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Cinema

Sarah Toscano pronta al grande schermo? Il debutto in un attesissimo remake

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    Sarah Toscano non smette di stupire e, dopo la vittoria ad Amici 23, sembra pronta a un nuovo entusiasmante traguardo: il debutto al cinema. In queste ore, infatti, circola con insistenza la voce secondo cui la giovane cantante potrebbe essere stata scelta come protagonista del remake italiano di La famiglia Bélier, film francese che ha fatto commuovere e sorridere milioni di spettatori.

    Il rifacimento si intitolerebbe Te lo leggo negli occhi e racconterebbe la storia di una ragazza udente cresciuta in una famiglia di non udenti. Un personaggio complesso e appassionante, dotato di una voce straordinaria e pronto a inseguire il suo sogno di entrare in un prestigioso coro parigino. Una sfida non da poco per chiunque, ma che sembra calzare a pennello per Sarah Toscano, già abituata a esprimere emozioni con la sua voce e la sua sensibilità.

    A lanciare l’indiscrezione è stato il sito specializzato Cinemotore, che ha parlato di un “forte interesse” da parte della produzione per la cantante. Non sarebbe la prima volta che un talento musicale si lancia nel mondo del cinema: basti pensare a Elodie ed Emma Marrone, che hanno dimostrato di poter passare con naturalezza dal palco alla macchina da presa. Sarah Toscano, con la sua freschezza e la sua voce inconfondibile, potrebbe essere la prossima a conquistare anche il grande schermo.

    Al momento, però, mancano conferme ufficiali. Né la diretta interessata né la produzione del film hanno rilasciato dichiarazioni. Sarah, dal canto suo, non ha lasciato trapelare nulla sui suoi canali social, mantenendo il massimo riserbo. Ma i fan non stanno più nella pelle e sui social si moltiplicano i messaggi di sostegno e curiosità: “Sarebbe fantastico vederti in questo ruolo!”, “Non vediamo l’ora di sentirti cantare sul grande schermo”.

    La scelta della giovane artista per un ruolo così importante sembra comunque perfettamente in linea con l’attuale tendenza a puntare su volti nuovi e amati dal pubblico. Il successo riscosso ad Amici ha già dimostrato la capacità di Sarah di catturare l’attenzione e di emozionare. Ora non resta che attendere: la conferma ufficiale di questa indiscrezione potrebbe arrivare presto, e il debutto cinematografico di Sarah Toscano potrebbe essere più vicino di quanto si pensi.

    I fan, intanto, restano con il fiato sospeso, pronti a sostenere la loro beniamina in questa nuova avventura che potrebbe consacrarla anche sul grande schermo.

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      Cinema

      Il genio che sfidò il destino: Andrea Iervolino annuncia un film su Bruce McLaren, leggenda delle corse

      Non corse solo per vincere, ma per costruire qualcosa che andasse oltre il traguardo. Bruce McLaren, icona dell’automobilismo mondiale, sarà il protagonista del nuovo film annunciato dal produttore Andrea Iervolino: un racconto di passione, coraggio e genialità, che presto prenderà forma tra Auckland e il circuito di Goodwood.

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        Una gamba bloccata da una trazione metallica, un letto d’ospedale come orizzonte, eppure una mente già lanciata a tutta velocità. Così comincia la storia di Bruce McLaren, il pilota, ingegnere e visionario neozelandese che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Formula 1. Ed è proprio da quel contrasto – tra immobilità forzata e desiderio di corsa – che partirà il biopic annunciato da Andrea Iervolino, produttore italiano ormai di casa a Hollywood, che firma un nuovo progetto internazionale dedicato a una delle figure più affascinanti del motorsport.

        «La vita di Bruce McLaren – ha dichiarato Iervolino – è un esempio straordinario di come una difficoltà possa diventare la scintilla di un destino eccezionale. Da bambino costretto all’immobilità a genio della velocità, Bruce non ha solo corso: ha costruito, inventato, ispirato. Questo film non sarà solo un tributo alla sua carriera, ma alla sua mente brillante e alla sua volontà incrollabile. Racconteremo l’uomo che ha saputo trasformare il dolore in visione, e il limite fisico in una spinta verso l’eccellenza».

