Spettacolo
Al Bano da Sophia Loren a Ginevra: “Un incontro magico tra leggende”
Dopo i festeggiamenti per il compleanno di Al Bano nelle sue tenute pugliesi, il viaggio a Ginevra per ritrovare Sophia Loren: un incontro intimo, affettuoso e carico di nostalgia. “Abbiamo ricordato tanti bei momenti”, racconta il cantante. E c’è anche un’auto speciale…

“Un incontro magico, due ore piene di calore, profondo rispetto e preziosi ricordi”. Così il collezionista svizzero Daniel Iseli ha raccontato, sui suoi social, la visita che Al Bano Carrisi ha fatto nei giorni scorsi a Sophia Loren, nella casa dell’attrice a Ginevra. Un momento raro, immortalato da alcune foto pubblicate online, in cui si vedono il cantante e la diva seduti l’uno accanto all’altra, sorridenti e affiatati, mentre sorseggiano un caffè come vecchi amici.
L’occasione è arrivata pochi giorni dopo il compleanno di Al Bano, celebrato tra i vigneti delle sue Tenute in Puglia, dove Iseli è stato ospite d’onore. Ed è proprio lui a svelare i dettagli della trasferta svizzera: “Dopo alcuni giorni indimenticabili tra le vigne del nostro amico Al Bano, siamo partiti insieme per Ginevra, per incontrare una leggenda vivente del cinema mondiale”.




L’incontro, racconta ancora Iseli, è stato “intimo e pieno di sorrisi”, con Sophia Loren in splendida forma, nonostante il lungo periodo di lontananza dalle scene. I due artisti hanno ripercorso alcune tappe della loro carriera e dei momenti condivisi nel corso degli anni. E tra una risata e un ricordo, Loren ha anche autografato alcune foto di un precedente incontro avvenuto a Roma.
C’è anche un dettaglio per appassionati: la Mercedes-Benz 300SL che apparteneva a Sophia Loren – una vera rarità nel mondo delle auto d’epoca – oggi fa parte della Iseli Collection, la collezione privata del noto imprenditore e appassionato di motori. “Un simbolo di eleganza e storia, come lei”, ha commentato Iseli.
Il momento condiviso a Ginevra tra Sophia Loren e Al Bano, entrambi icone intramontabili dello spettacolo italiano, ha commosso i fan e riportato sotto i riflettori un legame che resiste al tempo. Due leggende, una tazza di caffè, e una memoria che non smette di brillare.
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Televisione
Fiorello vuole fare “Domenica In”. Ma con Mara Venier
Lo showman sogna un’edizione speciale per i 50 anni dello storico contenitore Rai: “Il grande varietà del sabato sera la domenica pomeriggio. Con scenografie pazzesche, balletti, super ospitoni”. E Mara Venier risponde con entusiasmo: “Io ci sto”

