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Musica

Il Mei di Faenza chiede che il ballo liscio diventi patrimonio Unesco

Tre giorni ad inizio ottobre caratterizzati da concerti, forum, convegni, fiere e mostre nelle principali piazze, teatri e palazzi di Faenza. E’ il MEI, organizzato da Giordano Sangiorgi.

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    Dopo il grande successo della scorsa edizione, il 4, 5 e 6 ottobre nelle piazze centrali di Faenza si terrà la nuova edizione del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante rassegna della musica indipendente ed emergente italiana, ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi. Tre giorni di concerti, forum, convegni, fiere e mostre nelle principali piazze, teatri, palazzi e palchi faentini contro l’omologazione nel settore musicale.

    Si apre coi il folk

    Il MEI 2024 si apre venerdì 4 ottobre nel segno dell’Accademia Nazionale del Folklore Romagnolo, per la prima volta aperta a tutti. Dopo una prima Masterclass realizzata in primavera a Forlì, al MEI 2024 di Faenza l’Accademia sarà protagonista della giornata di apertura con una nuova masterclass che si terrà nella Galleria della Molinella tra Piazza del Popolo e Piazza Nenni a Faenza in pieno centro storico di Faenza. Porte aperte dalle 15 a tutti i cantanti e musicisti (ritmica, fiati, tastiere, fisa, etc.) che vorranno scoprire i segreti del liscio. L’Adesione è gratuita, bastano una mail con nome, cognome, età, residenza, strumento suonato e breve biografia a: info@cosascuola.it e segreteria@materialimusicali.it indicando come oggetto alla mail Adesione all’Accademia del Folklore Romagnolo il 4 ottobre al MEI di Faenza.

    Un appello al quale ha aderito anche Renzo Arbore

    La scelta di aprire le iscrizioni alla Masterclass proprio in questi giorni non è casuale, ma cade nel secondo anniversario dell’appello per il Liscio Patrimonio Immateriale dell’Unesco lanciato dal MEI. L’appello ha visto l’adesione di Renzo Arbore e tanti altri artisti. I Santa Balera, orchestra della Generazione Z del Liscio, grazie all’appello del MEI che ha dato risalto al genere, sono stati ospiti al Festival di Sanremo nel 2024 per i 70 anni del brano “Romagna Mia”. Domenica 6 ottobre alle 19:00 sarà la volta di Bandabardò & Cisco, con lo spettacolo “Bandabardò & Cisco – Ultimo Tango”. L’ingresso al concerto, che si terrà sul palco centrale del MEI in Piazza del Popolo, è gratuito.

    25 anni di Bandabardò

    Bandabardò può dirsi a buon diritto una delle live band più vitali in Italia. I suoi concerti sono feste straripanti d’affetto: il pubblico vi partecipa numerosissimo, cantando infaticabile ogni canzone, duettando continuamente con gli artisti sul palco, senza perdersi un solo verso, in uno scambio d’intesa che non smette mai di sorprendere. Un affetto che si traduce in grandi numeri non solo ai live: tredici album pubblicati (inclusi dischi dal vivo, progetti speciali e pubblicazioni estere), un DVD, un’autobiografia ufficiale e, in occasione dei 25 anni di carriera, una nuova versione di Beppeanna – “Se mi Rilasso Collasso” – cantata e suonata con Stefano Bollani, Caparezza, Carmen Consoli, Max Gazzè e Daniele Silvestri. Così negli anni anche la cartina geografica bardozziana si è estesa a macchia d’olio con le lunghe tournée che toccano anche Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Slovenia e persino Chiapas e Canada.

    Una piattaforma di lancio per talenti di casa nostra

    Fin dalla prima storica edizione, il MEI, la manifestazione, fondata e diretta da Giordano Sangiorgi, è stata la piattaforma di lancio della nuova scena indipendente ed emergente italiana con artisti che sono diventati pilastri della musica in Italia (tra gli altri Diodato, Afterhours, Bluvertigo, Marlene Kuntz, CSI, Pitura Freska, Baustelle, Caparezza, Negramaro, Brunori Sas, Perturbazione, Marta sui Tubi, Offlaga Disco Pax, e tantissimi altri) e ha premiato emergenti oggi considerati punte di diamante della nuova scena artistica del nostro Paese (come Ermal Meta, Fulminacci, Lo Stato Sociale, Ghali, I Cani, Canova, Calcutta, Zibba, Mirkoeilcane, Le Luci della Centrale Elettrica, Motta, Colapesce, Cosmo e tanti altri).

    Anche Daniele Silvestri e Maneskin sono partiti da qui

    Tanti sono stati anche gli artisti che hanno mosso i loro primi passi proprio al MEI, come ad esempio Daniele Silvestri che nel 1997 allestì un suo stand espositivo e più recentemente i Måneskin, che al MEI di Faenza hanno realizzato una delle loro primissime e uniche esibizioni in un festival indipendente fuori da Roma.

