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Cinema

Andrea Iervolino e Bert Ulrich portano l’amore nello spazio: nasce “I SEE YOU”, il film girato tra le stelle

Space 11, la media company di Andrea Iervolino, unisce cinema e avventura spaziale in una storia d’amore epica. Bert Ulrich, storico volto NASA, promette un’esperienza immersiva che ridefinirà il concetto di film romantico.

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    Los Angeles, 4 agosto 2025 – L’amore approda tra le stelle. Andrea Iervolino, produttore internazionale e fondatore di Space 11, ha annunciato insieme a Bert Ulrich, ex responsabile delle relazioni multimediali della NASA, la nascita di “I SEE YOU”: un progetto cinematografico destinato a entrare nella storia come “la più grande storia d’amore mai raccontata… nello spazio”.

    Non si tratta di una semplice trovata promozionale. Il film, infatti, sarà girato per circa l’85% nello spazio reale, con immagini catturate in orbita. Un traguardo che nessun film narrativo aveva mai raggiunto prima su questa scala. In passato, il grande schermo ha utilizzato materiali d’archivio o effetti visivi per simulare l’esperienza spaziale; questa volta, invece, il pubblico vivrà una narrazione immersiva tra le stelle.

    “Stiamo superando i confini dell’amore e del cinema allo stesso tempo,” spiega Iervolino. “I SEE YOU non è solo un film, è un viaggio emotivo. Vogliamo portare gli spettatori in un’esperienza autentica, mostrando la bellezza straordinaria del cosmo e la forza del legame umano.”

    Bert Ulrich, che per anni ha collaborato con astronauti e missioni NASA, aggiunge: “Questa storia d’amore tocca profondamente il cuore umano e allo stesso tempo guarda oltre la Terra. Lo spazio sarà il palcoscenico più mozzafiato mai visto al cinema. È un progetto che unisce creatività e spirito di esplorazione scientifica.”

    La produzione è in fase di sviluppo e si preannuncia complessa come poche: serviranno missioni in orbita dedicate alle riprese e un modello di produzione ibrido che combinerà storytelling cinematografico ad alta definizione con sequenze girate direttamente nello spazio. I dettagli sul casting e sulle operazioni di volo saranno resi noti nei prossimi mesi, ma l’obiettivo è chiaro: realizzare un nuovo punto di riferimento per il cinema immersivo.

    Space 11, la società che firma il progetto, è la prima media company al mondo interamente dedicata alla produzione di contenuti legati allo spazio. Dai film alle serie, fino agli eventi dal vivo, la missione dell’azienda è spingersi sempre oltre i confini tradizionali della narrazione. Collaborando con astronauti, agenzie spaziali e ingegneri aerospaziali, il team di Iervolino trasforma l’immaginazione in immagini reali catturate in orbita.

    “I SEE YOU” promette di essere molto più di un film romantico: sarà un’esperienza visiva e sensoriale che unisce il grande schermo all’infinito del cosmo. Un progetto che, se riuscirà nell’impresa annunciata, segnerà una nuova era per il cinema, portando davvero gli spettatori a guardarsi negli occhi… nello spazio.

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      Cinema

      Amber Heard cambia vita: nuova identità, nuova casa e una rinascita teatrale in Spagna

      Amber Heard si reinventa: vive in Spagna con le sue figlie e si dedica al teatro, lasciandosi alle spalle la Hollywood dei riflettori e dei tribunali

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        Amber Heard, oggi 39 anni, sembra aver voltato definitivamente pagina dopo il lungo e discusso processo mediatico che l’ha vista opposta all’ex marito Johnny Depp. Lontana da Hollywood e dai riflettori internazionali, l’attrice ha scelto la tranquillità di Madrid per ricominciare una nuova vita – personale e professionale – sotto un’identità che omaggia una figura leggendaria del vecchio West.

