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Cinema

Sylvester Stallone elogia Trump: “È come Rocky, un eroe mitico che cambia il mondo”

Dopo anni di neutralità politica, Stallone si sbilancia: “Trump è un personaggio mitico”. La stima tra i due risale al 2018, quando insieme promossero la grazia al pugile Jack Johnson.

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    Sylvester Stallone, la leggenda del cinema d’azione anni ’80, ha scelto di elogiare Donald Trump in un evento organizzato dall’America First Policy Institute al Mar-a-Lago Club di Palm Beach. Tra una stretta di mano e applausi calorosi, l’attore ha paragonato l’ex presidente degli Stati Uniti al suo iconico Rocky Balboa, definendolo “un prescelto” capace di ispirare e trasformare vite.

    “Trump come Rocky: un mito capace di cambiare il mondo”

    Stallone, 78 anni, ha citato una scena simbolica del primo Rocky: quella in cui il pugile viene colpito sul ring mentre sullo sfondo appare un’immagine di Cristo. “In quel momento, era un prescelto”, ha spiegato l’attore. “Anche Trump è così. Un uomo che attraversa una metamorfosi e cambia molte vite”. Non pago, Stallone ha alzato ulteriormente il tiro, definendo il tycoon “un secondo George Washington” e “un personaggio mitico capace di cambiare il mondo come nessun altro”. Prima di lasciare il palco, l’attore ha descritto il suo discorso come un omaggio personale: “Mi sento in soggezione”.

    Un’alleanza inaspettata, ma non nuova

    Nonostante le parole calorose di oggi, Stallone non ha mai sostenuto Trump in campagna elettorale. Durante le corse presidenziali del 2016 e del 2020, Sly si è mantenuto neutrale, dichiarando apertamente di non essersi nemmeno recato alle urne. Tuttavia, non è la prima volta che l’attore spende parole positive per Trump: nel 2016, quando il magnate era il favorito per la nomination del GOP, Stallone lo definì “una persona molto dickensiana” in un’intervista a Variety. Tuttavia, aveva espresso dubbi su come queste qualità potessero tradursi in capacità amministrative.

    Un momento significativo del legame tra Stallone e Trump risale al 2018, quando l’attore fu invitato nello Studio Ovale. In quell’occasione, Stallone sostenne Trump nella concessione della grazia postuma al pugile Jack Johnson, campione del mondo condannato nel 1903 per motivi razziali. Lo scatto che immortalò Sly e Trump accanto alla scrivania presidenziale fece il giro del mondo, ricordando il ruolo che la star ha avuto nel promuovere giustizia e riconoscimenti tardivi.

    Un nuovo capitolo per Stallone e Trump

    Con questo discorso al Mar-a-Lago, Stallone sembra aver stretto un legame ancora più forte con Trump, lasciando però aperta la porta a interpretazioni e reazioni del pubblico. Come Rocky, l’attore sembra pronto a continuare a combattere, ma questa volta il ring è quello della politica.

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      Cinema

      Jerry Bruckheimer contro la cancel culture: “Tutti meritano una seconda possibilità”

      “Ogni carriera ha alti e bassi, ma il pubblico dimentica. Conta solo il talento e la storia giusta” Il leggendario produttore difende Johnny Depp e Will Smith, travolti dagli scandali

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        A 82 anni Jerry Bruckheimer non ha perso il gusto per la sfida. Il produttore che ha ridefinito Hollywood tra gli anni Ottanta e Duemila — da Top Gun a Pirati dei Caraibi — torna a parlare, e le sue parole fanno rumore. Intervistato alla vigilia del quarantennale del cult con Tom Cruise, il produttore americano ha difeso due stelle finite ai margini: Johnny Depp e Will Smith.

        “Il pubblico dimentica”

        «Sono convinto che tutti debbano avere una seconda possibilità», ha dichiarato Bruckheimer. «Tutti hanno alti e bassi, è inevitabile in una carriera. Il pubblico poi dimentica». Una presa di posizione netta contro la cancel culture che negli ultimi anni ha travolto due dei suoi attori simbolo: Depp, dopo le accuse di violenza domestica da parte di Amber Heard, e Smith, per lo schiaffo rifilato a Chris Rock durante gli Oscar 2022.

        Pirati, Bad Boys e nuovi inizi

        Sul fronte Pirati dei Caraibi, Bruckheimer conferma che un nuovo film è in lavorazione: «Stiamo lavorando con una sceneggiatrice brillante per un progetto con Margot Robbie. Ma continuo a dire alla Disney che Johnny deve farne parte». Quanto a Will Smith, l’entusiasmo è intatto: «Abbiamo appena fatto Bad Boys 4, che ha incassato bene. Ora stiamo lavorando con Netflix a Fast and Loose, su un agente della CIA con un doppio passato».

        Il segreto del successo

        Dalla nascita di Top Gun («Tom Cruise non voleva farlo, finché non lo feci salire su un jet dei Blue Angels») ai successi più recenti come F1 con Brad Pitt, il produttore resta fedele alla sua ricetta: «Una buona storia e attori che credano davvero in quello che fanno. Pitt si è allenato quattro mesi per guidare come un vero pilota. Il pubblico capisce quando è tutto finto».