        Il film, attualmente in fase di sviluppo, sarà girato tra la Nuova Zelanda, patria natale del pilota, e il Regno Unito, dove McLaren costruì il cuore del suo impero motoristico. Il team di sceneggiatura sta lavorando a stretto contatto con storici della Formula 1, ex ingegneri della McLaren Racing e consulenti tecnici del circus per garantire il massimo rigore narrativo e ingegneristico.

        Classe 1937, Bruce McLaren non fu solo un talento precoce della guida (vinse il suo primo Gran Premio a soli 22 anni, diventando il più giovane vincitore nella storia della F1 dell’epoca), ma soprattutto un innovatore instancabile. Nel 1963 fondò la Bruce McLaren Motor Racing Ltd, una scuderia destinata a cambiare per sempre il volto delle corse. Dietro quel sorriso mite e lo sguardo curioso si nascondeva un progettista geniale, capace di pensare l’automobile come estensione della mente e del corpo.

        Il film ripercorrerà le tappe principali della sua ascesa: le corse giovanili nei circuiti locali della Nuova Zelanda, l’arrivo in Europa grazie al programma “Driver to Europe”, le vittorie clamorose nei circuiti internazionali e la fondazione del team che porta il suo nome, ancora oggi tra i più prestigiosi nella storia della Formula 1.

        Ma non sarà solo una storia di motori e vittorie. Il progetto intende restituire la complessità dell’uomo Bruce McLaren: la sua umanità discreta, il rapporto con la malattia che lo accompagnò fin dall’infanzia, la sua dedizione quasi ascetica alla perfezione tecnica, fino alla tragica scomparsa il 2 giugno 1970, a soli 32 anni, durante un test a Goodwood con la McLaren M8D. Una morte sul campo, con le mani sporche di olio e il cuore ancora accelerato.

        Il casting è già iniziato, ma sui nomi coinvolti vige il massimo riserbo. Quel che è certo è che Andrea Iervolino – già produttore di film internazionali su personaggi come Federico Fellini e Lamborghini – punta a creare un’opera capace di parlare tanto agli appassionati di Formula 1 quanto a chi cerca una storia potente, universale, piena di emozione e senso.

        La produzione prevede l’utilizzo di veicoli d’epoca, riprese in location reali e un lavoro certosino sui dettagli visivi, per restituire la bellezza cruda e rombante di un’epoca irripetibile. Un’epoca fatta di rischio, sudore e idee che correvano più veloci dei freni.

        Con il film su Bruce McLaren, Iervolino punta a firmare il suo “Rush”, ma con qualcosa in più: il ritratto di un uomo che prima ancora di essere campione, fu un sognatore. E che non ha mai smesso di correre. Neanche quando la strada sembrava finita.

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          Cinema

          Torna quel “tessoro” di Gollum, lo vedremo in sala nel 2026

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            Il regista Peter Jackson, dopo il documentario sui Beatles Let it be, torna al lavoro sui nuovi film del Signore degli Anelli. Il primo in sala nel 2026 sarà basato sul personaggio di Gollum, con la regia di Andy Serkis.

            Aspettatevi storie mai raccontate

            Il progetto è slegato dalla serie Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere che Amazon sta producendo e portando sulla sua piattaforma Prime Video. Ad annunciare la novità è stato il Ceo di Warner-Discovery David Zaslov durante una conferenza di presentazione delle trimestrali. Per ora lo studio è “nelle fasi iniziali” del progetto che “esplorerà storie ancora non raccontate”. Il primo film della nuova saga, prodotto da Warner e New Line, per ora ha come ha titolo di lavoro provvisorio Il Signore degli Anelli – Alla Ricerca di Gollum.

            Serkis ancora nei panni dell’iconico personaggio

            Protagonista e regista l’attore inglese Andy Serkis, lche ha dato voce e movimenti all’hobbit dalla doppia anima Smeagul, uno dei pochissimi personaggi all’interno della trilogia che non serve alcun altro padrone che non se stesso. Il ruolo di Jackson, che ha firmato i primi film della franchise sarà quello di produttore assieme alle strette collaboratrici Fran Walsh e Philippa Boyens: le due donne scriveranno la sceneggiatura con Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou.