        Secondo quanto confermato da fonti vicine all’attrice e da recenti dichiarazioni sui social, Heard avrebbe adottato lo pseudonimo Martha Jane Cannary, ovvero il vero nome di Calamity Jane, iconica tiratrice scelta e pioniera americana dell’Ottocento. Un nome simbolico, forse specchio di una fase più autentica e riservata della sua vita.

        La Heard vive stabilmente in Spagna da circa due anni, in una casa nei dintorni di Madrid, dove si è trasferita anche per crescere le sue due figlie gemelle, Ocean e Agnes, nate all’inizio del 2025 tramite maternità surrogata, secondo quanto riportato da testate statunitensi.

        Ma l’elemento più sorprendente della sua rinascita è forse il cambio di rotta professionale: dal grande schermo al palcoscenico teatrale. L’ex protagonista di Aquaman ha debuttato a giugno nel cast dello spettacolo “Spirit of the People”, una produzione bilingue – inglese e spagnola – che ha riscosso ottimi consensi nell’ambito del Williamstown Theatre Festival, prestigioso evento teatrale con sede storica nel Massachusetts, ma che da quest’anno ha ospitato una speciale edizione europea.

        Amber Heard, che parla fluentemente lo spagnolo, ha mostrato sul suo profilo Instagram momenti dietro le quinte, ringraziando fan e sostenitori con un post corredato da una foto tra fiori e abbracci del pubblico. “I fiori appassiscono, ma i ricordi e l’amore ricevuti resteranno per sempre”, ha scritto, in un messaggio che suona come il simbolo di una ritrovata serenità.

        Per ora, il cinema sembra essere un capitolo chiuso. Heard non ha in programma nuove uscite sul grande schermo, e secondo indiscrezioni sarebbe intenzionata a restare in Europa a tempo indeterminato, dedicandosi al teatro e alla maternità lontana dai clamori della stampa.

        Una scelta coraggiosa e silenziosa, in netta controtendenza con gli anni precedenti: Amber Heard si è reinventata, e lo ha fatto da sola, tra le luci calde della Spagna e l’eco delle tavole di un palcoscenico.

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          Cinema

          Pamela Anderson ha fatto capitolare Liam Neeson: «Mi manda fiori e coccola i miei figli»

          Dopo settimane di sussurri e di scatti rubati sul red carpet, Pamela Anderson e Liam Neeson escono allo scoperto come nuova, sorprendente coppia di Hollywood. Lei racconta agli amici di un corteggiamento vecchio stile, lui si dice completamente stregato dalla bionda più iconica degli anni ’90.

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            Altro che flirt passeggeri: a Hollywood è scoppiata la passione tra Pamela Anderson e Liam Neeson. I due, paparazzati prima tra sorrisi complici alle anteprime e poi durante lunghe passeggiate a New York, hanno deciso di non nascondersi più. E secondo indiscrezioni vicine all’attrice, sarebbe stata proprio Pamela a raccontare ai suoi amici di un corteggiamento che sembra uscito da una commedia romantica.

            «Liam è un vero gentiluomo», avrebbe confidato l’attrice di Baywatch, ancora radiosa a 58 anni. L’attore di Taken, 73 anni, avrebbe conquistato la star canadese con gesti d’altri tempi: fiori recapitati a sorpresa, inviti a cena nei ristoranti più esclusivi e serate trascorse in famiglia, giocando con i figli di Pamela e dimostrando una pazienza disarmante.

            Chi li conosce parla di una coppia inaspettata ma perfettamente assortita: lei solare e ironica, lui elegante e riservato. Nonostante la differenza di età e di stile di vita, sembra che i due abbiano trovato un equilibrio sorprendente. Gli amici di lei, raccontano i tabloid inglesi, non l’avevano mai vista così serena dopo i turbolenti matrimoni del passato.