        Una lezione di cinema, ma anche di umanità: per Bruckheimer, le cadute contano quanto i trionfi. E in un’industria che ama dimenticare in fretta, la sua voce suona come un promemoria: la redenzione, a Hollywood, è ancora possibile.

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          Cinema

          L’astronauta Scott Kelly e Andrea Iervolino insieme per “I See You”

          L’ex leggenda della NASA entra nel team di Space11 come consulente per il progetto firmato dal produttore italiano

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            Il cielo non è più un limite per il cinema. L’ex astronauta Scott Kelly, simbolo della NASA e veterano di oltre un anno di missioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, entra nella squadra di Space11 Corp, la compagnia fondata dal produttore italiano Andrea Iervolino, per collaborare al rivoluzionario progetto I See You, il primo film romantico mai girato nello spazio.

            Un film destinato a fare storia

            Scritto da Diane Frolov e Andrew Schneider, I See You punta a diventare la prima produzione occidentale a inviare un regista in orbita per girare scene in assenza di gravità. L’obiettivo è coniugare scienza e sentimento, realismo e immaginazione, in un’esperienza cinematografica che potrebbe ridefinire il genere romantico. «Avere Scott Kelly a bordo è un onore straordinario», ha dichiarato Iervolino. «La sua esperienza garantisce autenticità e ci ricorda che l’amore e l’umanità possono superare ogni confine, persino quello dello spazio».

            Tra scienza, emozione e isolamento

            Nel suo ruolo di consulente astronautico, Kelly assicurerà la precisione tecnica e la verosimiglianza nella rappresentazione della vita in orbita: la solitudine, la distanza, la resilienza umana. Temi che si intrecciano alla trama del film, una storia d’amore sospesa nel silenzio cosmico, dove l’assenza di gravità diventa metafora dell’equilibrio fragile tra desiderio e distanza.

            Un dream team per Space11

            Accanto a Iervolino e Kelly figura anche Bert Ulrich, per oltre vent’anni responsabile dei rapporti tra NASA e Hollywood, oggi nominato Executive Vice President of Production Development & Communications di Space11. Secondo Deadline, fino all’85% delle riprese sarà realizzato nello spazio, alternando sequenze autentiche a scene narrative per un impatto visivo senza precedenti.

            Space11: l’intrattenimento oltre l’atmosfera

            Space11 Corp, fondata da Iervolino, è la prima società al mondo dedicata alla produzione di contenuti girati nello spazio o ispirati all’ambiente orbitale reale. Dalle docuserie ai film, dai format live ai progetti musicali, l’azienda collabora con astronauti, agenzie spaziali e ingegneri aeronautici per trasformare la fantascienza in realtà cinematografica.

            Con I See You, l’amore e l’esplorazione umana viaggiano verso nuove orbite. Un sogno tra stelle e sentimenti destinato a entrare nella storia del cinema.

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              Cinema

              Al Bano torna al cinema con Giampaolo Morelli: niente Sanremo, ma una partecipazione speciale

              L’artista di Cellino San Marco sceglie il grande schermo. Nel cast del film con Morelli e Ilaria Spada, interpreterà se stesso in una scena chiave. Per lui un ritorno alla recitazione all’insegna dell’autenticità.

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                Niente Sanremo, ma un set cinematografico. Al Bano torna davanti alla cinecamera e lo fa entrando nel cast di La regola dell’amico, nuovo film di Giampaolo Morelli che lo vede anche protagonista insieme a Ilaria Spada. Per l’artista pugliese si tratta di una partecipazione speciale, un cameo che conferma la sua capacità di attraversare linguaggi e media senza perdere riconoscibilità. L’idea è semplice ma efficace: portare Al Bano al cinema come Al Bano, senza maschere, sfruttando la sua naturale ironia e quel carisma popolare che dal vivo continua a riempire piazze e teatri.

                Una presenza-simbolo

                Nella pellicola, il cantante interpreterà se stesso, entrando in una dinamica narrativa che promette leggerezza e autoironia. Una scelta che si inserisce nel filone dei cameo celebri, pensati per sorprendere il pubblico e aggiungere una nota di autenticità. Non un personaggio costruito, quindi, ma un volto che porta con sé decenni di carriera, successi internazionali e un immaginario immediatamente identificabile. Per Morelli, che firma anche la regia, è un modo per giocare con il mito pop e allo stesso tempo riportarlo in un contesto narrativo contemporaneo.

                Un’altra vita oltre il Festival

                La decisione di declinare l’invito a Sanremo lascia spazio a un progetto diverso, lontano dalla gara ma non dai riflettori. Al Bano dimostra così di volersi muovere in territori paralleli, tra televisione, set e tour. In un’industria che tende a ripetere formule collaudate, il cantante sceglie una strada laterale, rinnovando il rapporto con il pubblico attraverso un linguaggio differente. Nessuna nostalgia, semmai la voglia di raccontarsi ancora. E di farlo con leggerezza, in un ruolo che non pretende di reinventarlo, ma si limita a restituire quello che è: un’icona pop italiana capace di attraversare generazioni e formati, rimanendo sempre riconoscibile.

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