Cinema
Supereroi a picco, Puffi in crisi e birra finlandese in risalita: i flop dell’estate americana che nessuno vuole ammettere
Il “nuovo Superman” doveva salvare l’estate del box office. Invece sta arrancando ovunque tranne che negli Stati Uniti, dove regge (appena). In Cina non sfonda, in Francia perde pure dai Puffi, e in Germania esordisce peggio di Morbius. E se anche la Marvel trema per il prossimo film sui Fantastici 4, c’è da chiedersi: ma davvero abbiamo ancora bisogno di questi polpettoni in costume?
James Gunn ci ha creduto con tutte le sue forze, ma Superman – con 225 milioni di budget e 100 di marketing – a oggi ha incassato 310 milioni nel mondo. Peccato che per andare in pari ne servano almeno 900. È primo in Inghilterra, sì, ma con 7 milioni e 685 sale: lontanissimo dagli 11 di Man of Steel. In Francia i Puffi lo battono con 115 mila spettatori. In Italia regge, ma senza entusiasmare: 2 milioni 870 mila euro in totale. Mentre Jurassic World – La Rinascita lo tallona e lo supera nel cumulato con quasi 8 milioni. E Scarlett Johansson si gode il titolo (non ufficiale) di attrice più redditizia dell’anno.
Ma se Kal-El zoppica, i Fantastici 4 non sembrano messi meglio. Il nuovo film firmato Matt Shakman con Pedro Pascal e Vanessa Kirby (The Fantastic Four: First Steps) non brilla affatto nei trailer. Le anteprime hanno incassato il 20% in meno di quelle di Superman. La preoccupazione in casa Disney è reale: l’hype si sta sgonfiando ancor prima dell’uscita.
Nel frattempo anche i Puffi, in casa loro, faticano. Nonostante i numeri francesi, i pre-acquisti all’estero sono deboli, le critiche impietose, e il verdetto è nell’aria: altro film estivo a rischio flop.
La sorpresa? Viene da tutt’altro. 100 litri di birra, commedia finlandese sulle disavventure alcoliche di un gruppo di donne sbandate, entra rumorosamente nella top ten italiana. Nono posto, 5 mila euro e 804 spettatori: poco, ma rumoroso.
Nel frattempo F1 – Il Film con Brad Pitt supera i 300 milioni globali ma ne è costato 200. Dragon Trainer tiene con oltre 8 milioni da noi, mentre Elio della Pixar è il flop annunciato: 150 milioni di budget, 120 incassati nel mondo. Va meglio a Lilo & Stitch, che vola oltre il miliardo.
Forse è ora di dirlo forte: il cinema supereroistico è in burnout. E l’estate 2025 lo sta dimostrando.
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Cinema
Matilda De Angelis incanta alla Festa del Cinema: fascino, talento e un nuovo film con Stefano Mordini
Elegante e luminosa, Matilda De Angelis ha conquistato la Festa del Cinema di Roma con il suo charme naturale. Dopo “Veloce come il vento”, “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” e la serie “The Undoing”, l’attrice torna sul grande schermo con “La lezione” di Stefano Mordini, un dramma intenso e raffinato.
Matilda De Angelis è tornata a splendere sul red carpet della Festa del Cinema di Roma. Abito nero scollato, sguardo magnetico e un’eleganza senza ostentazioni: l’attrice bolognese ha conquistato fotografi e pubblico, confermando di essere una delle interpreti più interessanti della sua generazione.
Dopo il successo internazionale di The Undoing, accanto a Nicole Kidman e Hugh Grant, e i trionfi italiani di Veloce come il vento e L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, De Angelis torna al cinema con La lezione, il nuovo film di Stefano Mordini. Una storia che parla di rapporti, di potere e di desiderio, in cui l’attrice dà vita a un personaggio complesso e carico di sfumature.
“È un film che scava nelle zone grigie delle relazioni, nei limiti che a volte superiamo senza accorgercene”, ha raccontato Matilda durante la presentazione. Il suo ruolo, intenso e ambiguo, mette in luce ancora una volta la sua versatilità, quella capacità di passare con naturalezza dalla commedia al dramma, dal grande schermo alla serialità internazionale.
Sul tappeto rosso, Matilda ha salutato fan e colleghi con il suo sorriso ironico e un atteggiamento rilassato. Niente eccessi, nessun artificio: solo la sicurezza di chi ha imparato a gestire la fama con misura. E proprio questa autenticità, unita a un talento fuori dal comune, è ciò che la rende così amata.
Tra progetti cinematografici, impegni all’estero e una nuova consapevolezza artistica, Matilda De Angelis sembra aver trovato la sua dimensione ideale: quella di un’attrice che non ha bisogno di apparire per brillare. Al cinema come nella vita, la sua “lezione” è tutta qui.
Cinema
Dieci film da vedere a Halloween: i grandi classici (e qualche sorpresa) per una notte da brivido
La notte di Halloween è ormai sinonimo di cinema horror. Che si tratti di una maratona con gli amici o di una serata in solitaria, le luci spente e un buon film possono trasformare il 31 ottobre in un’esperienza da brividi.
Abbiamo scelto dieci pellicole di ogni epoca — dai cult immortali ai titoli più recenti — per soddisfare tutti i gusti: dal terrore psicologico al soprannaturale, dall’ironia gotica alla pura adrenalina.

