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Il 19 luglio riaprirà la Via dell’Amore. Finalmente!!

Dal 26 luglio, l’accesso alla Via dell’Amore sarà su prenotazione e a pagamento, incluso nella Cinque Terre Card plus. I fondi raccolti saranno utilizzati per la manutenzione continua del sentiero.

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la via dell'amore riapre dopo 12 anni

    Cinque Terre arriviamo…!!! Dopo 12 anni di chiusura a causa di una frana nel 2012 che ferì quattro persone, la Via dell’Amore, un sentiero di 900 metri che collega Riomaggiore a Manarola nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, riaprirà il 19 luglio 2024. I lavori di messa in sicurezza sono durati circa due anni e mezzo, coinvolgendo operai, alpinisti, elicotteri e droni.

    Abbiamo atteso parecchio

    Il 19 luglio è stata organizzata una cerimonia locale per celebrare la riapertura, seguita da un evento con le autorità nazionali il 26 luglio. La sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto, auspicando una gestione sostenibile dei visitatori per evitare il turismo di massa.

    Per ora solo su prenotazioni

    Il comune di Riomaggiore e il Parco delle Cinque Terre stanno cercando un modello sostenibile per gestire l’afflusso turistico. Dal 26 luglio, l’accesso alla Via dell’Amore sarà su prenotazione e a pagamento, incluso nella Cinque Terre Card plus. I fondi raccolti saranno utilizzati per la manutenzione continua del sentiero.

    Previsto un costante monitoraggio del sentiero

    Il monitoraggio del sentiero sarà incrementato, con sostituzione periodica delle reti di contenimento. La Via dell’Amore sarà trasformata in un sito museale a cielo aperto, gestito da un soggetto specializzato per garantirne la tutela e la valorizzazione.

    Museo del Novecento

    Tra un anno a Manarola sarà aperto un nuovo museo del Novecento dedicato alla Festa dei Pittori, coinvolgendo artisti contemporanei e utilizzando parte della Via dell’Amore come spazio espositivo. Saranno realizzate mostre e installazioni artistiche, anche con l’uso della realtà aumentata.

    Un percorso unico al mondo…

    La Via dell’Amore è un percorso facile di 1,5 km, percorribile in circa 30 minuti. Costruita tra il 1926 e il 1928 durante i lavori per la linea ferroviaria Genova – La Spezia, offre una passeggiata panoramica lungo la costa, con tratti scavati nella roccia e viste mozzafiato sul mare.

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      Salva la tartaruga con la nuova corazza stampata in 3D

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        Un bell’esempio di come la tecnologia possa essere d’aiuto al mondo naturale. Una storia che ha per protagonista una tartaruga recuperata al largo di Cervia quattro anni fa gravemente ferita. L’animale – battezzato Cenere – presentava una profonda lesione da taglio sul carapace. Un problema che le aveva compromesso anche un polmone e l’uso parziale delle pinne posteriori.

        Il carapace stampato in 3 dimensioni

        Con l’utilizzo di una stampante 3D e la tecnologia laser scanner, grazie anche alla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna, il guscio (in gergo “carapace”) le è stato sostituito. E la caretta, in via di guarigione, non vede l’ora di riprendere la via del mare. “Questi gusci, fissati con colla epossidica – sottolinea una nota – hanno rappresentato una soluzione innovativa.

        La riabilitazione della caretta avverrà a Cattolica

        Ne sono stati realizzati ben sei di scudi, che hanno seguito l’evolversi del tempo e l’adattamento alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta. Adesso Cenere deve necessariamente recuperare la mobilità compromessa. Un’attività che svolgerà presso il rinomato Acquario di Cattolica, con a disposizione una grande vasca da 80.000 litri di capacità di acqua marina, che presenta un ambiente naturale ideale per la sua riabilitazione motoria e per abituarla all’uso delle sole pinne anteriori.

        Una struttura ideale per riabituarla alla libertà

        “La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere – afferma la responsabile scientifica Sara Segati – Il resto lo farà lei, che si è dimostrata grintosa, tenace e ha sopportato ben undici interventi chirurgici”.