            Nuovamente nella Terra di Mezzo

            L’accordo riguarda per ora due titoli: “E’ un onore e un privilegio tornare nella Terra di Mezzo con il nosttro amico e collaboratore Andy Serkis che ha ancora conti aperti con quel puzzone di Gollum”, hanno dichiarato Jackson, la Boyens e la Walsh. “Come fan a vita della vasta mitologia del professor Tolkien siamo orgogliosi di lavorare con il team di Warner Bros. in questa nuova epica avvenutura”, hanno aggiunto.

            In estate la trilogia originaria torna in sala

            Si tratta di una botizia che i fan aspettavano, visto che la Warner aveva già lanciato dei segnali più o meno diretti. Nel frattempo, per soddisfare la golosità degli appassionati, la trilogia originale che aveva fatto man bassa di premi all’epoca della prima uscita tra 2001 e 2003, tornerà nei cinema in estate, con una nuova edizione rimasterizzata ed estesa.

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              Cinema

              Sacha Baron Cohen smentisce l’uso dell’Ozempic: “Solo dieta, allenamenti e tanti soldi”

              L’attore britannico chiarisce dopo le speculazioni nate dalle foto su Men’s Fitness UK: nessun trucco, solo dedizione e professionisti al suo fianco. La copertina salutistica accompagna l’annuncio del suo debutto nel Marvel Cinematic Universe nei panni di Mephisto: trasformazione sorprendente ma onesta

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              Sacha Baron Cohen

                Il volto di Sacha Baron Cohen, celebre per personaggi iconici come Borat e Ali G. È recentemente al centro della scena non solo per la sua interpretazione della figura demoniaca Mephisto nel finale di Ironheart su Disney+. Ma anche per una trasformazione fisica impressionante che ha suscitato ondate di speculazioni online. Le immagini della sua cover su Men’s Fitness UK, con fisico scolpito a mostrare addominali e muscoli definiti. Hanno fatto nascere domande sull’uso di Ozempic, il farmaco anti-diabete utilizzato off-label per la perdita di peso.

                Inizialmente, Cohen aveva scherzato su Instagram: «Alcune celebrità usano Ozempic, altre chef privati, altri personal trainer. Io ho fatto tutte e tre le cose». Ma poco dopo è arrivata la «marcia indietro»: «Non ho preso Ozempic. Lo dico chiaro: ho ottenuto questo corpo in modo onesto… pagando un sacco di soldi a un personal trainer». Ha inoltre precisato: “Non è frutto dell’IA, sono solo molto egocentrico da arrivare a questo risultato”, ironizzando sull’autenticità delle immagini.

                Dietro il processo drastico c’è un programma meticolosamente studiato insieme all’allenatore Alfonso Moretti, suggerito dall’amico Matthew McConaughey. Il regime prevedeva sedute brevi ma intense — circa 25 minuti — fino a 100 flessioni al giorno. Affiancate da una dieta a basso contenuto di zuccheri e ricca di fibre e proteine. Cohen ha ringraziato pubblicamente il preparatore: «Grazie ad Alfonso per aver sopportato me per 25 minuti al giorno… il resto è stato sudore e disciplina».

                Questa scelta estetica coincide con il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe. Kevin Feige, presidente di Marvel Studios, ha confermato che Cohen riprenderà il ruolo di Mephisto in futuri progetti. Anche se al momento non è stata svelata la natura di tali apparizioni.

                L’eco mediatica dell’intera vicenda è amplificata dalla sua icona di comicità trasgressiva, diventata improvvisamente seria e muscolarizzata. The Guardian ha interpretato il cambiamento come l’ennesimo esempio dell’archetipo dell’attore comico che si trasforma per un ruolo o semplicemente per una “crisi di mezza età”, in modo autoironico e social-aware.

                A 53 anni e fresco di divorzio da Isla Fisher, concluso nel giugno precedente (dopo quasi 14 anni, con tre figli), Cohen ha definito il suo cambiamento un “lancio impegnativo nella mezza età”. Il binomio battute-sudore ha dato vita a un momento di immagine che trascende il corpo per raccontare una scelta meditata, tutta basata su allenamento, disciplina e supporto professionale.

                Con questa dichiarazione, Baron Cohen ha voluto ribadire che la sua trasformazione — pur spettacolare — è frutto di fatica, costi e dedizione, senza scorciatoie farmacologiche. Se il ruolo di Mephisto rappresenta il nucleo narrativo della sua rinascita cinematografica, il fisico scolpito è l’elemento visivo che l’ha rilanciato nel mainstream come icona trasformista e uomo consapevole.

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