    Un po’ di storia

    Durante i suoi 29 anni di attività il MEI, con le sue edizioni ufficiali insieme alle tante edizioni speciali (a Bari, Roma e in altre città), ha registrato un totale di 1 milione di presenze, la partecipazione di 10mila artisti e band dal vivo, 5mila realtà musicali coinvolte in expo e convegni e 1000 giornalisti (più di 100 dal resto d’Europa) che hanno parlato del MEI contribuendo a renderla la più importante vetrina della nuova e nuovissima musica italiana. Anche quest’anno il MEI trasformerà Faenza per tre giorni in una vera e propria città della musica con concerti, presentazioni musicali e letterarie, convegni e mostre, affiancati da una parte espositiva rivolta agli operatori della filiera musicale con l’obiettivo di sostenere la crescita e la diffusione di una cultura musicale indie ed emergente.

    Verranno selezionate le migliori realtà indie italiane grazie al circuito di AudioCoop, che rappresenta circa 200 piccole etichette discografiche indipendenti italiane, e saranno presenti, unico caso in Italia, i vincitori di oltre 100 festival e contest per emergenti provenienti da tutta la Penisola e selezionati da AudioCoop, coordinamento etichette indipendenti, dalla Rete dei Festival, dal circuito di AIA – Artisti Italiani Associati, insieme a La Squadra per la Musica, il programma in oltre 150 radio Classic Rock on Air.

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      Musica

      Patty Pravo si confessa: “Io e Riccardo Fogli? Non sono assolutamente la Yoko Ono italiana!”

      La liaison con Riccardo Fogli è cosa nota… ma la Pravo rispedisce al mittente le accuse di essere stata lei la causa della rottura di lui con i Pooh.

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        Finalmente sono stati svelati i retroscena dell’abbandono dei Pooh da parte di Riccardo Fogli. O almeno questa è la versione di Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo. Che ha risposto per le rime all’ex fidanzato e collega. Non sentendosi minimamente responsabile della crisi che portò il suo ex ad abbandonare la band, nel 1973.

        La versione di Fogli davanti a Mara Venier

        Vediamo prima cos’aveva affermato Fogli durante un’intervista in tema. Il cantante toscano aveva dichiarato: “È successo che io mi ero fidanzato con Nicoletta, Patty Pravo. La storia iniziò quando io ero ancora sposato con Viola Valentino, e le prime settimane abbiamo fatto tutto di nascosto. Poi iniziarono a uscire i primi articoli. Né io né Nicoletta parlavamo con la stampa ovviamente, ma poi la questione divenne una cosa sempre più grande e grave. Viola mi cacciò di casa. E Patty era una donna troppo nota, stava diventando troppo invadente per il gruppo. La verità è che molto amichevolmente con tanto affetto i miei migliori amici mi hanno detto questa faccenda si complica si parla di te e di Nicoletta, si mescola questa cosa e non va bene mi è stato chiesto che cosa decidi?”.

        Ha fatto tutto lui, io non c’entro nulla

        Trascorre un po’ di tempo e la Pravo replica in questo modo: “Non c’entro niente con il suo abbandono. Anzi, mi sarebbe piaciuto fosse rimasto. Era un gruppo meraviglioso, che faceva pezzi bellissimi. Perché avrei dovuto dirgli di andarsene? Ipotizzo che all’origine dell’addio ci fosse un desiderio di intraprendere una carriera solista. Ha deciso lui”. Ammettendo sul finale di trasmissione “Io non sono una ragazza fedelissima” in merito alla separazione con Fogli, con il quale si sposò simbolicamente in Scozia nell’anno nel quale lasciò la band di Facchinetti e compagni.

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          Musica

          Per la Vanoni la laurea fa 90… e la consegna diventa uno show dei suoi

          A 90 anni Ornella Vanoni riceve la laurea honoris causa alla Statale di Milano e trasforma la cerimonia in uno spettacolo indimenticabile. Tra aneddoti su Gino Paoli e risate con Fazio, Littizzetto e Mahmood, la diva dimostra che il talento (e l’ironia) non hanno età.

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            Mercoledì scorso, l’Università Statale di Milano ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance a una delle icone più amate dello spettacolo italiano: Ornella Vanoni. Non un evento qualunque, ma una vera e propria festa, in perfetto stile Vanoni: elegante, irriverente, piena di storie da raccontare.

            Applausi e ospiti vip: tutti pazzi per Ornella

            Ad applaudirla in aula magna c’erano tanti amici e colleghi del mondo dello spettacolo, da Fabio Fazio a Luciana Littizzetto, fino al cantante Mahmood, che le ha anche portato un bouquet di fiori. L’atmosfera era quella dei grandi eventi, ma con l’energia leggera e disarmante che solo Ornella sa creare.

            “Era un ragazzo bruttino…”: gli aneddoti che fanno storia

            Nel suo discorso, la cantante ha fatto ridere e commuovere il pubblico. Ha ricordato il suo primo incontro con Gino Paoli, raccontato con quella schiettezza che è ormai il suo marchio di fabbrica: “Era un ragazzo bruttino che suonava malino. Gli chiesi: ‘Mi scrivi una canzone?’ E lui disse ‘Sì’. Era Paoli. Scrisse Senza fine”. E da lì, in effetti, non finì più”.