Fiorello non si ferma mai. Neanche quando sembra essersi concesso una pausa dalla tv per rifugiarsi nella leggerezza della radio. In realtà, tra una risata e un jingle, lo showman medita già la prossima mossa. E come sempre lo fa a modo suo: con una battuta diventata subito titolo. Durante una diretta Instagram notturna con l’amico e collega Fabrizio Biggio, Rosario Fiorello ha sganciato l’ennesima idea che potrebbe rivoluzionare il palinsesto Rai: “Mi piacerebbe fare Domenica In, ma dopo Mara. La domenica si possono fare belle cose, hai tutta la settimana per prepararle e poi vai in scena col grande spettacolo”.
Parole che non sono passate inosservate. Anzi, hanno trovato subito una sponda entusiasta nella diretta interessata. Ospite di Tv Talk, Mara Venier ha rilanciato l’invito in perfetto stile zia Mara: “Fiorello, perché dopo di me? Facciamola insieme”. Il risultato è che l’ipotesi più bizzarra della settimana è diventata all’improvviso un’idea allettante: una Domenica In condotta a quattro mani, per celebrare il cinquantesimo compleanno del programma con un’edizione fuori dal comune.
Fiorello, del resto, ha già le idee chiare su come trasformare il contenitore domenicale: niente interviste strappalacrime o confessioni intime – quelle sono il regno incontrastato della Venier – ma un vero varietà all’italiana, tra coreografie spettacolari, duetti musicali e super ospiti. “Io non sono capace a fare interviste. Io devo fare spettacolo – ha detto Fiore – Farei il grande varietà del sabato sera, ma la domenica pomeriggio. Con scenografie pazzesche, balletti pazzeschi, canzoni, super ospitoni. Ci dobbiamo sbrigare, siamo vecchi, non possiamo aspettare ancora molto”.
L’uscita ha infiammato i social, ma anche acceso i riflettori sul futuro del pomeriggio di Rai1. Proprio mentre si discute di una possibile rivoluzione del day-time per la prossima stagione, l’idea di un Domenica In targato Fiorello–Venier potrebbe diventare più di una boutade. In fondo, chi meglio di loro per raccontare 50 anni di televisione italiana?
Nel frattempo, Fiorello si gode il successo radiofonico de La Pennicanza su Radio2, ma con la mente già proiettata al piccolo schermo: “Chi ha successo se lo tiene stretto, noi invece cambiamo. Di Viva Rai2 avremmo potuto fare altre otto edizioni. Ma abbiamo preferito fermarci per trovare un’idea nuova”. E a quanto pare, l’ha trovata.
Televisione
Carlo Conti: “Sanremo è una festa, non una gara di share. Quando nessuno mi chiederà più una foto, smetterò”
Il direttore artistico del Festival racconta l’inizio dei lavori per la prossima edizione: “Ho già ricevuto brani, sento molto la responsabilità della scelta delle canzoni. I social? Amplificano tutto. E io, alla fine, sogno solo una rubrica di pesca”

“Il Festival ha bisogno della Rai e la Rai ha bisogno del Festival. È una macchina incredibile, non solo nelle cinque serate: un evento deve essere un evento”. Carlo Conti è arrivato a Dogliani con la consueta giacca scura e il sorriso calmo di chi conosce bene la macchina della televisione. È lui, nella prima giornata del Festival della Tv, ad accendere il palco dopo nomi come Francesca Fialdini, Ludovico Einaudi e Ornella Muti. Ad accoglierlo è Alessandra Comazzi, che lo intervista davanti a una platea attenta.
Conti parla di Sanremo con la leggerezza di chi ha già vissuto quell’esperienza e la voglia sincera di rimettersi in gioco: “Io Sanremo lo vivo come una grande festa. Non mi pongo il problema di fare meglio di chi mi ha preceduto. L’importante è fare un bel festival. Un punto in più o in meno di share non cambia la mia vita. Dormo sereno, tranne a fine novembre, quando mi sveglio pensando a qualche ritornello che ho escluso. Sento molto la responsabilità della scelta delle canzoni”.
Il lavoro per la prossima edizione è già cominciato: “Qualcosa sta già arrivando. Brani dai Big o presunti tali, e altri dalle case discografiche. Per i giovani ho una commissione che mi aiuta, ma i Big li sento solo io. Accentro molto, è vero, ma ho anche un gruppo di lavoro fantastico di cui mi fido”.
Parlando di Sanremo, Carlo Conti non si sottrae alle riflessioni sui social e sull’effetto amplificatore della rete: “Qualunque cosa succeda viene gonfiata, trasformata. È una panna che si autoalimenta. È come quando gioca la Nazionale: tutti diventano ct, tutti hanno qualcosa da dire”.
Poi, una riflessione più ampia sul presente e futuro della Rai: “Oggi si sta vivendo un ricambio generazionale, come quando noi – io, Bonolis, Fazio – abbiamo iniziato a raccogliere il testimone da Baudo, Corrado, Vianello, Bongiorno. Ora tocca a noi rallentare e lasciare spazio ai quarantenni”. Su Stefano De Martino, Conti non ha dubbi: “È forte, simpatico, preparato, ha fatto tanta gavetta. E poi è belloccio. Basta con questi conduttori scuri in tv!”, scherza.
Il momento più toccante arriva quando parla dell’amico Fabrizio Frizzi: “La sua scomparsa è stata decisiva per farmi tornare a vivere a Firenze. Mio figlio Matteo un giorno mi chiese se poteva tifare Roma: da lì ho capito che dovevo esserci di più. Oggi faccio il pendolare e non mi pento”.
Infine, il sogno nel cassetto e il futuro: “Vorrei una rubrica di pesca a Linea Blu, ma quando vedono come pesco non me la fanno fare”, ride. E aggiunge: “Sono poco social, su Instagram metto foto familiari e delle mie uscite a pesca, anche quando non prendo nulla. Sono soddisfazioni da condividere”.
E quando smetterà? “Quando andrò al supermercato e nessuno mi chiederà più una foto. Allora capirò che è arrivato il momento”. Ma per ora, tranquilli: Carlo Conti è ancora sulla cresta dell’onda. E non ha nessuna intenzione di scendere.
Musica
Dua Lipa, Lucio Corsi e… tanta birra: guida semiseria ai festival musicali 2025
Se l’estate per te significa sudore, folla e soundcheck eterni… sei sulla pagina giusta. Dall’Idroscalo alle montagne friulane, passando per spiagge glamour e boschi techno, ecco la guida ai festival italiani della primavera-estate 2025. Headliner internazionali, location sorprendenti, vibe uniche: il concerto perfetto esiste (o quasi). Prepara il powerbank, la crema solare e la voglia di dire: “Io c’ero”.

