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Cinema

Valerio Mastandrea e il legame con Paola Cortellesi: un’amicizia sincera dopo l’amore

Attore, regista e doppiatore, Valerio Mastrandrea si racconta in una nuova intervista, parlando della sua carriera, della sensibilità crescente che lo porta a commuoversi facilmente e del rapporto speciale con la sua ex Paola Cortellesi. Tra aneddoti divertenti e riflessioni personali, svela anche il retroscena di un episodio controverso avvenuto ai David di Donatello.

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    Valerio Mastandrea è uno dei volti più amati del cinema italiano. Con un talento poliedrico che spazia dalla recitazione alla regia, ha costruito una carriera solida e apprezzata. Ospite di Stories su Sky Tg24, l’attore si è aperto su aspetti personali e professionali, raccontando aneddoti e momenti significativi della sua vita.

    “Oggi piango per ogni cosa”: la sensibilità di Mastandrea

    Durante l’intervista, Mastandrea ha confessato di essere diventato molto più sensibile con il passare degli anni:

    “Ultimamente piango un po’ per qualsiasi cosa, e penso anche che quell’esperienza del pianto e della commozione sia sempre una porta che si chiude e una porta che si apre, non relativamente alla cosa che ha innescato il pianto, ma proprio per aver cominciato ad aprire il portone.”

    Una riflessione profonda che mette in luce il lato più emotivo dell’attore, mostrando come le esperienze della vita possano influenzare la percezione delle emozioni.

    Il rapporto con Paola dopo la fine della loro relazione d’amore

    Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi sono stati una coppia per diversi anni, condividendo non solo la vita privata ma anche una profonda sintonia artistica. Nonostante la fine della loro relazione sentimentale, il legame tra i due è rimasto solido. L’attore ha dichiarato:

    “Paola è un atomo impazzito con le sembianze da essere umano. È una persona a cui voglio un bene dell’anima e con cui mi diverto sempre tantissimo.”

    Parole che non fanno altro che confermare come la loro amicizia sia ancora oggi fonte di affetto e stima reciproca.

    L’ironia su Zerocalcare e il successo di Strappare lungo i bordi

    Oltre a parlare di temi più personali, Mastandrea ha anche lanciato una simpatica frecciata a Zerocalcare. L’attore, che ha doppiato l’Armadillo nella serie Strappare lungo i bordi, ha scherzato sul successo ottenuto grazie a questa collaborazione:

    “Quello non ce l’ha la coscienza, è evidente. È la persona di cui parlo peggio in pubblico, dato che grazie a lui la gente mi saluta dicendo ‘buon doppiaggio’. Quindi 33 anni di carriera buttati per il grande successo ottenuto da questo impostore, con cui però, purtroppo, mi diverto davvero tanto.”

    Un’uscita ironica che dimostra il suo spirito sarcastico e l’affetto per il fumettista romano.

    Il caso Paolo Ruffini ai David di Donatello: “Era ironia, non mi capirono”

    Tra gli episodi più discussi della carriera di Mastandrea c’è il momento ai David di Donatello 2014, quando sul palco si rese protagonista di uno scambio pungente con Paolo Ruffini. Nel podcast Supernova di Alessandro Cattelan, Mastandrea ha finalmente chiarito l’episodio:

    “Sono contento che mi dai la possibilità di spiegare. Avevo lavorato con Paolo nel 2010. Paolo è uno che sta allo scherzo. Io dovevo consegnare un premio. Arrivo dentro e inizio a giocare come gioco io e lui ci sta subito. Non è scemo. Iniziamo a giocare e evidentemente io dico quello che la gente voleva dirgli. La gente in sala si è messa a ridere con una violenza, con una rabbia. Io non mi sono accorto di niente. Il giorno dopo leggo quella roba, proseguita negli anni. Ogni volta che lo incontro, non dico che gli chiedo scusa ma quasi. Noi giocavamo.”

    Questa spiegazione mette fine alle polemiche, dimostrando come tutto fosse nato da un semplice gioco tra colleghi.

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      Cinema

      Demi Moore, regina di bellezza a 62 anni: il trionfo di una donna che ha vinto la sfida più difficile, quella con sé stessa

      Attrice simbolo di un’intera generazione, Demi Moore conquista il titolo di donna più bella dell’anno grazie a un percorso di consapevolezza e rinascita. Oggi, a 62 anni, la star racconta il suo viaggio dal tormento all’armonia, sfidando stereotipi e vecchi modelli.

