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Spettacolo

Celentano, la Rai lo vuole davvero? Claudia Mori accusa: “Una risposta è d’obbligo”. Rossi: “Per noi sarebbe un sogno”

L’attrice e moglie del Molleggiato pubblica sui social una lettera al veleno all’ad Rai: “Da mesi nessun segnale”. La replica: “Non solo repertorio, vogliamo un ritorno live. Anche a Sanremo”

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    Adriano Celentano, il Molleggiato, è tornato al centro del dibattito pubblico. Non per un nuovo brano o per un’apparizione a sorpresa, ma per una lettera infuocata scritta da Claudia Mori e indirizzata all’amministratore delegato Rai, Giampaolo Rossi. Pubblicata sui social del cantante, la missiva non lascia spazio a dubbi: «Mesi fa ci siamo incontrati lei ed io a Milano, al Clan (era presente anche Gianmarco Mazzi) dove le ho presentato il lavoro di Adriano. Lei dimostrò grande interesse e decidemmo di rivederci entro pochi giorni anche con Adriano che le avrebbe organizzato una proiezione per mostrale il suo lavoro. Ad oggi, sono passati molti mesi, ancora nessun segnale di nessun genere da parte sua. Vede dott. Rossi, una risposta è d’obbligo. Qualunque essa sia. La Rai è interessata al ritorno di Celentano?».

    Un atto pubblico che ha scosso Viale Mazzini, perché la questione riguarda uno dei pezzi più iconici della storia dello spettacolo italiano. Rossi non ha perso tempo e ha replicato: «Adriano Celentano è un pezzo della storia della cultura popolare italiana; è un racconto della nostra nazione anche nel mondo. Per noi sarebbe un sogno rivederlo in Rai. Per questo la sollecitazione della signora Mori la facciamo nostra, con l’idea di costruire insieme a lui un grande omaggio, una serata speciale su Rai 1. Non ci accontentiamo del solo repertorio d’archivio, come ci viene proposto, ma vogliamo un rientro all’altezza della sua leggenda perché diventi un momento di festa per tutto il pubblico italiano. E se Adriano vorrà, lo accoglieremo a braccia aperte anche al prossimo Festival di Sanremo».

    Parole che aprono scenari interessanti, ma che non cancellano i dubbi sollevati da Claudia Mori: perché, a mesi dall’incontro, non c’è stato alcun seguito? La questione, ora, è tutta politica e televisiva: la Rai è davvero pronta a investire in un ritorno del Molleggiato o si limiterà a evocarlo come un’icona da celebrare senza nuove prove di palco?

    Celentano, dal canto suo, manca dalla tv dal 2019, quando su Canale 5 portò Adrian, show legato alla serie animata di Milo Manara. Una scommessa che non convinse né pubblico né critica, e che segnò l’ultima vera apparizione televisiva del cantante. Da allora, le voci sul suo rientro si sono rincorse, senza mai trovare concretezza.

    Il silenzio dell’artista non ha fatto che alimentare i misteri. Teo Teocoli, un tempo suo grande amico, mesi fa confessò: «Prima ero un codazzo, poi diventai amico, poi amicissimo e poi da cinque anni è finito tutto. Lui è scomparso, non risponde al telefono, non parla più con nessuno. Abbiamo fatto 40 compleanni insieme perché lui compiva gli anni il 6 gennaio, giorno dell’Epifania. Negli ultimi due anni non risponde al telefono, forse è morto. Sono quattro anni che provo, almeno dimmi una frase storica… un “Ciao ragazzi”».

    Un quadro che rende ancora più enigmatico il presente di Celentano: una leggenda vivente che sembra essersi ritirata in un silenzio impenetrabile, mentre intorno a lui si accende la partita per un eventuale ritorno.

    Se sarà Rai 1 a riportarlo davanti alle telecamere, magari con una serata evento o addirittura sul palco di Sanremo, lo diranno i prossimi mesi. Intanto, la lettera di Claudia Mori ha ottenuto un risultato immediato: far capire che, per il Molleggiato, l’attesa è finita e la Rai non può più limitarsi a parole di circostanza.

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      Televisione

      Rita Dalla Chiesa e la ferita Forum: “Me ne andai perché mi dissero che avrebbe chiuso”. Il retroscena mai chiarito

      Rita Dalla Chiesa torna a parlare del suo addio a Forum, avvenuto dopo ventitré anni. A Storie al bivio spiega di aver lasciato perché convinta che il programma stesse per chiudere. Una decisione presa anche per tutelare la sua squadra. Peccato che quelle voci si rivelarono infondate.