        La campagna dell’Acquario sulle specie a rischio

        “Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa – spiega Patrizia Leardini, Coo di Costa Edutainment – nel quale l’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella sua campagna comunicativa denominata Salva una specie in pericolo. Un percorso di sensibilizzazione per educare il pubblico sulla più che mai opportuna conservazione delle specie a rischio. Cenere rappresenterà una presenza emozionante anche per i visitatori dell’acquarioa, che potranno seguire passo dopo passo il suo processo di riacquisizione di fiducia con l’ambiente.

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          Curiosità

          Se vuoi diventare miliardario… fai un salto su Mercurio!

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            Una scoperta che ha del sensazionale: su Mercurio è stato rinvenutio uno strato di diamente spesso 18 chilometri, un vero e proprio tesoro. A sostenerlo una simulazione da parte di studiosi cinesi e belgi pubblicata sulla rivista Nature Communications.

            Il più piccolo pianeta del Sistema solare

            Mercurio, come risaputo, è il pianeta più piccolo e interno del Sistema solare. Questo tesoro che nasconde potrebbe essere davvero senza precedenti: uno strato interamente fatto di diamante, spesso fino a 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello.

            Magma successivamente raffreddatosi in grafite

            Le osservazioni ravvicinate effettuate nel 2011 dalla sonda Messenger della Nasa avevano infatti rivelato che la superficie di Mercurio appare insolitamente scura a causa della diffusa presenza di grafite. Questo dettaglio suggerisce che in passato il pianeta fosse ricoperto da un oceano di magma ricco di carbonio. Lo stesso che raffreddandosi avrebbe successivamente formato una crosta di grafite.

            Prove di laboratorio che rivelerebbero la presenza del diamante

            C’era da capire se la grafite fosse l’unico materiale formatori durante la fase di cristallizzazione. Per farlo i ricercatori hanno provato a ricreare in laboratorio le medesime condizioni di pressione e temperatura interne al pianeta, mettendo a confronto i risultati delle simulazioni con modelli termodinamici.

            Fortissimo magnetismo

            Il risultato ottenuto mostrerebbe una possibilità strabiliante: la cristallizzazione del nucleo potrebbe essere la responsabile della formazioni di uno strato di diamante spesso tra i 15 e i 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello. L’altissima conduttività termica del diamante potrebbe favorire il trasferimento di calore dal nucleo verso il mantello, creando una stratificazione della temperatura e una modifica della convezione nel nucleo esterno liquido di Mercurio. In questo modo si spiegherebbe la generazione del campo magnetico, insolitamente forte per un pianeta di dimensioni così ridotte.

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              Liberato l’orso da due anni incastrato in un coperchio di plastica

              In Michigan un giovane orso nero è stato finalmente salvato dopo aver vissuto per due anni con un coperchio stretto al collo. Ora è libero e in salute.

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                Per due lunghi anni l’orso ha vagato nei boschi del Michigan con un coperchio di plastica blu incastrato attorno al collo. Ma il 2 giugno 2025, grazie alla segnalazione di un cittadino e all’intervento del Dipartimento delle Risorse Naturali (DNR), un giovane orso nero americano è stato finalmente liberato da quella trappola involontaria. Il salvataggio è avvenuto nella contea di Montmorency, dove i biologi hanno installato una trappola con esca dopo aver individuato l’animale tramite una fototrappola. Una volta catturato, l’orso è stato anestetizzato e il coperchio – probabilmente proveniente da un fusto da 209 litri usato per conservare mangimi – è stato rimosso. L’animale, un maschio di circa due anni e 50 chili, presentava cicatrici e un ascesso, ma era in buone condizioni generali.

                Il coperchio che ha fatto prigioniero l’orso

                Non è chiaro come l’animale sia rimasto incastrato, ma casi simili sono stati segnalati anche in Florida, Wisconsin e Tennessee. Il problema, spiegano gli esperti, è legato al diametro delle aperture nei contenitori: se troppo strette, possono trasformarsi in trappole mortali per la fauna selvatica. L’orso, una volta sveglio, è stato rilasciato nella stessa area. Una storia a lieto fine che ricorda quanto sia importante gestire con attenzione i rifiuti e i materiali potenzialmente pericolosi per gli animali selvatici. Perché anche un semplice coperchio può diventare una prigione. E un gesto umano, la chiave per spezzarla

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