            I social intanto si scatenano: c’è chi applaude alla coppia definendola «il ritorno del romanticismo», e chi ironizza sull’insolita accoppiata tra il duro del cinema action e la bionda più famosa degli anni ’90. Ma i diretti interessati non sembrano preoccuparsene: la scorsa settimana sono stati visti mano nella mano all’uscita da un hotel di Londra, sorridenti e complici come due adolescenti.

            Se son rose fioriranno? A giudicare dai bouquet che Liam continua a far recapitare alla sua nuova fiamma, Hollywood scommette che questa love story durerà più di un’estate.

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              Cinema

              Hollywood riscopre il passato: boom dei “legacy sequel” al cinema

              Non sono semplici continuazioni né veri remake. I “legacy sequel” rilanciano vecchi franchise con nuovi personaggi, accanto ai volti storici. Un’operazione nostalgica… ma con una logica ben precisa.

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                Negli ultimi dodici mesi, le sale cinematografiche hanno visto una vera e propria invasione di legacy sequel: pellicole che riprendono la storia di un film cult a distanza di almeno dieci anni, spesso anche venti o trenta. Solo nel 2024 sono arrivati sugli schermi Final Destination: Bloodlines, 28 anni dopo, Il Gladiatore 2, Beetlejuice Beetlejuice, Twisters, Un tipo imprevedibile 2, Karate Kid: Legends e So cosa hai fatto. Entro fine anno arriveranno anche Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo e Tron: Ares. Persino in Italia, Un altro Ferragosto di Paolo Virzì ha raccolto l’eredità di Ferie d’agosto, uscito nel 1996.

                Ma cosa sono davvero i legacy sequel? Non esattamente sequel tradizionali, perché spesso si svolgono molti anni dopo gli eventi del primo film e introducono nuovi protagonisti. E nemmeno remake, perché tengono conto della storia originale e riportano in scena i personaggi iconici, con gli stessi attori quando possibile. Sono un modo intelligente per sfruttare il potenziale emotivo e commerciale di un brand, rivolgendosi sia ai fan storici che a un pubblico più giovane.

                Il caso che ha definito questo filone è stato Star Wars: Il risveglio della Forza (2015), primo episodio della nuova trilogia targata Disney. Ha stabilito un modello replicato poi in decine di produzioni: l’arco temporale della narrazione corrisponde a quello reale, le vecchie glorie fungono da mentori, i temi sono ripresi ma aggiornati, e le colonne sonore iconiche vengono rielaborate in chiave più sottile.

                Negli anni successivi, il mercato ha visto proliferare titoli di questo tipo: Creed, spin-off di Rocky, Blade Runner 2049, Ghostbusters: Legacy, Matrix Resurrections, Doctor Sleep (erede di Shining), Top Gun: Maverick e tanti altri. Questi film si presentano come grandi eventi, alimentati dalla nostalgia ma anche da un forte senso di continuità narrativa.

                A differenza di un classico sequel come Bridget Jones – Un amore di ragazzo, uscito nel 2024 e ambientato pochi anni dopo Bridget Jones’s Baby, i legacy sequel puntano tutto sul fattore tempo e sul passaggio di testimone tra generazioni.

                In televisione il fenomeno è meno diffuso, anche perché la natura della serialità richiede un altro tipo di fruizione. Tuttavia, ci sono eccezioni significative come Twin Peaks – Il ritorno (2017), arrivato ben 26 anni dopo la seconda stagione, e And Just Like That…, seguito diretto di Sex and the City.

                Il precursore di questo formato è però molto più lontano: Il colore dei soldi (1986), con Paul Newman che riprendeva il ruolo de Lo spaccone (1961) accanto a un giovane Tom Cruise. Anche Il grande inganno (1990), con Jack Nicholson, continuava il racconto di Chinatown del 1974. All’epoca però il pubblico e la distribuzione non erano pronti a valorizzare quella che oggi è diventata una strategia narrativa e commerciale di grande successo.

                Oggi, tra revival nostalgici e rinnovati slanci creativi, i legacy sequel sono il ponte perfetto tra il cinema che fu e quello che verrà.

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