Musica
Dai palchi ai palazzetti, passando per Genova e Lille: Alfa cresce e suona ovunque
Il cantautore torna con la versione deluxe del suo album – Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato – e cinque nuovi inediti, tra cui un duetto con Manu Chao. Il cantante genovese promette emozioni più mature e un tour estivo (e autunnale) che sostituisce le vacanze. Fra stream da record, collaborazioni da sogno e riflessioni da artista in crescita, Alfa ci mostra che il pop può anche indossare i sandali del cantautorato.

Andrea De Filippi, in arte Alfa, ha fatto una scelta netta: niente spiagge né mojito, le sue vacanze si chiamano “tour”. E mica solo uno: estate italiana + autunno europeo, con tappe in mezza Europa e nei palazzetti. Altro che ferie. “Mi sento grato”, dichiara entusiasta. E si capisce: uno che ha fatto pace con la sua timidezza grazie ai palchi ora vuole restarci il più possibile.
Alfa + Manu Chao = A me mi piace
Fra le cinque nuove tracce spicca il featuring con uno dei suoi miti: Manu Chao. I due si sono conosciuti per caso, nel backstage ad un concerto. E come per magia, sono finiti a cantare insieme a Lille. Il risultato? A me mi piace, una canzone che non è una cover di Me gustas tú, bensìun gioco creativo tra voci e suoni. “Ora lo considero un amico”, dice Alfa. E nel frattempo i fan si emozionano anche solo leggendo la tracklist.
Dal bullismo alla maturità: la sua parabola pop
Non è solo una questione di numeri (anche se i suoi fanno impressione: miliardi di stream e decine di dischi di platino). Alfa racconta storie vere, nate da esperienze personali: dalla timidezza al bullismo, fino all’autenticità emotiva. E ora, con la deluxe edition, si prepara a una svolta cantautorale. Sì, il ragazzo del “cin cin” ora brinda a qualcosa di più profondo. “Queste nuove canzoni sono un assaggio della mia nuova maturità”, spiega.
Vinili colorati e instore tour: chi ha detto che il pop non ama il vintage?
La versione deluxe arriva anche in vinile colorato. Perché se il suono si evolve, la forma può permettersi un tocco retrò. Alfa incontrerà i fan in giro per l’Italia a partire dal 31 maggio, prima di salire su furgoni, bus e forse anche su qualche treno regionale per attraversare l’Europa col suo Summer Tour. Ci saranno più selfie che note? Forse. Ma l’energia è assolutamente garantita.
Non so chi ha creato il mondo… ma so che Alfa lo sta cantando bene
Nel panorama della musica italiana, Alfa si conferma come uno dei pochi capaci di far convivere leggerezza e profondità, numeri da capogiro e sincerità quasi disarmante. Con la sua nuova uscita, l’artista genovese dimostra che crescere non significa diventare noiosi. Anzi: significa trovare nuove strade per emozionare. Magari anche su un vinile colorato.
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Musica
Quando il reggae incontra la luna: Loredana Bertè e i Boomdabash (video)
Loredana Bertè e i Boomdabash tornano a collaborare dopo sette anni con il nuovo singolo “Una stupida scusa”, un brano che fonde sonorità reggae e pop. La canzone, prodotta da Takagi & Ketra, è stata pubblicata il 16 maggio 2025 e segna un nuovo capitolo nella carriera della cantante calabrese e della band salentina. Il videoclip ufficiale, diretto da Fabrizio Conte, è disponibile su YouTube dal 29 maggio 2025.