            “Io un ego non ce l’ho, lo sto ancora aspettando”

            Tra un applauso e l’altro, la Vanoni ha ironizzato su sé stessa e sul mondo dello spettacolo. “Ci sono artisti con ego pazzeschi. Io? Lo sto ancora aspettando, forse è tardi!”, ha detto ridendo. Poi, con tenerezza, ha aggiunto: “I miei sarebbero impazziti di gioia nel sapere che ho una laurea”.

            Musica e parole: un amore lungo una vita

            “La musica è meravigliosa”, ha dichiarato nel finale del suo intervento. “È un valore aggiunto alla parola, e per me che sono una cantante è tutto. Sempre alla musica tornavo”. Un atto d’amore verso l’arte che l’ha accompagnata per oltre 70 anni di carriera, tra palcoscenici, dischi e rivoluzioni musicali.

            Laureata sì, ma regina lo era già

            La laurea ad honorem non è solo un titolo simbolico, ma un riconoscimento alla carriera, alla voce, allo stile e al carattere unico di Ornella Vanoni. Con la sua solita classe e un’ironia che non conosce rughe, ha dimostrato che si può brillare sempre, anche tra i banchi dell’università. E mentre il mondo applaude, Ornella si conferma – ancora una volta – la vera diva senza fine.

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              Musica

              Adolfo Durante: la voce – e tanto di barba – che celebra e reinventa il mito di Mina

              Con l’uscita del nuovo EP “Suprema – Ultimo Atto”, Adolfo Durante conquista il pubblico reinterpretando Mina con una sensibilità unica e sorprendente. Una carriera in ascesa, tra riconoscimenti, collaborazioni prestigiose e uno stile inconfondibile che fonde passione, tecnica e identità artistica.

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                Fino a maggio 2025, il suo era conosciuto solo agli appassionati della musica d’autore. È stato il nuovo talent show di Amadeus, Like a Star, a far emergere tutto il suo potenziale. La sua interpretazione intensa e credibile del repertorio di Mina ha lasciato pubblico e giuria senza parole, garantendogli la vittoria nella prima puntata e un posto nella finale.

                Un omaggio tra innovazione e rispetto

                Il nuovo EP Suprema – Ultimo Atto segna una tappa fondamentale nella carriera del cantante mantovano. La raccolta propone cover di Mina dagli anni Ottanta a oggi, affiancate dal brano inedito Solo la pioggia, firmato da Graziano Accinni e Alessandro Hellmann. Una ballata intrisa di nostalgia e ironia, resa ancora più intensa dalla produzione curata da Alberto Lombardi, con cui Durante ha stretto un profondo sodalizio artistico.

                Una carriera costruita con passione e coerenza

                Durante debutta nei primi anni Duemila, distinguendosi per la sua versatilità tra jazz, rock e musica d’autore. Il suo primo album “Libertà” (2015), prodotto da Enrico Andreini, contiene brani importanti come Per quanto bella sei, firmato da Oscar Avogadro. Con il brano Libertà vince il premio Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty, dando il via a una collaborazione con Amnesty International che prosegue negli anni.

                Impegno civile e sperimentazione musicale

                Dal 2017, l’incontro con Lombardi e Hellmann inaugura un nuovo corso artistico. Singoli come È questa la notte e Stella affrontano temi come l’immigrazione e le spose bambine, ottenendo riconoscimenti nei festival musicali e spazio nei cinema. Il progetto Nell’attesa di un bacio (2019) e il raffinato Questione di corde (2020) testimoniano la continua evoluzione di Durante, che riesce a fondere impegno sociale e qualità interpretativa.

                “Giorni sospesi” e l’evoluzione rock

                Nel 2022 arriva “Giorni sospesi”, un EP più energico che affronta il tema della pandemia con lucidità e forza espressiva. Tra i brani spicca L’alieno, interpretato con Gabriele Morini e selezionato per la 25ª edizione di Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty.

                Tra arte e performance: la poetica di Adolfo Durante

                Nel 2022 e 2023 pubblica i singoli Quanto amore c’è e La vita che va, con videoclip ricercati e narrativi. In particolare, nel video de La vita che va, la drag queen Peperita interpreta il tempo in una chiave poetica e felliniana, sottolineando il forte legame tra musica e performance teatrale nella visione artistica di Durante.

                Adolfo Durante reinventa Mina: l’incontro tra rispetto e originalità

                Il suo è molto più di un semplice tributo: è un atto d’amore artistico, un’operazione rischiosa e affascinante. Adolfo Durante riesce nell’impresa di rendere omaggio a Mina senza imitarla, reinterpretandola con una voce potente, calda e personale. Il risultato è un EP che unisce fedeltà e innovazione, capace di emozionare anche i più scettici.

                Una voce destinata a lasciare il segno

                Dalla vittoria televisiva alla pubblicazione di Suprema – Ultimo Atto, Durante si conferma come uno degli artisti più originali e coraggiosi del panorama musicale italiano. Con una voce che sfida le etichette e una visione artistica ben definita, il “cantante con la barba che canta Mina meglio di Mina” è oggi molto più di una rivelazione: è una certezza.

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