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        Ventitré anni non si cancellano con una frase di circostanza. E Rita Dalla Chiesa, quando parla di Forum, lo fa con la voce di chi non ha mai davvero voltato pagina. Ospite di Monica Setta a Storie al bivio, la conduttrice ha raccontato senza giri di parole la nostalgia per il programma che ha segnato un’epoca della sua carriera. E, soprattutto, il motivo per cui decise di lasciarlo.

        La nostalgia di Forum
        Rita Dalla Chiesa ammette di sentire ancora forte il richiamo di Forum, oggi condotto da Barbara Palombelli. Un legame che va oltre il lavoro e che riguarda una quotidianità condivisa per oltre due decenni. «Sento spesso la nostalgia», racconta, lasciando intendere che quell’addio non è mai stato del tutto metabolizzato.

        “Mi dissero che il programma avrebbe chiuso”
        Il punto centrale del racconto è il retroscena che, secondo Dalla Chiesa, determinò la sua uscita di scena. «Lasciai perché mi dissero che Forum avrebbe chiuso i battenti», spiega. Una comunicazione che arrivò in un momento delicato, a settembre, quando i contratti della sua squadra venivano rinnovati solo fino a dicembre.

        Una prospettiva che la mise davanti a una scelta difficile, non solo personale.

        La decisione per proteggere la squadra
        Dalla Chiesa racconta di non essersela sentita di trascinare con sé collaboratori e famiglie in un’incertezza che sembrava inevitabile. «Non me la sono sentita di far pagare a tante famiglie il peso delle mie scelte e me ne sono andata», spiega, rivendicando una decisione presa più per senso di responsabilità che per convenienza.

        Le voci infondate e l’amarezza
        Il tempo, però, ha restituito una verità diversa. Quelle voci si rivelarono infondate. Forum non solo non chiuse, ma è ancora oggi regolarmente in onda. Un dettaglio che, riletto a distanza, pesa come un macigno e lascia spazio a un’amarezza che Dalla Chiesa non nasconde.

        Il racconto non è polemico, ma è netto. E restituisce l’immagine di un addio nato da informazioni sbagliate, più che da una reale volontà di cambiare.

        Oggi Rita Dalla Chiesa guarda a Forum con affetto e rimpianto, consapevole di aver lasciato un pezzo importante della sua storia televisiva. Una storia che, a quanto pare, non si è mai davvero chiusa.

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          Musica

          Zayn Malik e Louis Tomlinson si sono picchiati? L’indiscrezione choc sugli ex One Direction e la rissa che avrebbe fatto saltare la pace

          Il gossip internazionale torna a puntare sugli ex One Direction. Secondo quanto riportato da Star Magazine, Zayn Malik e Louis Tomlinson avrebbero avuto uno scontro fisico dopo una discussione accesa in un bar. Un racconto pesante, che parla addirittura di una commozione cerebrale e mette in dubbio la loro collaborazione per un progetto Netflix.

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            Quando si parla degli One Direction, anche a distanza di anni, basta una voce per far esplodere il caso. Questa volta, però, il rumor è di quelli che fanno rumore grosso. Al centro ci sarebbero Zayn Malik e Louis Tomlinson, due ex compagni di band il cui rapporto è sempre stato raccontato come complicato. Secondo un’indiscrezione arrivata dagli Stati Uniti, tra i due sarebbe scoppiata una lite degenerata in qualcosa di molto più serio.

            A rilanciare la notizia è Star Magazine, che parla apertamente di una colluttazione fisica avvenuta dopo una serata fuori.

            La lite che sarebbe degenerata
            Secondo quanto riportato dal settimanale, Zayn e Louis sarebbero finiti nello stesso bar e avrebbero avuto «una discussione molto accesa». Fin qui nulla di nuovo, visto il passato non proprio idilliaco tra i due. Ma il racconto si spinge oltre: la discussione, sempre secondo la fonte, sarebbe «finita per trasformarsi in una colluttazione fisica».

            Una versione dei fatti che, se confermata, segnerebbe uno dei punti più bassi nei rapporti tra gli ex One Direction.

            La presunta commozione cerebrale
            Il dettaglio più pesante riguarda le conseguenze dello scontro. Star Magazine scrive che «lo scontro è stato così grave che Louis ha riportato una commozione cerebrale». Un’affermazione forte, che al momento non trova riscontri ufficiali né conferme da parte dei diretti interessati o dei loro entourage.

