Spettacolo
Fedez e gli altri. Quanto sono alti i cachet dei vip che vanno in tv? Facciamogli qualche conto in tasca
Una domanda, sempre la stessa, tante risposte, sempre le stesse. Il cachet dei vip in tv da sempre sono un pensiero fisso per la stampa ma ancora di più per i telespettatori. Soprattutto quelli che rosicano per i compensi troppo elevati, per i moralisti e per chi ama farsi gli affari degli altri più che i propri.

Una domanda, sempre la stessa, tante risposte, sempre le stesse. Il cachet dei vip in tv da sempre sono un pensiero fisso per la stampa ma ancora di più per i telespettatori. Soprattutto quelli che rosicano per i compensi troppo elevati, per i moralisti e per chi ama farsi gli affari degli altri più che i propri. E quindi i cachet dei vip che vanno in tv da sempre sono passati al setaccio. Soprattutto quando a pagarli è il servizio pubblico. Soldi che tiriamo fuori noi con le nostre tasse. Poi è chiaro che quando vedi certe cifre un po’ ti rode dentro. La politica? Questioni di lana caprina, avremmo scritto un tempo. Quello che più da fastidio è la diversità di trattamento tra chi, come noi, ha una entrata tassata alla fonte e chi invece può scialacquare. In ordine sparso ricordiamo i cachet di Fedez dello scrittore Antonio Scurati. Ma non solo. Chi può dimenticare le accese discussioni intorno ai guadagni di Fabio Fazio, Maurizio Crozza, Michele Santoro, Belen Rodriguez, Vittorio Sgarbi, Valeria Marini, e persino Gianni Sperti e Tina Cipollari?
Facciamogli le pulci… e anche le zecche
Quanto ha guadagnato Fedez quando ha rolasciato l’intervista a Belve? Interessa davvero a qualcuno? Sembra proprio di sì. Ma la prima a guadagnarci è stata la conduttrice Francesca Fagnani con un picco di ascolti da record. Il cachet pattuito per avere Fedez nel salottino della Fagnani è stato di 70 mila euro. Ma la certezza non si avrà mai perché mettere in piazza i propri guadagni sembra proprio un tabù. Per tutti. Per esemio quante sono costate le opinioni di Vittorio Sgarbi o di Mauro Corona nella trasmissione condotta da Bianca Berlinguer?
I cachet degli ospiti in Rai? Non esiste un listino prezzi
Non esiste un listino prezzi standard per gli ospiti dei programmi Rai. Tutto dipende dalle scelte del direttore di turno. Nelle diverse ere geologiche dell’emittente di Stato le cose sono cambiate. Tanto per fare un esempio nell’era di Luigi Gubitosi, che della Rai è stato direttore generale dal 2012 al 2015 i giornalisti di reti concorrenti erano tenuti a intervenire gratuitamente. Oggi la retribuzione può variare dai 500 ai 2.000 euro per un giornalista e superare i 5.000 euro per i “personaggetti”. E gli altri? I compensi oscillano dai 3.000 ai 20.000 euro. Rammentiamo per esempio il compenso di Belen Rodriguez nel periodo del suo massimo splendore. E per Valeria Marini? Anche lei è stata pagata strabene. Una sua comparsata era intorno ai 7 mila euro. Sempre quando il personaggio in questione si trovava ai massimi della sua popolarità.
Il caso Scurati è arrivato fino in Parlamento
Diversi invece i compensi per scrittori. Nel caso di Scurati si è scritto e riscritto che il compenso per il suo breve monologo in occasione del 25 aprile scorso sarebbe stato di circa 1.500 euro netti, in linea con il compenso di altri suoi colleghi. Un caso finito in Parlamento. Avrebbe dovuto farlo gratis ha urlato qualcuno. Ma perché avrebbe dovuto? Il lavoro deve essere sempre pagato. O no?