L’Esorcista (1973) – William Friedkin
Un classico assoluto che ha cambiato per sempre la storia del cinema horror. La lotta tra fede e possessione, il male che si insinua nella quotidianità: inquietante, sconvolgente, imprescindibile.

Halloween – La notte delle streghe (1978) – John Carpenter
Nasce il mito di Michael Myers e del moderno slasher movie. Colonna sonora iconica, tensione pura e una giovane Jamie Lee Curtis che diventa la “scream queen” per eccellenza.

Shining (1980) – Stanley Kubrick
Dall’Overlook Hotel arrivano i fantasmi del passato e della mente. Kubrick trasforma l’horror in arte visiva, con un Jack Nicholson indimenticabile in preda alla follia.

Nightmare – Dal profondo della notte (1984) – Wes Craven
Freddy Krueger popola i sogni (e gli incubi) di un’intera generazione. Geniale l’idea di un mostro che colpisce nel sonno, rendendo impossibile ogni via di fuga.

It (1990) – Tommy Lee Wallace
Tratto dal romanzo di Stephen King, il film tv che ha terrorizzato una generazione. Pennywise, il clown assassino, rimane una delle figure più disturbanti di sempre.

Nightmare Before Christmas (1993) – Henry Selick
Prodotto e ideato da Tim Burton, è una favola gotica diventata culto. Jack Skeletron, re di Halloween Town, scopre il Natale e dà vita a un mondo magico dove paura e poesia si mescolano in modo unico.

Il mistero di Sleepy Hollow (1999) – Tim Burton
Ancora Burton, questa volta con Johnny Depp nei panni di Ichabod Crane. Atmosfere gotiche, ironia nera e un’estetica che ha ridefinito il cinema fantastico degli anni ’90.

The Skeleton Key (2005) – Iain Softley
Ambientato nella Louisiana più misteriosa, è un thriller soprannaturale che gioca con le credenze del voodoo. Finale a sorpresa e tensione crescente fino all’ultimo minuto.

Insidious (2010) – James Wan
Il regista di Saw e The Conjuring firma uno dei film più spaventosi del nuovo millennio. Case infestate, viaggi astrali e un terrore che si insinua silenziosamente nella mente dello spettatore.

Talk to Me (2022) – Danny e Michael Philippou
Diretto dai fratelli australiani di YouTube, è un horror moderno che parla di dipendenza e perdita del controllo. Giovane, crudele, inquietante: perfetto per chi ama gli shock contemporanei.
Cinema
George Clooney, l’ultima vera star di Hollywood che non smette di credere nell’America
Attore, regista e produttore, George Clooney resta uno dei volti più completi del cinema americano. Tra impegno politico, ironia e fascino intramontabile, racconta la sua visione del futuro degli Stati Uniti.
George Clooney è, con ogni probabilità, una delle ultime vere star di Hollywood. Capace di muoversi con disinvoltura tra recitazione, regia e produzione, l’attore nato a Lexington, Kentucky, nel 1961 incarna l’idea stessa di versatilità. Dal dottor Ross di E.R. – Medici in prima linea ai ruoli più intensi di Syriana o Michael Clayton, Clooney ha saputo alternare blockbuster e cinema d’autore senza mai perdere fascino o credibilità.
Fuori dal set, il suo impegno politico lo ha reso una figura di riferimento per il mondo progressista americano. Da sempre vicino al Partito Democratico, ha sostenuto le campagne di Barack Obama, Hillary Clinton e Joe Biden, oltre a impegnarsi attivamente in cause umanitarie come la difesa dei diritti umani in Sudan e la promozione della libertà di stampa.
Poche settimane fa, l’attore è stato protagonista di uno degli incontri più seguiti della serie Actors on Actors di Variety, insieme alla collega Patti LuPone. Durante la conversazione, i due hanno discusso del futuro della democrazia americana, del ruolo dell’arte e del senso di responsabilità pubblica degli artisti.
Clooney, pur non nascondendo le sue preoccupazioni, ha offerto una prospettiva ottimista: “Abbiamo vissuto tempi molto più difficili di questi. Nel 1968 ogni città americana era in fiamme, avevamo perso Martin Luther King e Bobby Kennedy. Eppure, nonostante tutto, siamo andati avanti.”
L’attore ha sottolineato come oggi la sfida principale sia la moltiplicazione incontrollata delle fonti d’informazione: “Il problema non è solo cosa accade, ma come le persone scelgono di informarsi. Viviamo immersi nel rumore, e distinguere la verità dalle menzogne è diventato più difficile che mai.”
Un messaggio velato anche a Donald Trump e ai populismi che, secondo Clooney, “sono destinati a svanire come sempre accade ai demagoghi.”
Parallelamente, Clooney torna al cinema con Jay Kelly, nuova commedia drammatica diretta da Noah Baumbach, in uscita nelle sale americane il 19 novembre 2025 e su Netflix dal 5 dicembre. Nel cast anche Laura Dern, Adam Sandler, Billy Crudup, Riley Keough e Isla Fisher.
A 64 anni, George Clooney continua a incarnare un’idea di Hollywood ormai rara: quella dell’attore che non si limita a interpretare, ma che usa la propria voce per riflettere sul mondo. E, forse, per cambiarlo un po’.
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