            Proprio l’assenza di dichiarazioni rende la vicenda ancora più nebulosa, lasciando il racconto sospeso tra gossip e possibile realtà.

            Il progetto Netflix a rischio
            La presunta rissa avrebbe avuto ripercussioni anche sul piano professionale. Sempre secondo la rivista, «per come stanno le cose, è improbabile che i due vogliano trovarsi nella stessa stanza per fare pubblicità o promozione della serie che stanno girando per Netflix», a meno di «un grande cambiamento di sentimenti dietro le quinte».

            Un passaggio che riaccende l’attenzione su una collaborazione che, già sulla carta, appariva delicata proprio per via dei trascorsi personali.

            Silenzio e cautela
            Va ribadito un punto fondamentale: al momento si tratta esclusivamente di un’indiscrezione. Zayn Malik e Louis Tomlinson non hanno commentato, così come non risultano prese di posizione ufficiali da parte delle produzioni coinvolte.

            Nel frattempo, però, il gossip corre. Perché quando si toccano due ex One Direction, ogni voce diventa automaticamente globale. E finché non arriverà una smentita o una conferma, la presunta rissa resterà sospesa tra mito, pettegolezzo e realtà non verificata.

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              Musica

              Mario Biondi e la maxi famiglia da record: dieci figli, quattro donne e una vita a incastri tra nomi sbagliati e ironia domestica

              Mario Biondi parla senza filtri della sua famiglia allargatissima: dieci figli avuti da quattro donne diverse. Tra aneddoti, battute della moglie e qualche figlia che ogni tanto si arrabbia, il cantante fotografa una quotidianità complessa ma serena. Con una certezza: altri figli, no grazie.

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                Dieci figli non sono un dettaglio. Sono una vita parallela, un’agenda sempre piena, una memoria che deve fare gli straordinari. Mario Biondi lo racconta con la leggerezza di chi sa prendersi poco sul serio e con l’ironia di chi, in casa, ha imparato a sopravvivere al caos affettivo.

                Il cantante, 54 anni, è padre di dieci figli avuti da quattro donne diverse. Un dato che fa impressione, ma che lui maneggia con naturalezza, trasformandolo subito in racconto quotidiano.

                I nomi che si confondono (e la pazienza dei figli)
                Biondi ammette senza imbarazzi una difficoltà molto concreta: «Scambio spesso i nomi e loro mi tollerano». Succede, quando la famiglia supera abbondantemente la squadra di calcetto. Una tolleranza quasi generale, fatta eccezione per un episodio rimasto impresso.

                «A parte Mia, la settima, che una volta si è arrabbiata di brutto», racconta. Una scena facile da immaginare, tra risate, rimproveri e quella dinamica tipica delle famiglie numerose, dove ognuno cerca il suo spazio.

                La moglie, le battute e il “fratellino”
                Nel racconto entra anche la moglie, con il suo ruolo di osservatrice ironica della situazione. «Ogni tanto qualche battuta la fa», spiega Biondi, riportando una frase che dice molto dell’atmosfera in casa: «Dice che uno dei piccoli vorrebbe un fratellino».

                La risposta del cantante è secca, definitiva, e detta con il sorriso: «Allora rispondo: “Adottatelo! Io no!”». Una battuta che strappa la risata ma che chiarisce anche i confini.

                Una paternità fuori scala ma consapevole
                Dietro l’ironia, però, si intravede una consapevolezza precisa. Dieci figli sono un impegno enorme, emotivo e pratico. Biondi non idealizza né drammatizza: racconta. E nel racconto emerge una famiglia complessa, fatta di equilibri, di affetti distribuiti, di inevitabili confusioni e di una quotidianità che non assomiglia a nessun’altra.

                Non c’è alcuna intenzione di allargare ulteriormente il clan. Il capitolo “nuovi figli” sembra definitivamente chiuso, almeno per lui.

                Tra caos e normalità
                Il ritratto che ne esce è quello di un padre che vive una paternità fuori scala con normalità disarmante. Niente proclami, niente autocelebrazioni. Solo la fotografia di una vita piena, a volte complicata, spesso rumorosa, ma evidentemente ancora governabile a colpi di ironia.

                Dieci figli, quattro donne, una famiglia che funziona a modo suo. E un padre che, tra un nome sbagliato e una battuta fulminante, ha trovato il suo equilibrio.

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