Dopo il successo del 2018 con Non ti dico no, la Bertè e i Boomdabash tornano a collaborare. L’occasione è il singolo Una stupida scusa, pubblicato da pochi giorni. Il brano, scritto da Jacopo Angelo Èttorre, in arte Jacopo Èt, e prodotto dal duo Takagi & Ketra, rappresenta la seconda collaborazione tra l’iconica cantante e la band salentina. La canzone unisce le sonorità reggae tipiche dei Boomdabash con la voce graffiante e inconfondibile della Bertè, creando un mix coinvolgente e moderno.
Il videoclip: un viaggio tra musica e immagini
Il video ufficiale del brano, diretto da Fabrizio Conte, è stato pubblicato sul canale YouTube dei Boomdabash. Le immagini accompagnano la musica in un viaggio visivo che esalta le atmosfere del brano. Attraverso scenografie che richiamano paesaggi notturni e lunari, in linea con il titolo e il mood della canzone.
Una carriera tra innovazione e tradizione
Loredana Bertè, attiva sulla scena musicale italiana dagli anni ’70, è conosciuta per la sua capacità di reinventarsi e sperimentare nuovi generi. Con Una stupida scusa, la cantante dimostra ancora una volta la sua versatilità, collaborando con artisti contemporanei e portando la sua esperienza in un contesto musicale attuale. La sua precedente collaborazione con i Boomdabash nel 2018 con Non ti dico no aveva già mostrato la sua abilità nel fondere il suo stile con sonorità moderne.
Boomdabash: il reggae italiano che conquista
I Boomdabash, band originaria del Salento, sono noti per il loro stile che mescola reggae, pop e hip hop. La loro capacità di creare hit estive li ha resi protagonisti della scena musicale italiana. Con Una stupida scusa, continuano la loro tradizione di collaborazioni di successo, per un brano che promette di diventare un nuovo tormentone.
Musica
Fedez, il nuovo idolo di Forza Italia: “La sinistra? Codardi”. E si vende anche al Cav
Una volta predicava dal pulpito progressista, ora recita la parte del “ribelle moderato” tra i giovani di Forza Italia. Una performance studiata per i like, tra battute su Sala e carezze a Berlusconi. Il segreto? Parlare di tutto e non dire niente

Doveva essere l’ospite a sorpresa, il “nemico” da convertire. Ma Fedez, rapper che un tempo si atteggiava a predicatore della sinistra, sul palco dei giovani di Forza Italia si è calato perfettamente nella parte del finto ribelle in cerca di nuovi fan. E i baby-berlusconiani, tutti in giacca blu e ciuffo in ordine, lo hanno accolto come se fosse la reincarnazione di Silvio in versione TikTok.
Il copione è sempre quello: prima la tirata sui giovani, la salute mentale, i centri di aggregazione – tanto generica da non far alzare nemmeno un sopracciglio in sala – poi l’attacco a chi, a sinistra, lo aveva eletto a mascotte. «La sinistra non si confronta mai – ha spiegato il nostro nuovo profeta – mentre la destra, anche se non la penso come loro, viene sempre nei miei podcast». E giù applausi.
Il momento più esilarante? Quando Fedez ha mollato la stoccata a Beppe Sala, sindaco di Milano e amico di famiglia. «Ottima notizia che non possa ricandidarsi», ha detto con un sorriso che sapeva di vendetta social. Il rapper, che si faceva immortalare con l’Ambrogino d’Oro in mano, adesso scarica il sindaco come un disco fuori moda.
Ma il vero show è quando si passa al Cavaliere. Una volta lo definiva “vecchio bavoso”, oggi invece lo santifica a colpi di retorica spicciola: «Aveva carisma, visione. Travaglio, invece, fa i teatrini per vendere libri». Travaglio, la bestia nera di Berlusconi, viene sacrificato sull’altare del consenso forzista. In sala volano le mani al cielo, parte la standing ovation.
Accanto a Fedez c’è Giuseppe Cruciani, perfetto compagno di merende. “Io Berlusconi l’ho sempre votato, anche se perdeva!”, racconta Cruciani. E i giovani forzisti, più abituati a citare Tajani che a sentire un rapper, ridono e applaudono come a un comizio di Silvio. L’effetto è straniante: il “coso dipinto” (copyright Gasparri) diventa l’eroe del giorno.
Eppure, dietro l’applauso facile, resta l’impressione che Fedez reciti la parte dell’infiltrato di professione. Non è diventato azzurro, non ha mai smesso di essere uno che cambia bandiera a seconda della direzione del vento. Spara a zero sulla sinistra, si inchina alla destra, fa la predica sui giovani. Tutto in un’ora di palco. Tutto per qualche flash in più.
Chi pensava che il rapper venisse qui a lanciare un messaggio profondo, resta deluso. Chi invece cercava la provocazione da mettere in loop su Instagram, l’ha trovata. “Non voterei nessuno”, dice a un certo punto, come a dire: la politica è un palcoscenico, io sono qui per lo spettacolo.
E i baby-berlusconiani? Tra un selfie e un video, sono convinti di aver visto la luce. Mentre Fedez, a passo di danza e slogan, si gode la sua giornata da star.
Musica
Laureati col microfono: i cantanti italiani che possono vantare un dottorato in tasca
Se pensi che per fare musica bastino talento e fortuna, forse ti sorprenderà sapere quanti cantanti italiani hanno deciso di completare il loro percorso universitario, spesso con risultati eccellenti. In questo articolo ti raccontiamo le storie più curiose e ispiranti: da Annalisa, laureata in Fisica, a Aiello con due lauree in tasca, passando per Noemi, Baglioni, Nannini e molti altri. Ecco chi sono i “dottori” della musica italiana!