Il dating televisivo che tira di più
Tutte le reti e le trasmissioni tv hanno a disposizione un budget con diverse voci di spesa dal conduttore agli ospiti. Persino Tina Cipollari e Gianni Sperti nella trasmissione Uomini e Donne di Mediaset (1996), hanno un discreto cachet perché fanno audience. Fanno ascolto, attirano pubblico e quindi inserzionisti. La coppia dei due opinionisti pare percepisca un cachet tra i 1000 i 2 mila euro per ogni singola puntata. Fatti due conti questo significa che entrambi incasserebbero tra i 1.000 e i 2.000 euro a registrazione e il loro stipendio potrebbe oscillare tra i 4.000 e gli 8.000 mila euro al mese. Niente male per i due “consiglieri” dei tronisti in carica. Un vero e proprio “impiego”. Ricordiamoci che Sperti, ex ballerino di Buona Domenica, è approdato in trasmissione dopo il naufragio del matrimonio con Paola Barale. La Cipollari, invece, inizialmente è approdata negli studi in qualità di Vamp e corteggiatrice. Era il 2003. La coppia di opinionisti quindi è presente in tv da più di venti anni.
Potremo mai dimenticare il tormentone estivo di Fabio Fazio?
Certo che no. Anche perché il suo compenso quando lavorava in Rai è stato per anni un tormentone. In Rai per ogni puntata di Che Tempo che fa (32 puntate annue), nei tempi gloriosi e di maggiore ascolto, Fazio veniva pagato 50 mila euro a puntata in prima serata. Del resto il costo di uno spot mandato in onda durante la trasmissione era paragonabile a quelli trasmessi al Festival di Sanremo. Ogni settimana la Rai con Fazio incassava circa 1 milione di euro. Cifre da capogiro per un trenta secondi. Ai costi per la trasmissione la Rai sborsava anche un cachet di 7 mila euro percepito dal conduttore in qualità di autore della stessa. Cifre, a quei tempi, in linea con quanto devoluto a Carlo Conti e Antonella Clerici.
Ma a molti non andava giù il fatto che oltre a un budget per la trasmissione, la Rai trovasse per lui anche un cachet come autore. OFFicina, la società di Fabio Fazio creata per produrre la trasmissione, detenuta al 50% da Magnolia (diventata Banijay) e al 50% da Fazio stesso, che diventò così anche co-produttore del programma. Nel 2021 Fazio ha ceduto il suo 50% a Banijay, con un’operazione stimata di 931.000 euro. Con Discovery e il canale Nove (Warner Bros) Fazio si è accordato per una cifra intorno ai 2 milioni di euro a stagione.
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Televisione
Chef Cracco: lasciare Masterchef? E’ stata un’ottima scelta
Basta con i talent, lo chef vicentino è tornato con grande entusiasmo a pieno regime in cucina. Unica disgressione su Prime Video con Dinner Club, che però è un programma di intrattenimento vero.

Quando si dice Carlo Cracco si pensa alla tv. Ancora meglio… a Masterchef, il talent show culinario di cui è stato giudice per le prime sei stagioni nell’edizione italiana. Poi, nel 2017, l’addio a sorpresa. Che oggi giudica positivamente: «È stata un’ottima scelta», ha confessato al podcast Passa dal Bsmt di Gianluca Gazzoli. «Sono tornato a quello che mi piace di più», cucinare.
Ora al volante di Dinner Club
Anche se il piccolo schermo è rimasto nel cuore del cuoco vicentino, che infatti dal 2021 è tornato sul piccolo schermo con Dinner Club, un programma di Prime Video in cui lo chef viaggia per tutta l’Italia alla riscoperta delle tradizioni più autentiche, in compagnia di ospiti vip: «La tv mi piace sempre. E Dinner Club non è un programma di cucina, ma intrattenimento».
La genesi del suo personaggio da critico intransigente
Come si diventa giudici di Masterchef? Il racconto di Carlo Cracco che risponde a questo questito è piuttosto singolare, anche perché ci svela l’origine del suo personaggio da giudice severo e intransigente. «Masterchef lo conoscevo già perché all’estero era molto conosciuto, però da noi nessuno ci credeva più di tanto», ha raccontato ricordando del suo provino nel 2011. «Mi misero davanti una ragazza, che era una segretaria, con un cannolo siciliano e mi dissero: prova a giudicare. In fondo alla stanza avevo gli autori e pochi altri. E io ho pensato: se faccio quello gentile forse mi prendono, per cui faccio l’opposto, faccio il maleducato. Comincio a essere duro, ci sono andato giù pesante». La reazione dei produttori è inaspettata: «Ho alzato gli occhi e ho visto la gente esultare. Alla fine sono uscito e mi hanno detto: “Preso”. Poi abbiamo iniziato».
