobilità aerea. Scopriamo tutti i dettagli di questa incredibile invenzione, le sfide che dovrà affrontare e le sue possibili implicazioni per il settore dei trasporti.

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        L’idea di un’automobile volante non è più solo materia da film di fantascienza: la startup californiana Alef Aeronautics ha sviluppato un veicolo elettrico in grado di decollare verticalmente, muovendosi agilmente nel traffico urbano. Questo innovativo progetto si propone di rivoluzionare il settore dei trasporti, offrendo una soluzione pratica ai problemi di congestione stradale.

        Le prime prove sono state positive

        Il primo modello presentato ha già superato diversi test, dimostrando la fattibilità della tecnologia. Con un prezzo iniziale di circa 284.000 euro, al momento il veicolo si rivolge a un mercato di lusso, ma il progresso tecnologico potrebbe presto rendere questa soluzione più accessibile.

        Come funziona l’auto volante di Alef Aeronautics?

        Il design del veicolo combina la guida tradizionale con la capacità di decollare verticalmente grazie a un avanzato sistema di propulsori integrati. Questa caratteristica consente di bypassare il traffico urbano e raggiungere la destinazione in modo rapido ed efficiente.

        Il mezzo è completamente elettrico, rendendolo un’opzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Secondo le dichiarazioni di Jim Dukhovny, portavoce dell’azienda, il progetto unisce innovazione tecnologica ed ecologia, in risposta alle sfide ambientali odierne.

        Sfide e prospettive per il mercato delle auto volanti

        Sebbene il concetto di auto volante sia estremamente affascinante, l’adozione su larga scala presenta numerose sfide. Tra queste, le principali sono:

        • Regolamentazione dello spazio aereo: Le autorità devono stabilire normative per garantire la sicurezza del traffico aereo urbano.
        • Sicurezza e affidabilità: È necessario dimostrare che questi veicoli siano sicuri sia in volo che su strada.
        • Accettazione pubblica: L’opinione pubblica gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di questa tecnologia.

        Alef Aeronautics sta collaborando con enti regolatori per sviluppare normative che consentano l’integrazione graduale delle auto volanti nel sistema di trasporto attuale.

        Il futuro della mobilità: verso una democratizzazione delle auto volanti

        Attualmente, il costo di questi veicoli rappresenta un ostacolo alla loro diffusione. Tuttavia, come accaduto per le auto elettriche, i costi potrebbero diminuire con l’avanzare della tecnologia e con investimenti nel settore.

        L’innovazione di Alef Aeronautics apre le porte a un nuovo modo di concepire la mobilità urbana, rendendo possibili spostamenti più rapidi ed efficienti. Il futuro potrebbe vedere sempre più veicoli aerei sulle nostre città, trasformando radicalmente il modo in cui ci muoviamo.

        E’ questo il futuro che ci aspetta in materia di mobilità?

        L’auto elettrica volante di Alef Aeronautics segna un passo avanti nella mobilità sostenibile e nella riduzione del traffico urbano. Sebbene ci siano ancora molte sfide da affrontare, questa tecnologia rappresenta una concreta possibilità per il futuro dei trasporti. Resta da vedere come si evolverà il mercato e se questo sogno potrà diventare una realtà accessibile a tutti.

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          Società

          State cercando un partner su un sito di dating? Evitate di innamorarvi dei profili che utilizzano l’AI

          L’uso dell’intelligenza artificiale nel dating solleva questioni etiche: è giusto creare profili psicologici senza consenso? Tra privacy violata e algoritmi, il romanticismo rischia di diventare un calcolo freddo.

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            L’intelligenza artificiale (IA) ha trasformato il modo in cui le persone interagiscono, anche nel mondo del dating. Se inizialmente veniva utilizzata per creare biografie più accattivanti sui siti di incontri o suggerire frasi da usare in chat, oggi la tecnologia si spinge oltre, offrendo strumenti per analizzare in profondità i potenziali partner.

            Se cerchi l’anima gemella troppe informazioni fanno male

            Un esempio emblematico riportato dal Financial Times descrive un episodio in cui un uomo ha utilizzato un’IA per creare un profilo psicologico dettagliato del proprio match prima di un appuntamento. Sfruttando informazioni pubbliche, ha elaborato una relazione di otto pagine che descriveva la giornalista coinvolta come “intellettualmente curiosa, indipendente e coraggiosa nelle sue convinzioni, dotata di autostima e integrità.” Sebbene il risultato fosse lusinghiero, l’iniziativa ha sollevato questioni etiche sull’uso dell’AI nei siti di dating.

