Cinema
Riccardo Scamarcio e Johnny Depp, amici per la pelle
Un bravo attore italiano, molto amato dal pubblico femminile e una star di Hollywood che, in passato, è stato il sogno erotico di moltissime donne. Che ci fanno insieme alla Festa del Cinema di Roma? Sembrano davvero due vecchi commilitoni ad una rimpatriata!
Depp è il pirata perfetto, anche quando non recita. Con quel suo fare guascone, sempre sorridente, non sai mai dove voglia andare a parare. Protagonista assoluto dell’ultima giornata della Festa del Cinema di Roma, nei panni di regista (indosserà nuovamente le vesti logore di Jack Sparrow… chissa) ha presentato il suo Modì Con Riccardo Scamarcio che ripercorre 72 ore della vita del pittore Amedeo Modigliani, tra cadute, allucinazioni, ripartenze e sogni. Non si tratta di un biopic, come ha tenuto a precisare Depp, ma un film che ha plasmato secondo le sue idee (partendo da una suggestione di Al Pacino, che appare in un un cameo).
Ha lo stile della rockstar
L’attore americano ha saltato la conferenza stampa («a causa di un ritardo aereo») per arrivare direttamente sul tappeto rosso dove i fan l’aspettavano fin dalle prime ore del mattino. Tutti in attesa della rockstar di quest’edizione del Festival. E lui, come al solito, non ha deluso.
“Pappa e ciccia” con Scamarcio
Occhiali da sole, gilet colorato, capelli sciolti, Depp ha scherzato con i fan con fare molto disponibile, firmato autografi, mostrando di divertirsi un sacco con Scamarcio, con il quale è apparso in grande sintonia e complicità. E’ nata una nuova coppia artistica?
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Cinema
L’amore è la vera “Mission Impossible” per Tom Cruise: finita la storia con Ana de Armas, ma i due resteranno amici e colleghi
Tom Cruise torna single proprio mentre l’ex moglie Nicole Kidman ufficializza il divorzio da Keith Urban. La love story con Ana de Armas era iniziata a gennaio e sembrava un film perfetto. Ma come in ogni missione impossibile, anche stavolta il finale è stato un’esplosione controllata.

Alla fine, anche per Tom Cruise, l’amore si è rivelato una missione impossibile. Dopo nove mesi di una relazione vissuta tra set cinematografici e fughe romantiche, l’attore 63enne e la collega Ana de Armas, 38 anni, si sono lasciati. Nessuno scandalo, nessuna scenata pubblica, solo la constatazione che la scintilla si è spenta.
La notizia, rimbalzata dal Daily Mail e confermata da fonti vicine alla coppia, chiude una delle storie più chiacchierate di Hollywood del 2025. “La scintilla si è spenta tra loro, ma amano ancora la reciproca compagnia e si sono comportati entrambi in modo molto adulto”, ha rivelato un amico comune. Una separazione pacifica, maturata in silenzio, in perfetto stile Cruise.
Tom e Ana si erano conosciuti lo scorso gennaio, durante una cena a Los Angeles organizzata da amici produttori. Tra loro era nata subito un’intesa professionale, poi diventata qualcosa di più. Lei, magnetica e raffinata, reduce dai successi di Blonde e No Time to Die; lui, eterno ragazzo del cinema d’azione, con alle spalle una carriera che attraversa quattro decenni. Insieme, sembravano un film di sé stessi: eleganti, complici, impeccabili.
L’estate li aveva visti inseparabili, tra Woodstock e Minorca, sempre mano nella mano, sorridenti e rilassati, come due star decise a riscrivere la sceneggiatura della propria vita. Ma dietro i sorrisi e le fughe romantiche, qualcosa si è incrinato. “Sono rimasti amici – spiegano fonti vicine – ma hanno capito che i loro mondi, i loro ritmi e le loro priorità erano troppo diversi. Lei ha un futuro pieno di progetti, lui è ancora un perfezionista che vive per il lavoro”.
Cruise, del resto, non è nuovo alle storie travolte dal tempo e dalla sua carriera. Dopo i matrimoni con Mimi Rogers, Nicole Kidman e Katie Holmes, nessuna relazione è durata abbastanza da superare la distanza tra il set e la vita reale. Con Ana, però, sembrava diverso: meno clamore, più intimità. E invece, come spesso accade a Hollywood, le rose non sono fiorite.
La fine dell’amore arriva in un momento simbolico: proprio mentre l’ex moglie Nicole Kidman ha ufficializzato la separazione dal cantante Keith Urban, chiudendo un matrimonio durato diciotto anni. Un intreccio di destini che fa sorridere amaramente chi ricorda i due ex coniugi all’apice del loro splendore, ora entrambi di nuovo soli.
Ma se l’amore è finito, il lavoro continua. Ana de Armas è già stata confermata nel prossimo film di Cruise, “Deeper”, un thriller soprannaturale che segnerà la loro prima collaborazione ufficiale sul grande schermo. E non è tutto: un secondo progetto, dal titolo provvisorio Pressure, è già in preparazione. “Continuano a stimarsi e a fidarsi l’uno dell’altra – racconta una fonte –. Tra loro resta un forte legame professionale”.
Tom Cruise, nel frattempo, è tornato a Londra, dove sta ultimando le riprese di Mission: Impossible 9, tra inseguimenti mozzafiato e acrobazie reali – perché lui, a differenza dei sentimenti, non delega mai le scene d’azione. Ana, invece, è volata a Parigi per un nuovo set, più riservata che mai, lontana dai flash e dai gossip.
Così si chiude, con eleganza e senza drammi, una storia che sembrava scritta per durare. Ma forse, per Tom Cruise, l’amore resterà sempre l’unica missione davvero impossibile: quella che non puoi provare cento volte finché non riesce, ma solo vivere una volta, sperando che il finale non sia sempre lo stesso.
Cinema
Ema Stokholma madrina della Festa del Cinema di Roma: “Il cinema mi ha salvato, mi ha fatto capire che non stavo male solo io”
“Resto una persona traumatizzata, ma anche fortunata: sono nata in Europa e il mondo mi ha accolta. Non voglio più nessuno da mantenere. L’amore? Non ci credo più. L’unico che mi fa pensare sia possibile è Luca Barbarossa.”