L’obiettivo era di lanciare qualche talento con Hell’s Kitchen
Da lì il personaggio si cristallizza: «Cercavo di autogiustificarmi, nel senso che cercavo di essere corretto ma di tenere il punto». L’obiettivo, però, era chiaro: «Mi interessava che qualcuno venisse fuori». E in quest’ottica le maggiori soddisfazioni le ha ricevute da Hell’s Kitchen, altro talent culinario: «Il vincitore della prima edizione (Matteo Grandi, ndr), per esempio, possiede una stella Michelin. Ci sono tantissimi ragazzi di quelli che sono usciti da lì che hanno posizioni importanti», ha aggiunto con orgoglio.
Tutta finzione
«A Hell’s Kitchen era divertente, era completamente finto. Delle volte ridevo della mia cattiveria». Infatti, come ha ben spiegato, in cucina alla fine non c’è mai cattiveria: «Si può essere severi al massimo, ci può essere durante della tensione durante il servizio. Ma poi pensi a recuperare e cerchi di aiutare. Magari il linguaggio è duro ma ci si ferma lì».
La fama difficile da gestire
Da Masterchef e dalla cucina è arrivata la fama, una brutta bestia «difficile da gestire»: «Cerchi di venirne fuori, ci ho messo un po’». Ma dalle stelle si può sempre cadere, come ha fatto lo stesso Cracco che nel 2021 quando ha perso una stella Michelin: «Perderla fa parte dell’esperienza, è sempre formazione. Però non è che abbandoni il tuo lavoro, anzi, lo fai ancora meglio». Il segreto è «essere convinto di quello che fai. Se viene bene, se non viene è uguale». Anche perché Masterchef ormai è un ricordo lontano: «Ormai per me non è più una gara. Tu devi lavorare perché sai lavorare bene e puoi servire come esempio per i ragazzi che lavorano con noi»
Televisione
Bridgerton torna con una quarta stagione nel 2026. E Netflix rilancia: già confermate la quinta e la sesta
Con la quarta stagione già in lavorazione e la quinta e la sesta confermate, il mondo di Bridgerton continuerà a raccontare, anno dopo anno, le vicende di tutti i membri della numerosa famiglia. La domanda è: dopo Benedict, chi sarà il prossimo protagonista? Per ora Netflix non si sbilancia, ma l’universo Bridgerton è ormai troppo amato per fermarsi.

Il successo di Bridgerton non accenna a diminuire, anzi: continua a crescere, stagione dopo stagione. Netflix ha ufficializzato l’uscita della quarta stagione nel 2026 e, a sorpresa, ha già confermato il rinnovo per una quinta e una sesta stagione, dimostrando quanto il franchise creato da Shondaland sia diventato centrale nella strategia della piattaforma.
Una notizia che i fan aspettavano da tempo, specialmente dopo l’ottima accoglienza riservata alla terza stagione, incentrata sulla storia d’amore tra Penelope Featherington e Colin Bridgerton, e che ha consacrato ancora una volta la serie tra le più viste di sempre. Secondo i dati ufficiali, tutte e tre le stagioni uscite finora si sono posizionate nella Top 10 globale delle serie più popolari della storia di Netflix: la prima al quinto posto, la terza al settimo.
Ma non è finita qui: anche il prequel La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton ha ottenuto numeri da capogiro, conquistando un pubblico affezionato che ha seguito con passione le origini del regno (e del cuore) della sovrana più amata dell’universo Bridgerton.
Il ritorno di Benedict e la dama in argento
La quarta stagione, attesa per il 2026, si focalizzerà sul personaggio di Benedict Bridgerton, interpretato da Luke Thompson, il secondogenito di casa Bridgerton, notoriamente il più anticonvenzionale della famiglia. Bohemien, artista, sognatore e allergico alle convenzioni sociali, Benedict finora si è tenuto ben lontano da matrimoni e responsabilità. Ma, come da tradizione nella saga, basterà un incontro per cambiare tutto.
Al centro della nuova stagione ci sarà infatti la misteriosa Lady in Silver, una dama che il giovane incontrerà durante un elegante ballo in maschera organizzato da Lady Violet, madre dell’intera brigata Bridgerton. L’incontro, come sempre, sarà fulminante, romantico e – si immagina – complicato da mille ostacoli. Un perfetto mix di romanticismo ottocentesco, tensioni sociali e sensualità sussurrata, che ha fatto la fortuna della serie.