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        La bellezza che conquista è quella che racconta una storia. E Demi Moore, oggi più che mai, è il volto di una storia intensa, fatta di cadute, rinascite, ostinazione e amore per la vita. A 62 anni, l’attrice che ha segnato un’epoca viene eletta da People come la donna più affascinante del 2025, un riconoscimento che va ben oltre l’apparenza. Non è (solo) questione di lineamenti scolpiti o di un fisico che sembra sfidare il tempo, ma di uno sguardo che racconta la forza di chi ha imparato a convivere con le proprie fragilità.

        Demi Moore ha attraversato decenni di successi planetari e ferite private. Dal debutto negli anni Ottanta fino ai fasti di Ghost, Proposta Indecente e Soldato Jane, è stata spesso dipinta come l’icona della perfezione femminile. Ma dietro quell’immagine patinata si celava una guerra silenziosa, combattuta contro standard irraggiungibili imposti da un’industria che fatica ad accettare il tempo che passa, soprattutto per le donne.

        Nella lunga intervista rilasciata a People, Demi ha parlato senza filtri del prezzo pagato per aderire a un ideale di perfezione. “Mi sono torturata per anni”, ha ammesso. “Correvo, pedalavo chilometri ogni giorno, credevo che solo attraverso il controllo ossessivo del mio corpo avrei potuto meritare amore, successo, rispetto”. Una rincorsa estenuante, culminata in momenti di profonda crisi, prima di approdare a una nuova consapevolezza.

        Oggi, quella donna che un tempo si guardava allo specchio con durezza ha trovato un equilibrio più profondo. “Non significa che a volte non mi sorprenda vedendo i segni del tempo”, racconta. “Ma ho imparato ad accettarmi, ad ascoltare il mio corpo e a fidarmi di lui. È diventato il mio alleato, non più il mio nemico”. In un mondo che idolatra la giovinezza eterna, Demi Moore sceglie la via più coraggiosa: quella della verità.

        Il suo percorso personale si intreccia con una carriera che ha ritrovato nuova linfa negli ultimi anni. In The Substance, il film che le è valso il Golden Globe e il premio Screen Actors Guild, Demi interpreta un’ex diva alle prese con la disperata ricerca di giovinezza in una società che premia l’apparenza. Un ruolo che ha toccato corde profondissime della sua esperienza di vita. “Non si può cancellare il tempo”, ha detto. “Ma possiamo scegliere come viverlo”.

        Tra le pagine della sua vita, non mancano capitoli dolorosi. Un’infanzia segnata dall’instabilità familiare, i traumi, le cadute pubbliche, i problemi di dipendenza. Ma anche momenti di luce: l’amore per le figlie Rumer, Scout e Tallulah, nate dal matrimonio con Bruce Willis, rimasto uno dei suoi legami più solidi. “Essere madre è stata la mia ancora”, confessa. “La maternità è uno dei pochi dolori che portano con sé una promessa di gioia”.

        A colpire di Demi Moore non è soltanto il suo aspetto straordinario, ma la serenità che ora emana. Un’eleganza non ostentata, che nasce dall’accettazione, dall’aver smesso di lottare contro il tempo per cominciare finalmente a viverlo. “Non sono perfetta, non voglio esserlo”, dice. “Voglio essere vera. E voglio essere felice”.

        Anche il suo rapporto con Hollywood è cambiato. Non più prigioniera delle aspettative altrui, Demi ha saputo reinventarsi, scegliendo progetti che le somigliano di più, che raccontano storie di donne complesse, lontane dagli stereotipi. “Essere sexy oggi significa essere autentici, essere presenti nella propria vita senza recitare un ruolo imposto”, spiega. Una lezione preziosa, che lei stessa incarna con naturalezza.

        Guardando al futuro, Demi Moore non sogna di fermare il tempo, ma di abbracciarlo. “Ogni ruga è una storia, ogni cicatrice un ricordo di qualcosa che ho vissuto e superato”, dice con un sorriso. È questa la bellezza che conquista nel 2025: quella che non si misura più con la pelle liscia o i numeri sulla carta d’identità, ma con la forza di un cuore che ha saputo rialzarsi, anno dopo anno.

        Demi Moore oggi non è solo un’icona di fascino senza tempo: è il simbolo di una nuova idea di bellezza, più vera, più libera, più potente. E questo, molto più del riconoscimento di una rivista, è il suo vero trionfo.

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          Cinema

          Dario Argento ricoverato a Ischia per crisi respiratoria: «Non vedo l’ora di tornare a lavoro»

          Ottantacinque anni, icona del cinema horror, Dario Argento è stato colto da un malore durante le vacanze sull’isola. In corso accertamenti per una broncopneumopatia riacutizzata. Potrebbe essere trasferito, ma ai sanitari ha già confidato la voglia di riprendere i progetti in sospeso.