In un mondo dove spesso si pensa che per far musica basti talento, questi artisti dimostrano che lo studio può essere una risorsa preziosa, sia come “piano B” sia per arricchire la propria arte. I cantanti “dottori” italiani ci insegnano che investire nella propria formazione non è mai tempo perso… e può fare la differenza anche sotto i riflettori. Come per Claudio Baglioni, Noemi, Elio, Edoardo Bennato, Gianna Nannini e tanti altri.









Che “fisica” Annalisa!
Chi l’avrebbe mai detto che dietro la voce di Bellissima ci fosse una scienziata? Annalisa Scarrone, dopo essere arrivata seconda ad Amici nel 2011, ha continuato la sua carriera musicale, senza però trascurare la formazione. È infatti laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Torino. La sua passione per la scienza l’ha portata anche a condurre Tutta colpa di…, un programma di divulgazione scientifica su Italia 1. Sull’argomento università, la cantante ha dichiarato al Corriere della Sera:
“La laurea è una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita, una volta che raggiungi un traguardo così ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così. E poi sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po’ nerd, quella vena un po’ pazza ce l’ho nel sangue.”
Dal DAMS con lode alla musica d’autore
Veronica Scopelliti, in arte Noemi, ha dimostrato che passione per la musica e formazione artistica possono andare a braccetto. Dopo il liceo classico si è laureata con 110 e lode al DAMS dell’Università Roma Tre con una tesi dal titolo originale: Un corpo per Roger Rabbit. Non solo: ha anche conseguito una laurea magistrale in regia cinematografica e televisiva.
Il poliglotta della musica pop
Anche se ha iniziato studiando Ingegneria, Tiziano Ferro ha poi seguito un’altra strada. Dopo aver frequentato Scienze della Comunicazione, senza però laurearsi in Italia, ha ottenuto il titolo in Interpretariato e Traduzione in inglese e spagnolo in California. Questo gli ha permesso di conquistare anche il pubblico sudamericano.
Aiello: due lauree e un cuore rock
Il cantante cosentino Aiello non è solo anima e voce, ma anche cervello. Dopo il diploma scientifico, si è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università della Calabria e poi ha completato una magistrale in Economia alla LUISS. Un vero “cantautore economista”!
Claudio Baglioni è un architetto
Nel 2004, a 50 anni, Claudio Baglioni ha conseguito la laurea in Architettura presso La Sapienza di Roma. La sua tesi sul restauro del Gasometro di Roma dimostra quanto abbia preso sul serio l’università, nonostante una carriera musicale già affermata.
Brunori Sas: il cantautore ragioniere
Dario Brunori, noto come Brunori Sas, ha percorso prima la strada più razionale. Dopo il diploma in Ragioneria, si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Siena. Poi ha scelto la musica, ma con metodo e visione imprenditoriale.
Olly: una laurea tra un beat e l’altro
Olly, giovane rivelazione della musica italiana, è riuscito a ottenere una laurea in Economia e Management all’Università di Milano mentre costruiva la sua carriera artistica. Celebre la sua dichiarazione: “Mi mancavano sei punti, ho fatto i conti, ho preso 101. Mi sono tatuato un dalmata!”. Matematica e passione, un mix vincente.
Gianna Nannini: filosofia e rock
Nel 1994, al culmine del successo, Gianna Nannini ha scelto di laurearsi in Filosofia all’Università di Siena. La sua tesi, “Il corpo nella voce”, riflette perfettamente la profondità del suo legame con la musica. Laurea con lode e un curriculum che unisce studio e ribellione.
Cesare Cremonini: laureato ad honorem… con merito
Cesare Cremonini non ha frequentato l’università, ma la sua carriera gli è valsa una laurea honoris causa in Musica e Spettacolo dall’Università di Bologna. Un riconoscimento alla sua poesia in musica e al contributo alla cultura pop italiana.
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