Cominciamo col MI AMI Festival a Milano: indie, amore e tanta Italia (22-24 maggio). Tre giorni, quattro palchi, 70 artisti e un tema poetico quanto una canzone di Battiato: Il veleno e la cura. L’Idroscalo di Milano ospita artisti come Diodato, Noyz Narcos, Joan Thiele e Offlaga Disco Pax, ma anche rarità internazionali come The Pains of Being Pure at Heart. Porta un cuore grande e un paio di scarpe comode: ne avrai bisogno…
A Lecco immersi nell’elettronica
Nameless: da Lecco con elettronica (31 maggio – 2 giugno). Martin Garrix, Armin Van Buuren, Chainsmokers. Serve aggiungere altro? Ok: 100.000 persone, tre paesi sul Lago di Lecco (fra Annone, Molteno e Bosisio Parini) e un mix letale di musica EDM, energia e afterparty infiniti. Si consiglia l’uso responsabile delle playlist motivazionali pre-festival.
I-Days Milano: solo nomi grossi, grazie (giugno-agosto)
Un’estate sotto il cielo di Milano con i big del pop e del rock mondiale: Justin Timberlake (2 giugno), Dua Lipa (7 giugno), Linkin Park (24 giugno), Olivia Rodrigo (15 luglio), Post Malone (27 agosto). Se non sai scegliere, lancia una monetina. O vendi l’anima, apri il portafoglio e vai a tutti.
La Prima Estate: Camaiore chiama, l’indie risponde (21-29 giugno)
Spiaggia, tramonto, i Kings of Leon. Serve davvero un motivo in più? Aggiungiamo St. Vincent, Air, TV on the Radio e il nostro Lucio Corsi. L’evento è diviso in due weekend e mescola atmosfere da Coachella con lo spirito della Versilia anni ‘60.
Kappa FuturFestival: techno e cemento armato (4-6 luglio, Torino)
Nel Parco Dora di Torino il cemento vibra. I deejay più potenti del mondo si alternano su palchi spettacolari. Se non hai mai ballato alle 10 del mattino dopo solo tre ore di sonno, questo è il tuo rito di passaggio!
Altri appuntamenti da segnare in agenda
Limbo Festival (10-13 luglio, Toscana): musica, arte, sport e vino. Luca Bacchetti ti aspetta per un’esperienza sensoriale.
Wonderlast Festival (12-13 luglio, Gubbio): l’Umbria fa nord Europa, tra Rkomi, Villabanks e paesaggi da favola.
No Borders Music Festival (luglio-agosto, Udine): musica senza confini tra i laghi e le montagne. Da Mika a Ben Harper.
Robbie Williams a Trieste (17 luglio): una data unica, tra nostalgia e showman-attitude, per l’ex Take That.
Green Valley Pop Fest (3 agosto, Trapani): musica e messaggi green sotto il sole siciliano.
Festival = sopravvivenza con stile
Che tu sia team techno, pop addicted o romantico da palco indie, l’estate 2025 ti offre un catalogo a cielo aperto di emozioni musicali. Ricorda: il festival perfetto non esiste, ma una birra tiepida sotto le stelle ascoltando il tuo artista preferito… sì, per brindare (con moderazione, occhio che l’alcol test è sempre in agguato) al tuo artista prediletto.
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