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Spettacolo

Damiano David annuncia il suo primo progetto solista, ma i Måneskin non si fermano

Con un enigmatico video su Instagram, Damiano David anticipa l’arrivo di nuova musica il 27 settembre. Mentre i fan speculano su un possibile album o tour solista, la bassista Victoria de Angelis esplora la sua strada con il singolo “Get up bitch!” in collaborazione con Anitta. I Måneskin rimangono uniti, ma la curiosità per il progetto solista è alle stelle.

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    Damiano David, il carismatico frontman dei Måneskin, ha sorpreso i fan annunciando il suo primo progetto solista. Ma prima che qualcuno possa pensare al peggio, rassicura: la band che ha conquistato il mondo non si scioglie. Con un breve e intrigante video su Instagram, Damiano ha lasciato intendere che qualcosa di nuovo e personale è in arrivo. Il video, intitolato “Everywhere”, mostra il cantante vestito di tutto punto mentre si accomoda sui sedili posteriori di un’auto. Alla domanda del conducente su dove voglia andare, Damiano risponde semplicemente “dappertutto”, lasciando presagire l’ampiezza della sua nuova avventura musicale.

    La data da segnare sul calendario è il 27 settembre, ma il resto è avvolto nel mistero. I fan, come prevedibile, si sono subito scatenati nei commenti, chiedendosi se si tratti di un nuovo singolo, un intero album o magari un tour solista. Una cosa è certa: la curiosità è palpabile.

    Mentre Damiano prepara il suo debutto solista, anche la bassista dei Måneskin, Victoria de Angelis, non è stata con le mani in mano. Solo una settimana fa, ha debuttato da solista con il singolo “Get up bitch!”, in collaborazione con la popstar Anitta, con cui Damiano aveva già lavorato in passato come attore in un video. Questo nuovo brano ha già suscitato un certo interesse, mostrando il desiderio della band di esplorare nuove strade individuali senza però compromettere l’unità del gruppo.

    I Måneskin hanno dimostrato più volte di essere una band capace di reinventarsi, e questa nuova fase sembra confermare la loro voglia di sperimentare e crescere, sia come gruppo che come singoli artisti. Se da un lato i fan non vedono l’ora di scoprire cosa riserverà loro il progetto solista di Damiano, dall’altro restano fiduciosi che i Måneskin continueranno a dominare la scena musicale internazionale, insieme o separati.

    Il futuro dei Måneskin appare quindi diviso tra nuovi percorsi individuali e un legame che continua a resistere. Non ci resta che attendere il 27 settembre per scoprire quale direzione prenderà Damiano David e come questo influenzerà il futuro della band.

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      Televisione

      La Rai punta ancora su Roberto Benigni: il 10 dicembre lo speciale su San Pietro per risollevare gli ascolti in prima serata

      Dopo il successo del Sogno europeo Benigni affronta la figura dell’apostolo Pietro: “Mi sono innamorato di lui, è proprio come noi”. La Rai spera di replicare gli ascolti record.

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        Gli ascolti scricchiolano, e la Rai chiama di nuovo Roberto Benigni. Il 10 dicembre, in prima serata su Rai1, l’attore premio Oscar torna con Pietro. Un uomo nel vento, una serata evento costruita attorno alla figura di San Pietro. Una scelta che sa di tentativo strategico: nove mesi fa il Sogno europeo aveva conquistato il 28,1% di share e 4,4 milioni di spettatori. Ora l’azienda spera in un nuovo colpo a effetto, affidandosi al volto che negli ultimi anni è diventato sinonimo di grande televisione d’autore.

        L’amore improvviso per Pietro: “È come noi”

        Durante l’anteprima al Maxxi, Benigni ha sorpreso tutti con una dichiarazione che definisce il tono del programma: “Mi sono innamorato di Pietro. Completamente. Perché Pietro è proprio come noi”. Un’affezione nata mentre preparava il monologo e maturata leggendo la storia dell’apostolo. “Continuavo a pensare: ma quello sono io, avrei fatto le stesse cose! Si arrabbia, sbaglia, piange, ride… è l’umanità di tutti noi”. Da qui l’idea di raccontarlo come un uomo qualunque chiamato però a un compito sovrumano: “aprire o chiudere le porte del Paradiso”.

        Due ore senza pause ai piedi della Basilica

        Lo speciale è stato registrato a inizio ottobre, all’aperto, con Benigni in scena per due ore senza stacchi né pause d’acqua. La location è insolita e inedita: un angolo nascosto dei giardini vaticani da cui la Basilica appare sotto una prospettiva quasi mai concessa. “Questi sono i giardini segreti dove solo i Papi vengono a passeggiare – racconta – poche ore fa c’era Leone XIV a raccogliere i fiori”. È da questo spazio carico di simboli che prende forma il racconto del pescatore di Cafarnao, il primo tra gli apostoli, capace di difendere Gesù e di rinnegarlo, di cadere e rialzarsi.

        Un racconto intimo che punta al grande pubblico

        Il monologo, scritto con lo stesso gruppo che aveva lavorato al Sogno europeo, intreccia teologia, storia e aneddoti, ma sempre con il linguaggio riconoscibile di Benigni. L’attore parla a un pubblico reale, seduto davanti a lui, e lo trascina nella relazione più semplice e potente: quella tra Gesù e Pietro, “il suo migliore amico”. È la chiave che la Rai spera possa funzionare di nuovo, riportando in prima serata il pubblico delle grandi occasioni.