            Uso improprio dell’AI, così non vale…

            La giornalista, sorpresa e infastidita, ha chiesto all’IA di riflettere sulla moralità di questo uso. La risposta dell’IA è stata sorprendentemente critica. L’intelligenza artificiale ha sottolineato che la profilazione psicologica senza consenso può essere invasiva e che le persone non possono essere ridotte a semplici dati. Ancora più diretta è stata IA Gemini di Google, che ha dichiarato inaccettabile l’uso dell’IA per questo scopo senza consenso esplicito, evidenziando il potenziale danno per la privacy.

            …e quindi?

            Questa vicenda evidenzia le implicazioni di un uso improprio dell’intelligenza artificiale nel contesto sociale. Da un lato, chi ha una forte presenza online può essere analizzato in modo approfondito, a causa delle troppe informazioni pubbliche sul suo conto. Chi invece è più riservato rimane inaccessibile, creando un dislivello nel mondo digitale. Alla fine, per quanto avanzata possa essere, l’IA non può e non dovrebbe sostituire il valore delle interazioni umane autentiche, basate sull’empatia e sull’osservazione diretta.

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              TikTok Star

              “E io non pago!”: il trend virale che può rovinarvi la vita (altro che risate)

              Centinaia di video virali celebrano il Klarna Debts Trend, dove ci si prende gioco delle app che permettono di dilazionare i pagamenti in tre rate. Il problema? Diventare un cattivo pagatore non è uno scherzo. E una risata può costarvi un mutuo (o una carta di credito)

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                Tutto è iniziato, come spesso accade, per gioco. Una battuta, un video ironico, un’espressione che fa ridere. “E io non pago!” è diventata la parola d’ordine del nuovo trend virale nato su TikTok e già diffusosi a macchia d’olio sui social di mezzo mondo. Ma stavolta non si tratta di un tormentone innocente: il gioco rischia di costare caro, anzi carissimo.

                Il fenomeno si chiama Klarna Debts Trend, dal nome di una delle app più note nel settore del “Buy now, pay later” – letteralmente: compra ora, paga dopo – e raccoglie centinaia di video di utenti che si vantano, senza troppi giri di parole, di non avere intenzione di pagare le rate dei propri acquisti.

                Come funziona? Le app in questione permettono di acquistare un prodotto, riceverlo immediatamente e saldare il conto in tre rate mensili, senza interessi e senza burocrazia: niente busta paga, niente finanziaria. Basta un clic. Un sistema pensato per la comodità dei consumatori… finché qualcuno non ha pensato di trasformarlo in un palcoscenico per il sarcasmo.

                Il trend è mondiale, ma a contribuire al suo boom ci ha pensato anche una ragazza italiana, che in uno dei video più visti – oltre 200 mila visualizzazioni – si riprende mentre scherza: «Io che faccio di tutto tranne pagare quello che devo». E sotto, centinaia di commenti: applausi, emoticon, cuori. Perché ormai anche il debito, se raccontato bene, diventa virale.

                Peccato che la realtà sia molto meno divertente di un reel.

                «Non pagare le rate delle app “compra ora, paga dopo” è a tutti gli effetti una forma di inadempienza contrattuale», spiegano gli esperti. Il risultato? Dopo due rate mancate, il nome dell’utente viene segnalato al CRIF, il sistema di informazioni creditizie utilizzato da banche e finanziarie. Tradotto: si diventa “cattivi pagatori”.

                E da lì, iniziano i veri problemi. Un mutuo? Dimenticatevelo. Un prestito auto? Niente da fare. Un semplice finanziamento per uno smartphone? Neanche quello. A pesare, non è solo l’importo: anche 300 euro non saldati possono bastare per compromettere il proprio profilo creditizio per anni.

                È il lato oscuro dell’ironia social: trasformare un cattivo esempio in una moda, sottovalutando le conseguenze. Perché vantarsi dei propri debiti, magari seduti su un volo low-cost diretto a Ibiza, fa tanto ribelle – ma quando sarà il momento di acquistare casa, quel video potrebbe tornare a galla, anche se non su TikTok.

                «Le segnalazioni al CRIF non spariscono dall’oggi al domani», ricordano i consulenti. E anche una volta cancellate, il danno di reputazione può persistere: è sufficiente un’occhiata al proprio passato finanziario per far scattare l’allarme rosso.

                Intanto, le app di credito coinvolte – da Klarna a Scalapay, passando per tutte le piattaforme “buy now, pay later” – iniziano a prendere provvedimenti. Più controlli, segnalazioni anticipate, e in certi casi il blocco preventivo degli account sospetti. Perché dietro un sistema pensato per aiutare, c’è pur sempre un contratto. E nessuna app dimentica chi ha firmato per pagare… ma poi non ha pagato.

                Il risultato? Un trend tanto virale quanto stupido. Perché sì, fa ridere dire “E io non pago!”. Ma quando la risata finisce, potrebbe rimanervi solo il conto da saldare.

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