Sarà Ema Stokholma la madrina della prossima Festa del Cinema di Roma, in programma alla fine di ottobre. Un ruolo che la conduttrice, pittrice e scrittrice accoglie con entusiasmo, come una nuova sfida in una vita sempre in movimento. «Il cinema è fondamentale per raccontare le nostre vite e ne ho molto rispetto – racconta a F –. Ci sono film che per me sono stati cruciali, mi hanno fatto capire che non stavo male solo io».
Ema, oggi 41 anni, non ha mai nascosto le ombre del proprio passato. Le violenze subite da bambina, gli abusi, il trauma che l’ha segnata per sempre: «Un trauma che non si supera mai. Io resto una persona traumatizzata. I bambini che vivono la guerra resteranno segnati a vita, come quelli che vedono certe scene sui social o che hanno vissuto il Covid».
Ma dentro quel dolore c’è anche la forza di chi ha imparato a salvarsi da sola. «Sono stata fortunata a nascere in Europa, dove a 15 anni ho potuto prendere un treno e scappare dalla Francia per venire in Italia. Ho dormito per strada, ma c’era il sole, non morivo di fame. Il mondo mi ha accolta».
Oggi si definisce una donna libera, indipendente, e anche felice nella sua solitudine: «Sto benissimo da sola e non voglio più nessuno da mantenere. È sempre andata così: trovavo uomini da accudire, da aiutare, e poi ci rimettevo io. Mi ritrovavo invasa, senza soldi e senza rispetto. Non accadrà più».
Dell’amore parla con disincanto, ma non senza tenerezza. «Non ci credo più. L’unico che ogni tanto mi fa pensare che potrebbe essere diverso è Luca Barbarossa. Lo ammiro per la famiglia che ha saputo costruire, quando parla di sua moglie gli brillano gli occhi».
Della madre, invece, conserva un ricordo complesso. «Quando è morta non ho provato nulla. Solo ascoltando un album di George Michael che le piaceva ho capito di averla perdonata». Oggi il suo punto debole resta il fratello: «Per farmi piangere basta nominarlo. Siamo due persone buone. Con quello che abbiamo vissuto, potevamo diventare serial killer».
Un’anima sopravvissuta che ha scelto di splendere, e ora porta la sua luce sul red carpet più importante d’Italia.
Cinema
“Bombolo core de Roma”: al Rome Film Fest il documentario che racconta il mito popolare di Franco Lechner
Con interviste ai figli, agli amici e agli attori che lo hanno affiancato, il documentario ripercorre la parabola umana e artistica del comico romano, icona del cinema popolare degli anni Settanta e Ottanta.

Arriva alla Festa del Cinema di Roma 2025 il documentario Bombolo core de Roma, diretto da Stefano Calvagna, autore di ventidue film di culto e già regista del biopic Non escludo il ritorno dedicato a Franco Califano. Un tributo sentito a Franco Lechner, in arte Bombolo, attore simbolo della romanità verace, protagonista di una lunga stagione del cinema popolare italiano.
Il film, presentato oggi nella sezione dedicata ai documentari italiani, ripercorre la carriera dell’attore attraverso materiali d’archivio, testimonianze e una galleria di immagini che raccontano il suo legame profondo con Roma. Ampio spazio è dedicato ai film che ne hanno consacrato la fama, dai polizieschi con Tomas Milian e Nico Giraldi alle commedie cult come W la foca, È forte un casino e Remo e Romolo, due figli di una lupa.
Cuore del documentario è la puntata del 1984 di Che fai ridi?, firmata da Pier Francesco Pingitore, in cui Bombolo raccontava con ironia la propria vita tra Trastevere e Campo de’ Fiori, dove da giovane vendeva piatti e improvvisava gag di strada che gli valsero l’attenzione degli autori del Bagaglino.
Calvagna alterna scene d’epoca e interviste ai figli, agli amici e agli attori che hanno condiviso con lui il set, come Carmine Faraco e Tony Morgan, oltre ai ristoratori dei locali che frequentava abitualmente – dal Costanza al Lilli – custodi di aneddoti e ricette entrate nella leggenda, come i celebri rigatoni “alla cacamesotto”.
Nel racconto emerge un ritratto sincero e umano: Bombolo come incarnazione del “core de Roma”, genuino, diretto, inimitabile. Calvagna sottolinea come l’attore rappresenti una memoria collettiva, un linguaggio universale fatto di spontaneità e sarcasmo popolare.
Non mancano i riferimenti all’eco internazionale del personaggio: il regista Eli Roth e Quentin Tarantino lo hanno citato come fonte d’ispirazione, raccontando di aver imitato i suoi celebri “tzé tzé” durante le riprese di Inglourious Basterds. Un omaggio che dimostra quanto l’energia di Bombolo abbia travalicato i confini del cinema italiano.
Con Bombolo core de Roma, Calvagna firma un affettuoso atto d’amore verso un artista capace di far ridere generazioni intere e di restare, a distanza di decenni, il volto più autentico della comicità romana.
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