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          Personaggi e interviste

          Marisa Laurito senza freni: “Arbore è di un altro pianeta, De Martino non scherziamo. E da Milly Carlucci non tornerei mai”

          Laurito ripercorre l’amicizia con Proietti, lo scontro con Arbore che la riportò da Bali, la stoccata a De Martino e il no definitivo a Milly Carlucci. Nessun rimpianto per la maternità: “È stata una scelta di libertà”.

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            Marisa Laurito ha attraversato palco, cinema, televisione e ora anche le arti visive, aggiudicandosi il premio Schippers allo Spoleto Art Festival. “Mi piace cimentarmi in ogni campo creativo”, racconta al settimanale Oggi, dove rievoca alcune delle figure più decisive della sua carriera. Su Gigi Proietti è affettuosa e diretta: “Terrò sempre il suo libro sul tavolino del salotto. ‘Senza Marisa, non vale’. Era un uomo puro, tormentato dal rigore. La mia stella polare”.

            Il grande litigio con Arbore a Bali

            Non manca il ricordo di Renzo Arbore, maestro e amico con cui però la scintilla si trasformò in scontro frontale. “Gli sarò sempre debitrice. Ma litigammo selvaggiamente, quando mi costrinse ad abbandonare il mio amore di Bali”. Laurito racconta di essersi innamorata di un giovane francese e di aver pensato di trasferirsi lì. “Renzo, con atteggiamento quasi paterno, mi rovescia addosso insulti di ogni ordine e grado. Riteneva fosse follia. Tanto disse e tanto fece che mi costrinse a rientrare in Italia”.

            De Martino? “Bravo, ma non scherziamo”

            La Laurito non si tira mai indietro quando si tratta di giudizi televisivi. Su Stefano De Martino, conduttore di Affari Tuoi, va dritta: “L’hanno paragonato ad Arbore. Non scherziamo, dai. Stefano è bravo, ma Renzo è di un altro pianeta”. Una stoccata netta, che arriva da chi l’universo arboriano lo conosce bene.

            La frecciata a Milly Carlucci e una scelta di vita

            Ancora più decisa la valutazione su Ballando con le stelle: “Non parteciperei mai più al suo programma, è totalmente privo di ironia”. Nessun rimpianto invece per la maternità: “Sono felice di non aver avuto figli. È stata una scelta di libertà”. E nel ricordo trova spazio anche Luciano De Crescenzo: “Per me era un papà e un figlio insieme. Si arrabbiava se non gli cucinavo gli spaghetti. Parlo e canto ancora con lui e con Gigi”.

            Un racconto senza filtri, come solo la Laurito sa fare.

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              Televisione

              Amadeus verso un ritorno in Rai? L’aria al Nove si fa pesante e il conduttore potrebbe rientrare dopo l’addio milionario

              Il futuro di Amadeus sembra sempre meno legato al Nove. L’ipotesi del rientro a Viale Mazzini guadagna terreno: tra format musicali, access estivi e il post-Conti a Sanremo, la tv pubblica potrebbe tornare a corteggiarlo. Resta il nodo del clamoroso divorzio di un anno fa.

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                Il passaggio di Amadeus a Warner Bros Discovery doveva essere il colpo del decennio. Ma i numeri raccontano altro: il conduttore non è riuscito a spostare il “suo” pubblico, quello che per cinque Festival di Sanremo lo aveva seguito ovunque. Al Nove gli ascolti restano tiepidi, il traino non decolla e la rete non guadagna la centralità attesa. Una situazione che, a pochi mesi dal debutto, sta alimentando una domanda sempre più insistente: Amadeus tornerà in Rai?

                La Rai osserva, De Martino corre, Scotti domina

                Negli spazi che un tempo erano segnati dal marchio Amadeus, ora a brillare è Stefano De Martino. Affari tuoi è saldamente suo e l’access lo vede volare, mentre Gerry Scotti, con La Ruota della Fortuna, continua a macinare ascolti dall’altra parte della barricata. Il risultato? Il conduttore che sembrava irraggiungibile ora rincorre due concorrenti che non sbagliano un colpo. E alla Rai qualcuno si chiede se non sia il momento di riaprire le porte.

                Quel contratto rifiutato e il nodo “Canossa”

                Il vero ostacolo non è creativo, ma politico. Prima di andarsene, la Rai aveva offerto ad Amadeus un contratto sontuoso: rinnovo, struttura dedicata alla creazione di nuovi format, centralità totale nei palinsesti. Rifiutò tutto per approdare a Discovery. Per tornare in Rai, dicono fonti interne, servirebbe “passare da Canossa”, almeno simbolicamente: una mossa di umiltà per ricucire lo strappo.

                Mirror, un nuovo access e il dopo-Conti

                Ma cosa farebbe Amadeus in Rai? I progetti non mancano. In cima alla lista c’è Mirror (titolo provvisorio), un programma musicale che strizza l’occhio alle storiche Serate d’onore di Pippo Baudo e che potrebbe debuttare con l’amico Fiorello in apertura. Poi un nuovo access estivo da testare su Rai1, un game show pensato come alternativa alla corazzata Affari tuoi. E soprattutto c’è una poltrona che nel 2026 diventerà bollente: il dopo-Conti al Festival di Sanremo. Se la Rai volesse davvero il rientro del suo ex uomo di punta, quello sarebbe il terreno perfetto.

                Per ora è solo un sussurro nei corridoi, ma cresce. Perché il Nove non basta, e la Rai aspetta il momento giusto per bussare di nuovo.

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