Le riprese si svolgeranno nuovamente a Londra, che con i suoi palazzi aristocratici e i suoi giardini regency continua a offrire l’ambientazione perfetta per raccontare le vicende amorose, familiari e mondane della nobiltà inglese.
Il cast della quarta stagione
Nel cast confermato per la quarta stagione, oltre a Luke Thompson nei panni di Benedict, troveremo Yerin Ha nel ruolo di Sophie Baek, Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Simone Ashley (Kate Sharma), Nicola Coughlan (Penelope Bridgerton), Julie Andrews ancora una volta come voce narrante dell’enigmatica Lady Whistledown, e Adjoa Andoh nei panni dell’inflessibile Lady Danbury. New entry di rilievo anche Masali Baduza nel ruolo di Michaela Stirling, e Victor Alli nei panni di Lord John Stirling.
Un fenomeno globale che va oltre la TV
Fin dal suo debutto nel 2020, Bridgerton ha travolto il pubblico globale con il suo mix di eleganza, scandali e amore travolgente. Scritto e prodotto da Shonda Rhimes e dal suo team creativo, il format ha saputo rinnovare il genere storico-romantico in chiave pop e contemporanea, raccontando storie inclusivi e visivamente sontuose, capaci di far dialogare la storia con la moda, la musica e le sensibilità del presente.
Il successo del franchise ha dato vita a un vero e proprio fenomeno culturale: sui social impazzano i meme, su TikTok si moltiplicano i trend a tema regency, i costumi della serie hanno ispirato intere collezioni di moda, e i romanzi originali di Julia Quinn sono tornati nelle classifiche di vendita internazionali.
Personaggi e interviste
L’attrice Olivia Munn e le molestie: “Mi offrirono una cifra a sette zeri per tacere, ma rifiutai”
La vicenda mette in luce una pratica diffusa quanto controversa, spesso utilizzata per insabbiare abusi e molestie, proteggendo i colpevoli a scapito delle vittime.

E’ nota soprattutto per ruoli in The Newsroom, X-Men: Apocalisse e New Girl. L’attrice Olivia Munn ha rivelato un episodio scioccante durante il podcast Reclaiming di Monica Lewinsky. L’attrice ha raccontato di aver subito molestie su un set cinematografico e di aver ricevuto un’offerta a sette cifre per firmare un accordo di riservatezza (NDA) che l’avrebbe obbligata a mantenere il silenzio. Nonostante l’ingente somma, Munn ha rifiutato, temendo che accettare avrebbe compromesso la sua credibilità e la sua voce nei movimenti #MeToo e Time’s Up. La pratica degli NDA per insabbiare casi di molestie è stata poi vietata in California decisione che ha rafforzato la sua convinzione di aver fatto la scelta giusta.
Olivia Munn e la sua battaglia contro il cancro
Oltre alla sua coraggiosa presa di posizione sulle molestie, Olivia Munn ha recentemente condiviso – anche sui social – un’altra dolorosa esperienza. La sua lotta contro il cancro al seno. L’attrice ha rivelato che, nonostante test genetici negativi, nel 2023 le è stato diagnosticato un tumore. Da allora, ha subito quattro interventi chirurgici, tra cui una doppia mastectomia. “Sono passata dal sentirmi completamente bene un giorno a svegliarmi in un letto d’ospedale dopo un intervento chirurgico di 10 ore“, ha raccontato su Instagram. Munn ha ringraziato il compagno, il comico John Mulaney, per il suo supporto costante e per averle reso il recupero più sopportabile, mettendo sempre accanto a lei le foto del loro figlio Malcolm.
Una donna forte e coraggiosa
La vicenda delle molestie ha rappresentato per Munn una sfida etica: rifiutare una somma considerevole per non compromettere la sua integrità. “Sentivo che era sbagliato firmare“, ha dichiarato, aggiungendo che, nonostante la rabbia iniziale, ha imparato l’importanza di ponderare le proprie scelte. La sua decisione di non cedere al silenzio e la sua apertura sulla malattia hanno sottolineto la sua straordinaria forza, rendendola un esempio di resilienza e determinazione.
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