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            Paura, ma nessun allarme rosso, per Dario Argento. Il regista romano, 85 anni, è stato ricoverato stamane all’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno, a Ischia, dopo aver accusato una crisi respiratoria. Secondo quanto trapelato da fonti sanitarie, si tratterebbe di un episodio legato al riacutizzarsi di una broncopneumopatia di cui soffrirebbe da tempo.

            Il maestro del brivido si trovava in vacanza sull’isola quando, nelle ultime ore, le sue condizioni si sono aggravate. Al punto da spingerlo a recarsi al pronto soccorso. Dopo il primo intervento, i medici hanno disposto una serie di accertamenti strumentali per valutare la situazione. Al momento le condizioni non vengono considerate gravi, ma si sta valutando l’ipotesi di un trasferimento in un reparto specifico della struttura isolana.

            Nonostante il ricovero, Argento è apparso determinato e di buon umore. Agli infermieri avrebbe confidato di non vedere l’ora di tornare al lavoro. Confermando la tempra di chi, anche davanti a un imprevisto di salute, non perde la voglia di progettare e creare.

            Dario Argento è un habitué di Ischia: l’ha scelta più volte come meta per le sue estati e come palcoscenico per partecipare all’Ischia Global Fest, la kermesse cinematografica diretta da Pascal Vicedomini. La sua presenza sull’isola, in qualche modo, fa parte della memoria affettiva del luogo.

            Nato a Roma nel 1940, Argento ha riscritto il linguaggio del giallo all’italiana, trasformandolo in un’esperienza visiva e sensoriale senza eguali. Da “L’uccello dalle piume di cristallo” a “Profondo rosso”, fino a “Suspiria”, le sue opere hanno imposto un’estetica riconoscibile: colori saturi, luci innaturali, movimenti di macchina che diventano parte integrante della narrazione. Un marchio di fabbrica che ha influenzato registi in ogni angolo del mondo, dal thriller al cinema d’autore.

            Per ora, i riflettori sono puntati sulla sua salute, ma c’è da scommettere che, appena possibile, tornerà a raccontare storie capaci di far trattenere il fiato.

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              Sarah Toscano pronta al grande schermo? Il debutto in un attesissimo remake

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                Sarah Toscano non smette di stupire e, dopo la vittoria ad Amici 23, sembra pronta a un nuovo entusiasmante traguardo: il debutto al cinema. In queste ore, infatti, circola con insistenza la voce secondo cui la giovane cantante potrebbe essere stata scelta come protagonista del remake italiano di La famiglia Bélier, film francese che ha fatto commuovere e sorridere milioni di spettatori.

                Il rifacimento si intitolerebbe Te lo leggo negli occhi e racconterebbe la storia di una ragazza udente cresciuta in una famiglia di non udenti. Un personaggio complesso e appassionante, dotato di una voce straordinaria e pronto a inseguire il suo sogno di entrare in un prestigioso coro parigino. Una sfida non da poco per chiunque, ma che sembra calzare a pennello per Sarah Toscano, già abituata a esprimere emozioni con la sua voce e la sua sensibilità.

                A lanciare l’indiscrezione è stato il sito specializzato Cinemotore, che ha parlato di un “forte interesse” da parte della produzione per la cantante. Non sarebbe la prima volta che un talento musicale si lancia nel mondo del cinema: basti pensare a Elodie ed Emma Marrone, che hanno dimostrato di poter passare con naturalezza dal palco alla macchina da presa. Sarah Toscano, con la sua freschezza e la sua voce inconfondibile, potrebbe essere la prossima a conquistare anche il grande schermo.

                Al momento, però, mancano conferme ufficiali. Né la diretta interessata né la produzione del film hanno rilasciato dichiarazioni. Sarah, dal canto suo, non ha lasciato trapelare nulla sui suoi canali social, mantenendo il massimo riserbo. Ma i fan non stanno più nella pelle e sui social si moltiplicano i messaggi di sostegno e curiosità: “Sarebbe fantastico vederti in questo ruolo!”, “Non vediamo l’ora di sentirti cantare sul grande schermo”.

                La scelta della giovane artista per un ruolo così importante sembra comunque perfettamente in linea con l’attuale tendenza a puntare su volti nuovi e amati dal pubblico. Il successo riscosso ad Amici ha già dimostrato la capacità di Sarah di catturare l’attenzione e di emozionare. Ora non resta che attendere: la conferma ufficiale di questa indiscrezione potrebbe arrivare presto, e il debutto cinematografico di Sarah Toscano potrebbe essere più vicino di quanto si pensi.

                I fan, intanto, restano con il fiato sospeso, pronti a sostenere la loro beniamina in questa nuova avventura che potrebbe consacrarla anche sul grande schermo.

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